Una barriera di polvere si innalza davanti ai tuoi occhi.
Ti avvolge, e, ti impedisce di vedere oltre.
Una gabbia che imprigiona la tua vista.
Respiri piano e cerchi di ascoltare ciò che hai intorno.
Un silenzio assordante: nessun grido se non morte e devastazione.
Quel pianeta ricoperto da una vegetazione tinta di lilla e verde menta, si è tramutato in un arido deserto.
I tuoi compagni hanno distrutto ciò che gli ha donato la vita.
Il pianeta dove sono nati ora non c'è quasi più.
Salade aveva permesso alla stirpe saiyan di fiorire, ed essa l'aveva ripagata con la morte.
Ma cosa ci si poteva aspettare da una razza guerriera?!
Siete stati creati per distruggere ogni cosa che si incontri sul vostro cammino.
Non conoscete la pietà, non esiste.
Ci sono solo orgoglio e brama di potere.
Eppure tu sei diverso, lo sei sempre stato Yamoshi.
Non hai mai desiderato conquistare pianeti, volevi solo combattere e accrescere la tua forza per difendere chi amavi.
Strano per un saiyan.
Strano ma vero.
Ogni regola ha la sua eccezione e tu lo sei.
Fortunatamente non sei solo, hai altri cinque compagni simili a te.
Insieme sognavate di redimere quella fiera razza di guerrieri ma avete fallito.
Il sangue dei caduti in battaglia tinge di scarlatto il terreno arido e la stanchezza ha spento la tua aura.
Sfinito cadi a terra e i battiti del tuo cuore rallentano poco a poco.
La polvere si è dissolta e, finalmente, puoi vedere quel mattatoio che ti circonda.
Centinaia di guerrieri giacciono a terra privi di vita e, tra di essi, riconosci i volti dei tuoi amici.
Vorresti arrabbiarti e diventare, ancora, quell'invincibile guerriero dai capelli dorati ma sei troppo stanco per provare emozioni.
Senza la tua forza non sei un saiyan, senza la tua rabbia non sei un super saiyan e senza i tuoi compagni non sei il super saiyan god.
Non sei più nessuno, solo uno spreco di sangue saiyan.
Un errore della genetica.
Con le mani afferri la terra e stringi forte fino a chiudere in dei pugni.
"Un giorno tornerò..." sospiri ad un centimetro dalla morte.
I tuoi occhi si chiudono e il buio ti avvolge.
Le mani allentano la presa e la terra vola via, spinta dal vento, insieme a quella promessa che tinge di destino.