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Autore: _Valchiria_    05/10/2021    2 recensioni
“Secondo te, cosa potrebbe rendere questa casa ancora più nostra?”- il piccolo Wei Wuxian lo disse in un giorno d’estate qualsiasi, mentre lui e Jiang Cheng erano in quella casa sull’albero a trascorrere il proprio tempo insieme. Jiang Cheng era steso sulla pancia ed aveva uno sguardo concentrato, la lingua tra i denti, mentre, con estrema precisione, attaccava la sua figurina nell’album. Wei Wuxian, invece, se ne stava di fianco a lui e sdraiato per terra, con le gambe in aria ed i piedi che si agitavano nel vuoto, senza scarpe.
“Non so, hai in mente qualcosa?”
[breve Kidfic; AU; Wei Wuxian e Jiang Cheng]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jiang Wanyin/Jiang Cheng, Wei Ying/Wei WuXian
Note: AU, Kidfic | Avvertimenti: nessuno
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Casa sull’albero
 
Prompt: “Incisione”; Legno”; “Kidfic”; “Angst”
 
I Jiang avevano una casa in montagna che era davvero deliziosa. Non era tanto grande e non era dislocata nemmeno su due piani, come invece lo era la casa che avevano in città ma questo, però, non la rendeva meno bella dell’altra. Wei Wuxian adorava trascorrerci i fine settimana, soprattutto perché lì, lui e Jiang Cheng, sull’enorme quercia che distava poco da quella casa, avevano costruito un rifugio tutto per loro, con tanto di scala per salirci, sacchi a pelo per passarci la notte e libri, giochi e pennarelli per giocare insieme.
Wei Wuxian era orfano dalla nascita ma questo non gli aveva mai creato troppi problemi. I Jiang gli volevano bene e non gli facevano mancare nulla. Non viveva con loro a causa di problemi dei grandi (Wei Wuxian non ricordava la parola precisa per quei problemi, forse era qualcosa come ‘dozione’ o giù di lì, però sapeva che c’erano tante carte da firmare e il solo pensiero gli faceva girare la testa) però i Jiang venivano a prenderlo una volta a settimana dal centro in cui viveva con altri bambini e con quella famiglia trascorreva i suoi weekend, chiamandoli zii e giocando con i loro figli. Di fatti, i Jiang ne avevano due: Jiang Cheng, coetaneo di Wei Wuxian e Jiang Yanli, la maggiore.
Jiang Cheng era il suo migliore amico. Nonostante non avessero vincoli di parentela, Wei Wuxian avrebbe sfidato tutti gli stregoni, draghi e persino tutti i cani del mondo se fosse stato necessario a confermare quanto per lui quel bambino significasse casa e fratellanza. Certo, litigavano spesso, soprattutto perché Jiang Cheng era davvero testardo quando si trattava di scambiarsi le figurine o quando voleva avere sempre ragione su tutto, però Wei Wuxian gli voleva davvero tanto bene e sapeva che il sentimento era reciproco.
Quella loro casetta sull’albero, che adoravano chiamare ‘il pontile del loto’, era la loro base segreta; le ragazze non erano ammesse (YanLi aveva dei permessi speciali solo perché era loro complice quando ce ne era bisogno), gli unici membri erano loro due e non esisteva un vero capo tra loro. Nessun dei due si azzardava a infrangere quelle regole e quindi tutto filava liscio. Avevano poco più che otto anni, a quel tempo le rivalità erano inesistenti e tutto quello che aveva davvero importanza era divertirsi e godere della compagnia reciproca.
“Secondo te, cosa potrebbe rendere questa casa ancora più nostra?”- il piccolo Wei Wuxian lo disse in un giorno d’estate qualsiasi, mentre lui e Jiang Cheng erano in quella casa sull’albero a trascorrere il proprio tempo insieme. Jiang Cheng era steso sulla pancia ed aveva uno sguardo concentrato, la lingua tra i denti, mentre, con estrema precisione, attaccava la sua figurina nell’album. Wei Wuxian, invece, se ne stava di fianco a lui e sdraiato per terra, con le gambe in aria ed i piedi che si agitavano nel vuoto, senza scarpe.
“Non so, hai in mente qualcosa?”
“Mhm, sì, direi di sì.”
Jiang Cheng girò la testa per osservarlo, interrompendo la sua attività, e vide Wei Wuxian che gli sorrideva furbo, mentre scattava a sedere e iniziava a rovistare nel suo zainetto.
“Che cerchi?”
“Ora vedrai!”
Jiang Cheng, ormai, era molto curioso. Smise del tutto di attaccare quella figurina e anche lui si mise a sedere, allungando il collo per capire cosa stesse cercando l’amico dentro quello zaino. Ad un tratto, Wei Wuxian estrasse dallo zaino un coltellino svizzero e Jiang Cheng strabuzzò gli occhi, guardandosi per istinto alle spalle per vedere se sua madre era comparsa all’improvviso dietro di lui e se era pronta a strigliarlo per bene oppure no.
“Wei Ying! Dove hai preso quel coso? Lo sai che è pericoloso, vero?”
“Oh, andiamo! Mi sembri tua madre quando parli così! Lo sai che non succederà nulla, fidati di me!”
“Ma come fai ad averlo?”
Wei Wuxian ridacchiò e poi gli fece cenno di avvicinarsi. Jiang Cheng si guardò di nuovo alle spalle per sicurezza e poi gli si avvicinò, aspettando il bisbiglio segreto dell’amico.
“L’ho rubato dal cassetto delle cose confiscate da Wen Qing al centro. Non fare quella faccia, lo rimetterò a posto appena tornerò lì. Non se ne accorgerà proprio, vedrai.”
“Mhm, secondo me, ti striglierà per bene. Comunque, perché lo hai preso?”
“Eheh, per rendere la nostra casa ancora più nostra!”
Jiang Cheng lo guardò perplesso.
“Ah, si fa prima a fare che a spiegare! Guarda e capirai!”
Wei Wuxian lo disse e poi, mettendosi sulle ginocchia, aprì il coltellino e iniziò a graffiare la parete di legno davanti a sé.
Jiang Cheng strabuzzò gli occhi inorridito e fece per dire qualcosa quando dalla punta di quell’affare iniziarono a formarsi i caratteri del suo nome e di quello di Wei Wuxian.
“Perché stai scrivendo i nostri nomi?”
“Li sto incidendo nel legno della nostra casa così sarà ancora più nostra e anche quando diventeremo grandi, guardando questa scritta, ci ricorderemo di questo giorno e di questo legame” – Wei Wuxian smise per un attimo di scrivere e guardò Jiang Cheng sorridendo –“Che ne dici? Non è una buona idea?”
Sorrideva smagliante, mostrando all’amico una chiostra di denti imprecisi, metà da latte e metà da adulto.
Jiang Cheng gli sorrise di rimando e gli diede uno spintone con il gomito, sottraendogli il coltellino dalle mani e mettendosi al suo posto. “Voglio scrivere qualcosa anche io, oltre ai nostri nomi. Magari una frase, mh?”
Wei Wuxian annuì.
Erano complici e felici.
 
 
Tredici anni dopo
Pioveva.
Quel giorno, anche il cielo era triste. Jiang Cheng non aveva detto una parola per tutta la mattinata, né tanto meno aveva versato una lacrima. Farlo, avrebbe reso tutto più reale.
Le persone gli passavano accanto e gli parlavano, gli stringevano la spalla per consolarlo, gli tendevano le mani per formalità o lo abbracciavano, quando la confidenza era tanta da permetterlo. A Jiang Cheng non importava.
Era stato tutto così veloce, confuso, frenetico. Se chiudeva gli occhi, poteva sentire le voci intorno a sé ovattarsi, svanire. Perché lui non poteva svanire? Wei Wuxian lo aveva fatto e lo aveva lasciato persino da solo, quello stronzo casinista.
E gli occhi, li aveva chiusi davvero?
Sì, a quanto pare sì. Adesso si trovava in un luogo in cui tutte quelle parole, tutte quelle mani tese e tutti quegli abbracci non c’erano più.
Quello che c’era era il suo dolore, la pioggia, una lapide di marmo con sopra la foto del suo migliore amico e una frase, la stessa che tredici anni prima avevano inciso sulla parete di legno della loro casa sull’albero e che era diventata il motto della loro amicizia: ‘noi siamo due ma siamo solo uno’.
Jiang Cheng sorrise amaro, mentre la pioggia gli batteva sul viso e si confondeva con le lacrime che ora, osservando quella lastra di marmo fredda e custode di morte, stillavano dai suoi occhi.
Cazzo, Wei Ying.
Cazzo.
Lui adesso non era più niente.
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore
Salve!
Come immaginavo, non sono riuscita a rispettare il secondo, il terzo ed il quarto giorno :( e quindi sono arrivata direttamente al quinto ;( Mi fa davvero tristezza, perché vorrei poter aver più tempo da dedicare a questa challenge e farla bene ma, ahimè, la vita vera è tiranna e farò quello che  sarà possibile fare :3
Allooora, i prompt di stasera sono un fritto misto non indifferente, in quanto provengono da due liste, quella “normale” e quella dei prompt per le storie notturne. Non ho resistito e ho dovuto mischiarli, spero che non sia una procedura proibita lol I prompt sono “Incisione” e “Legno” dalla lista notturna e “Angst” e “Kidfic” da quella normale. L’angst c’è tutto e ve l’ho pure messo a bomba a fine ff, che str***a che sono, ve? :D perdonatemi
Spero vi sia comunque piaciuta e se vi va, fatemelo sapere!
Non so quando ritornerò ma spero di poterlo fare al più presto :) Per ora, vi saluto e vi ringrazio come sempre per leggere quello che scrivo! Siete speciali
 Baci,
 
_Valchiria_
 
Ps: sono un’amante delle Au, si nota? lol
  
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