Detective Conan, 'Reicoffee' di Roe Jaeger su EFP Fanfiction

La fic che segue è ispirata al volume 28 del manga e può trovare la sua collocazione all'incirca tra il file 15 e il 16. Alcune delle battute dei personaggi sono prese proprio dal manga e i diritti sono di Gosho Aoyama. Tutto ciò che non è scritto nel manga è di proprietà della sottoscritta (Heiji no, purtroppo T_T).
Ciò detto, vi lascio alla lettura,
Robs.

Reicoffee

«Non è ‘Reiko', è ‘Reico', Reicoffee!» Sentire la voce di Hattori ti ha reso enormemente felice. Il perché, diamine, poi in fondo non lo sapevi. «Probabilmente voleva bere un caffè freddo e a metà si è bloccata, perché se avesse chiamato Reico il caffè freddo avreste subito capito che è di Ōsaka! Non è vero, vecchia?»
Ran si era stupita di vederli – lui e Toyama – mentre (che stupido, che stupido!) stava lì a parlare con quella donna che lui non conosceva - Tu non potevi ancora sapere la verità - mentre il cuore del suo migliore amico (il tuo) era in subbuglio senza che riuscissi a dominarlo, nè tantomeno a darti un contegno.
Sapevi solo che vedere Hattori, che vedere Heiji, ti faceva stare bene.
«Ehi vecchia quello che volevi l'hai ottenuto, no? Tornatene a Osaka!»
Kogoro si era svegliato in quel momento arrabbiandosi con Heiji: «Ehi, tu! Come sarebbe a dire vecchia? È sgarbato verso la signora Shizuka!»
E lui, Heiji, gli aveva risposto con il suo solito tono: «Che t'importa come la chiamo... È mia madre!»
Inutile dire che aveva stupito tutti, te compreso, e Ran spaventata aveva chiesto: «Non è vero... Perché ha la pelle chiara?!»
«Scema! La pelle scura l'ho presa da mio nonno!»
E quando, fuori dalla residenza di Shibata, la signora Ikenami aveva lodato Kogoro come un grande detective, tu ti eri sentito lusingato.

***

Adesso lui è a casa tua, o meglio a casa di Ran. Ma questo non importa, t'interessa solo che sia con te.
Domattina dovete partire per un caso, una lettera che è arrivata a lui vi trascinerà - assieme a Ran, Kogoro e Toyama - sull'isola dove ci dovrebbe essere una sirena. Dovrebbe perché nessuno di voi due ci crede realmente, no?
Ma di cosa accadrà domani non ti preoccupi adesso.
In questo momento è importante che lui, in pigiama, stia per stendersi sul futon accanto a te per dormire insieme. E tu, stupido Kudo!, t'illudi che qualcosa tra di voi possa cambiare, questa notte.
Perché lo desideri, vero?
E quando lui si è sistemato nel letto e ha spento tutte le luci, tu provi ad attuare il tuo piano.
Il tuo, stupido, infantile, piano.
Ti avvicini silenziosamente al suo corpo (il suo corpo caldo, quello che come Shinichi vorresti tanto stringere) e lo abbracci.
Dorme così scompostamente che forse si accorgerà a mattina che hai spostato le coperte e stretto un po' le tue piccole inermi braccia attorno alla sua vita.
O forse neanche a mattina.
«...ti amo...» sussurri. Non sai neanche tu se sia più giusto che ti senta o che non sappia mai dei tuoi sentimenti, vero Shinichi?
Un suo sospiro più lungo, irregolare, degli altri ti fa spaventare, portandoti a supporre che sia sveglio, si sia accorto di essere stato abbracciato, ti ha sentito e adesso è pronto a riderti in faccia.
E avresti voluto che ti ridesse in faccia fino al mattino, anziché sentire quel suo bofonchiare «Kazuha abbracciami più decentemente...» prima di riaddormentarsi.
Non ti amerà mai e lo sai.
Essere il suo migliore amico ti dovrà bastare per tutta la vita.