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Autore: AmeliaRose    05/08/2021    0 recensioni
Prima parte di una serie di storie incentrate sulla Female Stiles Stilinski e Derek Hale.
Tutto questo nasce dai prompt di Fanwriter.it, in questa storia la parola chiave è: castagna.
La cosa più bella per i cittadini di Beacon Hills è il festival autunnale che ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, si celebra in città ammirandone i suoi colori e le sue più diverse attrazioni. Assieme alle tante giostre ed ai molteplici stand del cibo tipico da festival, uno stand spicca tra tutti, il più importante, che ogni giorno una miriade di cittadini si mettono affannosamente e pazientemente in coda per acquistarne il prodotto.
Ed è il banchetto delle castagne. Regalare un sacchettino, anche piccolo, di castagne durante l'autunno, e durante il festival, al proprio o propria compagna, o a chi si vuole corteggiare, secondo una leggenda italica, può portare fortuna e prosperità alla coppia se quella, o quello, lo accetta, aprendolo e addentando una castagna.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La cosa più bella per i cittadini di Beacon Hills è il festival autunnale che ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, si celebra in città ammirandone i suoi colori e le sue più diverse attrazioni.
Lo aspettano sempre con grande trepidazione, segnando sul calendario i giorni che mancano all'inizio di questo evento.
Ma per i cittadini non è un festival come un altro, non segna solo la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, delle giornate che si fanno sempre più corte e delle temperature che gradualmente cominciano a scendere.

Assieme alle tante giostre ed ai molteplici stand del cibo tipico da festival, uno stand spicca tra tutti, il più importante, che ogni giorno una miriade di cittadini si mettono affannosamente e pazientemente in coda per acquistarne il prodotto.
Ed è il banchetto delle castagne.

Regalare un sacchettino, anche piccolo, di castagne durante l'autunno, e durante il festival, al proprio o propria compagna, o a chi si vuole corteggiare, secondo una leggenda italica, può portare fortuna e prosperità alla coppia se quella, o quello, lo accetta, aprendolo e addentando una castagna.

Il primo Sindaco della città, dopo aver conosciuto questa leggenda, se ne innamorò così tanto da renderla una festività cittadina e si assicurò che ogni anno venisse celebrata anche dopo la sua morte.

Al festival si può vedere chiunque, dal vicino di casa con la moglie che si scambiano i sacchettini di castagne per augurarsi ancora molti anni felici da passare insieme, alle nuove coppiette che sperano di restare per sempre legati o, casualmente, anche donne e uomini sposati venuti da altre città sperando che il loro nuovo amore, conosciuto da poco, sia quello più giusto per loro.

Il festival autunnale sorprende tutti, ogni anno, ogni volta, facendo sognare tutti quanti dando loro la speranza che il vero amore esiste per tutti.

Stiles, purtroppo, non fa parte di quelle persone che aspettano il festival come una bambina che aspetta la mattina di Natale.
Il motivo per cui non apprezza particolarmente quella festività è per colpa di una persona: Matthew Donovan.

Aveva dieci anni quando, per la prima e l'ultima volta, si era messa in fila con estrema agitazione per comperare anche lei un sacchettino di castagne da regalare al suo compagno di scuola per cui aveva una cotta.

Ricorda ancora quando, tutta tremante, aveva messo tra le sue mani il suo sacchettino.
Sperava che lui ricambiasse il suo interesse ma purtroppo non fu così.
Matthew aveva osservato attonito il sacchettino per qualche secondo prima di guardarla con un espressione schifata sul volto.
Non le disse nulla, la superò senza più degnarle di uno sguardo e lo gettò dritto nel più vicino cestino dell'immondizia.

La cosa la traumatizzò così tanto da non volerne sapere più niente del festival, se proprio partecipava lo faceva solo perché Scott la implorava di andare con lui per divertirsi sulle giostre. La ragazza ne uscì con il cuore così infranto da non volere più neanche mangiare una castagna.

«Saremo ancora in tempo?», domandò Scott mentre, mano nella mano con Allison, percorreva la piccola stradina boschiva, illuminata da delle piccole lanterne appoggiate per terra, che portava al festival.
Stiles, rimasta qualche passo indietro assieme a Kira e Malia, alzò gli occhi al cielo.
Era l'ultimo giorno del festival ed a causa degli impegni scolastici e della mole di materie da studiare erano stati obbligati a ritardare la loro partecipazione.
Ma erano solo le otto di sera e il festival avrebbe chiuso solamente dopo le due di notte.

«Non ti preoccupare, Scott. Avrai le tue castagne.», mormorò Stiles.
Il suo migliore amico si era messo in testa di volerle regalare anche lui ad Allison; Da quando era iniziato il festival autunnale non faceva altro che parlarne, se regalarle o meno, e aveva preso tutto così seriamente la faccenda che non parlava d'altro da ormai un mese.

«Io non capisco perché le castagne. Ci sono altri frutti più buoni o fiori più carini da regalare a chi si ama!», disse Malia, ancora incerta.

«Se non sbaglio fa parte di una leggenda italiana, giusto?», domandò Kira a Stiles.
La ragazza annuì.

«E di cosa parla questa leggenda?», domandò Malia.

«In poche parole,», iniziò a raccontare Stiles, «In Italia viveva una bellissima nobildonna, secondo questa leggenda la sua bellezza era decantata da tutti, per cento anni nessuno l'aveva superata in fatto di estetica.».
Il gruppo cominciò a sentire il vociare delle persone farsi più forte e dalle frasche dei pini si potevano già intravedere le luci della ruota panoramica.
Scott, sentendo e vedendo tutto ciò, aumentò il passo trascinando con sé Allison.
«Il suo nome era Clarissa, e non c'era uomo nobile in tutta Italia che non avesse già chiesto la sua mano. Ma lei, dolcemente, aveva rifiutato tutti. Lei desiderava conoscere e amare il suo futuro marito già prima del matrimonio e dopo qualche anno dal corteggiamento per essere sicura di donare il suo cuore e la sua anima alla persona più meritevole per lei.».

«Mi sembra un desiderio più che normale.», protestò Malia, interrompendola.

«Certamente, ma erano altri tempi. Allora era considerato normale cominciare ad amare solamente dopo il matrimonio il proprio marito.», rispose Kira.

«Ma le castagne?», domandò Malia, guardando Stiles.

«Ci stavo arrivando.», le rispose Stiles.
«Come ti ha appena detto Kira, quelli erano altri tempi. Suo padre l'amava così tanto da superare l'amore che provava per la sua adorata moglie... Ma doveva darla in sposa, ormai aveva raggiunto l'età giusta per il matrimonio. Con il pretendente giusto poteva garantire a Clarissa non solo un futuro radioso e una possibile prole che sarebbe cresciuta in un ambiente sano e forte, ma anche una continuità alla famiglia, un'alleanza che avrebbe fruttato prosperità ad entrambi. A quei tempi era necessario tutto ciò per mantenere lo stato continuo che possedeva quel particolare tipo di famiglia.».
«Suo padre la diede in sposa ad un certo Rodolfo, facente parte di una famosa e ricchissima famiglia di nobili piemontesi. Clarissa si trasferì in una nuova casa, una villa molto grande con un giardino immenso. All'inizio era felice, il suo sposo era davvero una persona gentile nei suoi confronti, non la trattava mai male, la rispettava e le dava la libertà che lei chiedeva. Ma con il passare del tempo lei cominciò a diventare molto infelice. Voleva tanto bene a Rodolfo ma non lo amava, ci aveva provato ma niente. Pensava che con la nascita del loro primo figlio, Giovanni, tutto sarebbe cambiato, che magari l'amore che provavano entrambi per il figlio avrebbe fatto fioccare il tanto agognato sentimento. Ma nulla.»

«Mi dispiace un sacco per lei.», mormorò Malia, da sotto la sciarpa.
Aveva cominciato a soffiare un forte vento gelido, Stiles non si accorse nemmeno che stava cominciando a tremare.
Si strinse ancora di più nel suo cappotto verde sperando di arrivare presto al festival e passare tra i vari stand per riscaldarsi un po', cosa condivisa anche dalle altre sue due amiche.

«Passarono gli anni e nella loro famiglia si aggiunsero altri due bambini, Camilla e Teodoro.», continuò Stiles, «Un giorno, mentre accompagnava i bambini in una passeggiata nella loro tenuta incontrò il nuovo giovane aiutante del giardiniere, Graziano. Fu un colpo di fulmine per Clarissa, e la stessa cosa si può dire anche del ragazzo.»
«All'inizio era solo una cosa innocente, qualche parola scambiata durante il loro incontro fino a diventare interi discorsi che duravano anche un'abbondante ora. Il loro giardino era pieno di castagni e Clarissa amava passeggiare sotto le loro chiome per osservare i frutti che man mano maturavano. Ed era proprio lì, sotto a quelle chiome, che il loro amore maturò come quei frutti. Capirono che erano anime gemelle, anime gemelle che purtroppo, a causa del loro stato sociale, non potevano completarsi.».

«Non potevano scappare insieme?», domandò Malia.

«Clarissa amava i suoi figli e non voleva separarsi da loro, e Graziano non lo avrebbe mai permesso.», le rispose.
«Quando capirono che non potevano più andare avanti così, decisero di interrompere i loro incontri prima che fosse troppo tardi, però prima che ciò avvenisse si scambiarono il loro primo e unico bacio in una sera d'autunno. Ma non si possono separare due anime gemelle. Un giorno, durante una delle sue solite passeggiate sotto ai castagni, Clarissa trovò ai piedi di un albero una lettera indirizzata a lei, era di Graziano.»

«E cosa c'era scritto?», la interruppe per la prima volta Kira.

«Poesie d'amore.», rispose Stiles.
«Una ogni giorno, fino alla morte prematura di Graziano. Morì di febbre e il giardiniere, il giorno dopo la morte del ragazzo, consegnò a Clarissa una lettera scritta dal suo amato. Diceva che il loro amore sarebbe durato anche dopo la morte, che sarebbe durato per sempre. Che il loro amore era come un albero di castagno, che non muore mai e che anno dopo anno danno i loro frutti più buoni. E aggiunse, alla fine della lettera, che le loro anime alla fine si sarebbero ricongiunte, e che solo all'ora sarebbero stati liberi di amarsi e stare per l'eternità insieme e felici.», continuò, «Una notte, non si sa come o per mano di chi, i castagni presero fuoco. Morirono tutti tranne quello in cui Graziano lasciava le sue poesie colme d'amore per la sua Clarissa.».
«La donna morì di vecchiaia in una mattinata d'estate, circondata dai suoi figli e dai suoi nipoti. Suo figlio Giovanni, la notte stessa in cui morì la madre, andò a passeggiare per la tenuta ricordando quando ci passeggiava con lei e raccontò di aver visto, davanti ad un albero di castagno, quello sopravvissuto all'incendio, una figura bianca di un giovane ragazzo che si teneva mano nella mano con una giovane fanciulla. Giovanni giurò che quella figura femminile le ricordava molto  quella di sua madre da giovane, aggiunse anche che nel momento esatto in cui posò i suoi occhi su di lei, una calda brezza portò con sé l'inconfondibile profumo che sua madre era solita mettersi qualche goccia sul collo e sui polsi.».

«Erano loro? Erano loro per davvero?», domandò Malia, curiosa.

«Dicono di si. Anche ora, quando di notte qualcuno passeggia per quella tenuta, si sentono le risate inconfondibili di due giovani. Alcuni dicono di averli anche visti sotto quel castagno. Felici, come avevano sempre voluto.».

«È così romantico.», mormorò Kira, guardando Stiles.

«Romantico?», domandò Malia, «Non mi sembra molto romantico che due persone debbano aspettare la morte per amarsi per davvero!», la rimbeccò.
Kira si voltò verso l'amica.

«No, certo, è brutto. Ma alla fine si sono ricongiunti, è questo l'importante, no?», le domandò.
Malia non rispose e cominciò a guardare davanti a sé, immersa nei suoi pensieri.
«Dimmi un po', tu in che modo dichiareresti il tuo interesse verso un ragazzo... o una ragazza?»
La ragazza si voltò verso Kira con sguardo convinto.

«Lascerei davanti alla sua porta un cervo o un grosso animale come segno del mio corteggiamento.», le rispose quasi con ovvietà.
Kira rimase a bocca aperta dalla sua risposta e guardò, quasi sconvolta, Stiles che le camminava di fianco.

Finalmente arrivarono all'entrata che dava al Festival e il trio vide Scott, ancora mano nella mano con Allison, trascinare la sua ragazza davanti allo stand delle castagne.
Tutto era stato allestito alla perfezione, come sempre, e i colori caldi delle luci, delle attrazioni e delle decorazioni che si potevano vedere in giro un po' dappertutto, ti mettevano allegria.
Le persone erano tante, secondo il giornale cittadino nell'ultimo giorno del festival ci sarebbero state più persone dei primi giorni e aveva ragione.
Bisognava fare attenzione a come ci si muoveva dato che bastava poco per andare addosso a qualche passante.
Le ragazze, nel frattempo che aspettavano che Scott comprasse ciò per cui era venuto, cominciarono a passeggiare tra un banchetto e l'altro per riscaldarsi un po' e Malia interruppe il silenzio che si era instaurato tra loro.

«Vado a prendere dello zucchero filato, ne volete uno anche voi?», domandò guardandole una per una.
Stiles e Kira scossero la testa e Malia, con un'alzata di spalle, si voltò e si diresse verso il suo dolce preferito.

«È stato inquietato quello che ha detto.», le disse Kira a bassa voce.

«Abbastanza, si. Ma poi quando ti ricordi che è stata per otto anni un coyote mannaro, beh, è quasi normale sapere che lei la pensa in questo modo. È passato troppo poco tempo da quando è tornata ad essere umana e ci vorrà ancora molto tempo prima che si riabitui ad esserlo.», le rispose Stiles.
Malia tornò poco dopo da loro con in mano una grossa palla di zucchero filato rosa retto da un sottilissimo bastoncino di plastica bianco.
Prima di andarsi a sedere, Kira e Stiles decisero di andarsi a prendere due cioccolate calde per riscaldarsi di più e di aspettare Scott ed Allison sedute su qualche panchina messe apposta in occasione del Festival.

Dopo un quarto d'ora abbondante ricomparirono un raggiante Scott accompagnato da Allison, quest'ultima aveva tra le mani un sacchettino di castagne aperto.
Stiles sorrise al suo migliore amico, per tutto l'ultimo mese gli aveva detto che Allison avrebbe accettato il suo regalo, certa che anche lei desiderava la stessa cosa di Scott.
«Ora che quello che doveva venire fatto è stato fatto, che facciamo?», domandò un'annoiata Malia ai suoi amici.

«Potremmo andare sulle giostre.», suggerì Allison.

«Vincere qualche pupazzo nei vari stand.», aggiunse Kira.

«Possiamo mangiare qualcosa di tipico di questa stagione.», disse Scott, con lo stomaco che brontolava.

«E va bene.», disse Malia, «Che cosa facciamo per prima cosa?».

La prima cosa che fecero fu quella di mettersi sotto ai denti qualcosa di stuzzichevole, andarono tutti in un piccolo stand che vendeva delle fette di torta al gusto di castagne, zucca e nocciola.
Scott e Kira si presero quella alle castagne, Malia quella alla zucca mentre Stiles quella alla nocciola, la sua preferita.
Allison non prese niente, le castagne che aveva mangiato le avevano riempito lo stomaco del tutto.

Dopo aver messo qualcosa di caldo nello stomaco, decisero di andare a divertirsi su qualche attrazione.
Quelle che proponeva il Festival non erano tante: la ruota panoramica, la casa degli orrori, il labirinto di specchi, le montagne russe e la classica giostra di cavallini.
Per prima scelsero il labirinto degli specchi, l'attrazione preferita di Stiles.
Non andava mai a sbattere contro uno specchio ma la stessa cosa non si poteva dire di Scott.
Quella sera ci era andato a sbattere cinque volte e Stiles si chiese se era normale che un Alpha, che doveva avere una vista migliore di tutti loro, poteva andarci a sbattere così tante volte.
Anche Malia se lo chiese e, dubbiosa, guardò Stiles in cerca di qualche risposta.

«Andiamo nella casa degli orrori?», domandò Malia, mentre usciva dal labirinto.

«Perché no?», le rispose Allison.
Scott le prese la mano con un sorriso e si avvicinò a lei per baciarle la fronte.

«Mi ha sempre messo i brividi quel posto.», mormorò Kira.
Si strinse di più tra le braccia dal freddo.

«Non ti preoccupare Kira, ci sono io a proteggerti!», la rassicurò Malia.

«Voi andate pure. Io vi aspetto fuori.», disse Stiles.

«Tu non vieni?», domandò un stranito Scott.

«Anche se volessi dovrei comunque aspettare la carrozza dopo dato che ognuna ha solo posti per quattro persone.», spiegò la ragazza, «E poi lo sai, a me mettono noia e basta.».

«Ma avevamo detto che stasera nessuno doveva rimanere da solo!», disse Scott.

«È solo un giro in giostra Scott, per quanto potrò rimanere sola?», le chiese Stiles, «E poi, dato che c'è poca gente in coda, ho intenzione nel frattempo di andare a farmi un giro sulla ruota panoramica.», aggiunse con un sorriso.
«Quindi, per favore, andate. Ci vediamo qui, okay?».

«Ne sei sicura?», le chiese Scott.
Il suo migliore amico sapeva che questo Festival non era gradito a Stiles, non voleva che si sentisse male o che i brutti ricordi ritornassero a galla mentre era da sola.

«Sicurissima! Ora andate o la coda aumenterà.», disse facendo loro un occhiolino.
Il gruppo si avviò verso l'attrazione desiderata ma Scott, di tanto in tanto, si girava verso la sua migliore amica per vedere se andava tutto bene.

Ma Stiles era tranquilla, o almeno così la vedeva.
La ruota panoramica non era tanto distante, ma abbastanza da rimanere nella sua visuale e guardò l'amica pagare e mettersi nella corta fila, la teneva d'occhio anche mentre si accomodata sulla carrozza che l'avrebbe accompagnato durante il giro nella casa degli orrori, e quando quella partì, prima di entrare nel vivo dell'attrazione, poté giurare di aver visto mettersi in fila, dietro a Stiles, una persona con una giacca di pelle nera impossibile da dimenticare.

La ruota panoramica era sembra bella da guardare, con i suoi gioiosi colori e le poltroncine di colore diverso.
A Stiles, tutto quello, metteva addosso tanta allegria.
Era impaziente di salirci sopra, era passato tanto tempo dall'ultima volta che aveva fatto un giro su quell'attrazione.
Le piccole cabine potevano ospitare al massimo due persone ed erano chiuse, al contrario di quelle tipiche aperte con la tettoia in stoffa che si potevano trovare nelle varie feste di paese.
Una bellissima tettoia in vetro permetteva, a chi era sopra, di poter vedere le stelle sopra di loro quando arrivavano nel punto più in alto della ruota panoramica.

La cabina si fermò davanti a lei e uno dei gestori della ruota le fece cenno di entrare velocemente  dentro alla piccola cabina dalle poltroncine azzurre.
Stiles non se lo fece ripetere due volte e ci entrò in fretta dato che sarebbe rimasta ferma solo per pochi secondi, giusto il tempo di far salire tutti quanti per un nuovo giro.
La ragazza si accomodò nel posto lontano dalla piccola porticina e aspettò che quella ripartisse.

Ma, ad un certo punto, sentì qualcuno sedersi di fianco a lei.
«Mi dispiace ma preferirei fare un giro da sola.», disse Stiles girandosi verso quella persona.
La ragazza rimase per qualche secondo con la bocca aperta dallo stupore.
Derek Hale era entrato nella sua cabina e si era seduto di fianco a lei.
«E tu che ci fai qui?», le domandò sorpresa.

«Non posso fare un giro sulla ruota panoramica?», domandò lui, voltandosi per guardarla.

«No, certo, puoi, ma non credevo venissi proprio qui con me.», le rispose in fretta.
La ruota partì e cominciarono a sollevarsi sempre di più da terra.

«Beh, ora è troppo tardi per cambiare idea.», mormorò Derek.
Stiles lo guardò attentamente per qualche secondo prima di ritornare a parlare.

«Ti piace il festival?», domandò Stiles.
Derek fece spallucce.

«Non è male, poi dipende anche da che tipo di festival si sta festeggiando.», rispose lui con tono sincero.

«È da praticamente un mese che Scott parla di venire a questo festival, e oggi, durante la riunione, ci hai sentiti parlare che ci saremmo stati stasera.», disse Stiles, «Perché non ci hai detto che saresti venuto anche tu?», domandò, «Saremmo venuti tutti insieme,», aggiunse infine.

«Io... Non ero sicuro di venire stasera.», disse sincero.

«E perché?», domandò curiosa Stiles.
La ruota panoramica si fermò e i due guardarono fuori.
Erano nel punto più alto possibile, in cima alla ruota, in cima - così per Stiles sembrava - al mondo.
La ragazza guardò meravigliata il panorama fatto di luci e sentì che Derek stava toccando qualcosa di rumoroso in una delle sue tasche, un rumore che le ricordava tanto quello della carta plastificata.
Pochi secondi dopo avvertì un qualcosa di pesante e caldo venire messo tra le sua mani.
Guardò verso di esse e rimase a bocca aperta: Derek Hale gli aveva appena dato un sacchettino di castagne.

La ragazza, scioccata, guardò il suo corteggiatore che guardava ovunque tranne che lei.
Sapevano quasi tutti che lei aveva una cotta per Derek da quando lo aveva incontrato la prima volta assieme a Scott.
Era stata una cosa lenta, difficile da accettare dato come, a volte, la trattava.
Durante le loro battaglie, le loro riunioni e i loro allentamenti, faceva fatica a non guardarlo, per non mostrare troppo quanto era affascinata e presa da lui.
Tentativi che andavano sempre a finire con Scott, o Malia, che le davano qualche occhiataccia per farla smettere.
A volte, poi, era imbarazzante.

Guardò di nuovo il piccolo sacchettino colmo di castagne e poi guardò ancora Derek.
Pensò velocemente di ricordare quando mai, il bel ragazzo che aveva di fianco, avesse cercato la sua attenzione o detto qualche parola dolce verso di lei.
Niente, mai una volta.
"Quindi come è possibile?", pensò, "O forse mi sta solo prendendo in giro?", si domandò infine con i brividi di panico che le attraversavano il corpo.

"Oppure lui lo fa, guardarti mentre tu non lo fai e parlare di te, e tu non te ne accorgi.", questo pensiero attraversò la sua mente dandole qualche briciola di speranza.
Derek era una persona molto criptica, non sai mai quello che gli passa per la testa, anche i gesti che fa nel suo quotidiano sono sempre inaspettati.
"È possibile che tutto questo sia vero? Che non dimostra nulla, se non gelo verso gli altri, per non mostrare ai suoi nemici che tiene a qualcuno per non metterla in pericolo? Poi Derek non fa mai queste cose, aprirsi a qualcuno, donare il suo cuore a una persona che non lo merita. Non dopo Kate. Quindi è tutto vero?"

Il cuore di Stiles pompava così forte da farle del male, e questo Derek lo sentiva.
Lo vide stringere i pugni impaziente di sapere quale sarebbe stata la sua risposta, chiedendosi se aveva fatto bene o meno ad aprirsi in questo modo.
La ruota panoramica ricominciò il suo giro, portando pian piano a termine il loro tempo sull'attrazione.

Poi Stiles sorrise e aprì il piccolo pacchettino.
Prese una castagna e ne addentò un pezzettino.

   
 
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