Un ragazzino stava giocando insieme a un amico nel cortile interno di un grande palazzo nobiliare con un grande albero piantato al centro, quando una voce severa lo riprese.

“Francesco quante volte ti ho detto che non devi parlare con lui? È un Medici! Loro sono stati la rovina della nostra famiglia e continueranno a esserlo!”

“Ma zio, lui non ha fatto niente!”

“Non ancora! E ora vieni subito qui!”

Lo zio afferrò per un braccio il nipote trascinandolo via di forza.

“Messer Jacopo, lo lasci andare!” provò a difenderlo l’amico.

“Tu non t’immischiare!”

L’uomo spinse via il ragazzino che colto alla sprovvista cadde per terra.

“Lorenzo! Zio, lasciami!”

Francesco provò a divincolarsi ma lo zio non lasciò la presa e lo portò via, sotto lo sguardo dispiaciuto e impotente di Lorenzo.

Il ragazzino all’improvviso sentì mancargli la terra sotto I piedi.

“Zio … Boromir … nooo!”

*

Il giovane Faramir si svegliò di soprassalto nel suo letto, madido di sudore.  

Fece qualche respiro profondo per cercare di calmarsi, ma il cuore ancora gli batteva forte e gli occhi rimanevano sbarrati, fissando un punto imprecisato del soffitto.

Pochi minuti dopo infilò la vestaglia da camera e andò a bussare alla porta della stanza di suo fratello.

Non aspettò risposta, entrò direttamente trovando Boromir con lo sguardo assonnato che gli faceva cenno di raggiungerlo.

Faramir non se lo fece ripetere e poco dopo era accoccolato contro il petto di suo fratello.

“Ehi fratellino cosa succede? Hai fatto un incubo?”

“Non proprio… però è stato un sogno abbastanza inquietante in effetti! Mi trovavo nel cortile davanti all’Albero Bianco, giocavo con un altro ragazzino, mi pare si chiamasse Lorenzo, ma la sua faccia non mi era familiare… poi arrivi tu, arrabbiatissimo che non volevi perché le nostre famiglie erano nemiche. Tra l’altro tu eri mio zio e ti chiamavo Jacopo, mentre a me chiamavi Francesco… a un certo punto cacci il mio amico e mi trascini via, poi di colpo mi sono svegliato. È stato davvero bruttissimo… non credo di averti mai visto arrabbiato in quel modo o manesco in tutta la mia vita!”

Boromir ridacchiò.

“Ti è per caso rimasto sullo stomaco lo stufato che abbiamo mangiato a cena? Da quando fai sogni tanto assurdi!”

Faramir sorrise a sua volta, finalmente più tranquillo.

“Eh bella domanda! E poi che nome orrendo è Jacopo! Francesco ancora ancora…” rispose con uno sbadiglio.

Boromir mise una mano sulla sua spalla stringendolo a sé con tenerezza.  Poco dopo entrambi si addormentarono tranquilli, il brutto sogno ormai dimenticato.

Angolino dell’autrice

Buongiorno gente!

Ho visto di recente la serie, ma non avrei mai pensato che avrei scritto qui, non sono molto portata per i racconti a sfondo storico… la colpa di questo piccolo delirio è principalmente di Amily Ross, che mi ha servito un assist perfetto in mezzo a scleri vari, non potevo non scriverlo! E poi ovviamente è anche colpa di Sean Bean, che mi spezza il cuoricino ogni volta alla morte di Boromir, ma compensa facendosi odiare come Jacopo Pazzi! 

Ora scappo prima che cominciate davvero a lanciarmi i pomodori dietro! xD

Barby