Film > La Maschera di Ferro
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Autore: lmpaoli94    13/06/2021    0 recensioni
Il sole splendeva sul Regno di Francia cercando di dimenticare le terribili vicissitudini che la corona ha dovuto sopportare ancora cercando di nascondere la sua reale faccia ad un popolo che soffriva tutto questo.
Filippo era riuscito a risollevare la sorti di un Regno ormai prossimo alla decadenza, dove tutto è rimandato fino al momento in cui i suoi figli e i suoi nipoti saranno mandati alla morte per il fatto che il potere assoluto è il male del mondo, tra schiavitù e ingiustizie.
Tra libertà e morte.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Filippo / Il prigioniero nella maschera di ferro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Filippo si svegliò nel cuore della notte sentendosi un uomo diverso.
Sentiva che la vita precedente non gli poteva appartenere più e che i suoi vizi nascosti nella sua anima oscura, potevano turbarlo profondamente facendolo diventare una persona che non era.
Una persona diversa che non voleva essere.
Per lui era giunto il momento di partire e di assentarsi a tempo indeterminato in quei luoghi che l0avevano fatto soffrire e che l’avevano trasformato in un uomo diverso.
Ma fino a quando si poteva spingere la sua diversità?
Sua madre Anna non gli faceva altro che stargli addosso e per il povero Filippo era tutto troppo opprimente.
La notte in cui quella donna di facili costumi cercava di desisterlo nei suoi propositi, fu la goccia che fece traboccare quel vaso ormai stracolmo di desideri e di insopportabili pensieri che non facevano altro che spingerlo via.
Il più lontano possibile.


L’indomani, andando a svegliare suo figlio impaziente di vederlo risollevato dalla notte, la sorpresa che trovò nelle lenzuola del suo letto fu alquanto sorprendente.
< Che cosa significa questo? Dov’è il Re? >
La donna che aveva passato la notte con lui, non aveva nessuna idea di dove potesse essere sparito il Re.
< Vi giuro mia Signora, io non so niente di lui! > mormorò disperata Jolie.
< Se non vi deciderete a parlare, finirete uccisa nel mezzo della piazza principale della città… Anche se per me la vostra vita non conta un bel niente. >
Vedendo quella donna disperata, Anna d’Austria constatò che non poteva essere stato ucciso in quella stanza, non vedendo nessuna traccia di sangue e segni del suo corpo che potevano farlo ricondurre proprio a suo figlio.
Ma una lettera posta dinanzi allo specchio, gli fece capire subito che suo figlio era scappato il più lontano possibile e con il desiderio di non venire cercato.
< Guardie! >
Fuori di sé per la perdita del figlio, la donna non poté perdere tempo nel rintracciare i suoi quattro moschettieri più fidati che gli avevano riconsegnato il loro stesso figlio.
< Mia Signora, Athos, Porthos, Armamis e D’Artagnan sono morti per difendere la patria più di venti anni fa’. >
La donna, che non si ricordava di quel momento doloroso, cercò di leggere il più attentamente possibile quella lettera per poter avere un indizio efficace nel rintracciare suo figlio.
> Mia Signora, c’è qualcos’altro che posso fare per voi? >
< Mobilitate tutti i moschettieri affinché cerchino mio figlio. È fuggito questa notte dalle sue stanze. Fate presto! >
< Subito, mia Signora. >
La donna, fuori di sé per lo spavento di perdere ancora una volta suo figlio e di non avere nessun erede, si crogiolò nella sua disperazione e nel fatto che la sua famiglia non poteva vivere serenamente nel guidare una nazione che dei reali, sembrava non aver bisogno


Castello di Ghivizzano

Fuggito con l’aiuto di alcuni uomini più fidati che avevano preso il posto dei suoi valorosi moschettieri, il Re Filippo aveva preso le dovute informazioni per rifugiarsi a tempo indeterminato su quelle montagne lucchesi dove la vita trascorreva lenta e silenziosa.
Il popolo che abitava quei luoghi non avrebbe mai potuto riconoscere il sovrano francese, anche se le voci della sua influenza e del suo potere per essersi accasato in quel luogo, non tardarono a spargersi in tutto il territorio.
Ma Filippo, cercando di godersi il presente senza ascoltare le voci del popolo, si rinchiuse nel castello cercando di ammirare ogni bellezza antica che costeggiava quel luogo.
Anche se era molto lontano dall’immagine e dallo sfarzo di Versailles, il giovane Re si godeva il silenzio che quel luogo poteva offrire, soprattutto non avendo nessun servo al suo seguito.
Era completamente solo.
Proprio com’era successo negli anni della sua prigionia.


Con il passare dei giorni, Filippo contemplava le bellezze della natura vivida che circondava quel castello e quelle case diroccate in mezzo a tutti quei boschi.
ma la sua solitudine mista a quel silenzio, sarebbe stata interrotta dal curiosare di una giovane contadina che ogni mattina passeggiava nei dintorni di quel castello sotto lo sguardo attento di Filippo.
I loro occhi si scrutavano attentamente senza mai dirsi una parola, ma appena il Re cercò di avvicinarsi a lei per un piccolo approccio cercando di conoscerla senza gli sguardi attenti delle persone che gli circolavano attorno a Versailles.
Ma la giovane contadina, impaurita da quello sfarzo e da quegli occhi volenterosi, scappò in mezzo ai boschi con il timore che i guai sarebbero stati solo all’inizio.
Ma la giovane donna non sapeva che i guai non erano per lei, ma per la vulnerabilità del re, rimasto solo in mezzo al nulla e in mezzo alla solitudine.
   
 
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