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Autore: elyblu    12/09/2021    0 recensioni
Se nell'anime Saint Just fosse sopravvissuta all'incidente, come sarebbe stata la vita di Nanako, Kaoru e della stessa Saint Just? Storie di tre ragazze degli anni '90 e dei loro sogni...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Kaoru Orihara, Nanako Misonoo, Rei Asaka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi sono ispirata alla puntata dell’anime in cui Kaoru girovaga per una notte intera.
 
Che combina Kaoru? Ha semplicemente bisogno di stare per conto suo e pensare, riflettere. Dovrebbe essere un periodo bellissimo per lei, ha saputo che non è mai stata malata, di essere perfettamente sana, ha già guardato i programmi per recuperare l’anno scolastico perso, ma è infinitamente delusa, delusa dal medico che le ha rovinato un anno di vita con cicatrici che si porterà dietro tutta la vita a ricordarle quel periodo nero, delusa da un paio di avvocati senza scrupoli e insensibili, delusa dalla madre che non ha capito nulla e l’ha pure percossa; è poi scossa dal litigio brutto avuto con Lady Simpatia – le sta antipatica, le sta antipatica e le sta antipatica anzi antipaticissima – , non è sopportata dai fratelli, teme di aver perso l’amicizia della sua migliore amica Rei, comincia a pentirsi di aver allontanato Takehiko, si sente inutile, sola e abbandonata.
Le serve passeggiare per aprirsi la mente e pensare pensare pensare pensare, non ha la testa per studiare, se domani la interrogano inventerà di non essersi sentita bene, è sempre stata la più brava, una volta può anche giustificarsi.
Mentre cammina a vuoto si imbatte in un cinema e nota sulla locandina che sta per cominciare un film di argomento sportivo proprio come piace a lei; la protagonista è una ragazza che, pur appartenendo a una famiglia priva di mezzi finanziari, è così brava a ginnastica artistica da ottenere delle borse di studio grazie alle quali sarà ammessa nelle migliori squadre agonistiche e arriverà quindi a partecipare alle olimpiadi.
Kaoru è assalita dalla nostalgia, lei e Takehiko amavano andare al cinema, avevano anche gusti in comune e si trovavano subito d’accordo sulla scelta del film; erano così appassionati di film che a volte finito un film in una sala entravano a guardarne un altro in un’altra sala. Per distrarsi decide di entrare a vedere il film, la cui trama sembra fatta su misura per lei e si mette in fila per fare il biglietto; dopo tutte quelle delusioni, quelle giornate terribili, ieri lo studio legale, oggi i mega litigi al centro di riabilitazione di Rei e poi a casa, ci vuole un bel film, si sente pervadere da una dolce malinconia, un sentimento triste ma piacevole al tempo stesso, e pensa che le risolleverà lo spirito vedere questo film!
Mentre è in fila sente le persone intorno a lei parlare - chi è in compagnia logicamente parla con chi ha accanto – e riconosce una voce familiare. Si gira un attimo per curiosità, magari è una conoscente, può salutarla e fare due chiacchiere per distrarsi. Appena però vede da chi proviene la voce le cascano le braccia; per Kaoru non sembra esserci pace, sembra ci sia una congiura astrale contro di lei : dietro di lei c’è l’avv.ssa Tanabe! A pensarci bene senza volerlo è capitata a due passi dallo studio Fujiwara, probabilmente l’avv.ssa Tanabe avrà scelto un cinema vicino al suo posto di lavoro (“dove sono tutte queste sue scadenze di lavoro se alle 19 va al cinema?” si chiede Kaoru… “mah, gli adulti vogliono farsi più grandi di quello che già sono…”).
L’avv. Tanabe si scambia sorrisi e stringe la mano a quello che probabilmente è suo marito, e dietro a lei c’è una sua amica coetanea che ha accanto un giovanotto fra i 20 e i 25 anni coetaneo di Takehiko, probabilmente fratello minore dell’amica dell’avvocatessa; ridono e scherzano tutti e quattro fra loro, l’avv.ssa Tanabe si scambia sguardi d’amore col marito che le ricordano quelli che lei si scambiava con Take, anche loro due stanno mano nella mano come lei con Take l’anno prima, e mentre si parlano si chiamano “amore” come lei con Take; Kaoru ha voglia di andarsene, sia perché non ha voglia di rischiare di incrociare lo sguardo dell’avvocatessa e magari ricominciare a discuterci, sia perché guardando l’avvocatessa e suo marito rivede lei e Take l’anno prima, una bellissima storia d’amore che non tornerà più; non è giusto, meglio andarsene, occhio non vede cuore non sente…che pessima idea è stata quella di andare al cinema.
Mentre esce dalla fila vede con la coda dell’occhio che l’amica dell’avvocatessa si bacia sulle labbra col giovanotto coetaneo di Take; Kaoru pensa subito “allora non è un parente, è il fidanzato”; ha un inspiegabile moto di rivolta improvviso, Kaoru sempre così razionale, posata, equilibrata, che perde le staffe solo per le giuste cause, sempre dalla parte dei deboli, reagisce male, nemmeno ne capisce la ragione, ma le succede. Kaoru sta subendo troppe ingiustizie, nessuno la capisce, e ora sta assistendo a questa scena che non riesce a capire perché le dà così sui nervi; sta sempre al suo posto e non si immischia mai nella vita degli altri a meno che non debba aiutare persone in difficoltà, ma adesso è come fosse guidata da una forza esterna alla quale non può opporsi.
“Ehi, svergognàti? Non ci si scambiano queste effusioni in pubblico. Che esempio date a noi ragazzi?”
“E tu impertinente guardona che vuoi?” risponde adirata l’amica dell’avvocatessa.
“Io non sono affatto guardona siete voi che vi esibite costringendoci ad assistere ai vostri comportamenti immorali”.
“Ma guarda chi c’è! Ma sei il mio tormento Kaoru Orihara, in poche ore ti vedo una seconda volta, ma non hai meglio da fare che disturbare le persone?” interviene l’avv.ssa Tanabe.
“Ah è lei quella spepera di cui mi hai parlato, hai ragione è maleducatissima”.
“Maleducati siete voi, non ci si bacia in pubblico e poi tu in particolare non ti vergogni alla tua età a stare con un ragazzino che avrà al massimo 25 anni?”
“Fatti gli affari tuoi saccente dalla mentalità ristretta”.
“Orihara allontanati già sei stata deplorevole oggi al centro di fisioterapia dalla tua amica impedendomi di lavorare, ora smetti di offendere la MIA amica, facci vedere il film in santa pace e vai a sfogare i tuoi malumori su altri, noi alla tua età eravamo molto più educate pur frequentando la scuola pubblica”.
“Me ne vado molto volentieri, lontano il più possibile dalle vostre smancerie che fanno venire il diabete solo a vederle da lontano”.
A questo punto si rivolge a Kaoru il marito dell’avv.ssa Tanabe “Ragazzina tu sei acida perché non hai nessuno con cui scambiarti quelle che chiami smancerie e se continui a essere così indisponente stai sicura che non le scambierai mai con nessuno”; mentre parla il marito, l’avv.ssa Tanabe guarda con sorriso a presa di giro Kaoru e subito dopo i membri del quartetto cominciano a dire “Bravo” “Risposta giusta” “Zittiscila” “Queste spepere di oggi, e vedessi com’è spepera anche l’amica che è ricoverata al centro di fisioterapia, dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”.
Kaoru ha di nuovo le lacrime agli occhi, risponde con un tono non più agguerrito ma dimesso “Cattivi, voi non sapete e non capite nulla” e se ne va velocemente, mentre il quartetto fa una risatina dietro a lei e il giovanotto under 25 ripete con una vocina a presa di giro “Cattivi, voi non sapete e non capite nulla”.
Kaoru non sa cosa le è preso; questa volta ha cominciato e provocato lei e si è cercata lo scontro. È vero, in Giappone i fidanzati possono camminare mano nella mano, possono chiamarsi in modo affettuoso “amore” o “tesoro”, ma finisce tutto qui, non si esibiscono in altre effusioni in pubblico come in Occidente. Tuttavia, siccome non è un reato atteggiarsi all’occidentale, Kaoru sa perfettamente che non doveva intromettersi e che con la sua piazzata si è comportata male senza motivo; il marito dell’avvocatessa sarà stato particolarmente antipatico, però questa situazione lei se l’è veramente cercata. Perché questa reazione?
Kaoru si ricorda che la madre di Take lasciò il marito perché si era perdutamente innamorata e quindi messa insieme a un giovanotto di ca. 15 anni più giovane…vedendo la coppia formata dall’amica dell’avv.ssa Tanabe e dal suo fidanzato di una quindicina d’anni più giovane, le è parso di vedere la madre di Take con il secondo compagno e quindi poi ha immaginato Take con una donna di una quindicina d’anni più grande.
Ha molta nostalgia di Take, si divertivano moltissimo insieme, avevano una marea di interessi in comune, ricorda le chiacchieratone anche su argomenti importanti come la filosofia, le piaceva che lui le raccontasse dei suoi studi di letteratura, che le raccontasse della letteratura europea, le sembrava di tornare bambina e ascoltare le favole, c’era una grande sintonia nonostante i 6 anni di differenza, inoltre Take era un ragazzo molto buono d’animo, aveva sofferto da bambino : la separazione dei genitori, il padre assente, il compagno stupido della madre che poi per fortuna si era tolto dai 3 passi, e la morte improvvisa della madre. Pur avendo fatto gli studi nella sua città Takehiko aveva fatto la vita dello studente fuori sede dal liceo in poi; alle superiori dopo la morte della madre si era trasferito nel collegio della scuola da lui frequentata e poi all’università aveva abitato prima con altri studenti e quindi da solo in un mini appartamento sempre in un residence per universitari; era anche educato e rispettoso, mai un litigio o una parola fuori posto, lui non le avrebbe mai fatto l’imitazione a cantilena come quell’altro giovanotto accompagnato con l’amica dell’avv.ssa Tanabe.
Quelle coppie le avevano ricordato la sua felicità con Take, momenti stupendi e divertenti morti per sempre per un errore medico, lei poi aveva anche maltrattato Take….forse aveva sbagliato ad allontanarlo? Se ci fosse stato Take sarebbe stato tutto più semplice? Lui sapeva rasserenarla, anche all’intervento chirurgico l’anno prima andò tranquilla grazie a lui…Forse se ci fosse stato lui, non se la sarebbe presa altrettanto per quello che le era successo; se glielo avesse detto lui che Rei non l’avrebbe mai allontanata, a lui avrebbe creduto più che a sua madre e si sarebbe risparmiata quelle liti al centro di riabilitazione.
Poi nuovi pensieri, pensieri che hanno scatenato la sua reazione al cinema “e se Take, come sua madre fosse attratto dalle relazioni dove la donna è molto più grande dell’uomo, e ora stesse con una donna molto più grande di lui?”, lei vuole la sua felicità, ma le monta anche l’invidia nell’aver visto quella coppia vicino al cinema perché le è parso di vedere Take con una donna più grande…forse Take l’avrebbe poi lasciata perché le avrebbe preferito una bella quarantenne realizzata professionalmente?
Pensa a Nanako e Rei : associazione di idee inopportuna. Ha capito che le due ragazze sono innamorate l’una dell’altra e vuole aiutarle ad aprirsi - soprattutto Rei - e a mettersi insieme. Però pensa anche che Nanako ha lottato tantissimo per la sua Rei. Rei rifiutava l’aiuto delle persone, “stava sulle sue”, parlava pochissimo del suo tormento ed era ossessionata dalla sorella Lady Simpatia, a volte era stata anche davvero sgarbata con la povera Nanako, come quando la snobbò dopo che lei le aveva dichiarato il suo amore. Ciononostante Nanako non si era data per vinta, aveva continuato a seguirla, a dimostrarle il suo affetto, a darle sostegno morale, a cucinare per lei, a parlarci, giorno dopo giorno, day by day, finchè alla fine era nata una bellissima amicizia; Rei si era definitivamente chiarita con la sorella e aperta alla vita, e ora deve solo trovare la consapevolezza del suo amore per Nanako da realizzare.
Kaoru pensa che Take è stato molto diverso dalla sorella Nanako. Quando lei gli rivelò della mastectomia bilaterale e che aveva deciso di lasciarlo, Take - sì - insistette, ma non quanto Nanako con Rei, provò a cercarla solo un paio di altre volte e se lei lo zittiva, lui restava immobile come una statua. Forse Take ha provato un po’ a insistere per una questione di coscienza, ma poi non è stato tenace come Nanako perché in fondo non se la sentiva di accompagnarsi davvero a lei; Kaoru non riesce a non pensare all’avv. Fujiwara … “tanto ti avrebbe lasciata comunque lui”; lui l’aveva ricercata un anno dopo, è vero, con quei 3 blitz, ma sembrava che tutto questo fervore fosse nato perché bene o male l’incidente di Rei era stato un momento di grande riflessione per tutti, e secondo Kaoru c’era lo zampino di Takashi, che, sicuramente in colpa verso la sorella, doveva aver spronato l’amico a riconquistarla per non stare un domani male come lui…guarda caso almeno nei primi 2 blitz Kaoru aveva visto l’onnipresente Takashi…
Nanako quindi si era data da fare al massimo per Rei spontaneamente e senza consigli altrui, Take era stato alla fine remissivo; ma era una questione di rispetto nei confronti della sua scelta, era una questione di carattere dovuta ai traumi infantili e all’abbandono del padre e quindi al timore di un rifiuto definitivo, oppure in fondo in fondo aveva ragione l’avv. Fujiwara “tanto ti avrebbe lasciata comunque lui”?
E il periodo di studi in Germania? Take è molto affascinato da quel paese e a volte aveva fantasticato con lei su un eventuale periodo che avrebbero trascorso insieme in Germania, se lui vi fosse rimasto a lungo; in quel caso avevano progettato che lei lo avrebbe raggiunto dopo il liceo per iscriversi lì all’università e alla squadra di basket, ma sarebbe successo davvero? Oppure lontano dagli occhi lontano dal cuore?
Kaoru non è più sicura nemmeno dei sentimenti di Takehiko nei suoi confronti, troppa differenza fra come si è comportato lui e come si è comportata Nanako con Rei.
Piange, vuole le sue amiche a cominciare da Rei, che ha il terrore di aver perso, che le sia stata messa contro da Lady Arpia (all’improvviso le viene di chiamarla così), ha le altre amiche, è vero, Mariko la adora, Nanako anche, per non parlare di tutte le altre compagne di squadra e scuola, ma Rei è proprio la sua amica del cuore.
Non è più sicura di nulla, né dell’amore di Take né dell’amicizia di Rei, le persone a cui tiene di più insieme alla sua famiglia, da cui ormai si sente a mala pena tollerata e da cui comunque non è capita.
Kaoru si chiede anche perché gli adulti sono così ottusi e aridi, ma anche profondamente superficiali. Come si può sbagliare una diagnosi come è successo a lei con tutte le conseguenze annesse e connesse? E quella chemioterapia e quei raggi al cobalto somministrati per nulla? È proprio sicura di essere libera da ripercussioni future sulla sua salute? Cosa ha combinato quell’oncologo, perché ha tirato via proprio con lei, cosa voleva dimostrare dicendo che segue molti pazienti se “troppo e bene non sta insieme”? Le nostre bravate non devono ricadere sugli altri.
E come si fa a speculare sulle sventure altrui come gli avv.ti Fujiwara e Tanabe senza minimamente pensare ai sentimenti e alle situazioni personali?
Come si fa ad abbandonare un figlio, come ha fatto il prof. Misonoo con Take? Stanno nella stessa città, mai una visita, mai una telefonata…
E quel burino del dr. Ichinomiya dove lo vogliamo mettere? Se Rei ha avuto tutti i problemi che ha avuto è ovviamente solo colpa sua, del suo modo di trattare le donne peggio di zerbini…
E le battute e le prese di giro degli adulti rivolte anche a ragazzini come lei e Rei persino su questioni gravi?
E sua madre che non ha chiesto un secondo parere quando avrebbe dovuto ovvero in occasione dei suoi problemi di salute, ma l’ha chiesto quando non avrebbe dovuto ovvero per le questioni legali, e poi dopo tutto si permette anche di darle uno schiaffo?
E la spocchiosità che hanno sempre gli adulti rispetto a chi ha fatto meno carriera? Pensa a quella conoscente dei suoi genitori che da una parte è molto simpatica con i colleghi arrivati al suo livello professionale, dall’altra tratta con disprezzo i colleghi che non hanno raggiunto il suo stesso livello evitando ogni minimo eloquio con loro; oltretutto è stata aiutata dalla propria famiglia nella carriera quindi perché si dà tutte quelle arie?
Pensa a sua madre, col diploma di scuola superiore, ha fatto una buona carriera di responsabilità nella pubblica amministrazione, si è sposata poco più che ventenne e ha avuto tre figli; è una donna molto realizzata che deve essere davvero fiera di sé. Pensa a coetanei di sua madre, come l’avv.ssa Chiba, cacciata dallo studio Fujiwara; sono coetanei di sua madre con titoli di studio superiori alla laurea che non si potevano certo dire realizzati nel lavoro anzi…
E di lei che ne sarebbe stato??? Ora ha 17 anni, ha tanti magnifici progetti da realizzare, delle amicizie belle da coltivare, dove lei e le sue amiche sono tutte uguali. Ma quando passeranno gli anni, quando avranno 30/40 anni che ne sarà di loro? Si vorranno sempre bene oppure ci saranno anche fra loro rivalità e sensi di superiorità?
Lei è la prima della classe. Ma se dovesse scegliere degli studi sbagliati all’università e dovesse poi ritrovarsi una fallita nel lavoro, magari scansata da altri per questo motivo?
E se si realizzasse nel lavoro e le venisse naturale anche a lei gonfiarsi e pavoneggiarsi?
E anche lei da adulta tirerà via le sue mansioni e si approfitterà degli altri? E anche lei perderà empatia e farà battute fuori luogo??
“Che ne sarà di me? Chi sto diventando? Sono anch’io destinata a essere così…così… così e basta?” si chiede Kaoru.
Nota una cartoleria che sta chiudendo ed entra dentro, senza un motivo.
“Ciao volevo una bomboletta spray nera”.
“Ehi signorina che modi sono questi? Non ti hanno insegnato a dare del lei?”
“Siamo alle soglie del 2000 presto ci daremo tutti del tu”.
“Primo : siamo ancora nel 1991; secondo : agli adulti si dà del lei; terzo : nel MIO negozio si darà sempre del lei anche nel 2000 e persino nel 3000”.
“Va bene, mi scusi, allora mi dia una bomboletta spray nera”.
“Che ci devi fare?”
“Mi serve per un lavoro a scuola, sono una studentessa del liceo artistico”; risposta pronta!
Uscita dalla cartoleria Kaoru deve sfogarsi un’ultima volta; vede delle strade vuote, saracinesche abbassate, cammina cammina deve essere finita in una zona di periferia. Sui cassonetti dell’immondizia, su alcune saracinesche e su alcuni muri già imbrattati comincia a scrivere anche lei varie frasi fra cui “perché compariamo in questo mondo se poi dobbiamo solo arrabbiarci?”, “la vita è una continua delusione”, “crescere dovrebbe significare miglioramento e non peggioramento”, “età adulta età ingrata”, “l’uomo : un essere regressivo”, “dove trovare il nostro esempio, la nostra guida?”, “l’amore è eterno finché dura”, “la vita : un’infinita incertezza”, “la vita : un continuo allontanarsi e cercarsi a seconda delle proprie comodità”, “un nuovo giorno un nuovo sbaglio”, e così via frasi di tenore simile.
Alla fine si siede su una panchina quando ha esaurito la bomboletta. Non sa che pensare, non sa che ne sarà di lei e delle sue amiche, lei così attaccata alla vita, lei che ha mille progetti, ora è nello sconforto, non è da lei scrivere quelle frasi, non si riconosce….
 
Nel frattempo anche la dolce Rei è in crisi e soprattutto in ansia. Al telegiornale delle 22 il giornalista mostra una foto recente di Kaoru e ne annuncia la scomparsa. I genitori sono disperati, sono in grande apprensione per lei, chiunque l’abbia vista o sentita deve immediatamente avvertire la polizia o la redazione del telegiornale.
Rei è disperata, ha un attacco di tachicardia, e inizia a piangere “Nooo, cosa hanno fatto alla mia amica? È tutta colpa dell’oncologo, degli avvocati, di Fukiko, Kaoru è una persona fantastica, è stata il mio angelo custode, non meritava questi maltrattamenti e ora si sente delusa da tutti, magari anche da me, le avevo detto di rimanere ma l’hanno mandata via, penserà che anch’io non la voglio più, e io per questo maledetto incidente non posso uscire a cercarla, lei che ha fatto tanto per me, e io non posso aiutare lei, non è giusto, Kaoru non se lo merita, perché?”, piange, meno male c’è Takashi con lei che preoccupato cerca di calmarla.
“Rei sta calma, Kaoru non può avercela con te”.
“Sì invece, Fukiko me l’ha messa contro, e anche quell’avvocatessa, non mi piace il nostro ambiente, e io non posso far nulla”.
“Calmati, vedrai che sta bene, vorrà stare un po’ sola, è una ragazza intelligente, non è il tipo che va a cercare guai”.
“Takashi, la sera la città è pericolosissima, una volta sono stata aggredita da due loschi individui che mi hanno derubato del borsellino, per un miracolo me la sono cavata con un furto e qualche botta, ma poteva andare molto peggio, la gente là fuori è pericolosa … Kaoru, se le succede qualcosa…”
“Calmati, ora vado da Take e andiamo a cercarla”.
“Io sono inutile”.
“Tu hai avuto un incidente, pensa a tutto Takashi, vedrai te la riportiamo sana e salva”.
“Ti prego, aiutatela … Kaoru…”.
A Takashi fa pena la sorella, ma ora c’è una ragazza da salvare “Se vuoi renderti utile, chiama intanto Take e digli di tenersi pronto che arrivo”.
Rei ricompone la voce e chiama Takehiko, sperando sia a casa e non fuori con amici (ai tempi non c’era il cellulare). Per fortuna Takehiko è a casa e fra un singhiozzo e l’altro Rei gli racconta tutto, la lite al centro di fisioterapia, le delusioni anche il giorno prima allo studio Fujiwara, la sparizione. Rei piange disperata “Take trovala, devi rimetterti con lei, imponiti, sii tenace come Nanako, tua sorella alla fine mi ha conquistata ed è con Kaoru la mia migliore amica; anche tu se sarai tenace riconquisterai Kaoru, ma ora trovala, trovala”.
Dopo la telefonata Rei si sente molto debole, inutile, sola, è arrabbiata; perché proprio a Kaoru? Presa dalla rabbia, alza di nuovo la cornetta e chiama la sorella “Hai visto che è successo? Kaoru è sparita, è anche colpa tua”.
“Rei mi dispiace molto per Orihara, ma io che c’entro?”
“Possibile che pensi sempre e solo a te stessa? Ma non ti rendi conto di come l’avete trattata? Poverina, si sente esclusa, rifiutata, lei che è un angelo custode per tutti. Se solo le è successo qualcosa, ti riterrò fra i responsabili”.
“Rei oggi hai voglia di bisticciare, ma non puoi rifartela con me di ogni cosa, vedrai che la trovano, è un osso duro, non le succederà nulla”.
“Lo spero anche per te e la tua coscienza” e riattacca con rabbia.
Fukiko è scossa dal carattere della sorella, non ritiene giuste le accuse mossele.
Dal canto suo Rei ormai non teme più la sorella, la adora, ma è costretta a riconoscere i limiti del suo carattere e vuole aiutarla a cambiare in meglio anche a costo di litigarci, perché sa che un domani Fukiko potrebbe contorcersi per i sensi di colpa quando ormai è troppo tardi come sarebbe successo se il suo incidente avesse avuto esiti infausti.
Ripensa a Kaoru, a quanto si è impegnata per avere la sua amicizia, per confortarla, per farle capire che lei non era sbagliata ma erano sbagliati gli altri, le ha fatto amare la palla a canestro, ha condiviso con lei partite e poesie, l’ha assistita quando è stata malata, le è stata vicina anche quando la trattava male; come avrebbe fatto senza Kaoru e Nanako? Dove sarebbe ora senza di loro? Anche loro sono sue sorelle, le sorelle che si è scelta.
Piange, non può ricambiare quello che per lei ha fatto Kaoru, vorrebbe essere per strada a cercarla, ad accoglierla fra le sue braccia, dichiararle la sua amicizia, un’amicizia che non si spengerà mai, si dispera al pensiero le succeda qualcosa, la sua vita senza Kaoru avrebbe un vuoto incolmabile. Prende la sua cherie poupee, compagna immancabile e fedelissima dei suoi momenti di tristezza, e piange…vuole parlare e … con cherie poupee in braccio chiama Nanako, ha bisogno di conforto immediato, Nanako può aiutarla…le vuole molto bene.
Al telefono risponde la madre di Nanako e Rei/Saint Just si scusa subito per l’ora della telefonata, ma spiega che è un’emergenza. Per Nanako è sempre una festa ricevere una telefonata di Saint Just, un’emozione, una conferma della loro amicizia che spera duri in eterno.
Arriva entusiasta al telefono, contenta di sentire la voce deliziosa di Saint Just “Saint Just tu non mi disturbi mai, per me è sempre bello ricevere una tua chiamata e parlare con te, non sono ancora venuta questa settimana a trovarti perché ci danno molto da studiare e in più sono venuti a trovarci i miei zii, ma ti penso sempre, è come tu fossi sempre con me…perché piangi che ti è successo?”, Nanako non vuole sentire piangere Saint Just, le viene da piangere anche a lei, le ha fatto pena molte volte, le dispiace vederla stressata dalla riabilitazione, ma ricorda la raccomandazione di Kaoru : non deve mai piangere davanti a una persona avvilita, non è questo il modo di confortare una persona; a fatica ricaccia indietro le lacrime, deve essere presente al meglio per Saint Just.
Saint Just racconta tutto anche a lei, si sfoga della sua impotenza, della sua inutilità “Nanako io sono debitrice verso te e Kaoru, e da questo centro di fisioterapia non posso neppure aiutarvi, sono stufa, voglio essere dimessa, ho bisogno delle mie amiche e voi di me, non voglio che Kaoru pensi che la voglio allontanare, io voglio essere sua amica per sempre”.
Nanako è preoccupatissima, prima l’incidente di Saint Just, ora Kaoru che è sparita, e se le fosse successo qualcosa con tutta la brutta gente che gira la sera? E suo fratello? Il suo dolce e caro fratello come starà in pena a quest’ora per lei… “Saint Just, non pensiamo il peggio, vedrai che Takashi e Takehiko riusciranno a trovarla, perlustreranno la città, dove sarà mai andata? non ha nemmeno soldi, magari sta già tornando a casa”, Nanako pronuncia queste frasi di circostanza, ma lei stessa è molto impaurita, non ce la farebbe a sostenere un altro grande stress soprattutto se con conseguenze irreparabili, le trema la voce, si ricompone, vorrebbe essere con Saint Just, vederla, magari insieme si incoraggerebbero a vicenda, vorrebbe stringerla in un abbraccio come piace a entrambe per trasmettersi ottimismo l’una con l’altra, è triste per Takehiko, già sa quanto sta soffrendo per Kaoru, in più immagina come starà in pena per lei, conosce bene questi stati d’animo, li ha provati quando Saint Just ha avuto l’incidente, non rivivrebbe mai quei momenti, ricorda con terrore quella domenica di fine luglio.
C’è un attimo di telepatia…“Nanako vorrei fossi qui con me, mi sento sola senza la scuola, senza le mie compagne, senza di voi, sì ricevo visite, ma la sera poi sono sola, affaticata dalla riabilitazione, stanca per i numerosi compiti da fare da sola, presto verranno a farmi lezioni private ma non è la stessa cosa, oggi ho bisticciato ben 2 volte con Fukiko che ha il carattere che conosci anche te, lei mi ama molto e anch’io amo molto lei, ma lo sai a volte com’è, anche lei ha trattato male Kaoru. Tutto il giorno ho con me solo ma cherie la poupee…e ora questa cosa di Kaoru, non voglio pensi che io mi sono allontanata da lei, non voglio le succeda qualcosa”.
“Non pensarlo Saint Just, Kaoru tornerà sana e salva, col nostro pensiero positivo possiamo aiutarla”.
“Sai che quando ebbi l’incidente, alla stessa ora, Kaoru mi raccontò di avermi vista davanti a sé mentre si allenava a basket? Ha detto fu un secondo, ma mi vide nitidamente, come se stessi giocando con lei…è stato un momento di quarta dimensione, un sesto senso, non lo so, noi siamo in sintonia, vorrei che anche lei mi apparisse, forse non mi appare perché …”
“Basta Saint Just, non dirlo più, tu sei apparsa a Kaoru perché hai rischiato la vita, la tua anima è un attimo volata via dal tuo corpo perché forse avevi paura di non sopravvivere e volevi darle per sicurezza un ultimo saluto, ma se Kaoru non ti appare è proprio perché sta bene”, Nanako è sorpresa, meravigliata, non le era mai capitato le raccontassero un’esperienza del genere, Saint Just ormai le confida proprio tutto e ne è infinitamente felice, persino un’esperienza importante come quella…capisce anche quanto è eccezionale l’amicizia fra Kaoru e Saint Just, l’esempio dell’amicizia pura, perfetta, che va al di là della vita materiale e terrena di tutti i giorni, non aveva mai pensato che un legame andasse oltre ciò che percepiamo direttamente, vorrebbe essere lì con lei, vorrebbe avere anche lei un rapporto con Saint Just in quarta dimensione, con il sesto senso, la ama infinitamente, non vede l’ora di andare a trovarla, si stanno consolando a vicenda…improvvisamente le torna in mente il sogno in cui Kaoru e Takehiko le apparirono insieme nella notte dell’incidente di Saint Just…effettivamente anche lei ha avuto esperienze di quarta dimensione, sesto senso; voleva parlarne con qualcuno e adesso ne ha l’occasione.
“Lo sai? Sei la prima a cui lo dico - la notte del tuo incidente mi sono apparsi in sogno Kaoru e Takehiko, a momenti da soli e a momenti insieme, a volte apparivano tristi, ma io solo diversi giorni dopo ho saputo che erano stati fidanzati, e sono rimasta molto sconcertata, avevo paura a parlarne”.
“Per quale motivo? Anzi è un’esperienza bellissima, significa che siamo così amiche di Kaoru da vivere con lei esperienze extrasensoriali, da percepire reciprocamente i nostri stati d’animo e quello che ci succede, che siamo in contatto anche senza usare mezzi materiali, è la conferma di quanto è forte e speciale la nostra amicizia”.
“Però, se lo raccontiamo potrebbero non crederci”.
“Non ci credono le persone superficiali, ma chi ha particolare empatia e sensibilità ci crederà sicuramente. E poi chi se ne importa di ciò che pensano gli altri, l’importante è vivere con passione la nostra amicizia. Io vorrei sfruttare queste caratteristiche speciali della nostra amicizia per farle capire adesso che sarò sua amica per sempre, niente e nessuno impedirà mai la nostra amicizia, anche con te Nanako voglio tu faccia parte della mia vita per sempre”.
Nanako nell’angoscia per Kaoru è però felice per quelle bellissime parole di Saint Just “anch’io Saint Just voglio che si rimanga tutte amiche per sempre, io, tu, principe Kaoru, Mariko e Tomoko e lo rimarremo, Kaoru lo sa che le vuoi bene, ti stai angustiando inutilmente”.
“Io ho sbagliato con voi Nanako, ma credi non ero in me, ero molto addolorata per la mia situazione familiare, avevo una ossessione patologica nei confronti di mia sorella, e a volte sono stata brusca, maleducata, ma io vi ho sempre voluto molto bene”.
“Saint Just di cosa ti scusi? Lo sappiamo tutte che hai dovuto affrontare una situazione troppo difficile per la tua età, la perdita della madre, un padre assente, una sorella che non ti accettava pur volendoti bene, perché fai questi discorsi?”
“Non dovete mai dubitare del mio affetto. Scusami, ma non riesco a dormire, sono troppo in ansia per Kaoru”.
“Chissà come sta mio fratello…poverino…ancora non ho affrontato l’argomento con la mia famiglia, mio padre mi deve delle spiegazioni, non mi ha mai parlato di lui, perché non è mai andato a trovarlo? Perché non ha coltivato il rapporto con lui? Anch’io come vedi non ho una situazione familiare semplice”.
“Vedrai che troverai una spiegazione, ti ho già detto che la madre di Takehiko lasciò vostro padre per il classico tipo che è meglio perdere che trovare. Chissà cosa è successo. Tuo fratello però ha sofferto moltissimo per l’assenza di vostro padre, è un ragazzo sensibile e vulnerabile, che teme molto il rifiuto, ne è terrorizzato a causa del trauma infantile dell’allontanamento del padre. Quando Kaoru lo ha allontanato non è riuscito a ribellarsi e non ha saputo imporsi come hai fatto tu con me a causa dei suoi trascorsi personali; questo aumenta ancora di più la sua sofferenza; stagli vicino, mio fratello ora è con lui, sai mio fratello lo adora. Tu e Takehiko non siete fratelli biologici eppure come dice anche Kaoru siete simili, capisco che mio fratello lo adora perché anch’io adoro te”.
Nanako è emozionata più che mai, vorrebbe illudersi che Saint Just la sta iniziando a corrispondere con il suo stesso sentimento come pensa del resto anche Kaoru, ma non vuole; è però entusiasta delle dichiarazioni di affetto che sta ricevendo, le scaldano il cuore e sono importanti per stemperare la sua paura, la sua paura per Kaoru e la sua paura di conoscere la verità sulla sua famiglia; è poi al settimo cielo perché lei e Saint Just si sono scambiate confidenze sulle loro esperienze extrasensoriali, entrambe hanno contatti telepatici e trascendenti con le persone che amano : che emozione!
Le ragazze vorrebbero far durare in eterno quella telefonata, a loro sembra che ogni cosa sia risolvibile se stanno insieme, se parlano, con la loro amicizia sentono che tutto andrà per il verso giusto, si sentono invincibili, si rassicurano a vicenda, cercano di trovare una spiegazione razionale, alla fine si distraggono parlando di argomenti leggeri, le compagne di scuola, la musica, le letture preferite, fanno progetti per quando Saint Just verrà dimessa, usciranno insieme e faranno tante cose, passeggiate, concerti, ballare, rivedere insieme il mare.
Tutto questo romanticismo è però rotto dalle lamentele di sottofondo dei genitori di Nanako che come al solito non capiscono le situazioni “è più di un’ora che sono al telefono. Non si sta tutto questo tempo al telefono, cosa avranno mai da dirsi e poi a quest’ora…ora le vado a staccare la spina così vedo se va a letto…”.
“Nanako quando entreremo nella prossima estate andremo a vedere quel tramonto in riva al mare che ti avevo promesso di farti vedere, in quel luogo speciale; da quando è morta mia madre non ci sono più stata, non so descrivertelo perché non ci sono parole adatte, se non l’hai visto non te lo puoi immaginare, va al di là di ogni parola, i colori e le sfumature della luce sono unici”.
“Perché aspettare l’estate? Possiamo andare anche d’inverno, il mare d’inverno è affascinante”.
“La prima volta in quel posto devi andarci d’estate, è troppo particolare la rifrazione della luce, gli elementi chimici sono sottoposti a dei processi fotoelettromagnetici che si verificano solo in questa stagione, poi potremo tornarci anche in altri momenti, ma la prima volta deve essere d’estate”.
“Sai più o meno quando ti dimetteranno?”
“Non prima dell’autunno inoltrato…proseguirò la fisioterapia a casa, a scuola tornerò – spero – a novembre”.
“Ti aspettiamo tutte con affetto, non vediamo l’ora di rivederti e che tu ci suoni qualche bel pezzo, a cominciare da quello al pianoforte che suonasti il primo giorno di scuola e che hai fatto amare a tutte noi” …
Sì : devono obbligatoriamente vedere quel tramonto meraviglioso che si erano ripromesse di vedere in quella triste domenica di luglio e sarà ancora più bello perché loro saranno più forti che mai.
 
E Takehiko? È disperato, subito dopo aver parlato con Rei, scappa verso il suo motorino, non vuole aspettare Takashi, deve intervenire subito, ma … come al solito il motorino non parte. “Maledizione” esclama “vecchio rottame, e maledizione anche a me che non ti ho ancora cambiato dopo tutto questo tempo”. Per fortuna, arriva l’immancabile Takashi che conoscendo fin troppo bene il motorino di Takehiko si immaginava già la scena.
“Take me lo immaginavo. È una vita che ti dico di rottamare quella sottospecie di catorcio”.
“Taka meno male sei arrivato, ho paura sia successo qualcosa di grave a Kaoru, devo trovarla, per favore prestami l’auto”.
“E cosa è venuto a fare allora il tuo amico Takashi? Devi ammetterlo ancora una volta : se non ci fossi…”
“…dovresti essere inventato…ora non ho tempo per le frasi fatte, devo scappare”.
“Vai e torna almeno questa volta vincitore, io ti aspetto a casa tanto ho una copia delle tue chiavi, ah e controlla la benzina, non fare come quella volta che ti prestai l’auto e poi dovetti mandare il nostro autista a portarti una tanica di benzina perché eri rimasto a secco ed eri lontano dai distributori…”
“Hai fatto bene ad avermelo ricordato, ho questo vizio…ora scappo, a dopo”.
Takehiko guida preoccupatissimo…è stato rifiutato in modo netto e categorico per tre volte, non riesce a rassegnarsi al fatto che Kaoru non lo voglia più…era per questo motivo che l’anno prima non l’aveva assillata quando lei gli rivelò di non voler stare più con lui; fosse stato per lui, avrebbe imposto la sua presenza a Kaoru, la voleva per sempre con sé, nulla aveva senso senza la sua bella, brava e buona Kaoru; purtroppo dopo aver provato a insistere più volte si era bloccato e rassegnato per il terrore di un rifiuto e di un’esclusione definitivi, era rimasto per sempre traumatizzato dal rifiuto del padre e non poteva pensare a un ulteriore e definitivo rifiuto da parte della sua ragazza, l’unica che avesse e soprattutto che avrebbe mai amato; senza Kaoru sarebbe rimasto sentimentalmente libero a vita.
Preferisce rimanere col dubbio o forse la speranza o meglio l’illusione di avere ancora un’ultima possibilità con lei; non reggerebbe psicologicamente a quell’ultimo no di Kaoru; inoltre, non gli è mai piaciuto forzare le persone. Del resto i tre blitz fatti ad agosto erano stati un disastro…aveva deciso di rassegnarsi…non avrebbe avuto la forza di partire per la Germania dopo un eventuale quarto rifiuto perché sentiva si sarebbe ammalato di depressione, prima il padre, poi Kaoru che continuava a escluderlo persino dopo aver saputo che era perfettamente sana, alla fine anche la sua carriera lavorativa sarebbe stata compromessa e di conseguenza ne avrebbe negativamente risentito la sua passione per la letteratura e il suo futuro in generale.
A momenti però si sente in colpa per non aver tentato fino al no eterno. Altre volte pensa che lei non lo ami più; se lo avesse amato davvero, almeno il terzo blitz, fatto quando lei aveva già saputo di essere sana, avrebbe avuto un esito positivo. E poi se fosse stata coerente avrebbe dovuto escludere anche le sue amiche…
Troppi dubbi lo attanagliano e immobilizzano più che mai.
Ma ora Kaoru può essere in pericolo e lui corre con la macchina di Takashi per andarle incontro, questa volta vanno accantonate tutte le paure e i timori, si tratta dell’incolumità di Kaoru. Non ha il tumore, non può allora rischiare la vita per un incidente. Takehiko ha saputo da Rei a grandi linee dei contrasti che aveva avuto allo studio legale e al centro di fisioterapia, vuole parlarci.
Gira intorno alla zona di residenza di Kaoru, intorno alla scuola, intorno al centro di fisioterapia tante volte avesse voluto provare (inutilmente) a convincere la reception a farla andare da Rei, intorno all’ospedale dove era stata “curata” l’anno prima, al luna park dove andavano a divertirsi nel tempo libero, ma di lei neppure l’ombra, alla fine l’ultimo tentativo decide di farlo nel luogo dove lei un anno prima gli aveva rivelato di non avere più il seno e di aver deciso di lasciarlo.
Ricorda ancora quella sera di poco più di un anno prima. Erano andati insieme a una manifestazione folcloristica in città, Kaoru era molto seria e avvilita. Al ritorno decisero di passeggiare lungo un torrente pieno di lucciole; fu lì che Kaoru gli fece le sue drammatiche rivelazioni, si scostò la parte superiore del kimono per mostrargli la T-shirt sotto il kimono perfettamente aderente al busto e lo lasciò nonostante lui l’avesse supplicata di rimanere insieme.
Se la trova, non le permetterà di scappare, è troppo pericoloso girare a quest’ora da sola per la città. E se lei non lo volesse nemmeno questa volta? La rapisce??? Come fa???
Magari questa volta il sentiero lungo il torrente gli avrebbe portato fortuna, l’avrebbe rivista e sarebbero tornati insieme.
Niente da fare, Kaoru non è nemmeno lì. Ci sono le lucciole come l’anno scorso, ma non c’è la luce dei suoi occhi, la sua principessa.
In realtà Kaoru nel suo girovagare a vuoto aveva pensato in un primo momento di passare lungo il torrente con le lucciole, ma poi aveva scartato l’idea; rivedere quei luoghi l’avrebbe riempita definitivamente di tristezza, avrebbe ripensato a quel periodo drammatico della sua vita che sapeva non avrebbe mai dimenticato, ma il cui ricordo poteva piano piano sfumare se avesse smesso di pensarci, scacciandone il pensiero ogni volta si fosse riaffacciato per qualsiasi motivo; doveva quindi evitare quel luogo che per lei significava soltanto un senso di morte incombente, la fine della vita e l’inizio della morte con il terrore del vuoto che ne sarebbe seguito successivamente…
Takehiko è triste, sono ca. tre ore che gira a vuoto per la città e torna per l’ennesima volta sconfitto a casa, dove per fortuna lo aspetta il suo fedelissimo amico Takashi, senza il suo sostegno morale non sa come farebbe.
Takehiko si sfoga con Takashi, si sente un debole, perennemente in errore, forse avrebbe dovuto insistere di più l’anno prima? Ma se poi Kaoru lo avesse rifiutato ugualmente? L’ha rifiutato quest’anno che ha saputo di essere sana, a maggior ragione lo avrebbe rifiutato l’anno precedente. Takehiko teme per l’incolumità di Kaoru, si sente responsabile, non sa come potrà partire per la Germania, è roso da un’infinità di dubbi, quei dubbi che Takashi lo aveva sempre spronato a togliersi e che ormai sa che gli rimarranno. Takashi dal canto suo non sa cosa dirgli, soffre a vederlo così, gli sta vicino, è già tanto e per non farlo sentire solo rimane a dormire da lui.
 
Ci sono quindi 3 situazioni in corso.
Takehiko che si addormenta nella massima tristezza col suo amico Takashi che sul divano nel soggiorno veglia a distanza su di lui.
Nanako e Saint Just chiacchierano al telefono per la bellezza di 2 ore e 13 minuti finchè stremate dal sonno e dalla preoccupazione per l’amica vanno a letto, agitate ma confortate al tempo stesso l’una dall’altra.
Kaoru ha capito che il suo girovagare a vuoto non è servito a nulla, purtroppo non può gestire il futuro e quello in generale che succederà, ci sono un’infinità di variabili incontrollabili. L’unica cosa che può fare è continuare la sua vita di tutti i giorni, dando il meglio di sé e agendo secondo coscienza. Si ripromette di non fare nessuno degli errori madornali che ha visto fare, che lavorerà sempre con massimo scrupolo, avrà sempre rispetto di tutte le persone, del loro lavoro e dei loro sentimenti, questo è tutto ciò che può garantire; sa che farà sicuramente degli errori perché nessuno è perfetto, ma in ogni caso avrà una certezza, una stella polare : la sua coscienza pronta a ricordarle di non trattare mai nessuno nel modo in cui lei non vorrebbe mai essere trattata.
Per il resto la sua ottica è totalmente cambiata, si è rassegnata all’indeterminismo assoluto … “che sarà … sarà”.
  
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