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Autore: grande_puzzo    01/08/2021    0 recensioni
Shota soprattutto da giovane ha avuto un comportamento abbastanza sottomesso e accondiscendente, spesso sussultava quando qualcuno si avvicinava troppo o lo toccava… ora da adulto sembra tutto risolto!
Finché l'attento amico Hizashi si accorge che qualcosa non va negli ultimi mesi
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Present Mic, Shōta Aizawa
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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(le parti scritte in corsivo come questa sono flashback)

Shota Aizawa e Hizashi Yamada sono stati sin dalle superiori (che entrambi hanno frequentato alla UA) grandi amici, in molti si chiedono il perché. Ebbene Hizashi nella sua vita sfrenata apprezzava la sicurezza, stabilità e tranquillità di una figura come Shota, al contrario Shota con la sua vita… pesante era immensamente grato per l’energia, la vitalità e la felicità di Hizashi.

 

Ora sono entrambi professori allo stesso liceo che hanno frequentato e sono ancora amici che si completano a vicenda, pensò Hizashi, anche se forse negli ultimi mesi… qualcosa era cambiato.

 

Ebbene Shota negli ultimi 3, forse 4, mesi si era allontanato sempre più da lui ma anche da tutti: dai suoi studenti, da Nemuri, da Toshinori e sembrava avere ancora più occhiaia ed essere ancora più stanco e malandato del solito. Hizashi era preoccupato, estremamente preoccupato, più volte aveva tentato di parlarne col diretto interessato ma altrettante volte era stato rifiutato o ignorato: questo lo faceva preoccupare ancora di più.

 

Sapeva ovviamente che Shota non adorasse chiacchierare o parlare di sé, ma era anche una persona abbastanza schietta e sincera entro certi limiti, se gli ponevi una domanda diretta e insistevi con questa domanda e soprattutto eri Hizashi... ti rispondeva sempre. Tranne questa volta a quanto pare. 

 

‘Sarà qualcosa di estremamente privato e grave’ Pensò Hizashi camminando per i corridoi durante la pausa pranzo alla ricerca del suo amico. 

 

Questo comportamento di Shota gli portò alla mente i ricordi del primo anno alla UA, nei quali Shota era così simile ad adesso… aveva lavorato anni e anni per farlo aprire piano piano e ora succede qualcosa di sconosciuto e PUFF! tutto in fumo, Hizashi era così addolorato. 

 

Si consolò pensando che alle superiori in realtà era messo peggio rispetto ad ora, sussultava e sgranava gli occhi per il più piccolo tocco o sussurro del suo nome o leggera alzata di voce, appena qualcuno usava un tono un po’ più deciso del solito in una richiesta lo si vedeva rizzare in piedi scattante per eseguire “l’ordine”. Tutte queste cose furono notate solo dopo che aveva iniziato a interessarsi ad Aizawa-kun come amico, all’inizio pensava fosse solo timido, e anche se sospettosamente, lo pensò per un bel po’.

 

Finché un giorno a Shota accidentalmente scivolò dal collo la sua sciarpa - indossava tutti i giorni una sciarpa o uno scaldacollo, Hizashi aveva pensato che Shota fosse cagionevole di salute (pensiero legittimo data la sua carnagione insolitamente chiara)  o magari semplicemente aveva molta sensibilità per il freddo al collo - ma Hizashi di sicuro non si aspettava di vedere ciò che vide: nei pochi istanti in cui il suo collo fu scoperto Hizashi poté osservare profondi e numerosi lividi sul collo del suo compagno di classe.

 

C’era una moltitudine di colori: viola, verde, giallo, rosso, blu… voleva dire che erano a diversi livelli di guarigione.

 

Hizashi poté anche intravedere nelle forme dei lividi grandi mani adulte intorno al collo di Shota-kun, qualcuno stava ripetutamente cercando di strozzare il ragazzo? No.

 

Ci doveva essere un’altra spiegazione. Una spiegazione logica meno dolorosa di quella.

 

Aizawa-kun si risistemò frettolosamente la sciarpa guardandosi velocemente attorno, incontrò solo lo sguardo spaventato di Hizashi, per fortuna o sfortuna solo lui aveva visto. Erano amici da 7 mesi ormai, ma nessuno dei 2 sapeva cosa dire (non che potessero comunque parlare molto durante la lezione).

 

Il biondo intanto era arrivato alla sala professori, nessun segno del professore ricercato, il che era molto sospetto: solitamente prendeva il caffè e faceva un pisolino qui, cose di vitale importanza per Aizawa.

 

Avrebbe provato a cercare in bagno prima di preoccuparsi troppo, Hizashi indossa uno dei suoi sorrisi migliori e con un dietrofront a piroletta con grandi ed esagerati gesti delle braccia si reca in direzione del bagno.

 

I ricordi continuavano ad arrivare.

 

Hizashi aspettò pazientemente la pausa non staccando mai gli occhi dal suo compagno seduto accanto a lui con occhi leggermente sgranati che cercava di nascondere.

 

Alla fine la pausa giunse, e Hizashi senza troppe cerimonie afferrò il ragazzo silenzioso, il quale ebbe un violento sussultò ma non protestò alla presa, e lo portò in un posto il più privato possibile.

 

“Shota-” si accorse che il ragazzo tremava, allora rilassò il tono di voce e si allontanò di qualche passetto, sperando di tranquillizzarlo e ricominciò “Shota HEYYYY ho visto dei brutti segni sul collo… Cos’è successo?” guardò il ragazzo con occhi pieni di preoccupazione e tormento cercando di mascherarli grazie agli occhiali da sole e un sorriso leggero e curioso.

 

“...” Aizawa-kun abbassò lo sguardo, sembrava pentito… ma perché avrebbe dovuto esserlo?

 

“SUVVIA NON FARE COSÌ posso aiutarti in qualche modo? Ti va di andare da Recovery Girl?” provo Hizashi, ma non si sarebbe mai aspettato la reazione.

 

“NO!” Shota ora aveva uno sguardo terrorizzato in volto oltre a essere diventato rosso, il biondo non l’aveva mai visto così deciso o convinto di qualcosa, la tensione era tangibile insieme all’ansia e terrore del giovane corvino che aveva quasi le lacrime agli occhi; accortosi di aver appena gridato si rilassò gradualmente e riprese dopo un profondo respiro “Sto bene, non ho bisogno di cure e non ne voglio”

 

Hizashi dopo essersi chiesto il motivo dell'improvviso ed esagerato coinvolgimento del compagno si rabbuiò e replicò “Shota, non puoi dire di stare bene… quei lividi… erano orribili” rispose il cacatua biondo a malincuore e anche avendo notato gli occhi tremanti e lo sguardo basso che aveva causato con l’intervento, si fece forza e proseguì “Come te li sei procurati?”

 

Il ragazzo assonnato ancora collo sguardo basso sembrò riflettere, infine disse “Allenamento”

 

“MA TU SEI CRAZYYYYY!! Che razza di allenamento sarebbe strozzare qualcuno?”

 

“Un allenamento che ti aiuta a resistere al dolore” Shota notò lo sguardo dubbioso e sconcertante dell’amico e tentò di aggiungere dopo qualche istante di silenzio “Per allenarmi può capitare che io mi scontri con altre persone, e il loro stile di combattimento non è a mia discrezione” il tutto fu detto con sguardo basso e corpo tremante: Hizashi non gli credeva, non era stupido.

 

“YOU LITTLE BOY stai provando a dirmi che quasi ogni giorno fai a lotta contro un adulto e ogni volta questa persona nel lottare ti strangola così forte?”

 

“Non ho detto fossero adulti” Shota strinse lo sguardo.

 

“Le impronte di mano sul tuo collo dicono il contrario” Hizashi era sempre più serio.

 

“...” Il ragazzo pallido abbassò nuovamente lo sguardo.

 

“...Devono fare male, se non vuoi andare da recovery girl posso almeno applicare della crema?” tentò gentilmente l’energico

 

Uno sguardo sorpreso dipinse lo sguardo di Shota che alzò lo sguardo in direzione dell’amico con occhi lucidi, sembrava quasi felice “Ok… grazie, però dopo basta domande sull’argomento?” si pronunciò infine.

 

Present Mic era quasi arrivato al bagno del personale mentre si era completamente distratto, pensò che anche se gli fosse passato davanti Aizawa non se ne sarebbe accorto.

 

Il giovane Hizashi poggiò delicatamente una mano sulla spalla del corvino che sorprendentemente non sobbalzò e disse “OH OH OH! certamente capo! ma anch’io voglio qualcosa in cambio: avvisami sempre! così posso metterti sempre la crema, anche se fosse tutti i giorni!”

 

“...Mh”

 

“TUUUUTTI i giorni, NON TI PREOCCUPARE comprerò UN SACCO di vasetti di crema per il mio amichetto” Shota arrossì e sorrise.

 

Il giorno dopo Shota non venne a scuola, il che era insolito. Il giorno ancora dopo venne con numerosi medicazioni sul viso, ovviamente Hizashi lo mise sotto interrogatorio ma l’amico non parlava, non rispose a nessuna delle sue domande, semplicemente rimase zitto e chiese di non parlarne mai più.

 

Da quel momento Hizashi notò un maggiore impegno da parte di Shota a coprire più parti del corpo possibili, anche nelle stagioni calde, Hizashi notò comunque qualche livido talvolta essendo i due sempre insieme, ma dopo i primi tentativi risultati in completo silenzio da parte di Shota si arrese a provare e attuò piuttosto la strategia “Far finta di far finta di nulla ma proteggere il mio amico e cercare di renderlo felice”.

 

Mancava solo una svolta per il bagno quando Yamada-sensei sentì delle voci dirigersi verso di lui e (almeno inizialmente) per evitare di scontrarsi decide di fermarsi poco prima dello spigolo del muro, così da far passare chiunque fosse.

 

“Ci vorrà poco”

 

“Ho detto che non voglio” Hizashi si accorse che una delle persone fosse il suo Shota.

 

“Non hai esattamente voce in capitolo” Hizashi decise di rimanere dietro lo spigolo del muro ad ascoltare ancora un po'.

 

“Allora perché chiedi?”

 

“Adoro vederti così… combattuto”

 

L’istinto protettivo di Hizashi prevalse sul “non sono fatti tuoi” e sbucò dall’angolo, accorgendosi che l’altro individuo - quello scontroso - era Sekijiro Kan, l’insegnante coordinatore della 1^ B.

Shota alla fine grazie al tempo e forse anche alle cure e attenzioni di Hizashi smise di avere lividi inspiegabili o di chiudersi eccessivamente in se stesso.


 

 
   
 
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