Grazie per avermi aspettato.

Lan XiChen era seccato perché si era permesso di provare i suoi abiti? Allora perché, pur senza smettere di trattenerlo, la sua stretta si era fatta quasi delicata.
«Non toglierlo ancora.» La sua voce era un sussurro, il suo sguardo indecifrabile. «Tienilo, ti dona.»
Un'ondata di calore risalì dal centro del petto di Jiang Cheng fino al suo viso. Doveva essere arrossito. Non si sarebbe stupito di scoprire che gli si erano appannate le lenti degli occhiali.
La vergogna lo spingeva a scostarsi, ma non si mosse.
Avvertiva una tensione tale che perfino l'aria pareva esserne impregnata.
«Grazie,» rispose, sbalordito di essere riuscito a dirlo senza troppo imbarazzo.
Sul viso di Lan XiChen aleggiò un breve sorriso.
«I colori non sono quelli giusti,» mormorò. «Tu indossavi il viola. Era così facile scorgerti in mezzo a chiunque altro, ovunque andassi. Il colore, il portamento... ma suppongo di essere stato davvero cieco a quell'epoca, fin quasi alla fine. Ci ho messo tanto di quel tempo a capire cos'eri per me e forse mi ero comunque sbagliato.»