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Autore: Rack12345    13/08/2021    1 recensioni
[Spin off dalla serie "New Avengers: Together"]
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Oggi, 13 Agosto, è il compleanno di una persona meravigliosa: Sebastian Stan. E' lui che ha dato vita al personaggio di Bucky Barnes, quindi è lui che ha dato vita al crescere del mio amore per la scrittura qui su efp e che mi ha permesso di creare la saga di New Avengers: Together, che a sua volta mi ha permesso di conoscere persone meravigliose. Quindi, grazie Seb!
Ecco a voi una piccola One Shot, ambientata nel futuro, in cui vedremo Bucky festeggiare il suo compleanno insieme ai suoi amici e alla sua famiglia!
Spero possa piacervi!
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Rack =)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Morgan Stark, Nuovo personaggio, Sorpresa, Steve Rogers/Captain America
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'New Avengers: Together Saga'
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Angolo Autrice
Ciao a tutti! Oggi sono qui a "festeggiare" il compleanno di Sebastian Stan, l'amore della mia vita, con questa bella scena del futuro di Bucky ed Alexis. 
Vorrei specificare una cosa riguardo l'età del mio Bucky xD Vi ricordo che ho iniziato la saga New Avengers: Together ormai due anni fa, e che è stata ferma praticamente per due anni dopo che l'ho iniziata e che l'ho ambientata circa ad un anno dopo dai fatti di Civil War, avvenuti nel 2016, e che non c'è stato il blip di Thanos! Quindi se facciamo i conti a partire dal 1917 (anno della sua nascita) al momento in cui siamo arrivati in "Promises" Bucky ha 102 anni, e questa storia è ambientata 6 anni dopo, quindi 108.
Ok, ora che ho reso chiaro questa cosa, vi lascio alla lettura! 
A presto, vostra Rack <3 =)



 

A Sebastian Stan, 
Buon Compleanno.


108th Desiderio: che tutto rimanga così com'è...
o forse non proprio!

Sei anni dopo i fatti di "New Avengers: Together - Promises"


-Ehi, amico.- disse Steve Rogers abbracciando rapidamente il suo migliore amico e dandogli una pacca sulla spalla. -Tanti auguri.-

-Ti ringrazio, Steve.- rispose Bucky con un sorriso imbarazzato.
Stare al centro dell'attenzione era una cosa che non gli era mai piaciuta.

Steve si mise le mani in tasca e si guardò intorno.
-Diavolo, la vostra nuova casa è davvero bella. Sono contento che siate riusciti a terminare i lavori appena in tempo per poterci festeggiare il tuo compleanno.-

Io non tanto. pensò Bucky.
-Sì, beh, in realtà dobbiamo ancora finire il bagno del piano di sotto e devo finire di sistemare la staccionata qui fuori.- ripose gesticolando ed indicando il giardino nel quale scorrazzavano Emma Rebecca Barnes, Eva Lynn Rogers,  e Morgan H. Stark, che ormai avevano circa cinque anni, tranne Morgan che ne aveva quasi otto.
-Mi dispiace che Ellie non possa essere dei nostri.- disse poi tornando con lo sguardo su Steve.

-Già, anche a me. Ma sai la sua vita da scrittrice spesso la tiene impegnata per settimane fuori casa. Ora è in tour in Europa per la presentazione del nuovo libro.-

Bucky fece spallucce. -Vorrà dire che si farà perdonare facendo da babysitter ad Emma per qualche giorno, il mese prossimo.-

Steve aggrottò le sopracciglia. -Che hai in mente?-

L'altro tirò fuori il cellulare dalla tasca ed aprì un app, mostrando a Steve  due biglietti aerei appena acquistati online.
-Non dire niente ad Alexis, è una sorpresa per il nostro anniversario.-

Al centro del biglietto Steve vide troneggiare la scritta "Dublino", e spalancò la bocca.
-Andate in viaggio di nozze?! Era ora dopo tutti questi anni!- rise Steve.

-Sì, è vero.- rise anche Bucky.

-Mio Dio, Buck. Dublino, l'Irlanda. La renderai felicissima, senza dubbio.-

-Lo so.- rispose Bucky facendo spallucce.

A pochi metri di distanza, Bucky guardò Alexis, che parve sentire i suoi pensieri e lo guardò a sua volta. Si scambiarono un cenno con la testa, sorridenti, felici.
Alexis stava giocando con il gatto di casa Barnes-Moore, la dolce Triss dal pelo maculato bianco, arancione e nero, quando d'un tratto per poco non le venne un infarto.
Un frastuono proveniente da dietro di lei la fece scattare in piedi e quando si voltò vide proiettata sul suo giardino una colonna di luce arcobaleno.
Quando la luce svanì, comparvero quattro figure.

-Ora sai cosa si prova!!!- urlò Tony Stark poco distante, indicando Bucky, che rise, andando incontro ad i nuovi invitati.
Ovviamente, Tony si riferiva al fatto che ogni volta che Thor andava a trovarli rovinasse il prato a qualcuno. 

Alexis spalancò gli occhi e trattenne a stento un grido di gioia.
Corse incontro ai nuovi ospiti e li abbracciò: Loki, Thor, Jane, ed infine...

-Oh mio Dio, Blake Foster, il mio asgardiano preferito!!!- esclamò, quasi stritolando il ragazzo che ormai aveva diciotto anni.

-Lexie, mi sei mancata anche tu, ma così mi uccidi!- esclamò l'altro ridendo.

-Oh, scusa.- disse la ragazza, staccandosi da lui. -E' che non ci vediamo da tanto tempo! Vieni, ti presento mia figlia.- lo prese per mano e lo trascinò via.

Bucky sbuffò una risata vedendo sua moglie così euforica e poi si rivolse agli altri tre.
-Grazie per essere venuti, ragazzi.-

Loki e Thor, finsero di non sentirlo. Stavano ancora fissando Alexis, piuttosto interdetti.

-Ma non ero io il suo personaggio preferito dalla mitologia norrena?- chiese Loki.

-E non ero io il suo Avenger preferito?- continuò Thor.

Jane Foster, abbigliata con un elegantissimo pantalone a palazzo nero ed una camicetta senza maniche infilata dentro, alzò gli occhi al cielo e fece qualche passo verso Bucky.
-Ciao, James.- disse baciandolo su entrambe le guancie. -Non far caso a questi due egocentrici. Un pensiero per te.-

Jane porse a Bucky un pacchetto regalo e lui lo prese.
-Grazie, Jane. Servitevi pure, vedi se riesci a smuovere le belle statuine qui.- disse ridendo il soldato.

Quando poi James si voltò si trovò davanti Sam Wilson. Si spaventò e trasalì.
-Uoh!- esclamò. -Avvertimi la prossima volta.- disse fintamente arrabbiato. Lo sguardo gli cadde sull'enorme scatola che aveva tra le mani il collega.
-Cos'hai lì per me?-

-Qualcosa che penso potrà servirti per il viaggio di cui mi parlavi.- rispose Sam, guardandosi intorno per accertarsi di non essere sentito da Alexis.

-Ho paura ad aprirla, questa scatola è più grande di mia figlia.-

-Sì, beh, in effetti non lo farei, daresti un po' nell'occhio e la tua mogliettina potrebbe insospettirsi.-

Bucky aggrottò la fronte.
-Sono estremamente confuso.-

-Beh, lei ha già le ali, tu no, potrebbe essere carino vedere dall'alto gli immensi prati verdi dell'Irlanda. Senza pagare un parapendio o cose del genere.-

-Cosa!?- Bucky strabuzzò gli occhi. -Sei impazzito? Dove le hai prese?-

-Un falco non rivela mai i suoi segreti.-

-M-ma...-

Bucky si interruppe quando sentì qualcuno aggrapparsi al suo braccio.

-Che segreti può mai avere un falco?-
Era Alexis.

-Ehi!- Bucky sciolse il braccio di lei e le passò il suo intorno alle spalle, stringendola a sé.

-Ehm...- fece Sam, che puntò lo sguardo oltre la coppia. -Oh, guarda! Strange sta insegnando a tua figlia a fare magie!- disse per poi fuggire via.

Gli altri due risero di gusto, ed Alexis non trovò per nulla strano il comportamento di Sam.

Per fortuna.

Bucky si voltò verso Alexis.
-Allora, come sta andando la prima festa nella nuova casa?- chiese.

Alexis sorrise. -A meraviglia. Questo è uno dei giorni più felici della mia vita, lo ricorderò per sempre.- disse in un sospiro sognante.

Bucky la guardò estasiato. Era meravigliosa. Lo era ogni giorno, ma quel giorno lo era ancora di più, in quel vestito di lino lungo fino ai piedi color verde salvia, con lo scollo a v e stretto in vita da una cintura in cuoio marrone, i lunghi capelli lisci le cadevano lungo la schiena come il giorno in cui l'aveva conosciuta, ed aveva fermato le ciocche davanti con due treccine sul retro della testa.

-Vieni.- disse lei. -Tua figlia vuole spegnere le candeline con te.-

Bucky rise. -Agli ordini. Non sia mai che Emma Rebecca Barnes debba attendere suo padre per più di un secondo.-
 



Più tardi...

Bucky aveva appena finito di leggere la favola della buonanotte ad Emma.
Era uscito sul portico in legno, dove aveva trovato Alexis seduta sul dondolo, avvolta in un plaid, con la punta del naso arrossata ed intenta a guardare qualcosa tra le sue mani.
Si avvicinò a lei e le si sedette accanto, passandole un braccio intorno alle spalle.

-Che guardi?-

Alexis fece spallucce. -Ehm, niente, sono le foto di oggi.- disse con un sorriso, per poi poggiare il mucchio di fotografie sul tavolino davanti a sé.
Si accoccolò meglio sul petto di suo marito e sospirò, chiudendo gli occhi per qualche secondo, stanca.

-Emma si è addormentata?-

-Sì, è crollata subito. Oggi si sono stancate parecchio.-

-Bene, siamo stai fortunati.-

Bucky allungò una mano e prese la prima foto dal mucchio: lui seduto davanti ad una enorme torta fatta da Alexis, con in braccio tutte e tre le bambine della famiglia Avengers, mentre soffiavano sulle candeline.

-Sai...- disse il soldato. -Quando ero ragazzo... insomma, sai, prima dell'Hydra intendo... festeggiavo il mio compleanno ogni anno, ed ogni anno non avevo mai idea di cosa desiderare. Forse perché anche prima che l'Hydra mi prendesse non avevo ancora capito quale fosse il mio scopo, il mio posto nel mondo.-

Alexis si tirò leggermente su a guardarlo. -E adesso, invece?-

-Adesso il mio posto sei tu. Siete tu ed Emma, e questa casa, e i nostri amici. E pensandoci anche adesso non ho desideri da esprimere. L'unico forse è che tutto rimanga così com'è.-

Alexis deglutì e trattenne il fiato per qualche secondo, leggermente spaventata da quell'ultima affermazione.
Si mise seduta composta, leggermente tesa.
-Ehm, proprio così esattamente come è in questo istante?- chiese lei titubante, mettendosi una ciocca di capelli dietro un orecchio.

Bucky piegò le labbra verso il basso. -Beh, no, non sempre, magari ogni tanto qualcosa può cambiare.- mise una mano in tasca e tirò fuori il cellulare. -Io... ho una sorpresa per te.- disse, cominciando ad armeggiare con l'apparecchio.

-Anche io.- disse Alexis.

Bucky la guardò non capendo.

Alexis respirò profondamente più volte e poi prese coraggio.
Ora o mai più.

-Sono incinta, Buck.-

Bucky smise di respirare, il suo cervello smise di funzionare. Gli cadde il telefono a terra, si ruppe lo schermo, ma nessuno se ne preoccupò.

-Come... cosa... oh mio Dio. Di nuovo? Sei sicura?-

Alexis fece Sì con la testa velocemente.

-Siamo passati da infertilità totale a due figli?- rise Bucky, con gli occhi leggermente inumiditi dalle lacrime. -La tua magia può fare tanto?-

Alexis si morse il labbro, imbarazzata e felice. -Non lo so, possiamo considerarlo un miracolo.- disse tirando su con il naso.

Bucky la attirò a sé e la abbracciò fortissimo.

-Tu sei il mio miracolo, Agente Moore.- le sussurrò.

Rimasero lì, su quel dondolo, a baciarsi ancora un po', immersi nel buio leggermente rischiarato dalle lanterne e nell'umidità della sera del 10 Marzo.
Il più bel 10 Marzo che entrambi avessero vissuto e avrebbero mai potuto vivere.
Triss si acciambellava sul tavolino davanti a loro, osservando quel bacio, osservando la famiglia Barnes-Moore che continuava a crescere.
Si stiracchiò e si addormentò, grata anche lei di aver trovato una famiglia così bella ad accoglierla.






 
  
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