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Autore: _Valchiria_    02/10/2021    3 recensioni
“Ti va di fare un gioco?” – la bocca di Wei Wuxian fu più veloce del suo cervello. Mentalmente, Wei Wuxian si diede del cretino. Dopo ore di silenzio, dovuto ad una mini discussione, se ne usciva con quella cazzo di frase insulsa? Lan Wangji faceva bene a ritenerlo frivolo.
“Mh.”
“È un verso di assenso, no?”
“Di che gioco si tratta?”
Lan Wangji non aveva sollevato nemmeno per un attimo lo sguardo dal foglio ma la sua voce sembrava gentile. Wei Wuxian tirò interiormente un sospiro di sollievo e si rilassò. Se gli era passata la rabbia, Wei Wuxian poteva tornare a stuzzicarlo e a giocare con lui senza frenarsi.
“Vieni in cucina che te lo spiego.”
[Wangxian Au]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sapori
Prompt: “Vino”
 
 
Wei Wuxian e Lan Wangji erano coinquilini già da un bel po’ di mesi.
La loro scelta di dividere l’affitto per mantenersi gli studi (anzi, la scelta di Wei Wuxian di accollarsi all’amico che aveva una maggiore stabilità economica, rispetto alla sua) aveva colto tutti di sorpresa.
Il duo si conosceva da sempre, erano amici di infanzia, ma era palese agli occhi di tutti (e persino di loro due) che non erano fatti per vivere insieme.
Lan Wangji era l’ordine fatto persona; nulla, nella sua vita, era fuori posto, nemmeno i suoi capelli quando si alzava di primo mattino dal letto.
Wei Wuxian, invece, rappresentava il caos; la sua filosofia di vita si poteva riassumere nell’espressione “vivere alla giornata”. 
Nonostante questo loro essere così agli antipodi, tra i loro amici c’era stato qualcuno che aveva scommesso sulla buona riuscita della loro convivenza ritenendo che, in fondo, gli opposti si attraessero sempre e creassero sempre una sorta di equilibrio tra loro.
Ebbene, quell’unica voce che aveva detto questo, non era andata poi così lontano dalla realtà; Lan Wangji e Wei Wuxian condividevano un delizioso bilocale in una tranquilla ma ben collegata zona di periferia e le cose, stranamente, stavano andando bene.
L’ordine ed il disordine avevano trovato uno strano equilibrio, definendo i propri confini attraverso le loro due stanze comunicanti.
Le diversità erano divenute punti di forza e non di rottura.
Per esempio, Wei Wuxian era un festaiolo, non stava mai fermo e soprattutto, nei weekend, non era mai a casa. Durante tutta la settimana studiava, lavorava e sistemava casa ed il suo premio, quello che desiderava durante quei sette giorni e che lo motivava ad essere diligente, era poter uscire la sera e fare baldoria fino a tardi.
Lan Wangji, invece, preferiva passare il suo finesettimana a casa, magari leggendo un buon libro o semplicemente recuperando qualche film o qualche serie tv che aveva lasciato in sospeso per vari motivi.
Se Lan Wangji non “costringeva” Wei Wuxian ad adattarsi al “suo” sabato sera, non si poteva dire lo stesso dell’altro che, di contro, lo pregava lagnandosi affinché venisse con lui a bere fino al vomito.
Dopo alcune discussioni (qualcuna anche molto accesa, in verità) avevano raggiunto un patto: un finesettimana si sarebbe fatto alla “maniera di Wei Wuxian” e l’altro alla “maniera di Lan Wangji”.
Non tutto, però, sembrava potesse collimare alla perfezione, nonostante l’impegno nell’incontrarsi a metà strada.
C’era una cosa che non trovava soluzione; Lan Wangji non sopportava che Wei Wuxian gli parlasse della sua vita sessuale o dei ragazzi con cui si sentiva. Ogni volta che Wei Wuxian accennava al discorso, la fronte di Lan Wangji si corrugava, le labbra gli si assottigliavano e spesso fingeva di non ascoltarlo, chiudendosi in uno strano mutismo.
Wei Wuxian non riusciva davvero a capire perché Lan Wangji sembrasse infastidito dalla cosa.
Forse era invidioso del fatto che lui uscisse e frequentasse più gente rispetto a lui?
‘Guarda, Lan Zhan, che potresti rimorchiare facilmente anche tu se solo uscissi di più con me il sabato sera’, gli diceva ma certe frasi non solo erano inutili ma avevano anche il potere di infastidire ancora di più il suo coinquilino.
Wei Wuxian davvero non se lo spiegava.
 
Quella giornata era proprio uno di quei giorni in cui le cose tra loro non funzionavano alla perfezione.
Pioveva a dirotto ed era sabato. Wei Wuxian non aveva voglia di adattarsi al sabato sera di Lan Wangji perché, da calendario, quel finesettimana doveva svolgersi secondo la sua maniera. La pioggia, però, aveva rovinato i suoi piani e quindi Wei Wuxian non poteva uscire. Inoltre, Wei Wuxian e Lan Wangji avevano passato quasi tutto il primo pomeriggio a discutere, perché all’ennesimo tentativo da parte di Wei Wuxian di renderlo partecipe della sua vita “amorosa”, Lan Wangji lo aveva freddato con una risposta secca, in cui gli comunicava che non gliene importava un fico secco di chi si scopava e che non glielo doveva più dire.
E aveva anche sbattuto la porta di camera sua, facendo tremare i libri sulla mensola accanto ad essa.
In quella camera chiusa, Lan Wangji c’era rimasto per tutto il pomeriggio e oltre, visto che in quel momento Wei Wuxian se ne stava da solo sul divano, le gambe piegate contro il petto ed un broncio enorme a deturpargli il viso.
Ogni tanto, lanciava sguardi verso la porta e cercava di capire cosa stesse facendo Lan Wangji dentro quella stanza; studiava? Leggeva un libro? Faceva yoga?
Perché si era arrabbiato così tanto?
A Wei Wuxian non piaceva litigare con le persone a cui voleva bene e soprattutto odiava farlo con Lan Wangji, visto che a lui ci teneva particolarmente.
A volte credeva di provare qualcosa per lui, un qualcosa che andava ben oltre l’amicizia. Questo dubbio lo martellava giorno e notte soprattutto quando, fermandosi ad osservarlo troppo a lungo, immaginava di farsi scopare da lui in tutti i modi e luoghi possibili della casa o quando, mentre baciava qualcun altro, fingeva che quelle labbra fossero di Lan Wangji. O quando, durante la giornata, pensava a lui totalmente a caso e sentiva un turbine di emozioni scuotergli le viscere (le famose farfalle nello stomaco, insomma).
Poi, però, faceva come se la cosa non gli appartenesse e accantonava tutto, perché lui e Lan Wangji si conoscevano da troppo tempo e non poteva essere così stupido da rovinare un’amicizia secolare per qualche pensiero erotico o romantico del momento.
E poi, Lan Wangji non sarebbe mai uscito con uno come lui e non c’era bisogno nemmeno di elencare i perché, visto quanto erano diversi.
Pensando a questo, Wei Wuxian ebbe come una folgorazione; forse Lan Wangji non voleva sapere delle sue avventurine perché lo riteneva troppo … frivolo.
Già, doveva essere così.
Wei Wuxian sbuffò rammaricato, poi decise di provare a fare qualcosa per attirare di nuovo l’attenzione di Lan Wangji. Dovevano passare il sabato sera a casa e sarebbe stato meglio farlo in un clima sereno e soprattutto facendosi compagnia.
Decise di bussare alla porta di camera sua.
Un colpo di nocche alla porta e nessuna risposta.
“Posso entrare?”- stava per bussare una seconda volta quando questa si aprì lievemente, lasciando intravedere da un piccolo spiraglio la figura di Lan Wangji che si allontanava per risedersi alla scrivania.
Wei Wuxian entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle, quasi come se avesse voluto preservare il loro momento da occhi indiscreti che, ovviamente, non esistevano.
Lan Wangji stava scrivendo qualcosa alla scrivania, la luce tenue della lampada gli illuminava il profilo dritto e gli occhi di ambra. Il ragazzo era un tipo di poche parole e Wei Wuxian lo sapeva ma in quel momento, il silenzio tra loro sembrò un po’ di troppo e un po’ teso.
“Ti va di fare un gioco?” – la bocca di Wei Wuxian fu più veloce del suo cervello. Mentalmente, Wei Wuxian si diede del cretino. Dopo ore di silenzio, dovuto ad una mini discussione, se ne usciva con quella cazzo di frase insulsa? Lan Wangji faceva bene a ritenerlo frivolo.
“Mh.”
“È un verso di assenso, no?”
“Di che gioco si tratta?”
Lan Wangji non aveva sollevato nemmeno per un attimo lo sguardo dal foglio ma la sua voce sembrava gentile. Wei Wuxian tirò interiormente un sospiro di sollievo e si rilassò. Se gli era passata la rabbia, Wei Wuxian poteva tornare a stuzzicarlo e a giocare con lui senza frenarsi.
“Vieni in cucina che te lo spiego.”
 
Lan Wangji osservò come Wei Wuxian disponeva sul tavolo davanti a lui una serie di pietanze e bevande. Osservò anche come, con quel suo sorriso sghembo, prendeva un pezzo di stoffa spesso e, allungandosi verso di lui, glielo passava intorno agli occhi e glielo legava stretto dietro la nuca. Profumava di buono, di Wei Wuxian, e Lan Wangji avrebbe scambiato tutto l’oro del mondo pur di baciargli quel collo diafano almeno una volta nella sua vita.
“Ci vedi?”
“No.”
“Perfetto. Allora, iniziamo con la prima cosa.”
Lan Wangji, con gli occhi coperti, annuì e aprì la bocca.
Il gioco consisteva nel dover indovinare che cibo fosse quello che veniva dato all’altro senza poterlo vedere. Avevano fatto la morra cinese per decidere chi dovesse essere bendato per primo tra i due e Lan Wangji aveva volutamente perso. Conosceva da così tanto tempo quel ragazzo e avevano giocato così tante volte a quel gioco che gli era impossibile non sapere in anticipo tutte le sue mosse.
Wei Wuxian gli avvicinò alle labbra un cucchiaio tiepido e dal contenuto liquido.
“Cos’è?”
Le labbra carnose di Lan Wangji si mossero per assaggiare quella pietanza; si chiusero morbide intorno al cucchiaio e restarono chiuse mentre assaporavano il cibo.
Wei Wuxian non poté fare a meno di osservarle attentamente.
“Brodo. È il brodo dei baozi.
“Bravissimo, è così. Tra l’altro, è quello che abbiamo preparato ieri insieme. Si è mantenuto buono?”
“Mh-mh.”
Lan Wangji sentì Wei Wuxian mentre trafficava nuovamente sul tavolo, alla ricerca della cosa da fargli assaggiare.
Questa volta, non c’erano posate ad accompagnare il cibo verso la sua bocca ma le dita lunghe e affusolate di Wei Wuxian che reggevano ciò che doveva mangiare ed indovinare.
Lan Wangji schiuse la bocca e, mentre assaggiava quella cosa, il suo labbro inferiore sfiorò il dorso di un dito di Wei Wuxian.
“E questo?”
Lan Wangji masticò per un po’. “Non riesco a capirlo. È croccante.”
“Dunque?”
“Mh. Non lo so. Pane fritto?”
“Ma no! È un biscotto!” – Wei Wuxian si mise a ridere. “Come hai fatto a scambiare il sapore di un biscotto con quello del pane fritto! Ahahahah!”
“Non aveva un gran sapore.”
“Touchè.”
Lan Wangji curvò le labbra in un piccolo sorriso e a Wei Wuxian, guardandolo, vennero di nuovo le farfalle nello stomaco. Poi, si schiarì la voce.
“Continuiamo?”
“Mh.”
Lan Wangji di certo non si aspettava di sentire le labbra di Wei Wuxian posarsi all’improvviso sulle sue. Da sotto il pezzo di stoffa che gli copriva gli occhi, Lan Wangji li spalancò. Il contatto tra le loro bocche fu morbido e dopo pochi secondi sentì la voce di Wei Wuxian sussurrargli sulle labbra “Se non le apri, come fai a capire che cos’è?”.
Questa provocazione bastò a Lan Wangji per fargli mandare il suo autocontrollo, buon senso e sangue freddo all’aria. D’istinto, gli afferrò una spalla e se lo trascinò di più addosso, tirandolo sul tavolo e sentendo alcuni piatti e bicchieri posti sul margine di esso, finire per terra con fracasso. Wei Wuxian emise un verso di sorpresa che affogò subito tra le loro bocche, le quali si chiusero in un bacio scomposto e profondo. Wei Wuxian non era in una posizione comodissima, un ginocchio sulla sedia ed uno sul tavolo e le mani con i palmi e aperti e poggiati sul ripiano, ma non gliene poteva importare di meno.
Wei Wuxian aveva osato con quella provocazione ma non aveva resistito; le labbra morbide e carnose del ragazzo gli avevano fatto ritornare in mente tutti quei pensieri che da tempo lo stavano mandando ai matti. Lan Wangji avrebbe potuto tranquillamente sfilarsi la benda dagli occhi e tirargli un pugno, nelle migliori delle ipotesi, e invece lo stava baciando con un certo trasporto. Sembrava volergli dire, nella sua lingua fatta di silenzi e pochi e calcolati gesti, finalmente.
I due si staccarono un attimo, il tempo che servì a Wei Wuxian per aggirare il tavolo e per sedersi direttamente a cavalcioni su Lan Wangji, sfilargli la benda e baciarlo ancora. Ogni tanto, sentiva che Lan Wangji gli stringeva i fianchi possessivo, insieme ai suoi denti che gli afferravano, tiravano e mordevano il labbro inferiore senza sosta.
Dopo un po’, i due, a corto di fiato, interruppero il bacio.
“È stato … inaspettato.”
“…”
“Ma bello. Bellissimo. E ora capisco un po’ di cose.”
“Mh.”
“Lan Zhan, ti piaccio?”
Lan Wangji lo guardò come se avesse detto la cosa più ovvia e stupida del mondo e Wei Wuxian, specchiandosi nelle sue iridi ambra, si sentì effettivamente uno scemo per aver detto un’ovvietà del genere.
“Okay, sì, che domanda assurda che ti ho fatto, hai ragion-“
“Sì.”
“Sì cosa?”
“Sì per prima.”
“Ah? Ah. Io … credo di sentire la stessa cosa. Anzi, non lo credo, lo penso. Anzi, lo sento e mi sento così stupido, adesso, mentre penso a tutte le volte in cui ti ho parlato di altri ragazzi e anche prima, insomma, l’ho fatto e cazzo sono proprio un cogl-“
“Wei Ying.”
“Cosa?”
“Va tutto bene. Respira.”
Lan Wangji alzò una mano per accarezzargli il viso e piegò le labbra in un sorriso impercettibile. Wei Wuxian annuì e gli sorrise di rimando, sentendosi il cuore ed il corpo ricolmo di piacevoli sensazioni.
“Abbiamo un mare di cose da dirci su questo punto …”
“Tanto piove e stasera restiamo a casa.”
Wei Wuxian ridacchiò. “Sei sempre saggio, signor Lan.”
“Mh-mh.”
“Non ci credo che la nostra confessione sia avvenuta grazie ad uno stupido gioco.”
“Niente è stupido se poi alla fine ha un senso.”
“Ripeto, sei sempre saggio.”
Lan Wangji annuì, poi disse “Comunque, era vino.”
Wei Wuxian rimase per qualche secondo interdetto, il tempo necessario al suo cervello per collegare la risposta di Lan Wangji a quello che stavano facendo poco prima e al fatto che avesse preso un sorso di vino rosso dal bicchiere e poi avesse baciato Lan Wangji con il cuore in gola, usando se stesso come “bicchiere” per la bevanda.
“Oh, sì, era proprio vino. Sei stato bravo, Lan Zhan, ne hai indovinate due su tre. Ora tocca a me bendarmi, sei pronto?”
Lan Wangji gli sorrise e annuì di nuovo, già pronto a bendargli gli occhi.
Quel sabato aveva subìto una piacevole svolta.
 
 
 
Angolo dell’autore
 
Buonasera!
Sono ufficialmente tornata in piena attività da fan writer, siccome la sessione d’esami si è finalmente conclusa, yeee!
Dunque, questa OS l’ho scritta in quattro ore e l’ho fatto perché mi piacerebbe partecipare al “writober” indetto dalla pagina “Fanwriter.it” di quest’anno :3 Non so se riuscirò a scrivere per davvero una ff per ogni giorno, però sicuramente userò qualche prompt u.u
Quello di oggi è “Vino” e fa parte della lista delle storie che vanno pubblicate di notte (cosa che, effettivamente, sto rispettando).
Non scrivevo una Wangxian da un bel po’, quindi spero di non essere stata OOC.
Come al solito, mi scuso per gli eventuali errori di battitura o di altra natura ma non sono betata.
Grazie mille per l’attenzione, come sempre vi abbraccio e ringrazio semmai vorreste farmi sapere il vostro parere!
Bacissimi
_Valchiria_
 
 
  
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