Zampettò sulla sua spalla, appoggiando le piccole dita aperte sulla divisa morbida e scura: niente, non si svegliò neanche così. L’umano teneva gli occhi chiusi e il capo appoggiato al tronco, dormendo placido al riparo tra i cespugli bassi del giardino interno. Le fronde alte danzavano al vento, gettando un’ombra rassicurante sul suo viso tranquillo.
Il piccolo passerotto provò a chiamarlo, cantò alcune note allegre vicino al suo orecchio. Baciò le sue labbra, nel tentativo di risvegliare anche nella sua bocca un canto armonico, in risposta al suo. Eppure, quello rimaneva immobile.