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Autore: Ulvinne    25/09/2021    3 recensioni
Akane Oda ha sedici anni, e come tanti ragazzi della sua età ha un sogno: diventare un eroe in grado di spiccare quanto, se non più, All Might e rendere orgogliosa la sua famiglia. La strada dal sogno alla realtà è lunga e in salita, ma questo Akane lo apprenderà strada facendo, crescendo e cambiando, scontrandosi con la realtà dell'eroe quanto quella della vita di una ragazza come tante. Una crescita non sempre priva di dolori, ma in salita verso un unico obiettivo: PLUS ULTRA!
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo II° - Le prove di Aizawa-sensei
 
«Non ci posso credere, abbiamo un’eroina in casa!» le risate di nonno Hideo mi arrivano soffocate dato che mi sta stritolando contro il suo petto con il braccio sinistro, mentre nella mano destra tiene un bicchierino di saké sollevato «Un brindisi ad Akane!»
«Mi soffochiiiiii!» mi lagno, e solo adesso nonno mi lascia per scolarsi il bicchierino di sakè; la notizia della mia ammissione è arrivata giusto nel pomeriggio, mi sono chiusa in camera con la lettera della Yuei e ne sono uscita praticamente in lacrime e urlando dalla gioia…anche se Daichi e Daiki hanno iniziato a urlare che non ero stata ammessa ho chiarito subito il malinteso, quelle piccole pesti!
Hana è stata la più contenta di tutti, anche se ha detto che non vuole mi faccia male come quando sono rientrata dall’esame pratico…e pensare che prima di rientrare Recovery Girl mi ha sistemato la spalla lussata, già è stata dura dover sopportare le lamentele delle donne di casa sul fatto che fossi ridotta uno straccio.
Papà e nonna Natsumi sono palesemente combattuti, anche se è stato proprio lui ad insistere perché cenassimo tutti insieme per festeggiare, quindi abbiamo passato il resto del pomeriggio a cucinare i miei piatti preferiti, il sergente Hideo mi ha dato il permesso di sgarrare quest’oggi dato che è un grande giorno. Purtroppo Toshiro è impegnato fino a tardi con il lavoro e non potrà cenare con noi, ma ha promesso di raggiungerci più tardi con una torta.
Non che disprezzi la torta – anzi, potrei mangiare anche la mano che me la porge – ma è soprattutto Shiro a mancarmi, da quando se n’è andato a vivere da solo l’ho visto poco e nulla: secondo mamma lavora troppo, sempre immerso in quel laboratorio tra le sue provette, ma lui dice che sta bene e che sta lavorando a grandi cose…è sempre così zelante nel suo lavoro, lo mette prima di ogni cosa, tanto da interrompere persino la lunga relazione con la sua ragazza quando si è ritrovato praticamente a scegliere tra il lavoro come chimico e il loro rapporto.
«Allora, signorina eroe» mi apostrofa mio padre, sogghignando «ora puoi raccontarci per bene cosa ti hanno detto in quel messaggio?»
«E’ stato incredibile!» esclamo, ignorando il rimprovero di non parlare con la bocca piena di riso «vedi…» alla fine sono costretta a deglutire se voglio parlare «Non appena ho aperto la busta ne è uscito un piccolo dispositivo che ha fatto partire un ologramma e c’era All Might, papà! ALL MIGHT, CAPISCI? SARA’ UNO DEI PROFESSORI!» mi schiarisco la voce e bevo un sorso di cola, per mandar giù del tutto il boccone del riso.
«Mangia piano, cara, non fare come tuo nonno» mi rimprovera dolcemente nonna Sakura e io sorrido.
«E’ che ho una fame da lupo! E sono felice, quindi ho fame da due lupi!»
«Non si dice una fame da due lupi» mi fa notare con tono polemico uno dei miei due fratelli gemelli, Daichi, così uguale al fratello Daiki che la voglia di prenderli a schiaffi è indistinta, quando fanno così.
Hanno dieci anni e sono super fastidiosi, ma anche incredibilmente svegli e pungenti, un pessimo mix che non appena saranno più grandi sconteranno con gli interessi.
«E io lo dico lo stesso» gli faccio la linguaccia e Daiki alza gli occhi al cielo; più quieto del fratello gemello, ma ugualmente infame.
«Sei proprio una mocciosa» storco il naso quando quella parola mi fa tornare in mente Bakugou Katsuki che non solo è stato ammesso, ma si è anche posizionato primo in classica.
Quanto mi dà fastidio, si crede il migliore e…beh, effettivamente lo è.
Per ora,mi dico, tempo di ingranare e lo supererò!
«Insomma, questo messaggio?» mi chiede mia madre, ficcando un onigiri in bocca a ciascuno dei gemelli perché stiano zitti.
«Oh, sì giusto» mi pulisco la bocca dai chicchi di riso «Dicevo, All Might, che sarà uno dei professori, a quanto pare ha registrato un messaggio per ognuno di noi perché parlava proprio A ME, A ME!» mi indico il petto con le mani, facendo finire qualche chicco di riso in giro «E ha detto che ho passato nella media lo scritto» ha anche aggiunto che devo rivedere le mie conoscenze matematiche, ma questo non è necessario che si sappia «e nella pratica sono andata bene! ho fatto quaranta punti contro i robot-villain e una ventina nel salvataggio!»
«Salvataggio?» mia madre si acciglia «non ci hai detto di aver salvato qualcuno»
«Ho aiutato un ragazzo in difficoltà e lui ha fatto lo stesso con me. È una brava persona e anche lui ha passato l’esame» commento entusiasta; dopo l’esame io ed Eijiro siamo rimasti in contatto e vedendo la classifica si è anche piazzato secondo! Un ottimo traguardo, insomma, sono davvero felice per lui. io invece sono arrivata quinta, sono abbastanza soddisfatta anche io della cosa, anche se ammetto che un po’ non aver sfiorato nemmeno il podio mi pesa.
«Allora il tuo metterti nei guai con i bulli non era solo colpa della tua testa calda»
«Grazie Daichi» sibilo a denti stretti «ora mangia un altro onigiri e sta’ zitto»
«Ma è vero!»
«Sei stata brava, Akane. Ma ero sicuro che ce l’avresti fatta» sorrido a nonno Hideo quando mi scompiglia i capelli, distraendomi dai dispetti di Daichi e Daiki.
«Non ce l’avrei fatta senza di te, è stato un anno davvero duro, ma se sono entrata alla Yuei lo devo solo a te! Ora non resta che diplomarmi e diventare un grande eroe! Così…»
«Piano, piano» mi intima allora nonna Sakura, seduta alla mia sinistra, dal lato opposto rispetto al marito «Ricorda di guardare sempre i tuoi piedi e non la cima della montagna, quando parti. Guarda il tuo primo passo e sii contenta» mi piace questa frase «Modestamente, è bella» la nonna ammicca e io la guardo male.
«Nonna! Non leggermi nel pensiero»
«E tu non nascondere le tue lacune matematiche» ops, per fortuna l’ha solo sussurrato.
Tossicchio presa alla sprovvista e nonno Hideo – che ha sentito – se la ride dandomi delle pacche sulla schiena, mentre Hana mi porge altra acqua, preoccupata.
«S-sto bene…» bofonchio «Comunque mi ha detto che sono ammessa e che hanno valutato sia la propensione all’attacco che al salvataggio. La giuria e la commissione si sono espressi bene a mio favore e mi ha avvisato che essere nipote di Shitenno non mi darà alcun vantaggio»
«Bene» bofonchia stranito mio padre «Tu puoi farcela senza il suo aiuto, non deve impicciarsi della nostra famiglia» stringo le labbra e abbasso gli occhi, pensando che se Itachi Oda non fosse stato una persona così pessima forse il mio voler fare l’eroe sarebbe stato accolto meglio da tutta la famiglia; i miei nonni materni sono contenti, e anche mia madre in fondo, perché anche lei ha provato ad entrare alla Yuei, ma non era stata ammessa, mentre nonna Natsumi e mio padre…hanno ancora nel cuore la paura che io diventi come Itachi, mettendo da parte la mia famiglia.
No, non lo farò. Io non sono come lui.
«Sono certo che la nostra Akane saprà farsi valere, in barba a quel vecchio brontolone» sogghigno, nonno Hideo da sempre come riportare un po’ di serenità a casa quando viene riportato a galla l’argomento “Itachi Oda”.
«Allora ad Akane e alla sua ammissione alla Yuei!» esclama mio padre, sorridendomi; in fondo credo sia orgoglioso di me e di questo piccolo traguardo, devo solo rassicurarlo…e il suo appoggio, l’appoggio della mia famiglia, per me vale ogni singola fatica. L’ultimo anno è stato per me pesante, sono cambiata fisicamente, ho creduto di non farcela e ho scoperto di avere un quirk più variabile e quindi difficile da padroneggiare del previsto, ma non mi fermerò!
Se tutto questo mi ha portato fino a qui e mi porterà oltre…allora sono pronta anche al seguito! Akane Oda sarà un eroe e nessuno potrà fermarmi!
 
Tornare alla Yuei da studentessa è tutt’altra cosa. Ho sentito il cuore decisamente più leggero mentre avanzavo nel cortile e poi lungo i corridoi. Sono arrivata alla sezione 1A praticamente volando e ho preso posto al mio banco con una sorta di incredulità, sfiorando l’oggetto come fosse sacro.
Il mio banco…la mia scuola…LA MIA CARRIERA DA EROE!
Mi lascio sfuggire uno squittio che attira alcuni sguardi divertiti, anche se noto che l’entusiasmo è condiviso dalla maggior parte dei miei nuovi compagni…poi sulla porta appare una testa rossa che conosco bene e il mio sorriso si amplia.
«EIJIRO!» urlo infatti, sono così contenta di vederlo nella mia stessa classe; anche se siamo rimasti in contatto abbiamo deciso di non dirci in quale sezione saremmo finiti. Kirishima mi dona un sorrisone amichevole dei suoi e gli faccio segno di accomodarsi sul banco vicino al mio lanciandoci male la cartella per tenerglielo occupato. Io non intendo alzarmi ora che mi sono seduta, questa uniforme mi mette così a disagio, la odio.
L’uniforme della Yuei non è diversa da tutte le altre del Giappone, quella femminile è composta da una camicia bianca, una giacca grigia e una cravatta rossa (che ho deciso di non mettere, mi dà fastidio intorno al collo), così come da un paio di pantaloni per i ragazzi e una gonna per le ragazze, entrambi di un verde scuro. La odio, la odio da morire, è così corta e nemmeno mettere delle calze lunghe mi aiuta a sentirmi meno a disagio. Infatti continuo a tirarla giù come se sperassi di vederla allungarsi misteriosamente, cosa che ovviamente non avviene.
«Quindi siamo in classe insieme» annuisco al dire di Kirishima, che mi porge la cartella dopo aver preso posto.
«Già, sono contenta! È bello iniziare l’anno con una faccia amica.» mi interrompo quando la porta dell’aula si apre e l’ultima persona che avrei voluto vedere fa il suo ingresso «Ecco, appunto» Bakugou Katsuki nemmeno si guarda intorno, si limita a cercare un banco vuoto e una volta trovato si svacca letteralmente sopra di esso, mettendoci persino i piedi sopra.
Che cafone.
Alzo gli occhi al cielo, ma non dico niente, non intendo farmi guastare la giornata da questo cretino e torno a rivolgermi a Kirishima, che nel mentre ha iniziato a parlare con un’altra dei nostri compagni, dimostrando di conoscerla.
«Ciao!» mi saluta anche lei con sincero entusiasmo; è poco più alta di me e presenta una pelle di un assurdo rosa acceso, così come i capelli mossi e spettinati a regola d’arte. Sul capo due piccole corna dorate e gli occhi dorati dalla sclera nera completano il suo aspetto decisamente singolare, ma a pelle questa ragazza mi piace un sacco. Ha un sorriso stupendo e ricambiarla mi viene istintivo «Tu sei l’amica di Kirishima della prova, vero?» spalanco gli occhi, quindi Kirishima le ha parlato di me?
«Esatto, è lei! Quei robot non avevano scampo contro di noi!» il ragazzo solleva le braccia per gonfiare i muscoli con fare da “macho”.
«Oh posso immaginare» la ragazza sogghigna e si volta verso di me «Io sono Ashido Mina»
«Oda Akane, piacere» spalanca gli occhi e sospiro; ecco qui la domanda scomoda.
«Oda? Come Itachi Oda l’eroe?!» ma con sorpresa non è lei a fare la domanda, quanto un’altra figura che si avvicina alle spalle di Mina, sporgendosi per rivelare…nulla?
«…» schiudo le labbra, ci metto un attimo a capire che si tratta di una ragazza invisibile, a giudicare dall’uniforme, poi scuoto il capo.
«E-emh, già…scusa è che non ti avevo…» che figura, Akane, dì qualcosa di sensato, sii sicura, sembra intelligente, fai… «…non ti avevo vista.» eh cazzo, però!
«Oh non ti preoccupare, capita sempre!» la ragazza in questione ha una vocina acuta e allegra «Hagakure Toru, piacere!» e sento qualcosa afferrarmi la mano e stringerla, capisco che è lei che mi ha preso la mano con la sua e devo un attimo abituarmi.
«P-piacere mio» ma sorrido, almeno finché non sento una voce rimproverare qualcuno in modo rigido, impostato.
«Potresti mettere giù i piedi?» un ragazzo alto e robusto, lo stesso che aveva fatto l’intervento prima dell’esame pratico, se non sbaglio, si è avvicinato a Bakugou, che dal canto suo nemmeno si gira a guardarlo «Giù i piedi dal banco, ho detto»
«Eh?» ora gli dona un sorriso arrogante che mi fa saltare il cervello, non capisco come lui possa rimanere così deciso e calmo.
«Questa è una mancanza di rispetto verso i tuoi compagni e verso le persone che l’hanno costruito per te!» non ha mica tutti i torti.
«Eh beh, chi se ne frega!» cosa cosa?!
QUALCUNO LO PICCHI, SANTO CIELO, ANZI MI OFFRO VOLONTARIA IO.
«Piuttosto tu da quale scuola vieni, mezza calzetta?» assottiglio lo sguardo e stringo i pugni, ma Il ragazzo appellato a parte un attimo di sincero sgomento non sembra farsi offendere dalle parole provocatorie di Bakugou.
«Vengo dalla Soumei, una scuola privata, mi chiamo Iida Tenya!» uuuuh, tipetto benestante!
«Dalla Soumei? Ci mancava il figlio di papà, un motivo in più per annientarti»
«C-cosa? Ma cosa stai dicendo? E uno come te dovrebbe diventare un eroe?!»
«Hai finito di cantartela e suonartela da solo?» non riesco più a stare zitta e alzandomi in piedi squadro questa testa di ananas, subito ricambiata da un’occhiata di scherno da parte di questo bulletto arrogante.
«Toh, guarda chi si vede, la mocciosa scassapalle» ringhio leggermente «Dimmi un po’, numero cinque, il livello per entrare qui si è abbassato oppure erano tutti così scarsi che tu sei sembrata accettabile?» brutta faccia di merda!
«Come ti permetti?!» gli sbraito subito contro, e pensare che il mio primo obiettivo era andare d’accordo con tutti «E non mi chiamo numero cinque, io sono Oda Akane!» mi indico, come se volessi far entrare il mio nome ben bene in quella zucca vuota; Iida approfittando del mio intervento è andato ad accogliere un nuovo arrivato che nemmeno guardo in faccia tanto sono presa a battibeccare con questo sbruffone «Fissalo bene in testa, oppure hai la memoria a breve i termine come i pesci rossi?»
«Oda, eh?» è il primo che non vedo impressionato dal mio cognome, per una volta ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto zittirlo o almeno spiazzarlo così «Ah, adesso capisco: sei raccomandata» mi allungo e sbatto un pugno sul suo banco; per fortuna mi sono controllata e non ho usato il quirk o gli avrei letteralmente dato fuoco, anche se sento le dita farsi più calde…devo controllarmi, è il mio primo giorno.
Nessuno deve permettersi di darmi della raccomandata quando io a malapena ricordo la faccia di quell’uomo se non per qualche servizio sul telegiornale. Nessuno deve permettersi di dirmi che sono raccomandata o gli brucerò letteralmente la faccia!
«Ripetilo, così ti faccio ingoiare i denti» Bakugou poggia i piedi giù dal banco e si sporge in avanti, ci stiamo guardando a brutto muso, basterebbe pochissimo per darci una testata e non nego che ci sto seriamente pensando.
«Provaci, mocciosa!» sto per dargli appuntamento fuori dalla scuola e al diavolo il primo giorno, quando realizzo che i miei compagni alla porta hanno smesso di parlare e sembrano spiazzati da qualcosa…o qualcuno.
«…» che succede?
Guardo verso la porta e mi accorgo che vicino a Iida e una ragazza dai capelli castani c’è una figura che conosco bene, ovvero quella di Midoriya! Allora ce l’ha fatta anche lui, sono contenta! Non posso certo dirglielo ora, ma appena avrò modo gli farò sicuramente i complimenti, senza contare l’idea che tutto ciò possa infastidire Bakugou me lo fa stare ancora più simpatico.
«Mi sono serviti ben otto secondi per zittirvi del tutto» la voce di un adulto, forse un professore? Mi affretto a tornare a posto «il tempo è prezioso: imparate fin da subito a farne buon uso» devo assottigliare gli occhi e tendere le orecchie perché davvero non riesco a sentirlo bene, parla con una tale flemma…mi sporgo appena e finalmente lo vedo.
Un uomo alto, dalla corporatura magra e lunghi capelli neri, che hanno visto sicuramente giorni in cui erano lavati e pettinati meglio; il colorito pallido e la barba di qualche giorno gli danno un’aria trasandata, così come i vestiti scuri e le profonde occhiaie; gli occhi sono anche arrossati, come se avesse bisogno di una buona nottata di sonno.
Ma chi è questo?
«Mi chiamo Aizawa Shota, sono il coordinatore» COSA?
Lui è Eraser Head?! Il famoso eroe che cancella i quirk?!
…in tv sembrava più alto.
«Forza, mettetevi queste e andate in cortile» dal suo sacco a pelo giallo estrae quella che sembra una tuta e la lancia direttamente a Izuku, che la prende in piena faccia prima di riuscire ad afferrarla davvero.
In cortile, il primo giorno? Io credevo che ci sarebbe stata una qualche cerimonia o un giro della scuola, che ne so?
«Oh, beh…vediamo cosa ha in mente» mormoro, alzandomi dal banco per andare a prendere la mia tuta blu da allenamento, se non altro l’idea mi piace perché significa che potrò togliermi questa maledetta gonna!
 
Una volta in cortile, tutto viene messo in chiaro. Non faremo nessun giro, né assisteremo a nessuna cerimonia di apertura, il nostro coordinatore sembra avere in mente una chiara idea di come le cose vadano fatte. Da una parte sono intrigata da questa cosa, ma dall’altra…mi mette decisamente soggezione, tanto che devo deglutire.
Osservo tutti i miei compagni di classe, approfittando per studiare le loro reazioni e guardarmi intorno: io mi sono messa vicino a Kirishima e un altro ragazzo biondino dall’aria simpatica, anche se non credo sia così sveglio, non so…
Comunque, ci sono altri interessanti soggetti, una graziosa ragazza con i capelli corti e dei jackpot che le spuntano dai lobi delle orecchie, una stangona bellissima dall’aria posata o ancora un ragazzo con la testa di…un corvo, credo? Che bello essere qui, sono entusiasta a dispetto della piega strana di questa giornata!
A quanto pare Aizawa-sensei vuole vedere di cosa siamo capaci, visto che ci sottoporrà ai test di ginnastica che si fanno alle medie, pur con la variazione che stavolta potremo usare il quirk. Non vedo l’ora!
«Sì, è proprio quello che mi aspettavo dalla Yuei!» sollevo i pugni al petto, devo trattenermi dal non saltellare dall’entusiasmo «Questa scuola sa cosa vuole e come lo vuole, ora non resta che far vedere a tutti» e qui scocco un’occhiataccia a Bakugou, più avanti rispetto a me «che non sono una raccomandata e che posso fargli il culo anche se mi chiamassi “Akane Mochi”.»
Tuttavia il discorso con cui il sensei ci riporta a terra mi spiazza, anche se non è diverso da quello che mi ha fatto nonno Hideo: in questi tre anni non giocheremo con i nostri quirk come i bambini, verremo formati e soprattutto impareremo il sacrificio.
«…» mi massaggio la spalla con fare distratto, ripensando sia alla prima ferita alla prova, che ai mutamenti rapidi a cui ho sottoposto il mio fisico…e parlando di questo, mi guardo intorno. Nessuna delle mie compagne è praticamente palestrata quanto me, Mina ha un fisico asciutto, un altro paio di ragazze sono comunque molto esili e quella ragazza alta con i capelli neri è letteralmente stupenda, sembra una modella.
Magari i loro quirk non prevedono lo stesso impegno fisico che prevede il tuo, mi dico cercando di consolarmi, ma mi sento così…così sgraziata.
Non devo dimenticarmi perché sono qui, devo stare concentrata. Nel mentre Bakugou viene chiamato a fare una dimostrazione, lanciando una palla da softball con il suo quirk attivo per verificare il genere di standard che dovremo superare.
Detesto ammetterlo, ma fa un tiro fenomenale…settecento metri di pura velocità: questo sarà ciò con cui dovrò misurarmi!
«Ah, già, dimenticavo…» ecco, ascoltiamo il professore che è meglio, va «chi otterrà il punteggio più basso in queste otto prove» brrrr che sorrisetto inquietante «sarà ritenuto non idoneo e verrà espulso dalla scuola.» COOOOOOOOOOSA!?
«CHE COSA?!» mi sfugge un’esclamazione e devo soffocare la successiva imprecazione tra i denti, sono letteralmente basita, che storia è questa? «M-ma come sarebbe, dopo la fatica fatta per entrare qui vuole espellere uno di noi il primo giorno!?» non sono l’unica a farlo notare, anche la ragazzina con i capelli castani fa notare quanto sia assurdo e ingiusto…e tutto quello che mi sento dire è che la vita e il Giappone di oggi in particolari sono pieni di ingiustizia e incidenti?
Ma vaffanculo, va!
Stringo i pugni, non posso permettermi di venire espulsa oggi, non il primo giorno e non per una sciocchezza del genere! Accidenti non posso proprio accettarlo, no! Capisco il voler temprare i nuovi eroi e prepararci al mondo esterno, ma tutto questo è assurdo, è strapparci ogni possibilità!
«Allora, Shota, hai finito di spaventarli o sono ancora in tempo a gustarmi la scena?» una voce femminile ci fa girare tutti ed è ora che la vedo.
E poco manca che la mascella mi cada a terra.
Lei è…lei è…
È il mio pupazzetto in camera. È il mio poster. È il mio DVD sullo special del suo ritiro dalle scene. Lei è…
«OXYGENIE» squittisco e quando mi accorgo di averlo quasi urlato mi tappo la bocca e cerco di nascondermi dietro a Kirishima, borbottando un imbarazzato “che figura” che gli strappa una risatina.
«Dai, ti hanno solo sentita fino a Shibuya» mi prende in giro e quando faccio capolino mi accorgo che effettivamente Oxygenie, o meglio Aino Mouri, ci sta guardando con una nota divertita negli occhi grigi.
Indossa una semplice tuta da allenamento con il simbolo della Yuei e porta i capelli legati in una coda bassa che tuttavia è tormentata da numerose ciocche blu elettrico che le sfuggono, incorniciando il viso. È molto giovane e si è ritirata quando aveva solo ventiquattro anni, ma è una dei miei heroes preferiti e lei è qui, avanti a me! L’ho seguita da quando ha iniziato a lavorare in agenzia, in ogni sua apparizione pubblica, ogni gadget. L’ho sempre trovata così forte fisicamente, eppure incredibilmente bella e fimminile. E lei è qui e, e…
Questo vuol dire che insegna alla Yuei!?
«Lei è Aino Mouri. È l’insegnante specializzata nel corpo a corpo» ci presenta con tono annoiato il professor Aizawa, poi si volta del tutto verso di lei, tenendo le mani in tasca «Tu non eri alla cerimonia di inaugurazione?»
«E tu non dovresti esserci?» ribatte la ragazza, affatto scomposta dall’atteggiamento non proprio festoso del professore.
Dio, guarda quanto è sicura e carismatica! Chissà se mi concederà un autografo, più tardi, oh mio dio…
«…» lui alza gli occhi al cielo, poi si gira verso di noi come se la Mouri non avesse mai parlato, ottenendo uno sbuffo divertito dalla diretta interessata «ora basta con le parole. Si comincia.»
«Allora sono arrivata appena in tempo!» mentre noi ci dirigiamo verso il punto di partenza dei cinquanta metri di corsa, la prima prova, vedo Oxygenie appoggiarsi senza troppi complimenti ad Aizawa «Non potevi almeno farmeli incontrare prima di espellerne uno, carogna?»
«No.» la laconica risposta di lui mi fa arricciare il naso e mi accorgo che Aino Mouri solleva lo sguardo e si accorge che sono rimasta indietro per osservarli; mi fa un occhiolino e un cenno del mento di raggiungere i miei compagni e, colta in fallo e rossa in faccia, mi affretto ad obbedire.
Oxygenie insegna qui…un motivo in più per restare in questa scuola!
 
Alle medie non sono stata velocissima, ma non potevo usare il mio quirk! Quindi…beh, non mi resta che provare. Osservo prima i miei compagni, rimango particolarmente colpita da alcuni loro quirk, come ad esempio quello di Iida, che è letteralmente un fulmine!
«Accidenti!» esclamo, grattandomi la nuca «Qualcuno qui ha appena rivelato il suo asso nella manica…e che asso!» devo capire anche io come sfruttare il mio quirk, ma la prima opzione che mi viene è quella di usare l’aria.
Posso darmi ulteriore spinta usandola come propulsore, anche se non ho mai provato a farlo, prima: ho sempre usato il mio quirk per attaccare e difendere, speriamo di farlo bene. per questo, quando tocca a me, sudo freddo, ma non mi lascio intimorire.
Forza Akane…, penso e noto con la coda dell’occhio Aizawa e la Mouri che ci stanno osservando, Oxygenie ti sta guardando, non vorrai fare una figuraccia? O peggio ancora, non vorrai essere espulsa?
«VIA» la voce meccanica dell’apparecchio mi fa scattare e fatti pochi metri porto le braccia all’indietro e verso il basso, quanto basta per darmi una spinta.
«…porc-!» ho usato troppa potenza e rischio di cadere, devo capire come sfruttare la corrente d’aria senza rotolarmi nella polvere; è una questione di equilibrio e una volta capito come fare riesco ad arrivare al traguardo barcollando, cadendo a terra rovinosamente una volta superata la linea.
«5,59 secondi!» non male! Il mio umore migliora, ma solo per un attimo, perché quello stronzetto galattico di Bakugou ha appena superato il mio punteggio usando come propulsore il suo quirk esplosivo…e forse il fuoco sarebbe stata l’idea migliore, ma non so se sono ancora in grado di usarlo a questa potenza.
Mammamia quanto lo odio!
Lo osservo risentita e quando si accorge che lo sto fissando mi dedica uno sguardo prima perplesso, poi un sorrisetto arrogante e…mi fa il medio.
IL MEDIO?! A ME!?
Tremo da capo a piedi ed è con questo umore incazzato che mi dirigo verso la seconda prova, quella della presa. E qui ho una bella ideuccia.
Respiro profondamente, poi lancio in aria l’attrezzo di misurazione.
«Akane?» no Kirishima, non sono impazzita, ma qui dobbiamo usare una presa forte, giusto? Bene!
Batto il piede a terra, forte, per due volte e due pezzi di cemento dal pavimento si sollevano, poi unisco le mani cose le dovessi batterle, l’una contro l’altra, una volta e proprio quando il misuratore della presa sta per cadere i due pezzi di cemento si uniscono “stritolandolo”, chiudendolo in una presa di roccia che, a dire il vero, spero non l’abbia rotto.
Forse ci sono andata pesante….
«….» tossicchio perché si è levata un po’ di polvere e quando guardo sciolgo il vincolo del quirk trovo il misuratore leggermente ammaccato, ma integro e posso leggere il risultato: 215 kg! «AH!» esclamo, sollevando le braccia al cielo «ora sì che ci siamo!»
«Grande! Tu e Shouji avete fatto i risultati più alti!» mi fa notare Kirishima, indicandomi la presa feroce del nostro compagno di classe con più braccia; è altissimo e indossa costantemente una maschera sul viso quindi gli vedo solo gli occhi, ma è davvero piazzato e mentre mi avvicino posso scorgere il suo punteggio sul misuratore, sbiancando.
«540 kg?!» ho la mascella a terra e un sincero fastidio per non aver primeggiato nemmeno stavolta, uffa.
Mi rifarò!
In effetti usando il fuoco riesco ad arrivare prima nella prova di salto in lungo da ferma, usando come avevo previsto con lo scatto la potenza della fiamma come propulsore per darmi la spinta; mi sono quasi scottata le chiappe, ma almeno so che su questo elemento come potenza posso decisamente contare, così come sulla terra. Sono l’aria e l’acqua a preoccuparmi, maledizione, devo lavorarci meglio. Nelle prove dei salti laterali ripetuti faccio un risultato banale, ma era impossibile battere quel ragazzo bassino con i capelli a palla, mi pare si chiami Mineta, che ha effettivamente rimbalzato come fosse fatto di gomma! Che quirk incredibili sto scoprendo oggi!
La vera sorpresa si rivela però Uraraka quando arriviamo alla quinta prova, ovvero il lancio della palla da softball: io sono riuscita a fare un buon tiro usando di nuovo l’aria per dare più spinta, sono arrivata quasi a settecento metri, ma lei usando il suo quirk riesce a far sì che la palla non atterri mai dopo il suo lancio, quindi il suo punteggio è…
«INFINITO?!» come tutti, osservo basita il punteggio segnato dal cellulare del professore, ho praticamente la mascella a terra. È straordinario!
«I-incredibile…» mormoro, ha un braccio che è la metà del mio eppure… «cioè, wow, non…incredibile» ripeto.
«Ottimo lancio, Uraraka» la loda Oxygenie, che sta assistendo a tutte le prove e a differenza del nostro coordinatore ha avuto una buona parola per tutti noi «te l’avevo detto, Shota, che quest’anno avremmo avuto gente con potenziale!» fa notare con una piccola spallata al nostro insegnante, che le scocca un’occhiata annoiata.
«Non hanno ancora finito» fa notare, e sento un sospiro agitato vicino a me.
Izuku infatti sta tremando da capo a piedi e capisco perché: fino ad ora è risultato il peggiore in tutte le prove o comunque non è riuscito mai a spiccare in nessun modo, è probabile che finisca ultimo e…mi spiace un casino. Ero contenta quando l’ho visto in classe e vedendo quanto era agitato il giorno dell’esame sento il cuore stringermi, non sarebbe giusto!
«Midoriya» lo chiamo, piano, e lui mi guarda; è davvero pallido in volto «Coraggio, le prove non sono finite, vedrai che avrai modo di mettere in mostra il tuo quirk!» vorrei incoraggiarlo, ma lo vedo deglutire a vuoto come se lo avessi minacciato e spalanco gli occhi «scusami, ho detto qualcosa di sbagliato?»
«N-no» scuote il capo, piano piano «T-tranquilla» e quando viene chiamato per il lancio si avvia come un condannato al patibolo.
«Midoriya se la sta vedendo brutta» fa notare Iida e io annuisco, faccio per aggiungere qualcosa, ma di nuovo quel prepotente si mette in mezzo.
«Beh, è ovvio, è un fallito senza quirk!»
«Ma che stai dicendo, non si può essere ammessi alla Yuei senza quirk, l’hai sparata davvero grossa» gli faccio notare, stizzita «E smettila di trattarlo in questo modo!»
«Fatti i cazzi tuoi, mocciosa, e comunque ho ragione» ora lo pesto, davvero «Fino ad ora l’hai visto fare qualcosa? L’hai visto usare un quirk di qualche genere?» beh, effettivamente no…
«Questo non ti autorizza a trattarlo così!» mi impunto, mentre Iida si mette in mezzo.
«Calmi voi due.» poi si rivolge a Bakugou «E comunque non ha molto senso quel che dici, non sai cosa ha fatto il giorno dell’esame?» uh?
«No, cosa?»
«Mi ha salvata!» interviene Uraraka, e mi giro a guardarla; noto che gli occhi le brillano, ma non so se per l’ammirazione verso Izuku o la preoccupazione per lui «Il giorno dell’esame se non fosse stato per lui non-» sento una sorta di brivido dietro la schiena e mi viene istintivo girarmi; Izuku ha appena lanciato, ma…non succede niente. Nulla di nulla…non ha usato il quirk?
Allora cos’è questa sensazione?
«L’hai neutralizzata» sposto lo sguardo su Aizawa e mi accorgo che è lui ad aver usato il quirk, non Izuku. I suoi capelli sembrano galleggiare come fosse in acqua ed i suoi occhi sono scoperti e brillano di un rosso intenso. Accanto a lui, la Mouri non si intromette, ma gli scocca un’occhiata di leggera disapprovazione che si affretta a nascondere, tornando a guardare Midoriya «la reputazione di questa scuola verrà inesorabilmente distrutta se si ostineranno ad ammettere ai corsi gente come te» quelle parole sono una coltellata per me, che le sto solo ascoltando, non oso immaginare cosa siano per Izuku e mi mordo il labbro inferiore. A quanto pare Izuku non sa controllare il suo quirk e questo non è ammissibile…in parte il professore non ha tutti i torti, ma trattarlo in questo modo è…è riprovevole!
Usando quelle che sembrano bende e che io avevo scambiato per una sciarpa sudicia, se lo avvicina contro, continuando a rimproverarlo impietosamente e io non posso fare a meno di stringermi nelle spalle mentre empatizzo con il mio compagno di classe, leggendo tutto il dolore e la vergogna sul suo visetto tutto lentiggini. Oh, Midoriya, mi spiace così tanto!
Non so cosa gli sta dicendo, ma ad un certo punto interviene anche Aino, afferrando con una mano una delle bende di Aizawa.
«Credo tu sia stato chiaro, Shota. Fagli fare il suo tiro come tutti, ne ha diritto.» non appena Aizawa distoglie lo sguardo, Midoriya viene liberato e rispedito a provare il lancio.
Mi mordo il labbro inferiore: riuscirà davvero a fare qualcosa dopo esser stato strapazzato così tanto? Stringo i pugni e occhieggio Ochako, che continua a osservare il nostro compagno di classe con fare preoccupato.
Mi sa che ce lo siamo giocato…
Poi però, Midoriya lancia: e quando lancia lo fa con una tale potenza che una folata di vento si leva proprio da lui, mentre la palla da softball sembra quasi voler bucare il cielo tanto sale forte, sempre più in alto, fino a quando non la vediamo più.
Il punteggio però è chiaro: Midoriya ha raggiunto i settecentocinque metri! Questo significa che…
Soddisfatta osservo la faccia basita di Bakugou che vede il suo record andare in fumo, devo ricordarmi di offrire qualcosa da mangiare a Midoryia più tardi e vorrei tanto avere il mio cellulare qui per fare una foto. Sono così felice per Izuku!
«Grandissimo, Midoriya!» esclamo, sollevando un pugno al cielo «Questo sì che era un lancio coi fiocchi!» mi accorgo solo in un secondo momento che è ferito al dito…come ha fatto?
«Ora voglio sapere tutto!» mi scanso appena in tempo per evitare le scintille che provengono dalle mani di Bakugou, arrabbiatissimo e con gli occhi fissi su Midoriya.
«ehi, sta attento, mi bruci!» ma lui nemmeno mi sente e scatta in avanti verso Izuku, sembra volerlo colpire!
«Parla! DIMMI DA DOVE HAI PRESO TUTTA QUELLA FORZA!» questo qui è matto, non glielo posso permettere!
«Fermati!» scatto senza pensare, ancora una volta, e sfruttando l’aria mi do una spinta sufficiente per raggiungere Bakugou e avvolgergli le braccia intorno al collo afferrandolo da dietro, facendolo cadere a terra con il mio peso.
«Akane!» mi sento chiamare da Kirishima, ma non posso deconcentrarmi, questo cretino si agita come un’anguilla.
«Levati dalle palle, mocciosa! LEVATI!» cerca di liberarsi usando la forza, è molto più alto e pesante di me, ma io non sono più un fuscello e gli addestramenti di nonno Hideo mi hanno reso un’avversaria tosta nel corpo a corpo, quindi non ti muoverai, faccia di merda!
«NON OSARE FARGLI DEL MALE, HAI CAPITO?» voleva aggredirlo, come gli salta in testa?! Non si attacca la gente in questo modo, non è questo che fa un eroe! Questo lo fa un bullo!
«TI FACCIO ESPLODERE LA FACCIA»
«IO TI TORCO IL COL-»
«Basta così» all’improvviso mi sento completamente immobilizzata dalle bende di cattura del professor Aizawa, che ha allungato un braccio verso Aino come se l’avesse appena fermata dall’intervenire fisicamente «Datevi una calmata, voi due. Non siete in un’arena.»
«Questa è una scuola e ci aspettiamo dagli studenti un modo di fare consono. Certi limiti non possono essere superati e aggredire un compagno è uno di questi» dice lei, molto più loquace del suo collega. Cazzo, sono letteralmente legata a questo cretino di Bakugou, né io né lui possiamo muoverci e tutto quel che posso fare è osservare i miei due insegnanti, poi Aizawa chiude gli occhi e il suo quirk si disattiva, liberandoci, ma ancora sfrutto Bakugou come cuscino mentre entrambi ci riprendiamo.
«Non accadrà mai più una cosa del genere» riprende la Mouri. Non è una domanda, è una constatazione; per quanto mi riguarda, mi sento mortificata da questo rimprovero, che forse avrei fatto meglio a restare al mio posto lasciando che fossero gli insegnanti a sbrigarsela?
«Se avete finito con la vostra scenata, possiamo continuare le prove. Anche tu Midoriya, andiamo» guardo Oxygenie e prima che si giri scorgo un cenno affermativo del capo e spalanco gli occhi. Era…era un gesto di approvazione o me lo sono sognato? In ogni caso, è finita e sospiro di sollievo, appoggiando l’orecchio alla schiena di Bakugou e sentendo il battito accelerato del suo cuore, è un suono quasi piacevole se solo non intervenisse la sua voce fastidiosa.
«Vuoi farti un pisolino o pensi di sollevare il tuo culone, mocciosa?!» mi dà una spallata, invitandomi a scostarmi e io, offesa, mi assicuro di buttarmi di peso su di lui con cattiveria, prima di sollevarmi e pestargli una mano «E sta’ attenta»
«Ops, che sbadata!» falsissima «questa è tutta colpa del tuo momento di follia»
«Senti, fammi un favore» entrambi ora siamo in piedi e ci togliamo la polvere di dosso «Sta fuori dalla mia strada, chiaro? FUORI.» sostengo il suo sguardo carica di sfida, se pensa di intimorirmi come fa con Izuku si sbaglia di grosso, poi senza pensare allungo una mano verso il mio compagno di classe e gli faccio cenno di andare, avvicinandomi ad Uraraka che ci viene incontro. Sento questo ragazzo mormorarmi un “grazie” e gli sorrido.
«hai rischiato di farti male…Kacchan non si regola quando si arrabbia.»
«Dovrebbe, invece. Non siamo i suoi sacchi da allenamento, soprattutto tu. E poi dice un sacco di sciocchezze» tipo che Izuku non abbia un quirk, ma se l’ha appena usato!
Vedendo che ora c’è Uraraka gli faccio un cenno di saluto e seguo gli altri verso le restanti prove; raggiungo Kirishima, che scuote il capo con un sorrisetto e mi fa notare che sono completamente fuori di testa.
«Quel cretino andava fermato, è pazzo!»
«Pazzo? Sicuramente, ma io credo emetta un’energia incredibile!» inarco un sopracciglio; Eijiro apprezza quel pazzoide bombarolo?
«Sì, l’energia del folle. Dai, non farmi ridere» il resto delle prove proseguono, mantengo un dignitoso andamento, mentre Izuku è palesemente ostacolato dal dito che si è ferito quando ha lanciato la palla da softball, come aveva notato Iida sul momento, e la giornata passa fin troppo in fretta, finché esausti non dobbiamo affrontare i risultati del tutto.
Non penso di essere ultima, sono andata bene in quasi tutte le prove, ma ho una fifa tremenda.
Aizawa ci mostra i risultati e constato che stavolta sono andata decisamente meglio! Sono infatti arrivata al terzo posto, subito dopo quel bastardo colossale di Bakugou – di nuovo! – e un certo…Shoto Todoroki?
Todoroki?! Come il famoso eroe Endeavor??
«Ma allora chi è ultimo?» scorro fino alla fine della classifica e il nome di Izuku Midoriya mi colpisce allo stomaco come un macigno «oh, no…»
Lo vedo tremare come una foglia, questo ragazzo. Cielo, non può essere, mi spiace così tanto! Sto pensando a cosa potergli dire, qualsiasi cosa per farlo stare meglio, quando il professore prende parola e mi giro: accanto a lui, Oxygenie sogghigna.
«Nessuno di voi verrà espulso, comunque.» COSA COSA?! «era uno scherzo per tirar fuori le potenzialità massime dei vostri quirk» per qualche secondo regna il silenzio tra tutti noi, poi le reazioni non si fanno attendere.
«Oh mammamia che paura!» esclamo, portandomi una mano al cuore per il sollievo; a dispetto di quel che dice quella bellissima ragazza, Yayorozu, io non avevo capito che fosse una messinscena e me la sono fatta addosso per tutta la giornata e a quanto pare non sono l’unica.
«Direi che vi siete presi un bello spavento, eh?» osservo Oxygenie che se la ride, finalmente, anche lei probabilmente doveva sapere che non ci avrebbe espulso, o semplicemente doveva averlo capito.
«Nooo, cosa glielo fa pensare?» mi mordo il labbro, ma il mio sarcasmo pare piacerle e mi risponde di nuovo.
«Sesto senso da insegnante, chissà. Preparatevi, perché nei prossimi giorni ci vedremo a lezione e vi voglio preparati e attenti! Sento che mi darete tante soddisfazioni!» e dopo averci fatto un cenno si affretta a raggiungere Aizawa «Oh, e date un’occhiata al programma e alle scartoffie che troverete in aula, a domani!» insomma abbiamo finito? Abbiamo davvero superato il primo giorno di scuola?
Ma soprattutto…
«Professoressa, aspetti!» mi affretto a raggiungerla; lei si ferma, Aizawa invece continua ed è meglio così perché sono già imbarazzata all’idea di cosa sto per fare.
«Dimmi pure, Akane» SA IL MIO NOME.
«E-ecco…io mi chiedevo…s-so che non è professionale o…insomma, lei è la mia insegnante e non vorrei pensasse che cerchi di arruffianarla, non è così glielo assicuro» sto balbettando e parlo velocissima, come tutte le volte che ho ansia di dire le cose, ma al tempo stesso mi vergogno e abbasso lo sguardo sulle mie dita che tormentano la tuta.
«Sì?»
«Ecco, volevo chiederle…» e mi inchino, rigida e imbarazzata «Volevo chiederle se potesse concedermi un autografo!»
Poco dopo sto camminando verso casa e con un foglietto stropicciato tra le mani volo ad un metro da terra anche senza quirk, osservando il nome della mia beniamina dopo che questa si è fatta una profonda risata.

Note dell'autrice
Eccomi qui in ritardo, ma la settimana lavorativa è stata sfiancante ç_ç Qui ho ripreso, come chi segue l'anime saprà, la questione delle prove fisiche, sia per mostrare quanto Akane abbia da imparare, sia per definire ulteriormente i suoi rapporti con gli altri studenti, in particolare con quel fagottino mansueto di Bakugou c: proprio non le va giù che lui sia il migliore. Magari arrabbiandosi ancora di più riuscirà a superarlo XD Come promesso, sto cercando di non farla troppo potente, perché sono consapevole di averle scelto un quirk molto vantaggioso, quindi ho deciso di giocare sulla capacità di saperlo controllare.
Qui si è mostrata di più anche Aino, cercando di far capire che tipo è e soprattutto quanto Akane possa fangirlare in sua presenza. Che ci volete fare, Oxygenie per Akane è come All Might per Izuku, ho detto tutto. 
Ho deciso di rivelare ulteriori membri della famiglia di Akane, perciò ecco a voi i pestiferi Daichi e Daiki, devo dire che mi diverte un sacco scrivere le interazioni di Akane e i fratelli xD 
Che altro dire? Ringrazio tutti coloro che leggono e commentano la storia, critiche e consigli sempre ben accetti, grazie per quelli già ricevuti, ho iniziato ad aggiustare un po' diverse cosine. Alla prossima!
Ulvinne
  
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