Film > Altro - Avventura/Azione
Ricorda la storia  |      
Autore: Fiore di Giada    13/10/2021    0 recensioni
[[Hercules - The Warrior]]
[[Hercules - The Warrior]][Partecipante alla challenge "I fiori sanno" indetta sul forum. Prompt 31, ossia papavero]
Autolico ricorda l'uccisione della sua famiglia e si allontana, cercando un luogo solitario per riflettere.
Un soggetto insolito gli darà una mano.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Autolico, con un sussulto, si alzò a sedere sul letto.

Rimase immobile per alcuni istanti, le mani strette attorno al lenzuolo, il corpo umido di sudore e il respiro affannoso. Di nuovo, era stato tormentato dal ricordo della morte dei suoi genitori.

Vedeva i loro corpi, straziati da ferite multiple, cadere sul pavimento con un sinistro tonfo.

Sospirò e si alzò dal letto. Ne era sicuro, non avrebbe riposato.

In quel giorno, il suo cuore si sarebbe macerato nell'angoscia di una memoria dolorosa.

Camminò un poco attraverso la camera, poi aprì la porta e uscì. In quel momento, aveva bisogno di sentire il freddo dell'aria sulla pelle...

Se fosse rimasto, ne era sicuro, sarebbe soffocato.

Percorse circa cinquecento metri, poi si accasciò su un campo.

Ansimò e strinse i pugni. No, non poteva piangere.

Il suo Fato, pur straziante, era stato meno terribile rispetto a quello dei suoi compagni.

Hercules, malgrado il tempo passato, si colpevolizzava per la morte di sua moglie e dei suoi figli.

Tideo aveva visto la distruzione di Tebe e, a causa di una tale tragedia, aveva perduto la parola.

Atalanta era stata privata del suo regno e aveva visto la distruzione della sua famiglia.

E poi c'erano Iolao e Anfiarao...

Si strinse la testa tra le mani e deboli brividi percorsero la sua schiena, come scosse elettriche.

Rilasciò un breve sospiro e lasciò spaziare lo sguardo.

Un tappeto di papaveri invermigliava il campo e il vento sfiorava i loro calici aperti, facendoli ondeggiare ora a destra, ora a sinistra.

In lontananza, si scorgevano alberi di olivo e, ai piedi, fiorivano arbusti di mirto,.

Autolico sospirò. Il campo, in quel momento, era immerso nella quiete della sera.

Il suo orecchio, pur sviluppato, non riusciva a captare alcun rumore.

Tale calma era ben lontana dal tumulto del suo animo e il contrasto era per lui fonte d'angoscia.

Quando avrebbe trovato la quiete del suo cuore?

Il rumore di alcuni passi , ad un tratto, interruppe il corso dei suoi pensieri.

Di scatto, Autolico afferrò uno dei suoi coltelli, lo strinse tra le dita e si girò.

I suoi occhi neri, confusi, si fissarono nelle iridi cerulee di Tideo.

Perplesso, il guerriero tebano sussultò e arretrò di due passi.

Accortosi della sua espressione, Autolico abbassò il pugnale e imprecò tra sé.

Scusami, ero sovrappensiero. – mormorò. Per poco, non aveva ucciso un suo compagno e alleato.

Quanto era stato stupido?

Tideo, nonostante il suo passato, non voleva fargli del male.

Il suo istinto, però, non riusciva a non avvertire un senso di pericolo.

Tideo lo scrutò, perplesso. Quasi non riusciva a riconoscere Autolico.

Di solito, alleggeriva le situazioni più pesanti con battute sarcastiche e non perdeva mai il sorriso.

A volte, invidiava la facoltà di Autolico di mantenere la calma e di trovare il lato comico delle situazioni.

In quel momento, gli pareva una persona differente

Un breve ringhio risalì alla sua bocca. Non riusciva a parlare, a causa dei ricordi della distruzione di Tebe, ma non aveva perduto le sue facoltà mentali.

Capiva la realtà e, malgrado la sua natura selvaggia, era pronto a tutto pur di aiutare la sua famiglia.

Per lui, erano suoi fratelli e non voleva vedere uno di loro soffrire, come era accaduto a lui.

Hercules, spesso, lo aveva abbracciato, per placare i suoi terrori notturni e il contatto col suo corpo possente lo aveva calmato.

Forse, poteva aiutare Autolico.

Allungò la mano destra e la posò sulla spalla del ladro.

Dapprima, il corpo di Autolico si irrigidì, come la lama d’una spada, poi si rilassò. Le mani di Tideo, così implacabili e precise in battaglia, erano dotate d’un tocco delicato.

Il suo compagno , nel suo modo impacciato e timido, cercava di dargli il conforto.

Chinò la testa verso destra e un flebile singhiozzo sollevò il suo petto. Era ingiusta una simile situazione.

Tideo, che pure aveva patito una sofferenza dilaniante, si preoccupava per lui.

Ma non poteva piangere, perché era stato più fortunato dei suoi compagni.

Le sue lacrime erano un’offesa alle loro traversie.

Le mani di Tideo , lievi, salirono sul viso di Autolico in una leggera carezza. A volte, rimpiangeva la sua perduta capacità di parlare.

Le parole, spesso, creavano un ponte tra le persone.

Roteò le dita e allontanò le lacrime, che minacciavano di rotolare sulle guance del compagno. Non aveva le parole, ma aveva ancora i gesti.

Anzi, spesso erano ben più solidi e concreti dei vuoti suoni emessi dalla bocca umana.

D’istinto, Tideo aprì le braccia e lo abbracciò.

Il ladro, colto di sorpresa dal gesto del tebano, sussultò. Tideo non parlava, eppure il suo gesto, così spontaneo, vibrava d’un affetto sincero...

Gli pareva di essere circondato da un cerchio di calore.

Con un sospiro, si rilassò e abbandonò al tocco di Tideo. Tra le sue braccia, era svanita qualsiasi fierezza.

Non gli importava nulla della sua dignità.

Voleva sentirsi protetto e non nascondere il suo volto dietro una pesante maschera d’ironia.

E quel calore donava sollievo e sicurezza al suo cuore tormentato.

Le sue braccia si strinsero attorno alla schiena di Tideo, ricambiando l’abbraccio, mentre lacrime di commozione sgorgarono dai suoi occhi neri.

Ti ringrazio, amico mio. –


   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro - Avventura/Azione / Vai alla pagina dell'autore: Fiore di Giada