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Autore: Tabhita_Sakamaki_Taby    25/07/2021    0 recensioni
"E' giusto soffocare i propri sentimenti a causa della forza? Se la forza ci guida nella vita perchè deve porci a scelte che fanno soffrire?"
Anakin Skywalker è sempre stato contrario a queste cose, così come la sua padawan Ahsoka Tano, per la quale il giovane prova dei sentimenti molto delicati. Ma non è l'unico ad avere un conflitto interiore, infatti il suo maestro Obi-Wan si è reso conto che dalla sua ultima visita su Mandalor le cose nel suo spirito sono cambiate. Intanto i due maestri Jedi sono mandati su Tatooine alla ricerca di un nuovo figlio della forza.
⚠️ Attenzione: consigliamo ai gentili lettori di aver visto la serie animata Star Wars the clone Wars per essere cosciente dell'esistenza dei personaggi di Ahsoka Tano e Satine Kryze. Altra precisione qui Padme e Anakin non hanno mai avuto una relazione, ma un rapporto di amicizia. ⚠️
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ahsoka Tano, Altri, Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Satine Kryze
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aveva dormito appena un paio d'ore e ora si sentiva abbastanza rimbambito, si sedette sul letto e si passò le mani sul viso cercando di svegliarsi come si deve, per poi rivolgersi verso la finestra e guardare il sole, era ora di andare. Si sistemò e andò a bussare alla porta di Obi-Wan, che gli aprì chiedendogli:

"Sei pronto?"

"Sì andiamo, non ci conviene attendere oltre" rispose Anakin prima di andare verso l'uscita, salutando velocemente gli abitanti della casa, raggiungendo Fives, aggiornandolo del piano e partire verso il tempio abbandonato.

Mentre correva sullo speader la sabbia gli graffia la pelle e il clima caldo e soffocante non contribuivano a migliorare il suo umore, odiava quel pianeta, mai avrebbe pensato di tornarci e mai avrebbe voluto farlo, che senso aveva visto che ormai non c'era più niente che lo legava a quel posto?

Durante il viaggio era parecchio teso e la sua guida stranamente prudente, anzichè spericolata ne era un chiaro segno che sicuramente il suo maestro aveva notato.

Arrivarono vicini al tempio e fermarono gli speader, all'entrata del tempio notarono due guardie, un mon calamari [1] e un dathomiriano [2], armati, are facile pensare che fossero uomini di Jabba. Si avvicinarono prima che il mon calamari li fermasse dicendo:

"Alt, serve un permesso degli Hutt per entrare al tempio", i due Jedi mostrarono la medaglia ottenuta dall' Hutt e le due guardie si fecero da parte per lasciarli passare.

Rimaneva poco del tempio originale, se non la forma della pianta, qualche base delle colonne era ancora in piedi mentre altre giacevano a terra, delle tribune percorrevano tutto il perimetro che aveva una vaga forma ovale. Al centro di questo ovale vi era uno spiazzo da dove provenivano le chiassose voci dei bambini schiavi intenti a giocare, sulle tribune videro alcuni adulti, probabilmente genitori o servi incaricati di controllare che nessuno tagliasse la corda.

I bambini avevano diverse età e specie, i più grandi potevano avere al massimo dodici anni, giocavano tutti insieme in un gioco a squadre con una palla di cuoio fatta probabilmente da loro stessi.

Vedendoli così tranquilli Anakin dovette ammettere che malgrado il luogo dove fossero, una parte di lui era felice pensando alla loro età non avrebbe nemmeno immaginato del tempo libero per giocare. Erano molto fortunati.

Molti di loro portavano i capelli corti a causa del caldo e mentre correvano si potevano intravedere alle loro orecchie degli orecchini, segno distintivo di appartenenza alla casta degli schiavi, il suo sguardo si rabbuiò e impulsivamente si portò la mano all'orecchio sinistro. I pensieri del giovane maestro vennero interrotti quando gli arrivò la palla addosso, Anakin l'afferrò al volo; se la rigirò tra le mani finché una voce leggermente stridula gli urlò:

"Ehi puoi passarci la palla?"

Sorrise ai bambini per poi lanciare uno sguardo ad Obi, il quale sembrava star pensando "Ti prego abbiamo una missione da compiere, resta concentrato", per poi unirsi al loro gioco ignorando i tentativi di protesta del maestro, i ragazzini saranno stati anche piccoli, però erano veloci e organizzati. Ricevette la palla da un bambino, compì un paio di dribbling [3] schivando alcuni ragazzini che tentarono di bloccargli il passaggio,

"Ehi sono libera, passa!" passò la palla a una Twi'lek, avrà avuto al massimo 5 anni, la sua pelle era bianca e i Lekku [4] erano caratterizzati da delle striature azzurre, il suo vestito era stato senza dubbio rattoppato più e più volte ed era legato in vita da una corda malandata, un anellino pendeva dalla zona alta del suo orecchio. Senza alcun dubbio si trattava di una bambina che viveva una condizione non molto felice, tuttavia aveva un sorriso birichino stampato sul viso che da quando erano lì non l'aveva mai abbandonata, ridacchiò mentre scappava dai suoi amichetti arrivando davanti alla "porta", dove venne bloccata da tre ragazzini più grandi di lei.

La bambina schivò i loro tentativi di rubarle la palla per poi tornare indietro, raggiungendo la metà campo e da lì lanciare la palla; era chiaro a tutti fin da subito che si trattava di un lancio fin troppo lungo per lei, la palla fece per toccare il suolo ma un secondo prima che potesse cadere...iniziò a fluttuare, restando per un attimo ferma a mezz'aria per poi dirigersi verso la porta, un paio di bambini si misero in mezzo per tentare di fermarla ma "la palla" evitava tutti i loro tentativi, facendo slalom tra le loro braccia e gambe, aumentando la velocità.

Lo sguardo dei due Jedi si spostò verso la piccola Twi'lek che aveva compiuto il lancio, la quale non si era mossa di un centimetro, ma aveva entrambe le mani sollevate verso la palla. Percepirono chiaramente l'uso della forza in lei, avevano trovato il figlio della forza.

Ma le urla dei bambini fecero voltare lo sguardo di Anakin verso di loro.

"Di nuovo, l'hai fatto ancora!",

"Ehi, hai imbrogliato! Hai usato i tuoi trucchi!",

"Avevi promesso che se ti lasciavamo giocare con noi non l'avresti più fatto",

"Non vale!",

I bambini accerchiarono la Twi'lek iniziando a darle addosso mentre gli occhi della piccola iniziarono a farsi lucidi,

"Tanto chi ci vuole giocare con voi!?" sbottò a un certo punto scappando via, piangendo.

Anakin abbandonò la partita per andare dietro alla bambina che si era nascosta dietro a quella che una volta doveva essere una colonna.

"Ehi?...ehi piccola?"

La sentì singhiozzare così si avvicinò appoggiandosi alla colonna, guardandole la testa, lei alzò lo sguardo, osservandola più da vicino Anakin notò che aveva delle lentiggini sparse su tutto il viso e gli occhi azzurri anche se ora erano arrossati.

La bambina non rispose, si limitò semplicemente ad osservare Anakin per un attimo per poi abbassare lo sguardo e spostarsi un po' chiaramente infastidita dalla sua presenza,

Anakin riportò lo sguardo sugli altri bambini che erano tornati a giocare, e mentre ripensò a ciò che le aveva visto fare prima ecco che un piccolo ghigno appare sul viso del giovane Jedi.

"Sai, prima hai fatto un tiro fantastico", commentò, la bambina continuò a stare zitta, asciugandosi le lacrime e portandosi le ginocchia al petto.

"Se non gli è piaciuto è solo perché sono gelosi, sai da dove vengo io qualunque bambino si sarebbe sentito orgoglioso di riuscire a fare un tiro come il tuo" attentamente Anakin si avvicinò sedendosi a qualche passo da lei. La piccoletta lo guardò stando attenta ai suoi movimenti, era nervosa e triste ma non si poteva definire spaventata, più che altro sembrava che l'ultima affermazione del guerriero l'avesse incuriosita.

"Il mio nome è Anakin e tu ce l'hai un nome?" chiese il guerriero,

Questa volta sembrava tentata di rispondere ma all'ultimo ci ripensò, tenendosi le ginocchia vicino al petto.

All'improvviso ad Anakin venne un'idea geniale "Vuoi vedere un lancio bello come il tuo?" le chiese, lei sollevò lo sguardo, questa volta i suoi occhi brillarono, Anakin si tirò in piedi, alzò una mano attirando la palla a sé con la forza facendo rilasciare un verso di stupore dalla giovane, mentre gli altri ragazzini protestavano, Anakin si avvicinò al campo e lanciò la palla utilizzando la forza, la fece sollevare in aria sempre più in alto, i bambini stettero fermi guardando Anakin senza sapere cosa fare, a un certo punto il Jedi decise che era arrivato il momento di rompere l'incanto e fece precipitare la palla, tutti si mossero nel tentativo di afferrarla al volo, ma all'ultimo Anakin riprese la palla, per modo di dire, facendola scattare come un fulmine verso la porta segnando.

"Questo valeva almeno tre punti" ridacchiò voltandosi verso la Twi'lek che nel frattempo si era avvicinata e adesso lo osserva ammirata,

"Hei! così non vale, non è divertente" gli urlarono dietro i ragazzini ma Anakin li ignorò riattirando la palla nelle sue mani, la passò poi alla piccola,

"Riesci a fare di meglio?" la provocò, lei guardò la palla, poi il campo ed infine il Jedi, c'era una certa determinazione nei suoi occhi, come se gli stesse comunicando che accettava la sfida e infatti lanciò, utilizzando subito la Forza, per aumentare la velocità del suo tiro, purtroppo non riuscì a raggiungere la porta perché uno dei mocciosi, decise di fare l'eroe mettendosi in mezzo per deviare il colpo, prendendosi una pallonata in faccia.

Mentre il gruppetto si radunava intorno a quest'ultimo la bambina riattirò la palla a sé sorridendo con orgoglio "Allora si può sapere il tuo nome piccola peste?",

"Dai Anakin basta ora" li interruppe Obi-Wan, che si avvicinò dicendo: "Siamo qui in missione non puoi pensare sempre a giocare"

La palla gli finì addosso, il maestro l'afferrò, grosso errore, tempo zero ad ecco che un gruppo di mocciosi urlanti lo circondò tentando di levargli il gioco dalle mani, Anakin sentì la piccola Twi'lek ridere,

Lei guardò Anakin sorridendo e finalmente risponde: "Tann, Mi chiamo Tann",

Finalmente Obi-Wan riuscì a liberarsi dei bambini che fecero per tornare a giocare prima di esser fermati dagli uomini degli Hutt che li invitarono ad andare via, la pausa rea finita dovevano tornare dai loro padroni. Anakin si rivolse alla piccola Tann:

"Vieni ti accompagniamo a casa", lei annuì,

Obi-Wan le chiese: "Sai dirci chi è il tuo tutore?",

Anakin non lo sopportava quando faceva così, sempre intento ad addolcire la pillola, quei bambini conoscevano la loro situazione.

"Io non ho un tutore, il mio padrone è Ziro the Hutt, sai la caccola viola gigante" rispose con una voce leggermente divertita mentre saltellava, Anakin e Obi si scambiarono uno sguardo.

"E cosa ti fa fare?" le chiese Anakin,

"Pulisco, lavo, stiro, faccio la spesa, insomma cose così, ma il padrone dice che quando sarò grande mi darà altri tipi di lavori anche se non so bene cosa intende, però ogni tanto vedo delle ballerine entrare e uscire dai suoi locali e alcune di loro sono delle Twi'lek come me!"

Quando si dice che il sangue non mente, tuttavia la piccoletta non sembrava rendersi conto della situazione,

"Sapete non mi dispiacerebbe diventare una ballerina un giorno, soprattutto se potrò smettere di indossare questi cosi, sono stretti e poi prudono!" disse grattandosi la base del collo,

"Dai, devo andare al suo locale preferito, mi ha detto di andare lì quando sarei tornata dalla pausa".

Cominciarono ad incamminarsi, bisognava ammettere che quella bambina era in gamba, sarebbe stato divertente seguire il suo addestramento quando sarebbero tornati a Coruscant.

Arrivarono davanti ad un locale simile a moltissimi altri su Tatooine, Tann fu la prima ad entrare, Anakin fece per seguirla ma venne fermato da Obi,

"Anakin ascolta quando saremo dentro voglio che tu lasci parlare me",

"Sì signore",

"Sono serio Anakin c'è in ballo la vita di una bambina cerchiamo di evitare problemi", "Ma per chi mi hai preso?" si scostò ed entrò.

All'interno il posto era affollato e caotico mentre cercarono di farsi strada scorsero: giocatori d'azzardo, donne che danzavano mezze svestite, canaglie, brutti ceffi, insomma sempre la stessa musica.

Seguirono Tann che nel frattempo si era avvicina a quello che riconobbero essere Ziro, stava seduto su un tavolo in un palchetto a parte probabilmente la zona riservata ai proprietari e ai membri appartenenti alla loro cerchia.

"Padrone sono tornata!" disse la bambina.

"Ooooh piccola Tann ben tornata" rispose l'Hutt prima di notare i due guerrieri "Jedi" lo sentirono sussurrare tra sé e sé con apprensione prima che Obi intervenisse,

"Ziro, se non ti spiace, avremmo bisogno di parlarti" iniziò con tono fermo e formale,

"Capisco" rispose con quella vocina stridule fastidiosa "Beh accomodatevi...Jedi" pronunciò il loro ruolo con ribrezzo evidente, facendo storcere il naso, nonostante questo Anakin cercò di ricordare che dovevano mantenere la conversazione su toni civili se volevano convincerlo a cedergli Tann.

"Prego vi offro un drink" disse facendo un gesto alla piccola che subito si precipitò al bancone bar a ordinare, per poi ritornare con la stessa velocità portando un vassoio con sopra tre bicchieri, non appena raggiunse i tre uomini cominciò a distribuirli, Anakin rifiutò gentilmente l'offerta al contrario del maestro, per il giovane Jedi era già abbastanza difficile stare allo stesso tavolo con un soggetto del genere ma bere qualcosa assieme come se fossero vecchi amici mentre lui maltratta una bambina, no, non poteva tollerarlo.

"Allora mio piccolo fiorellino dimmi, cosa ci fanno questi cavalieri con te? spero che tu li abbia parlato bene del tuo vecchio papino Ziro, cucciolina mia", disse rivolgendosi a Tann, la voglia di Anakin di estrarre la spada e costringere quel porco a consegnargli la bambina era tanta, ma fortunatamente intervenne Obi-Wan,

"E' proprio della bambina che volevamo parlarti. Avremmo bisogno di portarla via con noi"

"E perchè mai???" esclamò facendo una smorfia chiaramente infastidita,

"Non è affar tuo!" rispose Anakin facendosi prendere dal nervoso,

"Per favore ti ho detto di lasciar parlare me" disse Obi-Wan all'allievo che non capiva il tentativo del maestro nello sforzarsi di essere gentile quando era chiaro che quel tizio non piaceva neanche a lui,

"Noi portiamo via Tann e la portiamo via adesso!", lanciò un'occhiata verso la bambina che finora era rimasta ferma in un angolo, sul vassoio aveva ancora il drink rifiutato, appena si accorse di avere lo sguardo di Anakin sollevò il bicchiere e ci sputò dentro,

"Beh se volete Tann, dovrete guadagnarvela" continuò l'Hutt alzandosi dal suo posto e muovendosi verso i tavoli da gioco.

I Jedi sapevano già cosa aveva in mente, come tutti gli schiavisti voleva lanciare una scommessa.

"Se volete la piccola Tann dovrete guadagnarla a Sabacc", in quel momento sopraggiunse proprio quest'ultima,

"Padrone volete un'altro drink?" chiese porgendogli l'ultimo bicchiere sul vassoio, "Grazie fiorellino" rispose prendendo un sorso.

"Allora che ne dite?" domandò Ziro, la sua era una chiara provocazione infatti,

"I Jedi non giocano d'azzardo" affermò Obi con fermezza, "Perché non cerchiamo di risolvere la questione in modo...",

"Ci sto! Fuori le carte" dichiarò il Jedi più giovane,

"Anakin!"

"Senti vuoi portare via la bambina o no? Non è il momento di farsi degli scrupoli",

"Va bene giovane cavaliere, allora la mia posta in gioco è Tann, ma voi che cosa avete da offrire?" domandò l'Hutt,

"Tu che cosa vuoi?" domandò lo sfidante,

"Bhe, diciamo che...le vostre spade laser sono degli oggettini molto interessanti...",

Obi Wan era sconvolto "Non vorrai mica...",

"Andata, se io dovessi perdere tu potrai avere le nostre spade" affermò Anakin interrompendo la protesta del suo maestro,

L'Hutt sogghignò.

Aveva finito tutti i compiti affidatole dal maestro Yoda, e gli altri maestri a cui era stata affidata, nel frattempo che Obi-Wan era insieme a Skycoso in missione. Si permise di andare nella sua camera, finalmente! Aveva bisogno di una pausa, ma ebbe appena il tempo di pensarlo che subito il suo sguardo si posò sul libro abbandonato sul tavolo, l'aveva preso in mano qualche sera prima decisa a dargli un'occhiata, purtroppo tra una cosa e l'altra non aveva ancora avuto il tempo di leggerlo e neanche di sfogliarlo. Lo prese in mano, aveva la copertina di cuoio, con il simbolo della sua gente ed era un po' malandato mentre ne accarezzò il dorso la prese un po' di ansia, presto avrebbe compiuto diciotto anni e solo il pensiero che avesse il rito di passaggio...aiuto! Lei e la danza non andavano d'accordo, chissà che figura davanti al villaggio.

Ahsoka, respirò nel tentativo di tranquillizzarsi, aveva ancora qualche mese e sicuramente sua mamma e Hehla potevano aiutarla, forse però avrebbe dovuto smettere di rimandare e cominciare a studiare seriamente mentre rifletteva su quest'ultimo punto, le arrivò al ricevitore una chiamata che accettò e l'ologramma prese le sembianze di sua madre. Una donna alta, dai lineamenti leggermente squadrati, gli occhi verde chiaro, il volto decorato dalle macchie tipiche della loro razza intorno agli occhi, sulle guance e sulla fronte, aveva un sorriso dolce e rassicurante, tipico suo. Eccola, neanche sapesse che la stava pensando,

"Ciao Ahsoka" la salutò,

"Ciao mamma, come stai?" le chiese sorridendo, era sempre bello sentirla,

"Tutto bene grazie, da te come va l'addestramento?" le chiese, era chiaramente seduta sulla sua poltroncina dove li dondolava quando lei e i suoi fratelli erano più piccoli,

"Mah, in questi giorni non sto facendo nulla di speciale, il mio maestro è lontano per via di una missione quindi io studio o mi alleno con altri padawan" rispose sorridendo,

"Capisco, sono contenta di sentirti è sempre bello poter parlare con qualcuno che non mi dà problemi" rispose,

"Ashacynt ti fa ancora disperare" disse ridendo,

"Figlia mia tu non hai idea di che cosa vuol dire crescere un'adolescente" affermò sospirando,

"Direi proprio di no, comunque anche per me è bello sentirti, anzi, speravo di riuscire a chiamarti prima o poi" ammise abbassando lo sguardo, "Ho qualche pensiero ultimamente e avrei bisogno di parlarne con qualcuno" si sedette sul letto portandosi una gamba al petto. La madre sorrise e si sistemò sulla poltrona dicendo:

"Dimmi pure piccola guerriera?",

"Sono un po' preoccupata per il Watap Boshk [5], sai che non so danzare, e poi qui non ho molto tempo per prepararmi, non so se sarò pronta" ammise Ahsoka, non le piaceva mostrarmi così, soprattutto dopo la morte del padre, ma in questo caso aveva bisogno di consigli da chi ci era già passato.

"Santa Forza creatrice, allora è proprio una cosa dei Tano" disse ridacchiando "Tranquilla piccola anche io ero in ansia per il Watap Boshk, e neanch'io ho potuto esercitarmi come si deve, ma se ti ho regalato quel libro al tuo compleanno un motivo c'è" rispose facendole l'occhiolino. Lo sguardo di Ahsoka si spostò verso il libro,

"Ma tu non l'hai ancora letto vero?" affermò con tono di finto rimprovero,

La figlia lo prese tra le mani e lo aprì attentamente, un sorriso le si dipinse sul volto quando vide nell'indice la voce [Watap Boshk 94] andò alla pagina e trovò la spiegazione delle origini e dei significati con inclusa una guida illustrata per i passi di danza. Guardò la madre sorridendo.

"Grazie", rispose non vedeva l'ora di farlo vedere anche ad Anakin, magari avrebbe potuto convincerlo a lasciarle un po' di tempo per esercitarsi con la danza o magari avrebbe potuto aiutarla anche lui a...oh no! ecco che ritornavano quegli accidenti di brividi che sembravano non voler lasciare in pace, si sentì un po' accaldata sperando di non essere arrossita, non di fronte a sua madre,

"Il Watap Boshk non è il tuo unico pensiero...vero?" aggiunse la donna

Se c'era una cosa che odiava è il non saper mentire a sua madre,

"E' così palese?" chiese,

"Sono tua madre, ti conosco" rispose sogghignando, "Si tratta forse di un ragazzo?",

Ok ora era definitivamente sicura di essere arrossita,

"Uh prime farfalle nello stomaco eh? su avanti dimmi com'è?" chiese,

Sospiro frustrata, ma perché doveva essere così trasparente, non poteva tenersi una cosa, solo una per sé senza che qualcuno lo venisse a sapere,

"Non è nessuno mamma, solo un idiota, spaccone, arrogante, senza un briciolo di sale in zucca, che non fa altro che darmi sui nervi con quel suo stupido sorriso, i suoi stupidi capelli e i suoi stupidissimi occhi azzurri!",

"Quindi è umano?", affermò divertita.

"Ah, Ah...insomma la mia bambina ha trovato il proprio cavaliere...beh sono contenta per te..." le disse con un sorriso

"Eddai mamma questa del cavaliere era pessima, e poi lui non ha proprio niente del cavaliere",

"Ehi fu così che tuo padre mi descrisse a tua nonna, guarda un po' il caso l'unico essere che frequenti con queste caratteristiche è il tuo maestro", o lei era troppo furba o era Ahsoka che parlava troppo,

"Guarda che non devi vergognarti, sono tua madre sono qui anche per parlare anche di questo" la faceva semplice lei,

"Non c'è niente di cui parlare e poi non credo di essere il suo tipo" ammise sospirando,

"E lui che cosa pensa?" le chiese

"Sinceramente non ne ho idea, sì mi vuole bene, sì ci tiene ma...",

"Almeno ti guarda?",

"Vuoi scherzare!" sbottò prima di riuscire a contenersi,

"Tesoro se c'è una cosa che posso affermare con certezza è che gli uomini sono ritardatari, quindi se posso darti un consiglio probabilmente ci vorrà un po' prima che ti dica le cose in modo chiaro e tondo, ma se non hai pazienza fai tu la prima mossa, magari gli chiedi di uscire insieme una volta",

"Tipo un appuntamento?" chiese la figlia inclinando la testa

"Beh è un ipotesi" rispose,

"Seguirò il tuo consiglio, grazie mamma",

"Buona fortuna guerriera" chiuse la chiamata tirando un respiro profondo, meglio non farsi troppe illusioni per il momento e poi...c'è l'ordine, improvvisamente il libro tra le sue mani le sembrava particolarmente interessante.

Era seduto al tavolo, con le carte in mano, Obi-Wan aveva cercato di fermarlo in vano, dicendo che il gioco d'azzardo non era la strada dei Jedi e altra roba simile, non ottenendo risultati.

Erano agli sgoccioli ormai e toccava ad Anakin dare le carte, distribuì una carta ciascuno finché non si ritrovarono entrambi con due carte coperte, sentì l'Hutt ridacchiare non appena ricevette le sue carte per poi pescare dal mazzo, aveva già vinto due piatti di mano e qualcosa diceva al Jedi che stava barando. Ora per vincere doveva assolutamente ottenere la mano Sabacc e per farlo doveva raggiungere i 23 o -23 punti e non superarli, Anakin era a 19, e aveva la possibilità di cambiare due carte.

Se era davvero come pensava e l'Hutt stava imbrogliando allora era probabile che in quel turno lui avesse già in mano i punti che gli servivano per fare Sabacc, quindi al prossimo turno avrebbe chiesto di scoprire le carte, sfortunatamente per lui non era l'unico che poteva imbrogliare.

Toccò ad Anakin, facendo attenzione a non farsi scorgere, usò la Forza sul mazzo cercando di intuire quali carte potessero tornargli utili, guardò quelle che aveva in mano per non destare sospetti, gli serviva assolutamente un tre, pescò dal mazzo.

"Scopriamo le carte" mise giù le sue carte, come aveva previsto Anakin, "Ventitre positivo, ho vinto!"

"Aspetta..."scoprì le carte che aveva in mano, un tre, un due e l'idiota, "Mano dell'idiota, la partita è mia",

"Ma-ma come è possibile!?" disse Ziro agitandosi.

"Fortuna" rispose il Jedi "Sembra proprio che la piccola Tann verrà via con noi" disse alzandosi, la bambina sorrise saltandogli addosso. Anakin la prese in braccio,

"Arrivederci Ziro" disse avviandosi verso l'uscita del locale con Obi-Wan,

"Non è possibile, tu hai imbrogliato!" protestò Ziro, alcuni degli avventori si voltarono a guardarli.

"Non dire sciocchezza Hutt, i Jedi non possono barare", replicò prima di andarsene.

__________________

Mon calamari: una specie anfibia bipede con teste a cupola alta, mani palmate e grandi occhi simili a occhiali.

Dathomiriano: noti anche come Dathomirian Zabraks e Dathomiri , erano una sottospecie di Zabrak originaria del pianeta Dathomir. Parliamo della razza di Darth Maul per capirci.

Dribbling: gesto tecnico proprio di alcuni sport di squadra, tra cui calcio e pallacanestro, in cui l'atleta in possesso del pallone supera uno o più avversari mantenendo il controllo della sfera e senza che venga commesso un fallo.

Lekku: indicato anche come code della testa , sono appendici lunghe e carnose che sporgevano dalla testa di tutti i Twi'lek , Togrutas e Ozrelanso maschio .

Watap Boshk: traduzione delle parole danza (watap) e crescita (boshk), in linguaggio dei tortuga trovato a questo link :

http://www.swaoa-mush.com/wiki/Togruta_Vocabulary_List

 

   
 
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