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Autore: Hana_Weasley    19/09/2021    0 recensioni
"E poter guardare le stelle insieme ad Hoseok, l'uno accanto all'altro, era uno dei desideri più grandi di Jungkook, eppure, nonostante la bellezza di quelle stelle, Jungkook non riesce a togliere gli occhi di dosso a Hoseok."
Jungkook è un animagus a cui piace gironzolare per il castello quando ha bisogno di liberare la mente.
Nessuno è a conoscenza del suo segreto o lo ha mai visto.
Questo finché la star di Quidditch di Tassorosso e la storica cotta di Jungkook, Jung Hoseok lo vede.
E, anche se non dovrebbe, Jungkook continua a tornare da lui.
HOPEKOOK HOGWARTS AU
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Jungkook si stropiccia gli occhi e chiude il libro di storia della magia di fronte a sé, consapevole di essere troppo stanco per farsi entrare ulteriori nozioni in testa.

Si stiracchia e sorride debolmente quando sente il rumore delle ossa che scricchiolano. Pensa distrattamente a sua madre, sempre pronta a riprenderlo quando lo fa, ricordandogli quanto poco benefico sia.

Jungkook non sa se faccia davvero male come lei dice, ma la soddisfazione che prova in quel momento è quasi impareggiabile, soprattutto dopo aver passato ore ed ore chino sui libri.

E poi, non è nulla che la magia non possa sistemare.

Alzandosi, Jungkook prende il libro e la sua pergamena e si dirige silenziosamente verso l'uscita della biblioteca.

Il castello è silenzioso e le luci sono soffuse. Probabilmente è sera inoltrata, pensa Jungkook distrattamente.

Salendo le scale e scambiando occasionalmente qualche saluto con i quadri ancora svegli, Jungkook si dirige verso la sala comune dei Corvonero.

Nonostante sia tardi, Jungkook non si sente stanco. Al contrario, un sentimento di inquietudine lo assale.

È qualcosa che Jungkook non sa spiegare. Gli accade, di tanto in tanto, di sentirsi in questo modo. Di sentirsi a corto di ossigeno, di aver bisogno di liberare la mente.

A volte, a scatenare questi sentimenti è qualcosa di specifico. Altre volte, come in questo caso, è la sua mente a giocargli brutti scherzi senza che sia accaduto nulla.

Qualche anno fa, mentre era a casa per l'estate, Jungkook si mise a cercare su interne, tentando di dare disperatamente un nome a ciò che aveva ed incappando in diversi articoli sull'ansia.

Jungkook non sa esattamente se quello che abbia sia davvero ansia, passando gran parte dell'anno ad Hogwarts non può permettersi di vedere un terapista, ma riuscire a dare un nome a quello che prova, in qualche modo, ha calmato un po' la sua mente.

Avere un nome, gli ha permesso di informarsi, non considerarsi strano per sentirsi così e trovare qualcosa che lo faccia stare bene nei momenti peggiori.

Nel suo caso, la magia gli è stata essenziale.

Arrivato di fronte alla porta della sala comune, Jungkook risponde all'indovinello che gli è stato posto ed entra, dirigendosi immediatamente verso il dormitorio per posare il libro e la pergamena.

Passando di nuovo per la sala comune, Jungkook poi si dirige nuovamente verso l'uscita.

Jungkook percorre i corridoi vuoti del castello fino ad arrivare ad uno dei passaggi segreti che porta al cortile della torre dell'orologio.

Ad uscire però dal passaggio segreto non è Jungkook ma un coniglio bianco come la neve che comincia subito a zampettare per il prato.

 

 

Jungkook ha scoperto di essere mago qualche mese prima del suo undicesimo compleanno.

È stato qualcosa di completamente inaspettato per lui e per i suoi genitori ma quest'ultimi lo hanno supportato fin da subito, portandolo a Diagon Alley per acquistare tutto l'occorrente per la scuola.

Da allora, Jungkook è sempre stato incredibilmente curioso di tutto ciò che riguarda il mondo magico, smanioso di sapere e sapere e sapere di più.

E quando Yoongi, il suo migliore amico, gli ha parlato di Harry Potter, a Jungkook si è aperto un mondo.

Affamato di conoscere ogni dettaglio della sua storia e di come sia riuscito a portare pace nel mondo magico, Jungkook ha divorato ogni sua biografia, dalle più serie alle più scandalistiche.

Ed è stato proprio leggendo una di quelle che, al suo quarto anno, ha scoperto che il padre di Harry Potter, insieme ai suoi amici, erano degli animagus.

Da allora, per più di un anno, Jungkook si è allenato duramente per riuscire nell'incantesimo finché, alla fine del suo quinto anno, è riuscito ad assumere la forma del coniglio.

Dal allora, Jungkook si trasforma in animago prevalentemente per stare un po' da solo.

Quando è assalito dall'ansia o è semplicemente triste, Jungkook si trasforma e comincia a vagare per il castello, lasciando che la sua mente si liberi di ogni pensiero negativo.

Certe volte gli sembra quasi uno spreco il modo in cui usa la magia, sicuro che molti studenti, se potessero diventare animagi, farebbero molto di più che scorrazzare per il castello.

Ma a Jungkook basta questo.

Sentire l'erba fresca solleticargli la pancia, poter vagare indisturbato per il castello, poter osservare il cielo stellato, sono tutte cose che permettono a Jungkook di sentirsi meglio.

Il castello di sera, avvolto dal silenzio, ha un non so che di affascinante.

A molti potrebbe fare paura, sembrare la location di un film horror, eppure l'atmosfera che lo circonda a queste ore conforta Jungkook.

E poterci vagare liberamente, avendone una visione ancor più maestosa data la piccolezza della sua forma animale, fa sentire Jungkook al sicuro.

"Non c'è posto più sicuro di Hogwarts" così erano solite dire le persone decenni fa. Qualcuno ancora lo dice e forse, oggigiorno, la frase è più veritiera che mai, soprattutto per Jungkook.

Jungkook, quando è trasformato in coniglio e gira per i corridoi del castello, ci crede eccome.

 

 

Quella sera, Jungkook si dirige verso la serra, uno dei suoi posti preferiti in cui andare.

Se deve essere sincero, il suo posto prediletto sarebbe la torre di astronomia, ma Jungkook è sempre un po' timoroso di recarcisi per paura di essere scoperto da qualche studente rintanatosi lì sopra quindi è raro ci vada.

Gli piace osservare le stelle, gli piace perdersi nei suoi stessi pensieri e lasciarsi travolgere dai misteri dell'universo.

Namjoon gli direbbe che è proprio da tipico Corvonero e Jungkook non può che concordare.

Ad ogni modo, non potendo usufruire della torre di astronomia quanto vorrebbe, Jungkook si ritrova spesso nel cortile e nella serra, due posti raramente frequentati la sera.

Ad illuminarli è solo la luce della luna, che splende nel cielo in compagnia delle amiche stelle e Jungkook ha sempre pensato che questi due luoghi di sera fossero magici.

Una magia che va oltre quella conosciuta dai maghi.

Una magia magnetica ed affascinante e premurosa.

 

 

Il silenzio che culla Jungkook viene spezzato improvvisamente da una voce.

"Huh?"

Jungkook spalanca gli occhi, allarmato, e salta giù dal bancone, sperando che chiunque abbia parlato non lo abbia visto.

La fortuna non deve però essere dalla sua parte quella sera perché, qualche istante dopo, Jungkook sente delle mani circondare il suo corpicino e tirarlo su, finché Jungkook non si ritrova poggiato ad un petto caldo e stabile.

"Cosa ci fa un coniglio qui? Non mi sembra che sia ammesso tra gli animali da poter portare ad Hogwarts?"

Se possibile, Jungkook spalanca i suoi occhietti ancor di più, riconoscendo la voce.

Jung Hoseok.

Tassorosso. Stella del Quidditch. Amato da praticamente tutto il corpo studentesco e gli insegnanti.

Cotta di Jungkook.

Jungkook comincia a dimenarsi, nella speranza che Hoseok lo lasci andare.

Non può farsi scoprire, non certo da Jung Hoseok. Sarebbe umiliante.

Ma Hoseok sembra più determinato che mai a non lasciarlo scappare perché comincia a carezzare la sua testolina nel tentativo di rassicurarlo.

"Ehi, ehi, calmo, non voglio farti male." Mormora il Tassorosso e oh, le carezze stanno davvero funzionando perché Jungkook sente il suo corpo rilassarsi secondo dopo secondo.

Hoseok deve avere anche qualche talento con gli animali, perché la velocità con la quale riesce a calmarlo è sconcertante.

"Ti sei perso, piccoletto?" Gli dice Hoseok, per poi posare un leggero bacio sulla sua testa.

Jungkook è convinto di stare andando a fuoco a questo punto.

Jung Hoseok, il ragazzo di cui è cotto da anni e con cui non ha mai avuto il coraggio di parlare, lo sta accarezzando e baciando. Lo sta tenendo tra le sue forti braccia, stringendolo affettuosamente e lasciando che si bei del calore che il suo corpo emana.

Jungkook forse è andato in paradiso. O forse dritto all'inferno.

Non sa neppure se esistano il paradiso e l'inferno per i maghi. Dove finiscono i maghi una volta morti?

Jungkook comincerebbe a fare ricerche a riguardo o a fantasticare con la mente se non si trovasse in questa situazione.

Non sa cosa fare. Non può comportarsi in modo strano per un coniglio perché potrebbe essere sospetto. Non può però rimanere lì perché non cosa Hoseok abbia intenzione di fare con lui.

Jungkook sa solo che, cullato tra le braccia di Hoseok, la stanchezza accumulata nella giornata comincia a farsi sentire ed in quel momento vorrebbe solo chiudere gli occhi e riposare tra le sue braccia.

È proprio quando sta per cedere che Jungkook si ridesta.

Sperando che Hoseok non si faccia domande e desiderando con tutto il suo essere di rimanere in braccio al Tassorosso, Jungkook si libera dall'abbraccio di Hoseok e salta giù, non degnando di uno sguardo lo studente.

Impaurito di vederlo intristito.

Impaurito che il solo guardarsi indietro porti Jungkook a cambiare idea e tornare da Hoseok.

 

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Jungkook, nei giorni successivi, ci pensa tanto a quello che è accaduto nella serra.

È davvero un problema se Jung Hoseok sa che un coniglio gira per il castello?

La risposta è no.

Fintanto non metta al corrente i professori, il fatto che lo sappia non è un problema. E Jungkook dubita che parli con i professori di una simile cosa.

Una volta constatato che l'esser stato visto da Hoseok non sia un problema, Jungkook non riesce a non pensare al fatto di voler vedere di nuovo il Tassorosso.

E Jungkook riconosce che sia un'idea terribilmente stupida, lo sa eccome, ma non riesce a smettere di desiderarlo.

Non riesce a smettere di desiderare una vicinanza con Hoseok, una vicinanza che non potrebbe avere in nessun'altro modo.

La verità è che Jungkook avrebbe voluto parlargli da sempre. Hoseok sembra sempre così gentile con tutti ed è ovviamente ben conosciuto a scuola.

Ma nei momenti in cui si convince che parlargli sia la cosa giusta, la sua vecchia amica ansia torna a trovarlo ed improvvisamente Jungkook viene assalito da una serie di dubbi ed incertezze a cui, fino ad un secondo prima, neppure aveva pensato.

E quando la tua mente continua ad urlarti che se gli andrai a parlare farai una figuraccia, che potresti finire per balbettare e lui potrebbe ridere di te o che potresti inciampare in mezzo al corridoio e mille altri catastrofici scenari, per Jungkook diventa difficile riuscire a pensare lucidamente, riuscire a zittire questi pensieri intrusivi.

Jungkook, allora, si è sempre limitato ad osservare Hoseok da lontano, proprio come si osservano le stelle su nel cielo, consapevoli che siano qualcosa di tanto bello quanto lontano, inavvicinabile.

E quindi, Jungkook fa qualcosa di incredibilmente stupido. Qualcosa che porterebbe ogni singolo Corvonero mai esistito a tirargli le orecchie, probabilmente.

Jungkook si dirige nuovamente nella serra.

Jungkook va lì ed osserva il cielo, sperando nell'arrivo di Hoseok.

E quando, dopo un po', Hoseok arriva davvero alla serra, il cuore di Jungkook fa una capriola.

"Ehi piccoletto!" gli dice Hoseok appena lo vede sul tavolo in legno.

"Speravo di trovarti di nuovo qui, sai?" continua il Tassorosso, accomodandosi sul tavolo, mantenendo una rispettosa ed abbondante distanza tra lui ed il coniglio.

Jungkook, tentativamente, decide di raggiungerlo e, quando Hoseok lo nota avvicinarsi, gli sorride gentilmente.

Il cuore di Jungkook perde un battito e per un istante il più giovane pensa di star morendo.

Ed invece no, invece è solo l'effetto che ha il bellissimo sorriso di Hoseok su di lui.

Non che Jungkook non lo abbia mai visto sorridere ma questa volta il sorriso era indirizzato a lui (o meglio, alla sua forma in coniglio), tutt'altra storia.

Jungkook si accomoda accanto ad Hoseok e, per qualche istante, il giovane Tassorosso rimane in silenzio, ad osservare il cielo.

Potremmo osservare il cielo insieme, pensa distrattamente Jungkook, perso ad osservare quanto Hoseok sia bello illuminato dalla luna.

Probabilmente è qualcosa su cui fantasticherà per tutta la notte e va bene così.

Poi, Hoseok posa la mano sulla sua testolina e comincia a grattargli il retro dell'orecchio.

Ed oh, che bella sensazione, pensa Jungkook, chiudendo gli occhi e tamburellando involontariamente la zampa posteriore sul tavolo.

E l'euforia che Jungkook prova in quel momento è impareggiabile.

"Ah! Ti piace essere grattato, eh!" Hoseok ridacchia mentre lo osserva con uno sguardo divertito.

 

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Dopo quella sera, Jungkook continua a tornare alla serra ed Hoseok continua ad accoglierlo.

L'uno accanto all'altro, Jungkook ed Hoseok si fanno compagnia l'un l'altro.

A volte Hoseok sta in silenzio per tutto il tempo, limitandosi ad accarezzare il morbido pelo di Jungkook ed a mormorare qualche motivetto sommessamente, con una voce talmente bassa da essere quasi impercettibile, da confondersi quasi con il rumore dell'erba mossa dal vento.

Altre volte, invece, Hoseok parla, raccontando al coniglio della sua giornata, di un allenamento di Quidditch particolarmente stancante, di un incantesimo che non gli riesce bene.

E Jungkook è ingordo perché nonostante questa possibilità vorrebbe comunque di più. Vorrebbe rispondergli, essere qualcuno sul quale contare o con cui potersi sfogare, ricambiare le carezze e le coccole.

Ma sa di non potere.

Perché, se prima la sua paura principale era quella che venisse scoperto il suo essere animago, ora Jungkook è terrorizzato all'idea che Hoseok venga a sapere che il coniglio che gli fa compagnia ogni sera è in realtà un altro studente.

Cosa penserebbe di lui?

Probabilmente sarebbe spaventato se non disgustato dal comportamento di Jungkook e dalla sua invadenza.

E Jungkook stesso, certi giorni, si sente terribilmente in colpa ma non riesce a fermarsi.

Non riesce a fermarsi perché Hoseok e la sua personalità creano dipendenza, perché ora che Jungkook ne ha avuto un assaggio non riesce a fermarsi, perché desidera vederlo ancora sorridergli, perché è l'unico modo che gli permette di averlo accanto e tanto basta.

 

 

E poi Yoongi annuncia la lieta notizia.

Una mattina, nella sala grande, Yoongi si schiarisce la gola. "Devo farvi conoscere una persona." Annuncia a Jungkook e Namjoon, guardando tutto fuorché che loro e con le guance appena arrossate.

"Chi?" chiede Namjoon, dando voce anche ai pensieri di Jungkook.

"...Il mio ragazzo."

"Cosa!?"

"Chi!?"

Urlano allo stesso momento Namjoon e Jungkook, attirando gli sguardi allarmati e incuriositi di alcuni degli studenti più vicino a loro.

"Ssh, non urlate, idioti!"

"Come è successo?" chiede Namjoon, avvicinandosi a Yoongi ed abbassando la voce.

"No, hyung, prima devi dirci chi è!" ribatte Jungkook, sbalordito dalla notizia.

Yoongi non ha mai parlato di nessuno né è mai sembrato romanticamente interessato a nessuno, in tutti gli anni in cui Jungkook lo conosce. Quindi questa notizia è decisamente inaspettata.

"È Kim Seokjin."

"Kim Seokjin!?" urlano all'unisono Namjoon e Jungkook.

"Volete fare silenzio!?" sibila Yoongi, guardandosi concitatamente attorno.

Ma come poter reagire in altro modo sapendo che il suo migliore amico sta con nientepopodimeno che Kim Seokjin, celebre caposcuola Grifondoro e principe della scuola, conosciuto ed ammirato da tutti per il suo fascino e la sua eleganza. Agli occhi di Jungkook, un tipo come Kim Seokjin è sempre parso qualcuno di irraggiungibile.

"Come vi siete conosciuti?" chiede Namjoon, visibilmente incuriosito dalle vicende amorose del suo amico.

"Abbiamo iniziato a parlare verso la fine dello scorso anno quando i nostri turni come prefetti spesso coincidevano. Per tutta l'estate abbiamo poi continuato a scriverci e quando quest'anno è cominciato, siamo usciti per un po' insieme finché non ci siamo eventualmente dichiarati l'un l'altro. Non è una storia particolarmente speciale o cosa, non so cosa vi aspettaste..."

"No, è bello. E siamo felici per te!" interviene Namjoon.

"Ma se Kim Seokjin oserà farti soffrire dovrà vedersela con me, che gli sia chiaro." Aggiunge poi Jungkook scherzando (ma forse neppure così tanto).

Yoongi ridacchia alle parole di Jungkook e scuote la testa, fingendosi esasperato. "Grazie ragazzi, lo apprezzo molto."

"Comunque... hai detto che vuoi farcelo conoscere?" chiede Namjoon e Yoongi annuisce.

"Mhm. Penso sia arrivato il momento. In realtà la nostra idea era quella di riunire i nostri amici più stretti, così da evitare di fare più di una volta questo tipo di incontri imbarazzanti. Per quanto possa essere difficile da immaginare, Seokjin non ama particolarmente stare al centro dell'attenzione ed i contesti sociali lo stancano. Quindi, visto che questo fine settimana si potrà andare ad Hogsmeade, volevamo proporvi un'uscita di gruppo."

È in quel momento che Jungkook sbianca completamente, ricordandosi che uno dei migliori amici di Kim Seokjin non è altri che Jung Hoseok.

 

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Jungkook pensa per giorni ad una scusa da rifilare a Yoongi per evitare di dover vedere Hoseok (per quanto si senta terribilmente in colpa solo a pensarci, considerando quanto Yoongi sia importante per lui) ma, alla fine, non riesce a trovare nulla di convincente e così, cinque giorni dopo, Jungkook si ritrova con Yoongi e Namjoon davanti al portone della sala d'ingresso, pronto ad uscire e trovarsi faccia a faccia con la sua cotta.

La cotta con la quale sta passando tutte le sere senza che lui ne abbia alcuna idea.

Merlino, Jungkook è rovinato.

"Jungkook, stai bene? Ti vedo un po' pallido." gli chiede Namjoon, visibilmente preoccupato.

No, sto per morire, vorrebbe rispondere Jungkook. Lo stomaco in subbuglio non gli fa pensare altro. "Uh, sì, sono solo un po' stanco. Ieri sono stato sveglio fino a tardi per finire il compito di divinazione." Invece si ritrova a rispondere.

Cosa non del tutto lontana da quello che è successo davvero. Se non fosse per il piccolo dettaglio che ad averlo tenuto sveglio non è stata divinazione – che ha lasciato perdere dopo essersi reso conto di non star combinando nulla – ma un certo Tassorosso con un sorriso a forma di cuore.

L'inverno è definitivamente alle porte perché il freddo è pungente e Jungkook deve mettere anche i guanti, oltre alla sciarpa, per poter camminare senza sentire il freddo gelargli le ossa.

I tre ragazzi, lentamente, camminano per la via che porta ad Hogsmeade, chiacchierando del più e del meno.

Yoongi, agli occhi di Jungkook, appare visibilmente emozionato e Jungkook sorride alla vista.

Per quanto l'incontro di oggi possa spaventare Jungkook, quest'ultimo non può essere nient'altro che felice di vedere il suo hyung così raggiante.

Dopo aver fatto un breve giro da Mielandia – principalmente per Jungkook, il quale ha bisogno di saziare la sua dipendenza da cioccorane – i tre studenti arrivano ad I Tre Manici di Scopa, dove Yoongi ha detto gli altri li avrebbero aspettati.

Quando aprono la porta, Jungkook viene immediatamente investito dal dolce odore della Burrobirra, facendogli quasi leccare i baffi dal languorino.

Prendendo un respiro profondo, Jungkook si guarda intorno finché non vede, seduto ad un tavolino un po' appartato, Jung Hoseok in tutto il suo splendore, insieme a Seokjin e altri due ragazzi, un altro Tassorosso ed un Serpeverde.

Jungkook osserva gli occhi di Seokjin spalancarsi e brillare quando scorgono Yoongi. Seokjin fa loro segno di raggiungerli e, appena dietro Yoongi, Namjoon e Jungkook lo seguono, fino a raggiungere il tavolo.

Seokjin si alza, finché non si trova faccia a faccia con Yoongi.

"Ehi." Dice.

"Ehi a te." Replica Yoongi, con il medesimo imbarazzo.

Jungkook distoglie lo sguardo da loro quando sente qualcuno ridacchiare al tavolo. Il Serpeverde si morde il labbro per evitare di ridere nuovamente e si porta una mano alla bocca quando Seokjin lo fulmina con lo sguardo.

"Hyung, Jimin rideva perché il vostro imbarazzo è carino." Esordisce così il Tassorosso.

"Silenzio, non siamo abituati ad essere osservati da così tanti occhi, non prendetevi gioco del vostro hyung!"

Il Serpeverde, Jimin, abbassa la mano dalla bocca e rilascia una risata giocosa. "Scusa hyung, non volevo prendermi gioco di te, davvero."

"Sarà meglio, perché potrei non comprarti più Burrobirre, altrimenti." Risponde Seokjin, anche se dal tono di voce è ovvio che stia scherzando.

 

 

Una volta che tutti si sono accomodati e hanno ordinato le Burrobirre, Seokjin e Yoongi fanno le presentazioni.

"E lui è Jungkook."

Jimin e Taehyung – l'altro Tassorosso – lo salutano con la mano amichevolmente.

"Piacere di conoscerti Jungkook, ho sentito parlare molto di te!" gli dice Seokjin, un sorriso gentile gli adorna il viso.

"Davvero?"

"Oh sì, Yoongi parla molto spesso dei suoi amici ma di te particolarmente. Sei il suo piccolo orgoglio, o almeno così mi ha detto lui."

"Seokjin..." si lamenta Yoongi, affondando il volto tra le mani, chiaramente imbarazzato.

E Jungkook è convinto di essere completamente rosso in viso. Non che non sia consapevole di quanto Yoongi gli voglia bene. Nonostante il più grande non glielo dica spesso a parole, i suoi piccoli gesti bastano e avanzano.

Ma questo... beh questo è qualcosa che mai si sarebbe immaginato Yoongi avrebbe detto a qualcuno.

Seokjin ride mentre tenta di allontanare le mani di Yoongi dal suo stesso volto. "Cosa c'è? Non è necessario imbarazzarsi per una cosa del genere, è bello. Lo conosci da quando era al primo anno e siete amici da allora, è normale provare queste cose, Yoongi."

A salvare Yoongi dall'imbarazzante conversazione è Hoseok. "Jungkook, fai per caso parte del coro?"

Oh Merlino, Jung Hoseok mi ha appena rivolto la parola. Oh Merlino, Jung Hoseok mi ha appena fatto una domanda. Oh Merlino.

"S-sì." Balbetta pateticamente Jungkook.

"Ah, sapevo di averti già visto da qualche parte! Canti molto bene!" gli risponde Hoseok, rivolgendogli un sorriso.

Jungkook spalanca gli occhi alle sue parole,

Oh Merlino, sa che esisto. Oh Merlino, mi ha sentito cantare.

Jungkook è sicuro di essere rosso come un pomodoro maturo perché si sente andare a fuoco. Ma forse sta prendendo fuoco da dentro, forse è direttamente il suo cuore a star prendendo fuoco.

"G-grazie." Risponde, balbettando ancora una volta, tenendo gli occhi ben fissi sulla sua Burrobirra, convinto che se provasse a guardare Hoseok negli occhi prenderebbe sul serio fuoco all'istante.

 

 

Il pomeriggio prosegue così.

Tra chiacchiere leggere, fatte per conoscersi.

Seokjin, nonostante la sua fama, si rivela essere una persona molto alla mano ed estremamente simpatica e Jimin e Taehyung sono estasiati di scoprire che Jungkook è al sesto anno come loro.

In generale, il pomeriggio va a gonfie vele. Sorprendentemente, tutti loro sembrano andare d'accordo e così si ripromettono di ritrovarsi ancora tutti insieme di tanto in tanto.

Va tutto bene se non fosse per l'incapacità di Jungkook di riuscire ad intavolare una conversazione con Hoseok. O per lo meno riuscire a rispondere alle sue domande senza balbettare e guardare ovunque tranne che il Tassorosso.

E Jungkook è sempre stato una persona abbastanza introversa, non è mai stata una novità per lui fare difficoltà a intrattenere conversazioni con sconosciuti e conoscenti. Non è che con Seokjin, Jimin e Taehyung sia molto più sciolto ma è sicuramente meno teso.

Alla fine del pomeriggio, Jungkook è convinto che qualsiasi interesse potesse mai nutrire Hoseok nei suoi confronti si sia perso e Jungkook non può neppure biasimarlo.

 

 

Quella sera, intristito, Jungkook si trasforma in coniglio e comincia a vagare per il cortile, perso nei suoi pensieri.

Jungkook pensa a quanto sia difficile per lui parlare con le persone, a quanto vorrebbe piacere loro ma gli venga assurdamente difficile riuscire a conversare, la sua mente completamente vuota in quei momenti.

Jungkook pensa a quanto avrebbe voluto conoscere davvero Jung Hoseok ed a come sia riuscito a sprecare una simile occasione a causa delle sue insicurezze, della sua timidezza, della sua stupida testa.

Jungkook pensa a quello ed a quanto sarebbe bello poter essere amico di Hoseok, potergli stargli davvero accanto.

Forse è infantile, forse è tossico ma Jungkook non può fare a meno di immaginare come sarebbe ed a lasciarsi cullare da una fantasia ben custodita nel suo cuore.

Jungkook chiude gli occhi ed immagina, immagina ed immagina. Immagina sorrisi e dolci parole e calore.

Ed è così che Hoseok lo trova, accovacciato su se stesso, gli occhi chiusi, sognando un sogno che non diverrà mai realtà.

Quando Jungkook si accorge della presenza di Hoseok è tentato di scappare e lasciarlo solo, troppo spaventato all'idea di trovarselo davanti.

Ma poi Jungkook nota il volto imbronciato di Hoseok e oh no, qualcosa dev'essere successo e Jungkook, a questo punto, non sa cosa fare.

Non sa cosa fare perché Hoseok è visibilmente triste ed è la prima volta che Jungkook lo vede così.

Jungkook non sa cosa fare perché sente una fitta al cuore, perché sente il bisogno impellente di avvicinarsi e confortare il Tassorosso, perché ciò che prova è così dannatamente intenso da spaventarlo.

Perché, perché, perché è tutto così intenso? Perché Jungkook prova tutto questo per Jung Hoseok, una persona che essenzialmente non conosce? Perché si sente così tanto connesso a lui, tanto da stare male vedendolo così giù di morale?

Jungkook non sa spiegarselo e non sa combattere questa cosa.

E così risponde al richiamo, risponde alle urla soffocanti del suo cuore, che gli sta chiedendo di avvicinarsi ad Hoseok e fare qualcosa.

Tentativamente, Jungkook affianca Hoseok e comincia a strusciare la testa sul suo braccio, tentando di far capire al Tassorosso le sue intenzioni.

Hoseok lo osserva, chiaramente confuso dall'improvviso comportamento del coniglio ma Jungkook continua a muoversi, il suo unico scopo quello di far stare meglio Hoseok.

Hoseok sussurra un "Oh..." mentre osserva con occhi spalancati Jungkook. Poi, un piccolo sorriso compare sul suo volto (un sorriso di cui Jungkook ha il merito, un sorriso che fa battere il suo cuore all'impazzata).

Hoseok comincia poi a carezzargli con delicatezza la testa. "Stai cercando di consolarmi, piccoletto?"

Sì, sì, sì, vorrebbe disperatamente rispondere Jungkook.

"Ti ringrazio, penso mi servisse. In realtà è molto stupido il motivo per cui stasera sono un po' giù di morale. Non è un problema se te lo racconto, vero?" Hoseok fa una pausa, quasi come se si aspettasse una risposta da parte del coniglio.

Prende poi un respiro profondo e, senza smettere di carezzare Jungkook, comincia a parlare. "Oggi ho conosciuto il ragazzo di uno dei miei migliori amici. Yoongi sembra una persona molto buona ed il modo in cui guarda Seokjin mi dà la certezza che ci tenga davvero tanto. Insieme a lui c'erano anche i suoi amici e uhm... penso di non stare molto simpatico ad uno di loro?"

Cosa? Di chi sta parlando? Pensa immediatamente Jungkook.

"Non so il perché, era la prima volta che ci incontravamo. Ma Jungkook mi ha guardato a mala pena negli occhi e si è limitato a rispondermi a monosillabi. Quindi non devo stargli molto simpatico, no?"

Oh no.

Jungkook tutto avrebbe immaginato, tranne che Hoseok interpretasse così il suo comportamento.

Era sicuro, anzi, che fosse stato troppo ovvio, che Hoseok avesse capito della sua cotta.

Ed invece adesso Hoseok pensa che Jungkook lo odi.

Preso dal panico, l'unica cosa che Jungkook può fare e salire sulle gambe di Hoseok e iniziare a strusciarsi su tutto il suo busto.

Sa che è stupido, sa che Hoseok non riuscirà mai a capire che è il modo di Jungkook per dirgli "No, non è vero, mi piaci tanto al contrario" ma Jungkook sente che sia davvero l'unica cosa che può fare al momento.

Offrire ad Hoseok un po' di conforto, un po' di calore.

"Non dovrebbe essere una tragedia non piacere a qualcuno. Sono sicuro di non piacere a tante altre persone perché è impossibile essere apprezzato da tutti. Ma non lo so, la consapevolezza di non piacergli mi ha fatto stare più male di quanto avrei immaginato. Forse è perché è una persona che d'ora in poi vedrò più spesso, forse è per qualcos'altro. Non lo so..."

Hoseok afferra delicatamente Jungkook e lo posa sul tavolo per poi scendere da esso e sistemarsi il mantello.

"Mi dispiace per essere stato una pessima compagnia questa sera, piccoletto. La prossima volta prometto di farti il doppio delle carezze, okay? Ora è meglio che vada."

E così, Hoseok torna dentro il castello, lasciando da solo un Jungkook con dei forti sensi di colpa.

Deve fare qualcosa.

Deve fare assolutamente qualcosa per mettere a posto questo malinteso.

 

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È così che, facendosi coraggio, la mattina dopo, quando Jungkook vede Hoseok in corridoio, balbetta un saluto in sua direzione.

Jungkook vede Hoseok spalancare gli occhi, non aspettandosi probabilmente alcun saluto da parte del Corvonero.

Hoseok poi gli risponde con un sorriso e lo saluta a sua volta con una mano prima di dirigersi verso l'aula di difesa contro le arti oscure.

E Jungkook deve prendersi qualche minuto per respirare correttamente, per cercare di non urlare nel mezzo del corridoio, per rendersi conto che non sia tutto un sogno. Jungkook si pizzica il braccio e, quando sente dolore, capisce di non essersi immaginato nulla.

Ce l'ha fatta.

È riuscito a parlare ad Hoseok.

Non è molto e non è riuscito a non balbettare il suo saluto ma è qualcosa.

 

 

Le settimane che si susseguono portano poche novità nella vita del Corvonero.

Jungkook continua a studiare e cantare nel coro, così come continua a incontrare Hoseok nella serra o nel cortile, ascoltandolo parlare o semplicemente respirare accanto a lui.

Ma soprattutto, con costanza ed impegno, Jungkook rivolge ad Hoseok la parola ogni volta che lo vede.

E se all'inizio non era più di un saluto quello che si scambiavano, adesso Hoseok e Jungkook chiacchierano tra i corridoi della scuola o nella sala grande.

Forse, Jungkook e Hoseok potrebbero quasi considerarsi amici.

È ancora strano ed imbarazzante per Jungkook, la cui cotta per Hoseok non fa che crescere smisuratamente, ma ne vale la pena perché Hoseok sembra aver capito che Jungkook non prova alcuna antipatia nei suoi confronti.

E Hoseok lo mette a suo agio.

Nonostante le difficoltà di Jungkook, Hoseok non sembra mai giudicarlo o spazientirsi o volerlo prendere in giro.

Hoseok è solo sorrisi gentili e mani che scompigliano i capelli e occhi luminosi e conforto.

A Jungkook piace davvero tanto.

 

 

"Ehi Jungkook!"

Jungkook spalanca gli occhi, riconoscendo immediatamente la voce di Hoseok e voltandosi verso di lui.

Hoseok, respirando affannosamente quasi come se avesse corso per raggiungerlo, si ferma di fronte a lui e posa una mano sulla sua spalla.

"Giorno, hyung. Perché sembra tu abbia corso una maratona?"

Hoseok lo guarda confuso. "Huh? Cos'è una maratona?"

Jungkook scuote la testa sorridendo. "Lascia perdere, hyung."

"È una cosa babbana? Voglio sapere cos'è, Jungkookie! Dimmi cos'è!"

Jungkook scoppia a ridere. Non pensa di aver mai visto Hoseok comportarsi in un modo così carino. Certo, Hoseok è allegro e scherzoso di default, ma questo è un nuovo lato di lui. Un altro lato che Jungkook adora.

"È una gara di corsa, solitamente di diversi chilometri."

Hoseok inclina la testa di lato e aggrotta le sopracciglia. "Chi mai deciderebbe di sua spontanea volontà di correre per chilometri e chilometri? Comunque, ti stavo cercando per chiederti una cosa."

"O-oh, dimmi pure." Jungkook spera che dalla sua voce non sia percepibile il suo nervosismo.

"Domenica ci sarà la partita di Quidditch. Grifondoro contro Tassorosso. E... uh beh... mi chiedevo se ti andasse di venire a vedermi giocare?"

Oh. Voleva chiedergli questo.

Jungkook sorride gentilmente ad Hoseok. "Ma certo che vengo, hyung. Farò il tifo per te!"

Hoseok applaude, visibilmente felice. "Ci conto!" gli dice prima di fargli un occhiolino e andar via.

Jungkook rimane per minuti o forse ore fermo in quel corridoio, rosso come un pomodoro, finché non viene trovato da Namjoon.

"Jungkook, che fai qui impalato? Oh, sei un po' rosso, non è che hai un po' di febbre?"

Jungkook non gli riserva neppure una risposta, la sua mente troppo occupata a pensare all'infinito all'occhiolino che Hoseok gli ha rivolto.

Afferrandosi le guance tra le mani, Jungkook torna alla sala comune con un sorrisino ebete in faccia.

 

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Domenica, come promesso, Jungkook – avvolto nella sua calda sciarpa – raggiunge il campo di Quidditch, trovando posto nell'area dei Tassorosso, insieme agli altri cinque amici.

Taehyung gli sorride, offrendogli una bandierina con i colori di Tassorosso e, solo in quel momento, Jungkook si rende conto che tutti i loro amici ne tengono una tra le mani.

Presto la partita comincia e, come sempre, Hoseok è una visione.

Il modo fluido con il quale si muove rende impossibile scollargli gli occhi di dosso, o almeno, per Jungkook è sempre stato così.

Hoseok ha semplicemente questo modo delicato di muoversi, anche quando fa cose che richiedono una certa forza o dinamismo.

Schiva con maestria gli avversari e riesce a farsi trovare sempre pronto vicino agli anelli – che manca davvero raramente – non avendo difficoltà a scovare gli angoli più difficili da parare.

Non è passata neppure un'ora da che la partita è cominciata ma Jungkook, senza neppure accorgersene, si ritrova a fare il tifo più rumorosamente di tutti.

È così concentrato sulla partita (o meglio su Hoseok) da non accorgersi né degli sguardi perplessi di alcuni Tassorosso che lo circondano né di quelli abbondantemente divertiti dei suoi amici.

Jungkook urla e scuote la sua bandierina e batte le mani ogni volta che Hoseok segna un punto ed Hoseok ogni volta gli rivolge un sorriso talmente grande da essere più luminoso del sole stesso.

La partita finisce poco tempo dopo, quando il cercatore Tassorosso riesce ad afferrare il boccino d'oro.

Tassorosso vince e Jungkook, mentre scende dagli spalti, osserva la squadra riunirsi ed abbracciarsi con gioia.

"È stato bravissimo." Dice ad alta voce, la voce forse un po' sognante.

Solo in quel momento Jungkook si rende conto di non essere da solo e di aver urlato come un lupo mannaro per tutto questo tempo, senza alcun ritegno.

Guardandosi intorno, nota gli sguardi divertiti dei suoi amici. "Che c'è?" chiede, non riuscendo a comprendere perché lo stiano guardando in quel modo.

Yoongi si limita ad alzare un sopracciglio e Jungkook è pronto per rispondergli, se non fosse per l'arrivo di Hoseok, che gli si fionda immediatamente addosso, abbracciandolo stretto.

Il corpo di Jungkook si tende, per poi rilassarsi lentamente, abituandosi alla vicinanza con Hoseok.

"Il mio portafortuna!" esclama il Tassorosso.

"Portafortuna?" chiede Jungkook confuso.

Hoseok ridacchia. "Ho vinto, Jungkookie!"

"S-sì, ma hai vinto anche altre volte, hyung."

"Ma oggi ho superato il mio personale record di punti segnati ed è stato soprattutto grazie a te. Il tuo tifo mi ha dato la carica necessaria per riuscirci. Grazie."

"O-oh."

E Jungkook non sa come altro rispondere. Cosa dovresti rispondere quando la persona di cui sei segretamente innamorato ti ringrazia per una cosa del genere?

Hoseok gli scompiglia affettuosamente i capelli. "Dovresti venire a fare il tifo per me anche alle prossime partite." Gli dice, per poi ringraziare anche gli altri per essere venuti e correre verso lo spogliatoio a cambiarsi.

Jungkook lo osserva saltellare per il campo finché non raggiunge uno dei suoi compagni di squadra.

Quando distoglie lo sguardo, Yoongi lo sta ancora osservando con un sopracciglio inarcato.

 

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Dopo la partita di Quidditch, Jungkook ed Hoseok si avvicinano sempre di più, inaspettatamente.

Qualche pomeriggio dopo, Jungkook è in biblioteca, chino sulla sua pergamena, tentando di finire il compito di rune antiche.

È talmente concentrato da non accorgersi della presenza finché quest'ultimo non posa con delicatezza la mano sulla sua spalla, facendo sobbalzare Jungkook.

Hoseok trattiene una risata alla reazione del più giovane. "Scusa, non volevo spaventarti." Sussurra.

"Posso sedermi qui con te?" poi chiede e Jungkook di solito evita di sedersi insieme ad altre persone quando studia, il solo pensiero che possa essere osservato fa salire la sua ansia, ma come potrebbe Jungkook dirgli di no?

La verità è che quando si tratta di Jung Hoseok, Jungkook sarebbe pronto a fare tutto per lui.

Così Jungkook annuisce ed osserva Hoseok sorridergli mentre si siede accanto a lui e poggia sul tavolo i suoi libri e le sue pergamene.

Tanti, tantissimi libri e pergamene.

"Wow, hai tutta quella roba da studiare?" non riesce a fare a meno di chiedere.

"Beh, quest'anno ci sono i M.A.G.O., se non studiassi così tanto è improbabile riuscirei a passarli."

"Oh, hai ragione."

Hoseok ridacchia e Jungkook, per un istante, si chiede se non abbia detto qualcosa di sbagliato.

"Perché ridi?"

"Perché sei un Corvonero particolare. Di solito i Corvonero non sono quelli ad amare lo studio ed imparare?" gli dice Hoseok.

"Ah, quello è solo uno stereotipo. Ci sono diversi tipi di intelligenza ed un Corvonero solitamente eccelle particolarmente in almeno una di esse. E poi avere il piacere di imparare è diverso dal dover studiare. Mi piace guardarmi intorno e imparare da quel che mi circonda, così come mi piace informarmi su diverse cose ma questo non implica che mi piaccia passare il tempo sui libri."

Hoseok annuisce, attento alle sue parole. E oh, forse Jungkook è la primissima volta che parla così tanto in sua presenza.

Ma forse non dovrebbe più stupirsi. Riuscire ad aprirsi ed essere se stesso con Hoseok è ormai una ripetuta ricorrenza.

C'è semplicemente qualcosa nel Tassorosso che riesce ad assopire tutte le ansie e le paure di Jungkook.

"Effettivamente hai ragione. Sono tanti gli stereotipi sulle nostre casate. Ad esempio, ancora in molti pensano che i Tassorosso siano tutti ingenui. Non si rendono conto che stanno confondendo l'ingenuità con la gentilezza."

"Oh! Hai ragione. Tu sei molto gentile ma non penserei mai tu sia ingenuo."

Hoseok gli sorride, un silenzioso ringraziamento. "E tu invece?"

"Io cosa?"

"Tu in quale intelligenza eccelli?" chiede Hoseok, poggiando il mento sul palmo della sua mano, un piccolo sorriso a adornargli il volto.

"O-oh... uhm... suppongo di essere bravo nelle cose artistiche? Mi piace cantare, come sai, e uhm... mi piace anche disegnare." Jungkook sta sperando davvero di non essere rosso come pensa di essere, perché sente il suo intero corpo andare a fuoco.

"Mi piace molto la tua voce, sei davvero bravo. E non sapevo che disegnassi! Sei pieno di talenti, Jungkook!"

Jungkook distoglie lo sguardo da Hoseok ed abbassa la testa, tentando di combattere il sorriso che tenta di spuntare sul suo volto. "Grazie. Se volessi, un giorno, potrei farti vedere qualcosa?"

Gli occhi di Hoseok brillano alla proposta. "Mi piacerebbe molto!"

 

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Dopo quella volta, diventa di routine per Jungkook ed Hoseok vedersi in biblioteca per studiare insieme. A volte studiano davvero, l'uno accanto all'altro, in silenzio e concentrati sul proprio materiale, facendosi semplicemente compagnia, i loro respiri sincronizzati.

Altre volte, invece, si ritrovano a parlare. Di tutto e di nulla. Di scuola, del futuro, di quale sia il dolciume migliore venduto da Mielandia (per Jungkook le cioccorane, ovviamente).

Quello che Hoseok ama di più discutere con lui è il mondo babbano, un mondo completamente misterioso ed affascinante per una persona come Hoseok, proveniente da una famiglia di soli maghi.

È quasi divertente per Jungkook vedere i suoi occhi spalancarsi e prendere vita quando gli racconta di come funziona una determinata cosa.

"Quindi mi stai dicendo che per viaggiare, invece della polvere volante o della smaterializzazione, usate questi enormi aggeggi di ferro volanti?"

Jungkook ridacchia. In questi momenti, Hoseok sembra quasi un bambino che sta scoprendo il mondo. È adorabile. "Esatto."

"E riesce a non cadere?"

"Solitamente."

"Wow, i babbani sono seriamente fenomenali!"

È facile far entrare Hoseok nella sua vita. È facile quando il Tassorosso non chiede o pretende nulla, quando parlare sia così facile, quando sembrano quasi fatti l'uno per l'altro (un pensiero che fa venire la pelle d'oca a Jungkook).

Hoseok è quel tipo di persona con cui si può parlare di tutto, quel tipo di persona sempre pronta ad accoglierti con un sorriso ed un abbraccio.

Hoseok è calore, è leggerezza, è una tazza di tè nel bel mezzo di un temporale, l'odore del pane appena sfornato, un caldo raggio di sole che riscalda la pelle.

Hoseok è facile da amare e Jungkook sta cadendo sempre di più, sempre più profondamente.

E se da una parte è spaventato, dall'altra Jungkook sente di non poter far nulla per impedirlo.

Per quanto sia spaventato all'idea di farsi male, Hoseok è semplicemente speciale e, arrivato a questo punto, Jungkook è sicuro che starebbe solo male se si allontanasse da lui.

 

 

Jungkook cammina per i corridoi della scuola, dirigendosi a passo lento verso la sala comune dei Corvonero.

Domani inizieranno le vacanze di Natale e quest'anno sua madre lo ha pregato di tornare a casa per festeggiare tutti insieme.

Jungkook adora il Natale. Adora l'aria di festa che si respira, camminare per le strade piene di luci ed addobbate da festoni e ghirlande.

Ama passeggiare per i piccoli mercatini che vendono prodotti artigianali, poter passare del tempo a rilassarsi e guardare film natalizi.

Jungkook adora, naturalmente, passare anche il tempo con la sua famiglia.

Ma c'è qualcosa di particolarmente speciale nel Natale passato ad Hogwarts, qualcosa che non ha per niente a che fare con la magia.

È semplicemente l'atmosfera a calmare l'animo di Jungkook.

La sala grande ed il resto del castello sono quasi deserti, gli studenti che bazzicano in giro sono ben pochi. L'intero castello è decorato, le luci sembrano improvvisamente più calde, più avvolgenti, più soffuse.

Jungkook si sente protetto, sente un dolce tepore circondare il suo cuore.

E fuori dal castello-

Fuori dal castello la vista è semplicemente spettacolare. La candida neve ricopre il terreno, il lago è ghiacciato, il cielo plumbeo seppur illuminato da qualche debole raggio di sole.

L'hobby preferito di Jungkook è sedersi sul davanzale della finestra della sua camera ed osservare l'orizzonte.

Per questi motivi, negli ultimi anni, Jungkook ha sempre preferito rimanere ad Hogwarts per le vacanze, seppur intristito all'idea di non poter vedere i suoi genitori.

Quest'anno, Jungkook tornerà a casa. E per quanto non veda l'ora di riabbracciare la sua famiglia e bere cioccolata calda con loro, Jungkook sa che il castello gli mancherà immensamente.

Ed è strano.

È strano perché Jungkook non ha tanti amici qui, non è ben conosciuto, non è qualcuno di popolare.

La sua vita da studente è piuttosto anonima e tanti sono i giorni in cui si sente assalire dall'ansia al solo pensiero di alzarsi dal letto ed interagire con le persone.

Eppure, Hogwarts gli è entrato dentro.

Hogwarts è casa.

La sua casa.

 

 

Perso nei suoi pensieri, Jungkook va a sbattere contro qualcosa.

O meglio, qualcuno.

"Perdonam- Oh." Davanti a lui vi è Hoseok, sorridente con sempre.

"Ehi Jungkookie. È una fortuna che tu ti sia scontrato con me perché ti stavo proprio cercando!"

Jungkook inclina il volto di lato. "Mi stavi cercando?"

"Esatto. Hai qualche minuto?"

"Certo." Per te ho tutto il tempo del mondo, vorrebbe dirgli Jungkook.

Hoseok gli afferra la mano e comincia a trascinarlo gentilmente per il corridoio e poi per le scale, finché non raggiungono la torre di astronomia.

Una volta raggiunta la cima, Hoseok si siede rivolto verso il cielo, con le gambe a penzoloni, e fa segno a Jungkook di raggiungerlo.

Il Corvonero si siede accanto a lui e-

"Wow." Sussurra, quando il suo sguardo si posa sul cielo.

Buio come la pece, ricoperto da una miriade di stelle luminose ed una meravigliosa luna piena.

"Già. Stasera le stelle sono particolarmente visibili. Pensavo potesse essere uno spettacolo da non poter perdere ed ho pensato a te."

Jungkook si sente improvvisamente sopraffatto dalle emozioni.

Perché la vista è da mozzare il fiato e Jungkook ama il cielo e le stelle. Perché Hoseok è accanto a lui ed ha pensato a lui. Ha pensato a Jungkook ed ha deciso di portarlo a vedere le stelle.

Perché Jungkook è irrimediabilmente e disperatamente innamorato di lui.

Perché gli ha afferrato di nuovo la mano e stanno guardando insieme le stelle.

E poter guardare le stelle insieme ad Hoseok, l'uno accanto all'altro, era uno dei desideri più grandi di Jungkook, eppure, nonostante la bellezza di quelle stelle, Jungkook non riesce a togliere gli occhi di dosso a Hoseok.

Jungkook lo osserva, lo osserva con riverenza mentre Hoseok ammira il cielo e sorride lievemente. Il volto di Hoseok è avvolto dalla penombra, appena illuminato dalla luna ma Jungkook riesce a vedere chiaramente la sua bellezza.

E lì, in quel momento, Jungkook pensa che forse Hoseok sia la stella più bella e luminosa sulla quale abbia mai posato il suo sguardo.

E Jungkook si innamora di Hoseok ancora una volta.

"Ho un regalo per te." Sussurra Hoseok, rompendo il confortevole silenzio che si era andato a creare.

"Un regalo?"

Hoseok, solo a quel punto, distoglie lo sguardo dal cielo, posandolo su Jungkook e sorridendogli.

"Di Natale." Gli dice, per poi tirare fuori dalla tasca del suo mantello un piccolo pacchetto che porge a Jungkook.

"I-io..." Jungkook è semplicemente senza parole al gesto inaspettato del Tassorosso.

Vorrebbe dirgli grazie, vorrebbe chiedergli scusa, vorrebbe abbracciarlo, forse anche baciarlo. Non lo sa neppure Jungkook.

La sua mente continua solo a gridargli ti ha fatto un regalo, ti ha fatto un regalo, ti ha fatto un regalo.

"Avanti, aprilo!" gli dice Hoseok, ridacchiando imbarazzato.

Jungkook, con lentezza, afferra il piccolo pacchetto e comincia ad aprirlo, le mani tremanti, il cuore che batte forte, gli occhi pieni di lacrime che si sforza di non lasciar cadere.

E poi Jungkook apre il pacchetto e all'interno trova una candela argentata.

"Rabbit on the Moon" recita l'etichetta sul vetro.

Solo a mente lucida, ore ed ore dopo, Jungkook si renderà conto della curiosa coincidenza nel nome. In quel preciso momento, sulla torre di astronomia, Jungkook non riesce a pensare a nulla se non all'amore e all'affetto che prova per Hoseok.

Hoseok si gratta la testa, visibilmente imbarazzato. "Durante l'ultima uscita ad Hogsmeade sono incappato in questo negozio di candele e quando ho visto questa ho pensato che fosse perfetta per te. So che sei sensibile agli odori ed infatti ha un odore molto delicato. Non saprei dirti di cosa profumi, onestamente, ma mi piaceva molto. È qualcosa di fresco e familiare e timido, mi ha ricordato te ed ho pensato di prenderla. Ovviamente se non ti piace puoi rifiutarla, non mi offendo, giuro." Hoseok conclude, abbassando la testa e mordendo nervosamente una pellicina da una delle sue dita.

"Hyung."

Hoseok alza lo sguardo e nei suoi occhi è evidente quanto sia nervoso. Nervoso di cosa, Jungkook non sa dirlo.

E così, Jungkook si muove d'istinto, avventandosi su Hoseok ed abbracciandolo stretto.

Jungkook sente Hoseok rilassarsi tra le sue braccia e circondarlo a sua volta tra le sue.

"Grazie mille. È un regalo meraviglioso e l'odore è molto buono. Ti ringrazio per aver pensato a me." Sussurra Jungkook.

Quella sera, Jungkook va a dormire circondato dall'odore di Hoseok e con la sensazione di starlo ancora stringendo tra le sue braccia.

Quella sera, Jungkook sogna di stelle e conigli e dolci baci a fior di labbra.

 

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Le vacanze di Jungkook passano in modo perfettamente ordinario e va bene così, perché Jungkook ha sempre amato le feste proprio per la loro familiarità.

Poter preparare il pranzo di Natale tutti insieme, riunirsi intorno all'albero di Natale addobbato per scartare i regali, tra risate, abbracci e forse anche qualche lacrima.

Guardare sul divano film natalizi visti almeno altre quindici volte ma senza cui non sarebbe davvero Natale, girare per i mercatini, più spesso che non uscendone a mani vuote perché gli articoli venduti spesso troppo costosi per il solo piacere di togliersi uno sfizio.

Insomma, poter passare del tempo con la sua famiglia è un toccasana per Jungkook ed i suoi nervi.

Ama Hogwarts ed il mondo della magia, davvero, ma i suoi genitori rimangono pur sempre i suoi genitori.

E quando Jungkook non è occupato in qualche attività con loro, non fa altro che pensare a come ricambiare Hoseok della candela (che custodisce gelosamente e non si è ancora azzardato ad accendere, troppo impaurito all'idea di consumarla troppo in fretta).

Jungkook lo sa che Hoseok probabilmente non si aspetta nulla in cambio, che non lo ha fatto per quello, ma non può fare a meno di voler ricambiare.

Forse perché spera che questo suo piccolo gesto faccia capire ad Hoseok quanto sia importante per il Corvonero. Forse semplicemente perché Hoseok se lo merita e Jungkook vuole ricoprirlo di affetto.

Jungkook entra in tutti i negozi della sua zona nei successivi giorni, ma non trova nulla che lo convinca davvero. Ad un certo punto pensa di regalargli qualcosa sul Quidditch ma gli sembra un regalo troppo impersonale, che non comunica nulla.

E Jungkook vuole comunicare tanto.

 

 

E poi ha l'idea.

Jungkook entra di corsa in casa e raggiunge la sua camera, afferrando la sua attrezzatura e cominciando a dipingere.

Senza un'idea fissa in mente, Jungkook lascia che sia il suo cuore a comandare, a muovere la sua mano ed i suoi pensieri.

Jungkook dipinge e dipinge e dipinge ancora, instancabilmente, per giorni, finché il dipinto è improvvisamente finito ed è già ora di tornare ad Hogwarts.

Arrotolato e chiuso da un fiocchetto rosso, Jungkook sale sull'Hogwarts Express e passa il resto del viaggio in silenzio, sotto gli sguardi confusi di Yoongi e Namjoon.

Non gli chiedono cos'abbia, né cosa sia il rotolo tra le sue mani e Jungkook lo apprezza.

Probabilmente i suoi migliori amici lo conoscono molto bene e sono consapevoli che Jungkook si trovi in uno stato mentale che non gli permetterebbe di avere una conversazione con loro.

Stranamente, non è l'ansia a renderlo così quanto più la speranza che tramite questo regalo passi il giusto messaggio.

E così Jungkook attende.

Attende sul treno, attende sulla carrozza trainata dai thestral e attende nella sala comune dei Corvonero, finché non è finalmente libero di dirigersi verso la sala grande, nella speranza di riuscire ad intercettare Hoseok.

 

 

La fortuna deve essere dalla sua parte quel giorno perché, appena entrato, Jungkook scorge immediatamente Hoseok, seduto al tavolo dei Tassorosso, mentre parla con Taehyung.

Jungkook si dirige verso di lui a fatica, il suo corpo ormai un fascio di nervi.

"Hyung." Dice quando lo raggiunge.

Hoseok si volta nella sua direzione ed i suoi occhi si illuminano immediatamente quando si posano su Jungkook. Sorride e si alza dalla panca per avvolgerlo in un abbraccio. "Jungkookie!"

E Jungkook arrossisce, sempre impreparato a sentire Hoseok usare quel nomignolo con così tanto affetto, sempre impreparato ad averlo così vicino.

"Come sono andate le vacanze?" gli chiede Hoseok una volta separati.

"Ah, sono andate molto bene. Mi sono rilassato ed è stato bello passare del tempo con i miei genitori."

"Ne sono felice."

"Ciao anche a te Jungkookie, ah sì io sto benissimo, grazie!" interviene Taehyung, guardando i due ragazzi interagire con un sorrisetto sulle labbra.

"Oh, uhm, ciao hyung..." salute Jungkook, un po' imbarazzato perché, onestamente, si era dimenticato della sua presenza.

"Non vi preoccupate piccioncini, vi lascio da soli!"

Jungkook abbassa la testa, arrossendo, mentre sente Hoseok balbettare un "N-non ce n'è bisogno..."

"Nah, avevo già intenzione di andare a salutare Jiminie. A dopo!"

Jungkook alza lentamente lo sguardo e lo posa su Hoseok, notando come anche le guance del Tassorosso siano leggermente arrossate.

Dovrebbe essere imbarazzante, eppure Jungkook ed Hoseok scoppiano a ridere.

O forse quello è il loro modo per smorzare la tensione, chissà.

"Uhm... hyung?"

"Sì?"

"Verresti con me? Ho una cosa da darti e uhm... vorrei farlo in privato?"

Hoseok spalanca gli occhi. "Oh. Uhm... certo. Andiamo."

Jungkook gli sorride e comincia a far strada per uscire dalla sala grande.

 

 

Una volta raggiunto con corridoio deserto, Jungkook tira fuori dalla tasca dei pantaloni un piccolo rotolo e la sua bacchetta.

"Engorgio."

Il rotolo comincia improvvisamente ad ingrandirsi, fino a che non raggiunge la sua grandezza reale.

"Buon Natale in ritardo!" esclama Jungkook, porgendo ad Hoseok il regalo.

Hoseok spalanca gli occhi, visibilmente sorpreso dal gesto di Jungkook. "Jungkook... non dovevi..."

"Lo so, ma volevo. E ad ogni modo, ti avevo promesso che prima o poi ti avrei mostrato qualche mio dipinto."

Hoseok afferra il regalo e lo apre, per poi rimanere fermo ad osservare il dipinto per un tempo interminabile, almeno per Jungkook.

E Jungkook lo guarda con attenzione, tentando di cogliere il significato della sua espressione, tentando di capire se abbia fatto bene, se gli piaccia, se abbia capito quello che Jungkook voleva trasmettere.

E poi Hoseok alza lo sguardo, posandolo sul Corvonero, e sorride, gli occhi luminosi come Jungkook mai li ha visti prima e lucidi, come se Hoseok stia cercando di trattenere le lacrime.

"H-hai dipinto..." sussurra Hoseok.

"Il cielo stellato che abbiamo visto sulla torre di astronomia, sì."

Hoseok si morde il labbro, rimanendo in silenzio per qualche secondo. "P-posso abbracciarti?" poi chiede.

Ed il cuore di Jungkook perde un battito per l'emozione. Perché forse Hoseok ha capito che è molto più di un regalo, ha capito quanto Jungkook tenga a lui. "Certo." Mormora in risposta.

Hoseok lo circonda immediatamente tra le braccia e lo stringe stretto a sé, per secondi, minuti, forse ore.

Potrebbero passare interi giorni ed a Jungkook non importerebbe, non quando Hoseok lo tiene stretto, non quando riesce a sentire il suo cuore battere contro il suo, non quando sente Hoseok posare un delicato bacio sulla sua guancia. "Ti ringrazio. È il regalo più bello che potessi ricevere."

Jungkook lo stringe a sua volta tra le sue braccia. "Sei importante per me, hyung."

Hoseok gli accarezza i capelli e Jungkook chiude gli occhi, per un attimo sentendosi come quando è trasformato in coniglio ed Hoseok lo accarezza.

"Anche tu lo sei per me."

Quando Jungkook ed Hoseok si staccano l'uno dall'altro, si guardano ancora per qualche momento, finché Hoseok non sorride e va via.

E forse lo ha immaginato, ma Jungkook ha visto una certa consapevolezza nel suo sguardo.

Forse lo ha immaginato ma Jungkook non può fare a meno che aggrapparsi ad una piccola speranza.

 

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Dopo quel giorno, il rapporto tra Hoseok e Jungkook muta impercettibilmente.

Dall'esterno probabilmente non si nota, ma Jungkook riesce a cogliere i sorrisi e gli sguardi che Hoseok gli rivolge, sempre più frequenti, sempre più caldi, sempre più pregni di significato.

Così come si rende conto che si sfiorano con sempre più frequenza. È come se per i loro corpi fosse naturale percepirsi l'un l'altro, avere il costante bisogno di toccarsi. E quindi la mano di Hoseok si posa con frequenza sulla spalla o la gamba di Jungkook, così come la mano di Jungkook cerca disperatamente di intrecciarsi con quella del Tassorosso.

E poi ci sono i pomeriggi passati insieme, pomeriggi passati l'uno accanto all'altro a studiare o leggere o rilassarsi.

Pomeriggi fatti di silenzi confortanti, piccoli sorrisi timidi come un bocciolo di un fiore appena sbocciato e sguardi nascosti (o forse non poi così tanto; Jungkook ha beccato più volte Hoseok guardarlo mentre era concentrato sul suo libro e probabilmente Jungkook è stato beccato a sua volta).

Del loro rapporto non cambia nulla ed al tempo stesso cambia tutto.

Sono sempre loro, Jungkook ed Hoseok. Sono sempre loro ma c'è più affetto, più intimità, più elettricità.

Non ne parlano, forse per paura di rovinare tutto, forse perché attendono il momento giusto.

Jungkook non lo sa ma sente che per il momento vada bene così come sono.

 

 

"Ah! Era da un po' che non ti facevi vivo!" esclama Hoseok quando vede il coniglio entrare nella serra.

Ed è vero. Le sue visite si sono fatte sempre più rare nelle ultime settimane, finché non ha direttamente smesso di andare.

Jungkook è sicuro che sia dovuto al fatto che, in questo periodo, si senta particolarmente in forma. La sua ansia non è ovviamente scomparsa, è sempre una presenza costante, qualcosa che forse lo accompagnerà per tutta la sua vita, ma Jungkook si sente bene.

Diventare animago e gironzolare per il castello era il suo modo per svuotare la mente e calmarsi ma in queste settimane non ne ha sentito particolarmente bisogno. Forse perché a distrarlo adesso c'è Hoseok.

Hoseok che lo ascolta, che è sempre pronto per abbracciarlo o confortarlo.

Hoseok che capisce immediatamente, nonostante non lo conosca da poi così tanto, quando Jungkook sia giù di morale e rimane insieme a lui, in silenzio, offrendogli compagnia, comprensione, qualcuno di cui fidarsi e con cui poter essere debole, se lo desidera.

D'altra parte, il motivo principale per cui Jungkook ha smesso di presentarsi è proprio Hoseok.

Jungkook aveva preso la palla al balzo ed aveva continuato a tornare da Hoseok perché pensava che sarebbe stato l'unico modo per potergli stare accanto.

Ma nel giro di qualche mese le cose sono drasticamente cambiate ed Hoseok è diventato suo amico. Forse qualcosa di più. Jungkook spera di star leggendo bene i segnali.

Il punto è che Jungkook non vuole più ingannare Hoseok. Perché presentarsi sottoforma di coniglio senza che Hoseok lo sappia è un inganno ed Hoseok non se lo merita.

E Jungkook vorrebbe dirglielo ma come puoi dire ad una persona che si fida di te che per tutto questo tempo hai approfittato della situazione per stargli vicino?

Jungkook è terrorizzato all'idea che Hoseok possa cambiare immediatamente opinione sul Corvonero, che possa considerarlo strano, inquietante.

E quindi, mentre Jungkook cerca di temporeggiare e capire cosa fare, ha semplicemente smesso di andare.

Ma stasera-

Stasera, Jungkook non è riuscito a trattenersi. Stasera, Jungkook raggiunge Hoseok e si raggomitola sulle sue gambe, ripromettendosi che questa sarà davvero l'ultima volta.

Che dopo questa serata, Jungkook penserà attivamente ad un modo per dire la verità ad Hoseok.

Ma solo per questa sera, per l'ultima volta, Jungkook si lascia beare dalla vicinanza di Hoseok, dal calore emanato dal suo corpo, dalla delicatezza delle sue dita tra il pelo di Jungkook.

 

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Una sera.

Le settimane successive si susseguono con relativa calma.

Jungkook continua a disperarsi sui libri di storia della magia, per gli studenti del settimo anno lo studio si è intensificato ed uno studente del quarto anno è finito in punizione dopo aver provato a mettere delle api frizzole in una pozione a lezione, provocando l'esplosione della pozione in tutta l'aula.

Hoseok ha giocato un'altra partita di Quidditch, questa volta con Serpeverde, e Jungkook – ancora una volta – è stato in prima linea a fare il tifo per lui, questa volta incurante degli sguardi divertiti dei loro amici.

E se dopo aver segnato l'ennesimo punto Hoseok lo indica e gli manda un bacio volante zittendo improvvisamente Jungkook, beh non è affare degli altri.

Anche quando, dopo svariati minuti, il Corvonero ancora non si è ripreso e continua ad osservare Hoseok volare sulla sua scopa con la bocca spalancata e le guance arrossate.

Dal freddo, ovviamente.

Non certo perché Hoseok gli ha dedicato un punto davanti a tutto il corpo studentesco e gli ha mandato un bacio.

Nonostante la maestria di Hoseok ed i tanti punti segnati, il cercatore di Serpeverde – nientepopodimeno che Jimin – riesce ad acciuffare il boccino d'oro per primo e la partita viene vinta da loro.

Eppure, Hoseok continua a sorridere raggiante, quasi come se abbia vinto.

E quando qualche ora dopo Jungkook gli chiede perché sembri così felice, Hoseok ghigna scherzoso in sua direzione e gli scompiglia i capelli. "Perché c'era il mio cheerleader preferito a vedere la partita!"

Jungkook sente la sua faccia andare a fuoco. "C-come fai a sapere cosa siano i cheerleaders?"

"Seokjin potrebbe aver usato questa parola per parlare del tuo tifo la scorsa volta ed io potrei avergli chiesto di spiegarmi il significato."

"Oh." Jungkook abbassa la testa, cercando di nascondere il rossore sulle sue guance.

"Sei così carino."

Jungkook alza di scatto la testa e spalanca gli occhi, scioccato da quanto sentito. Che se lo sia immaginato? "C-cosa?" decide di chiedere.

Hoseok ridacchia. "Sei carino."

"S-sono... uh... devo andare."

Jungkook scappa senza guardarsi indietro, con una velocità sorprendente, guardando a terra per tutto il tragitto, finché non raggiunge finalmente la sala comune dei Corvonero.

"Hey, Jung-" saluta Yoongi, ma Jungkook lo ignora, dirigendosi a passo svelto verso il dormitorio.

Una volta chiusa la porta, Jungkook prende finalmente un respiro profondo e porta le mani a toccarsi le guance.

Sono estremamente calde e Jungkook è sicuro che siano rosse come due pomodori maturi.

Jungkook corre verso il letto e ci si butta sopra, cominciando a scalciare ed affondando la testa nel cuscino.

Mi ha chiamato carino, mi ha chiamato carino, mi ha chiamato carino, non riesce a pensare ad altro.

La sua mente piena di Hoseok, il suo sorriso, la sua voce, il suo odore.

Oh, quanto gli piace.

 

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Jungkook ride mentre cerca di nascondere il suo block-notes alla vista di Hoseok, che tenta continuamente di sporgersi per riuscire a scorgere qualcosa del disegno a cui Jungkook sta lavorando da quando si sono seduti sul prato.

"Hyung!" dice Jungkook tra le risate mentre si dimena.

"Dai, fammi vedere, Jungkookie!" Hoseok gli risponde, ridendo a sua volta. Finché il Tassorosso non lo afferra per la vita e lo atterra, tenendolo stretto tra le sue braccia per non lasciarlo scappare.

I due ragazzi stesi a terra e con gli arti intrecciati, ridono a crepapelle, incapaci di fermarsi.

Ridere è una cosa che fanno davvero tanto insieme.

"Okay, okay, hai vinto!" dice Jungkook, tentando di fermare le risate. Gira poi il block-notes e mostra il disegno ad Hoseok.

"Oh." Sussurra Hoseok.

Di fronte a lui vi è un ritratto. Il suo ritratto.

Disegnata a matita, vi è la figura di Hoseok appoggiata al muretto ed intenta a leggere un libro. Qualcosa che stava facendo fino ad un po' di tempo prima.

"Ti è uscito davvero bene." Gli dice e Jungkook deve combattere il rossore che minaccia di comparire sul suo volto.

"Graz-" Jungkook viene interrotto da un improvviso urlo che squarcia l'aria.

Hoseok e Jungkook spalancano gli occhi. "Cos'è stato?"

Jungkook apre la bocca per rispondere quando rimbomba un altro urlo.

Hoseok e Jungkook non hanno nemmeno bisogno di incrociare lo sguardo per cominciare a correre insieme per raggiungere la persona in pericolo.

 

 

Quando i due ragazzi raggiungono la riva del lago nero, sono scioccati nel vedere una ragazzina, probabilmente del secondo anno, di fronte ad un enorme serpente.

"Da dove spunta quel serpente!?" esclama Jungkook, richiamando l'attenzione della ragazzina – una Grifondoro – che posa il suo sguardo sui due ragazzi.

Con le lacrime che le rigano il volto, balbetta "È s-spuntato all'i-improvviso."

"All'improvviso? Oh!" Hoseok spalanca gli occhi, come se abbia appena realizzato qualcosa di importante. Alza poi la bacchetta e la rivolge al cielo.

"Periculum!" Dalla bacchetta fuoriesce una scia rossa che squarcia il cielo, permettendo a chiunque lo osservi di andare in loro soccorso.

"È un molliccio."

Jungkook lo osserva dubbioso. "Un molliccio? Qui?"

Hoseok annuisce. "Ho sentito l'altro giorno per i corridoi parlare della fuga del molliccio usato per difesa contro le arti oscure. Si era nascosto nel castello e neppure i professori riuscivano a trovarlo."

"Come ha fatto a scappare!?"

"Non ne ho la più pallida idea, ma penso sia più urgente occuparcene mentre attendiamo l'arrivo dei professori. Hey!" dice Hoseok, rivolgendosi all'impaurita Grifondoro.

"S-sì?" risponde lei.

"Quello non è un vero serpente, quindi cerca di rimanere calma, okay? Adesso ci siamo noi ad aiutarti, non preoccuparti."

La ragazzina annuisce e Jungkook si fa avanti, avvicinandosi al molliccio e puntandogli la bacchetta, pronto a scagliare l'incantesimo.

Ma prima che possa aprire bocca, il molliccio cambia forma e diventa un coniglio.

Un coniglio bianco.

Proprio come quello in cui riesce a trasformarsi.

Jungkook sente il cuore in gola e si blocca immediatamente, la bacchetta a mezz'aria.

Non riesce a respirare, non riesce a sentire più nulla, solo i battiti frenetici del suo cuore.

È impossibile che Hoseok non abbia collegato la cosa. È impossibile che non abbia capito chi è il coniglio che per tutti questi mesi gli ha fatto compagnia.

È impossibile ed ora è tutto rovinato.

Lo ha scoperto prima che Jungkook riuscisse a dirglielo di persona, prima che riuscisse a scusarsi.

Lo ha scoperto ed ora lo odierà, non vorrà avere più niente a che fare con lui.

Jungkook vuole piangere, forse già lo sta facendo, non lo sa.

Non riesce ad avere più il controllo di nulla, del suo corpo, della sua mente, delle sue emozioni.

Le orecchie gli fischiano e sente che se rimarrà lì un secondo in più, morirà.

"Riddikulus." Riesce a mala pena a dire, tentando di essere il più risoluto possibile, tentando almeno di aiutare la povera ragazzina.

Il coniglio diventa immediatamente un peluche, ma Jungkook non si sofferma neppure ad osservarlo o ad assicurarsi che la Grifondoro stia bene.

 

 

Comincia a correre, più veloce che può.

Intorno a lui c'è il caos, studenti e professori che si riversano sulla riva del lago per capire cosa sia accaduto ma Jungkook non si accorge di nulla.

Non può farlo quando non riesce a pensare ad altro che al suo segreto smascherato in questo modo.

Hoseok.

Forse lo sta chiamando. Gli sembra di star sentendo la sua voce.

Jungkook non lo sa, continua semplicemente a correre, tentando di allontanarsi quanto possibile.

Come lo affronterà? Come potrà mai guardarlo in faccia? Hoseok lo odierà, è questa la verità.

E Jungkook non può sopportarlo.

E quindi corre, come un codardo, corre e corre, lasciando che le lacrime gli bagnino le guance.

Corre finché non si ritrova nel campo di Quidditch ed anche lì non si ferma, lo attraversa, guardando a terra, mentre i suoi occhi non riescono a mettere a fuoco ciò che lo circonda a causa delle lacrime.

"Jungkook, attento!" Jungkook sente Jimin urlare, prima che qualcosa gli colpisca la testa.

Dopodiché c'è il vuoto.

 

✧─── ・ 。゚★: *.✦ .* :★. ───✧

 

Jungkook apre gli occhi e si guarda intorno confuso, non riuscendo immediatamente a riconoscere il luogo in cui si trova.

È su un letto, questo è sicuro.

E la sua testa fa un gran male.

Si porta la mano sulla testa e nota che intorno ad essa ci sono delle bende. Solo in quel momento Jungkook si guarda con più attenzione intorno, finché non comincia a riconoscere le sagome dei letti e delle tende.

E allora capisce che si trova nell'infermeria.

Improvvisamente, Jungkook comincia a ricordare gli eventi accaduti poco prima? Il giorno prima? Quanto tempo è esattamente passato? Da quanto si trova in infermeria?

Jungkook non lo sa e le fitte alla testa non fanno che intensificarsi.

Eppure, si sforza di ricordare.

Ricorda il ritratto fatto ad Hoseok, il molliccio, il suo segreto svelato, le urla di Hoseok, il bolide che gli colpisce la testa.

E Jungkook vuole piangere.

Vuole piangere perché ha rovinato tutto, perché non ha avuto neppure le palle di affrontare Hoseok e dirgli in faccia la verità, scusarsi.

No, Jungkook ha preferito scappare.

Ha preferito scappare perché non sa fare altro.

"Vedo che è sveglio, Signor Jeon." a ridestarlo dai suoi pensieri è la voce di Madama Chips che gli si avvicina per aiutarlo a sedersi, facendogli poggiare la schiena allo schienale.

"Ha preso una bella botta, ma nulla a cui la magia non possa riporre rimedio. Ora prenda questo, serve per attutire i dolori alla testa che starà sicuramente provando." Dice, porgendogli un bicchiere contenente un liquido verde smeraldo.

Jungkook afferra il bicchiere e lo ingurgita in un solo colpo, facendo una smorfia al sapore amaro della pozione.

"Ieri erano in molti quelli preoccupati per lei, quindi si prepari per una lunga giornata di visite."

"V-va bene." Mormora Jungkook.

 

 

Fedeli alle parole di Madama Chips, qualche ora dopo, varcano la soglia dell'infermeria Jimin e Taehyung.

"Oh, Jungkook!" esclama Jimin, avvicinandosi a passo svelto al suo letto e stringendogli le guance tra le mani. Jungkook, con le guance schiacciate e le labbra sporgenti, lo osserva finché Jimin non gli lascia il viso.

"Ehi, hyung."

"Non hai idea di quanto tu mi abbia fatto preoccupare! Mi stavo allenando con il resto della squadra quando ti ho visto schizzare sul campo da Quidditch. Ho cercato di attirare la tua attenzione ma non penso che tu mi abbia sentito. E poi ho visto il bolide raggiungerti e colpirti!"

Jungkook abbassa lo sguardo, posandolo sulle sue mani sul grembo. "Mi spiace, hyung..."

"Se non fossimo preoccupati per te ti avremmo preso in giro fino alla morte, lo sai? Come puoi farti colpire da un bolide!?" esordisce Taehyung.

Jungkook ridacchia. "Potete ridere di me, tranquilli. È stata una cosa davvero stupida."

"Puoi scommetterci. Ma noi siamo dei bravi amici e non ti prenderemo in giro." Gli risponde Jimin.

"Forse solo un po'." Mormora rumorosamente Taehyung.

Jimin gli colpisce il braccio e Taehyung urla un indignato "Ehi!", prima di cominciare a massaggiarsi drammaticamente il braccio, nonostante Jimin non l'abbia colpito forte.

"Non stare a sentirlo." Gli dice poi Jimin, sorridendogli.

Jungkook scoppia a ridere. Perché non è una novità vedere Jimin e Taehyung comportarsi così ma Jungkook non pensa si abituerà mai.

E forse se si fosse trovato in un'altra situazione non avrebbe riso così tanto ma, in questo momento, Jungkook si sente sull'orlo di un precipizio e una risata non può che fargli bene.

"Jungkook." Dice Jimin, improvvisamente serio.

"Mhm?"

"Cos'è successo?"

"I-in che senso?"

"Ieri correvi sul campo e sembravi piuttosto perso. Ed anche adesso non sembri stare molto bene. E non penso che il colpo alla testa centri." Jimin gli dice con voce gentile, posando una mano sulla sua spalla e stringendogliela.

Jungkook abbassa nuovamente lo sguardo. Cosa dovrebbe fare? Loro sono amici di Hoseok prima che suoi. Non può certo parlare di questa cosa con loro.

Jungkook non sa nemmeno se abbia voglia di parlarne con qualcuno.

Troppo imbarazzato dalle sue azioni. Troppo imbarazzato dalla sua fuga. Troppo imbarazzato dai suoi sentimenti per Hoseok.

"C'entra per caso Hoseok?" spinge Jimin e Jungkook spalanca gli occhi.

Un groppo alla gola non gli permette di rispondere a Jimin.

Taehyung posa una mano sulla spalla di Jimin. "Jimin, penso che Jungkook non voglia parlarne. E va bene così, Jungkook."

"Se mai volessi farlo, noi saremo pronti ad ascoltarti e non ti giudicheremo." Gli dice, offrendogli un sorriso.

Jungkook annuisce e tira su con il naso, tentando di trattenere le lacrime.

 

 

Qualche ora dopo, a trovarlo vengono Yoongi, Namjoon e Seokjin.

Yoongi non fa che chiedergli se stia bene o se senta male da qualche parte, gli tiene la mano e gli rimbocca il cuscino e le coperte.

È ovvio, agli occhi di Jungkook, quanto fosse preoccupato e quanto questi piccoli gesti siano il suo silenzioso modo per prendersi cura di Jungkook ed assicurarsi che stia davvero bene.

"Wow, sono quasi geloso. Yoongi non è neppure con me così affettuoso!" dice Seokjin, con il chiaro intento di alleggerire l'atmosfera.

Jungkook e Namjoon ridacchiano mentre Yoongi distoglie lo sguardo ed arrossisce, il rossore ancora più evidente sul suo volto pallido.

"Non prenderla sul personale, Jin. Jungkook ha semplicemente un posto speciale nel cuore di Yoongi." Namjoon replica.

Seokjin agita una mano in sua direzione. "Figurati, penso anzi sia una visione molto tenera."

Yoongi, in tutti questi anni, si è continuamente preso cura di Jungkook, senza aspettarsi o volere nulla in cambio.

Semplicemente, quando ha visto un piccolo e spaventato Jungkook con i suoi grossi occhioni spalancati varcare la soglia della sala comune di Corvonero, Yoongi lo ha preso sotto la propria ala e lo ha trattato come un fratello minore.

Nei sei anni che Jungkook ha passato ad Hogwarts, Yoongi è stato per lui una guida, un compagno, un amico, un confidente.

Yoongi è colui che gli ha parlato del mondo magico e gli ha insegnato – e quando possibile – mostrato tutto quello che c'era da sapere.

È colui che lo ha sempre difeso a spada tratta, che gli ha spiegato gentilmente un incantesimo quando Jungkook faceva fatica, che gli ha presentato Namjoon.

Colui che lo ha accolto, lo ha amato, gli ha offerto una spalla su cui piangere ed una persona con cui poter essere se stesso.

E nonostante non abbiano alcun legame di sangue, Jungkook lo sa che Yoongi gli vuole bene e che lo considera davvero un fratello.

Lo sa perché prova la stessa cosa nei suoi confronti. Affetto, complicità, gratitudine.

E quindi, sapere di averlo fatto preoccupare, gli mette solo tanta tristezza.

Ma Yoongi lo sa. Non c'è bisogno che Jungkook parli.

Yoongi lo conosce così bene che sa come si sente Jungkook. Posa una mano sulla testa di Jungkook e scompiglia affettuosamente i suoi capelli, offrendogli poi un sorriso gentile quando Jungkook alza lo sguardo e lo posa sul suo.

E Jungkook capisce.

Jungkook capisce che Yoongi sta bene e che non c'è bisogno che si incolpi.

 

 

Dopo aver consumato la cena, Jungkook è sicuro che la giornata stia volgendo finalmente al termine ed è pronto a riposarsi un po'.

È ovviamente grato ai suoi amici per essere venuti a trovarlo, ma la sua testa, dopo un po', ha ricominciato a fargli male e la stanchezza ha iniziato – ora dopo ora – a farsi sentire.

Deve ricredersi quando il portone in legno dell'infermeria si apre nuovamente.

Jungkook si volta in sua direzione ed il fiato gli si mozza quando vede Hoseok approcciarlo.

E Jungkook sente il suo corpo immobilizzarsi e la gola seccarsi.

Non sa cosa fare. Non sa cosa dire.

Jungkook ha paura.

"J-Jungkookie..." sussurra Hoseok quando lo raggiunge e si lascia andare sulla sedia di fronte al suo letto.

"Sono così felice che tu stia bene. Quando ti ho visto correre via ho cercato di raggiungerti ma eri troppo veloce... E poi, poco dopo, Jimin è venuto ad avvisarmi che eri stato portato in infermeria."

Jungkook deglutisce rumorosamente e abbassa lo sguardo, posandolo sulle sue mani.

Merlino, non fa che far preoccupare le persone.

E perché, perché Hoseok – nonostante tutte le sue menzogne – era così preoccupato per lui?

Hoseok sembra aspettare una sua risposta ma, quando essa non arriva, gli offre un sorriso visibilmente teso.

"Ah! Il molliccio di ieri è stato riacciuffato dai professori e rimesso nell'armadio. E la bambina sta bene. È ancora un po' scossa ma niente di grave. Mi ha chiesto di ringraziarti e di darti questo, stamattina."

Hoseok gli porge un foglietto piegato minuziosamente.

Jungkook lo afferra tra le sue mani tremanti e lo apre lentamente, trovandovi una scritta in rosso.

 

"Grazie per avermi salvato

Lia"

 

In basso, sul lato, vi è il disegno di un piccolo coniglietto.

Jungkook vuole piangere.

"Jungkook, tutto bene?" chiede Hoseok e solo allora Jungkook si rende conto di star piangendo davvero.

Si porta le mani alle guance bagnate e comincia freneticamente a stropicciarsi gli occhi con le mani, nel tentativo di fermare le lacrime.

"M-mi dispiace, hyung..." mormora debolmente.

Hoseok spalanca gli occhi. "Per cosa?"

"Per a-aver mentito. Per non avertelo detto subito. Per essere u-un bugiardo."

"Oh, Jungkook..." sussurra Hoseok.

E dalla voce sembra ferito, non arrabbiato.

"Posso prenderti la mano?" Hoseok chiede e Jungkook annuisce appena.

Hoseok afferra delicatamente la mano del Corvonero e lascia che si intrecci con la sua.

"Jungkook, non devi scusarti. E non sono stato neppure io onesto con te, a dirla tutta."

Jungkook distoglie lo sguardo dalle loro mani intrecciate e lo posa sul volto di Hoseok. "Huh?"

"Lo sapevo già. Sapevo già che fossi il coniglio che veniva a trovarmi di sera."

Jungkook spalanca gli occhi. "C-cosa?"

"Mi dispiace. Una sera ti stavo cercando e ti ho visto trasformare. Volevo parlartene ma poi ho pensato che se non me lo avessi detto tu stesso doveva esserci un motivo. Non volevo quindi essere invadente."

E Jungkook per un attimo non sa cosa dire.

Non riesce a processare la cosa.

Non perché sia arrabbiato con Hoseok, assolutamente, ma perché Jungkook non riesce a capacitarsi di come sia possibile che Hoseok già sapesse e abbia continuato a parlare con Jungkook.

"C'è un motivo..." sussurra allora Jungkook. Perché è il momento di essere onesti, è il momento di affrontare le proprie paure.

Perché se Hoseok non se n'è andato quando ha scoperto il suo segreto, Jungkook dubita se ne andrà adesso.

Perché c'era qualcosa tra loro due. Qualcosa di tangibile e prezioso e fragile. Qualcosa di piccolo che stava germogliando nei loro cuori, intrecciandoli.

Jungkook ne è sicuro, non lo ha immaginato.

E per Hoseok-

Per Hoseok è pronto a rischiare tutto.

Hoseok gli dona coraggio, lo fa sentire invincibile e sicuro di sé.

E quindi Jungkook non vuole più nascondersi, non ne trova il senso. Non con Hoseok.

Mai più per Hoseok.

"Hyung." Sussurra dolcemente, stringendogli la mano.

"Sono innamorato di te e mi piacevi da prima che cominciassimo a parlare. Quella sera, quando mi vidi per la prima volta... Non avevo programmato di continuare ad incontrarti ma non sono riuscito a smettere, mi piaceva passare del tempo con te, anche se tu non sapevi chi fossi ed io non potevo parlare. E quando poi abbiamo cominciato a parlare... non ho avuto il coraggio di dirtelo. Non volevo che mi prendessi per una persona strana, non volevo perderti." Jungkook si permette di distogliere lo sguardo dal volto sorpreso di Hoseok e posarlo sulle loro mani intrecciate.

Sembrano essere fatte proprio per quello, per stringersi a vicenda e diventare tutt'uno.

Jungkook prende un respiro e ricomincia a parlare. "So di star parlando troppo, lo so, però ora che ho cominciato non posso smettere. Non posso perché devo essere sicuro che anche tu provi le stesse cose. Le provi, vero hyung? Non mi sono immaginato per tutto questo tempo quello che c'era tra noi, vero? Non ho immaginato gli sguardi ed i tocchi ed i fuochi d'artificio che sentivo nel cuore, vero? Dimmi che non ho immaginato tutto, hyung, dimmi che possiamo davvero costruire qualcosa. Dimmi che mi desideri tanto quanto io desidero te."

E poi Jungkook vede Hoseok muoversi di scatto, finché i loro volti sono l'uno di fronte all'altro, solo qualche centimetro di distanza a separarli. Finché le loro fronti non si scontrano gentilmente ed Hoseok prende tra le mani il suo viso.

Jungkook può sentire il suo respiro caldo infrangersi sulla sua pelle, facendolo rabbrividire.

"Mi stai chiedendo un appuntamento?" Hoseok sussurra, e le sue labbra quasi sfiorano quelle di Jungkook, mozzandogli il fiato in anticipazione.

Hoseok sta ghignando ed attende che Jungkook gli dia una risposta.

Jungkook, allora, afferra a sua volta il viso di Hoseok tra le sue mani e sussurra in risposta sulle sue labbra. "Cosa risponderesti se lo stessi facendo?"

"Sì, in un batter d'occhio." Risponde Hoseok, senza alcuna esitazione.

E poi le loro labbra si toccano e si stanno improvvisamente baciando.

Jungkook non sa chi abbia chiuso la distanza, forse lo hanno fatto entrambi, insieme.

Non importa.

Quel che importa è che Jungkook può finalmente sentire Hoseok sulle sue labbra, può finalmente baciarlo ed assaporarlo e perdersi nella sensazione per poi essere ritrovato.

Perché Hoseok è la sua stella polare, colui che guida il suo cammino e gli permette di tornare a casa.

Hoseok lo bacia con dolcezza e con trasporto, come se anche lui non stesse aspettando altro da tanto, troppo tempo.

Lo bacia e lo bacia e lo bacia finché entrambi stanno sorridendo nel bacio, l'euforia del momento troppo difficile da trattenere, ed i loro denti si scontrano, facendoli separare e scoppiare a ridere.

Ma va bene così.

Va bene così perché Jungkook ed Hoseok hanno tutto il tempo del mondo, adesso.

Hanno tutto il tempo per baciarsi ed esplorarsi.

Per amarsi.

 

✧─── ・ 。゚★: *.✦ .* :★. ───✧

 

Nonostante la promessa dell'appuntamento, Jungkook ed Hoseok nelle successive settimane sono estremamente occupati e riescono a mala pena a passare un po' di tempo al castello.

L'occasione perfetta si presenta un mese dopo quando viene organizzata una nuova uscita ad Hogsmeade.

Rifiutando l'offerta degli altri (che rispondono con fischi e gomitate allusive) di aggregarsi a loro per una gita alla Stamberga Strillante, Jungkook e Hoseok decidono di approfittarne per passare la giornata insieme.

Camminano lentamente per le vie del villaggio, le loro mani intrecciate e nascoste in una delle tasche del cappotto di Hoseok, scambiando qualche parola qui e lì.

Per qualcuno potrebbe essere strano non parlare molto ma Jungkook ed Hoseok non ne hanno davvero bisogno.

Non quando non riescono a staccarsi gli occhi di dosso, riuscendo a malapena a guardare dove camminano e sbandando da una parte all'altra, incapaci di camminare dritti.

Non quando i loro sguardi racchiudono mille parole.

Il sorriso raggiante di Hoseok ed i suoi meravigliosi occhi ridotti a due fessure specchio del sorriso infatuato di Jungkook ed i suoi occhi luminosi.

Hoseok e Jungkook non hanno bisogno di parlare perché già sanno.

E quindi continuano a camminare, guardandosi e ridendo, consapevoli di apparire ad occhi esterni come due idioti innamorati.

Continuano a camminare, finché non arrivano da Mielandia e Hoseok non gli compra dei dolci, consapevole di quanto Jungkook ne vada ghiotto.

E poi continuano ancora a camminare, persi nel loro piccolo mondo.

 

 

Arrivati a I Tre Manici di Scopa, Jungkook ed Hoseok ordinano due Burrobirre e si accomodano l'uno accanto all'altro ad uno dei divanetti.

Se, mesi fa, avessero detto a Jungkook che un giorno si sarebbe ritrovato a I Tre Manici di Scopa mano nella mano con Hoseok, il suo ragazzo, Jungkook sarebbe probabilmente scoppiato a ridere.

Quello era uno scenario che si permetteva di immaginare solo nei suoi giorni più solitari, solo quando scorgeva Hoseok tra la folla di studenti e si malediceva per non essere capace di parlargli.

Mai Jungkook avrebbe immaginato che ciò sarebbe diventata la sua realtà.

E, oh, se la realtà supera la fantasia.

Per Jungkook è tutto perfetto nelle sue imperfezioni e non cambierebbe nulla al mondo, pensa mentre osserva Hoseok sorseggiare la sua bevanda.

Quando Hoseok posa il bicchiere ed incrocia il suo sguardo, gli sorride e Jungkook risponde sorridendo a sua volta.

Un po' perché il sorriso di Hoseok è contagioso, talmente tanto che potrebbe far nascere dei boccioli, un po' perché sul suo labbro superiore c'è un baffo di schiuma della Burrobirra, di cui Hoseok non si è evidentemente accorto.

E Jungkook non ci pensa su due volte prima di avvicinarsi e baciare Hoseok.

È un bacio innocente (sono pur sempre in un luogo pubblico e Jungkook è pur sempre Jungkook) ma pieno di dolcezza e Jungkook si sente come se stesse fluttuando su una nuvola per la felicità.

Il Corvonero si allontana e distoglie lo sguardo da Hoseok, chiaramente imbarazzato dal gesto (di cui, però, non si pente).

"C'era della Burrobirra..." mormora.

Jungkook sente Hoseok ridere sommessamente. "Volevi solo una scusa per baciarmi, vero?"

Jungkook sposta lentamente il suo sguardo finché non si posa nuovamente su Hoseok.

"...Forse." Mormora timidamente.

"Non ne hai bisogno." Replica Hoseok, prima di afferrarlo per la cravatta e far scontrare le loro labbra.

E questa volta il bacio è più intenso, più irruento ma sempre dolce, sempre tanto dolce e tenero, come il loro amore.

E forse tutti li stanno osservando ma a Jungkook non interessa.

Non quando Hoseok è tra le sue braccia e viceversa.

Non finché c'è Hoseok accanto a lui.

 

  
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