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Autore: SaWi    23/06/2021    0 recensioni
A differenza sua però, Thor sembrava conoscerlo – o quantomeno, riconoscerlo.
«Dimmi che non è questo un sogno crudele, fratello.»
“Se solo lo fosse.”
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fic scritta totalmente di getto prima dell'uscita del terzo episodio del telefilm. Una semplicissima What-if che descrive una possibile scena di Loki che, appena varcato il portale aperto dalla Variante, incontra un Thor.
Spero che nonostante la sua semplicità la fic vi possa piacere 8)
PS: avrei voluto pubblicarla prima dell'uscita del terzo episodio ma ho scordato di farlo qui su EFP, facendola uscire solo su Ao3 xD

Warnings: La fic è leggibile o meno da un punto di vista romantico tra Thor e Loki. Insomma, non fanno niente a parte volersi bene in questa fic.
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Certezza nel Caos

 

Quando per qualche attimo aveva esitato davanti al portale aperto dalla sua altra Variante, il Dio dell’Inganno aveva riflettuto brevemente seppur con cura a tutte le possibilità che si sarebbero aperte tradendo la fiducia di Mobius; una per una le aveva considerate e soppesate, ma ogni svantaggio era stato schiacciato sotto il peso di una curiosità crescente, quasi un istinto primordiale, di vedere e scoprire quel che lo avrebbe atteso fuori dalla linea temporale prestabilita. Una linea noiosa di cui, a conti fatti, non apprezzava particolarmente gli esiti che aveva potuto scrutare.

Perciò, quando aveva varcato la soglia fredda e immateriale, sentendola chiudersi alle sue spalle, era stato certo di potersi definire pronto. Certo di poter reagire velocemente ad ogni sfida e, eventualmente, di riuscire a sfuggire a situazioni scomode grazie suo proverbiale acume.

«…Loki?»

Invece si sbagliava, come ultimamente succedeva fin troppo spesso, perché dopo quanto aveva visto del suo futuro nulla avrebbe potuto prepararlo alla voce di suo fratello, a quella voce calda e vibrante che chiamava il suo nome in un sussurro incerto, unico suono nella buia stanza in cui era apparso.

Il proprio cuore mancò un battito e il respiro si bloccò nel suo petto, rendendogli impossibile un’analisi pronta della situazione. Infatti, Loki non fece caso a quel che lo circondava: non notò le tende la cui stoffa pesante raccoglieva le prime luci dell’alba né vide le lenzuola disordinate di un ampio letto e, opposto ad esso, l'armadio aperto, sulla cui anta interna era riflessa la sua figura immobile nell’oscurità.

Il Dio dell’Inganno si soffermò esclusivamente sulla silhouette di Thor che, già rivolto verso di lui, aggrottava la fronte e inclinava il capo lateralmente, fissandolo mentre restava ai piedi del letto. Era a torso nudo, con dei pantaloncini a coprire solamente le sue cosce e una maglietta stropicciata tra le mani; doveva essersi appena svegliato e, a giudicare dallo stile degli indumenti, dovevano trovarsi su Miðgarðr.

Almeno questo Loki riuscì a inferirlo.

«Loki

Tuttavia, ogni deduzione ulteriore venne scavalcata dal vuoto stringente che provò al petto.

«Thor—»

La sua voce scappò dalla sua gola assieme a respiri improvvisamente più veloci, come la corsa del cuore. Subito però si contenne e serrò le labbra in una sottile linea, mordendone la parte interna. Doveva prestare maggiore attenzione, poiché si trovava in quel luogo e in quel tempo – qualunque esso fosse – esclusivamente perché la sua Variante, l’altra Loki o chi per lei, lo desiderava. Lei sapeva che solamente Thor avrebbe potuto distrarlo ed era quindi ovvio che fosse tutto parte di un piano, di uno schema che attualmente non comprendeva ma che senza ombra di dubbio non era architettato a suo favore.

In più, non conosceva quel Thor: poteva trattarsi di un Thor appartenente al suo passato o a quello di un altro Loki, oppure persino di un Dio del Tuono distante dalla sua realtà in modi che a fatica poteva immaginare.

A differenza sua però, Thor sembrava conoscerlo – o quantomeno, riconoscerlo.

«Dimmi che non è questo un sogno crudele, fratello.»

“Se solo lo fosse.”

Il Dio dell’Inganno alzò lo sguardo per incontrare gli occhi dolci di Thor, quanto di più luminoso vi fosse nell’intera stanza. Sui suoi lineamenti non vi era alcuna traccia di rabbia o sfiducia, bensì solo speranza e gioia; quel che Loki desiderava e, allo stesso tempo, proprio ciò che non sapeva affrontare.

Solo qualche giorno prima aveva perso una guerra che non avrebbe neppure voluto iniziare; solo qualche giorno prima era stato ammanettato e imbavagliato, quasi trascinato al cospetto di suo padre affinché fosse punito. Solo qualche giorno prima, per i suoi occhi ancora accecati da rabbia e invidia, Thor lo considerava solo un vile bugiardo.

Invece, per il fratello era tutto.

Accennò un sorriso sforzandosi di renderlo fiero e accattivante ma, senza il seiðr a nascondere gli occhi lucidi, dovette ammettere a se stesso che il tentativo fu piuttosto fallimentare. Tuttavia, proseguì con la recita, allargando le braccia e il sorriso fino a mostrare i denti.

«Eccomi qui, in carne ed ossa al tuo cospetto.» esordì con voce fortunatamente ferma. «Nessun sogno, Thor, altrimenti credo proprio che non ti saresti neppure posto la doman—»

Le braccia del Dio del Tuono si protesero verso di lui e, malgrado quanto aveva visto nel futuro del suo Thor, istintivamente  Loki fece un passo indietro, immaginando già differenti illusioni da poter utilizzare per sfuggire alla forza del fratello.

Non avrebbe mai creduto che ciò da cui sarebbe voluto scappare sarebbe stato il calore del suo abbraccio.

«…—da.»

Thor lo circondò, lo avvolse totalmente: una mano dietro le sue spalle e l’altra al centro della sua schiena, a sospingerla verso di lui. Loki poté giurare di sentire la sua pelle scottata, come se il tocco dell’altro potesse eludere la stoffa dei suoi indumenti. Era naturalmente impossibile,  eppure  non sarebbe stata la prima volta in cui Thor aveva sorpassato ogni logica.

Stordito anche in virtù di questo, Loki abbassò le braccia ai suoi fianchi, rendendosi conto solo dopo che, piuttosto, avrebbe dovuto alzarle per frapporle tra loro.

«Cosa stai facendo?» sibilò, assottigliando lo sguardo senza però rivolgerlo in minaccia a Thor; aveva semplicemente bisogno di riempire il silenzio, altrimenti il rimbombo del suo stesso cuore sarebbe stato intollerabile. Parlare sarebbe servito a ben poco però, se il fratello non avesse voluto rispondergli – e per qualche secondo, sembrò proprio quella la sua intenzione. Apparentemente ignorando la sua domanda infatti, il Dio del Tuono si lasciò andare ad un profondo sospiro e, poggiando il capo oltre la spalla del fratello, rafforzò la presa attorno al corpo di poco più basso.

Strinse i pugni nella stoffa, inclinò il capo per permettere ai loro corpi di essere persino più vicini.

Finché, il silenzio si riempì di una risata secca e breve, eppure calda e rassicurante, che vibrò così vicina a Loki da scuotere persino il suo petto.

«L’ultima volta che ti ho abbracciato non hai avuto bisogno di chiedermelo.»

Il Dio dell’Inganno aggrottò le sopracciglia, schiudendo le labbra per ribattere con qualche frase a cui non aveva ancora pensato, ma Thor lo batté sul tempo: con la mano che dalle sue spalle si mosse alla sua nuca, le dita ad accarezzare la cute in un gesto familiare e delicato, si distanziò sufficientemente dal fratello minore per guardarlo in volto e così sorridergli.

Quello stupido e sincero sorriso che Loki si era illuso di detestare e che, se non fosse stato per quanto aveva visto del suo futuro, avrebbe cercato di far sparire. Quello stesso sorriso che, in quel momento, gli rese semplice rientrare nella vecchia routine, seppur con una consapevolezza differente e con un Thor che non riconosceva a pieno.

La sua schiena si rilassò e la sua espressione si distese, naturale.

«Volevo accertarmi che non fossi ubriaco e che fossi in pieno possesso delle tue capacità fisiche e mentali, fratello caro.»

«Oh, ma davvero?»

«Dubiti della mia parola?»

«Ritengo piuttosto che tu sia a corto di idee su come rispondermi.»

Il sorriso di Thor si allargò ulteriormente, accentuando le leggere rughe espressive; gli occhi di Loki le seguirono con affetto fino all’angolo degli occhi, dove scorse la pelle umida.

Le sue dita ebbero un tremito ma restarono ostinatamente ferme ai suoi fianchi.

«Oggi mi sento particolarmente clemente, tutto qui.»

Uno sbuffo di risata colpì il naso di Loki, poco prima che la mano alla sua nuca non lo spingesse in avanti, fino a far poggiare la sua fronte su quella di Thor. Un altro gesto familiare che riuscì sia a rasserenarlo sia ad agitarlo, lasciandolo spiazzato.

Fortunatamente, lo stesso Thor gli diede occasione di reagire, tirando su con il naso.

Rumorosamente.

«Ah,» con una smorfia, Loki cercò con poca convinzione di allontanarsi, dando un colpetto al fianco del fratello. «animale

In tutta risposta Thor sorrise ancora, ripeté il gesto e chiuse gli occhi, dando a Loki ogni modo possibile di allontanarsi con la certezza, evidente, che non lo avrebbe fatto. Infatti, il Dio dell’Inganno restò dove si trovava; con gli occhi ben aperti, nonostante la vicinanza cercò di scrutare il volto del fratello per cogliere le differenze rispetto a quello che aveva visto solo qualche ora prima, nella sua timeline prestabilita. Barba e acconciatura a parte, il volto era identico.

Si trattava però del Thor che aveva visto abbracciare il suo cadavere? O di un altro ancora, che stando ai suoi gesti e alle sue parole doveva aver comunque vissuto un simile destino?

Loki non poteva avere le risposte a quelle domande e, a dirla tutta, neppure le cercava. Avrebbe potuto ottenere qualche informazione in più ponendo a sua volta delle domande, ad esempio chiedendogli perché non fosse curioso sul come si trovasse lì (o perché non sembrasse neppure un minimo arrabbiato), ma appunto, non importava.

Aveva ottenuto altre risposte – le stava provando direttamente sulla sua pelle, nel calore che lo abbracciava – e aveva trovato molto di più: un nuovo scopo.

«Thor…»

«Mh?»

Chiuse gli occhi, finalmente sollevando le braccia per stringerle attorno al fratello; con forza, con più disperazione di quanto il suo orgoglio avrebbe desiderato riconoscere.

«Rendi sempre tutto così difficile.»

Con una leggera risata, Loki invitò il seiðr nel suo corpo e, con un piccolo tonfo, ricadde oltre le spalle di Thor nelle sembianze di un grande serpente nero. In un fruscio e sibilando, il continuo della risata di poco prima, scivolò lungo le spalle nude, avvolgendosi delicatamente attorno al collo muscoloso; la barba solleticò così piacevolmente la pelle rettilinea da spingendolo a girare una seconda volta, come se si stesse preparando per riposare. Sbadigliò persino, mostrando apertamente denti lunghi e appuntiti, dopo di che saggiò l’aria con la lingua biforcuta e, fierissimo, sollevò il capo in direzione del volto del fratello, a quel punto comicamente diviso tra il suo amore per i serpenti e la confusione del repentino cambio.

«Loki non—»

«Loki sssssì.»

In un attimo, spalancò nuovamente le fauci e affondò denti e seiðr nel collo del fratello.

L’effetto del veleno fu immediato e se Loki non fosse stato sufficientemente pronto nel ritornare alla sua forma ultimamente più consueta, non solo sarebbe finito schiacciato dal corpo del fratello, ma probabilmente gli avrebbe anche causato un discreto trauma cranico. Invece lo sorresse, accompagnando a terra il corpo che velocemente si stava addormentando – no, non lo avrebbe sistemato nel letto; non era così clemente.

«Dormi ora.» sussurrò, poggiando una mano sul volto del fratello; una carezza che si concesse solo perché l’altro non la avrebbe ricordata.

Difatti, immediatamente dopo lo sentì russare, la mascella già pronta a spalancarsi per sbavare su tutto il pavimento. Scuotendo il capo e sorridendo, Loki si alzò in piedi. Poggiò i pugni sui fianchi e guardò dritto avanti a sé, verso le tende che ormai a stento trattenevano la luce del giorno. Tirò su col naso.

«Mi auguro che il Thor che ho lasciato indietro sarà ugualmente felice di rivedermi.»

 

 

** fin **

 

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Spero che la lettura sia stata di vostro gradimento! I commenti sono sempre ben accetti 8)
Sinceramente ho panicato moltissimo a scrivere questo Loki; a conti fatti è post Avengers 1, con tutti i problemi del caso, ma è anche estremamente differente da quel Loki in virtù di cosa ha visto del suo futuro. In più non si è mai visto interagire con Thor, quindi... sono andata a sentimento. Mi auguro che sia IC.
ORA VOGLIO SCRIVERE 400+ FIC THORKI SULLE PAROLE DI LOKI AL BAR NELLA TERZA PUNTATA NON STO BENE AAAAAAAAAAA

   
 
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