Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: alinxx    19/10/2021    0 recensioni
"How do I love
How do I love again?
How do I trust
How do I trust again?
I stay up all night
Tell myself I'm alright "
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Perché sai, fa tremendamente male sapere di non essere stato abbastanza.

Fa male sapere di non essere stato abbastanza per te dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, dopo tutto quello che abbiamo dovuto affrontare per stare insieme.

Dopo tutti gli ostacoli che abbiamo dovuto superare, dopo tutti gli insulti, le prese in giro, le persone che ci hanno voltato le spalle.

Fa male sapere di averti dato tutto, sapere di aver rinunciato alla mia libertà per darla a te.

Fa male sapere che mi sono tagliato le ali per provare a far volare te, per cercare di farti andare più in alto di quanto sarei mai potuto andare io.

Fa male sapere di essere sempre stato l'unico a credere in noi, l'unico a credere che potesse nascere qualcosa di serio, a credere che sarebbe stato per sempre.

Fa male sapere di non essere stato abbastanza per trattenerti e tenerti con me, per tenerti al sicuro tra la mie braccia con la tua faccia appoggiata a metà tra il mio collo e la mia spalla.

Fa male sapere di non essere stato abbastanza importante per te da far si che rinunciassi a tutto, che restassi con me, che ci dessi anche solo una possibilità di funzionare, che la dessi a me.

Fa male sapere che invece per stare con lui hai lottato, che ti sei esposto, che sei andato contro tutti i tuoi principi, contro tutte le tue idee.

Fa male sapere che per stare con lui sei andato contro la tua famiglia, che hai lottato con le unghie e con i denti per tenerlo al sicuro, per tenerlo lontano da questo mondo che non ha pietà per nessuno e che cerca in tutti i modi di ferirti e di schiacciarti, mentre invece quando qualcuno ti chiedeva di me dicevi che non ci rivolgevamo nemmeno la parola.

Fa male sapere di non essere stato abbastanza per te, io che pur di starti affianco mi sono lasciato distruggere, pezzo dopo pezzo, come un bambino che fa una costruzione con i lego e poi una volta finito di giocarci inizia a smontarla, mattoncino dopo mattoncino.

Ho lasciato che mi spezzassi, che annientassi anche ogni mia più piccola parte di me, anche la più nascosta.

Ho lasciato che distruggessi ogni parte di me, che mi facessi a pezzi, che mi facessi a brandelli, che mi riducessi a essere niente, a diventare come l'aria, inconsistente.

Ho lasciato che mi cambiassi, che mi cambiassi così tanto da rendermi irriconoscibile persino a me stesso.

Ho lasciato che mi ferissi, che mi sputassi addosso quelle parole intrise di veleno che mi sono entrate fin sotto pelle come centinaia di lame affilate e che nonostante siano passati mesi non si sono mosse di un millimetro e sono rimaste ferme lì dov'erano.

Ho lasciato che mettessi gli altri e te stesso al primo posto, che fossi l'ultima ruota del carro, quella penna scarica che tieni lì perché non hai voglia di buttare, il diario segreto che usavi da piccolo dimenticato in fondo al cassetto della scrivania di cui non ti ricordavi neanche più l'esistenza.

Ho lasciato che ti sfogassi con me, che mi bagnassi decine di maglie con le tue lacrime calde, che tirassi fuori tutto quello che ti tenevi dentro e che ti tormentava, che mi raccontassi cosa c'era che non andava e che ti aiutassi a capire come potevamo risolverlo insieme, perché in due doveva essere tutto più facile no? Ho lasciato che dessi la colpa a me per i tuoi errori, che mi urlassi addosso anche quando eri tu a sbagliare.

Ho lasciato che stessi fuori da tutta questa merda che ci circonda, che il peso delle cattiverie che la gente diceva su di noi non arrivasse a pesare anche su di te.

Ho lasciato che fossi felice e spensierato, che che portassi da solo sulle mie spalle il peso di tutte le preoccupazioni anche quando si sono fatte talmente pesanti per una persona sola che hanno incominciato a schiacciarmi e a spingermi verso il suolo.

Sono stato il tuo faro in mezzo alla tempesta, il tuo riparo in una giornata di pioggia.

Sono stato una folata di vento freddo in una notte d'estate, un maglione caldo in una mattinata d'autunno.

Sono stato una spalla su cui piangere quando il mondo era diventato troppo pesante da affrontare, una persona con cui ridere piegati in due fino alle lacrime nei giorni in cui ti sentivi così felice da avere la sensazione di poter toccare il mondo con un dito.

Sono stato tutto per te eppure tu non l'hai mai notato.

Ti ho messo il mio cuore in mano e tu non l'hai nemmeno visto, troppo distratto a pensare solo a te stesso e a cosa provassi tu, senza accorgerti che anche io avevo dei sentimenti.

Sono stato tutto per te eppure tu non hai esitato nemmeno due secondi a lasciarmi.

Non hai esitato nemmeno due secondi a trovare qualcun altro e a rimpiazzarmi, qualcuno che indubbiamente è migliore di me.

E per stare con lui sei cambiato, sei migliorato.

Sei diventato più gentile, tu che quando stavamo insieme non mi hai mai fatto un complimento, che mi riservavi solo sguardi intrisi d'odio, che non ci pensavi due volte a sminuire tutti i miei traguardi, che non hai mai risposto ad un "ti amo" guardandomi dritto negli occhi e credendoci veramente.

Sei diventato più sorridente, più solare, tu che quando stavano insieme l'unico momento in cui ti vedevo sorridere era dopo aver bevuto quattro gin lemon di fila o esserti fumato una canna rollata da qualche sconosciuto in un locale di cui non ricordavi nemmeno il nome e che odorava di proibito e di cuori infranti.

Ho rinunciato a tutto per stare con te.

Ho perso i miei amici, la mia famiglia.

Non mi ricordo nemmeno più quand'è stata l'ultima volta che ho preso il treno per tornare a casa a trovare mia mamma, quand'è stata l'ultima volta che abbiamo cenato tutto insieme come una vera famiglia, quand'è stata l'ultima volta che ho chiamato le mie sorelline di mia spontanea volontà per sapere come stessero, per sapere se se la stessero cavando anche senza di me al loro fianco, se se la stessero cavando anche senza di me che fino a pochi mesi prima ero stato il loro tutto, il centro del loro piccolo mondo.

Non mi ricordo nemmeno più quand'è stata l'ultima volta in cui sono uscito a bere una birra con Zayn, l'ultima volta in cui ho risposto a un suo messaggio, l'ultima volta che gli ho chiesto come stesse, l'ultima volta in cui ho sentito la sua voce, lui che da quando siamo nati è sempre stato il mio migliore amico, l'unico che per me c'è sempre stato, l'unico su cui posso contare veramente, l'unico che amo più di quanto faccia con me stesso.

Non mi ricordo nemmeno più quand'è stata l'ultima volta in cui ho parlato con Liam e Niall, loro che sono sempre riusciti a tirarmi su di morale anche nei momenti più brutti, che sono stati la mia luce nei momenti più bui, che mi hanno strappato un sorriso anche quando le lacrime non ne volevano sapere di smettere di uscire dai miei occhi, che da quando gli ho conosciuti due anni fa non hanno mai smesso di esserci neanche per un secondo, che farebbero anche l'impossibile per vedermi stare meglio.

Sono arrivato a perdere anche me stesso.

Adesso quando mi guardo allo specchio non riconosco più la persona che vedo riflessa.

La forma del viso è sempre la stessa, forse solo un po' più affilata, la barba è cresciuta e i capelli non sono più corti come prima, eppure non mi sembro io.

Dai miei occhi è scomparsa quella scintilla di vita, quella luce che li faceva sembrare sempre allegri e sorridenti, luminosi come il mare in una calda giornata di sole estiva.

Le mie labbra adesso sono una riga dritta e anche se mi sforzo non riesco a ricordarmi quand'è stata l'ultima volta in cui si sono piegate all'insù per fare un sorriso vero e non uno di quelli che falsi che faccio quando mi chiedono se va tutto bene anche quando basta guardarmi per più di due secondi per rendersi conto che non è così, che è solo apparenza, che è una maschera che porto per non far preoccupare gli altri, anche se dentro di me so che tanto non importa nulla a nessuno, che alla fine a nessuno interessa come sto veramente.

Però forse la gente è troppo cieca per accorgersene e io sono talmente stanco da non riuscire neanche più a trovare le parole giuste per spiegare agli altri come mi sento.

Sembro invecchiato di dieci anni, come se il peso di tutto quello che è successo mi fosse di colpo piombato addosso schiacciandomi e rendendomi inerme, cancellando per sempre ogni traccia di quello che ero stato prima.

Come se il segno di tutto quello che ho passato, di tutto quello che mi hai fatto passare, non fosse più solo dentro di me ma anche fuori, impresso sul mio corpo, in bella vista in modo che tutti possano vederlo e rendersi conto di quanto io sia rovinato.

Cosa ne è stato di me? Cosa ne è stato di quel ragazzino pieno di sogni e di speranze che ero prima di incontrarti?

Quel ragazzino che sognava di cantare davanti a uno stadio stracolmo di persone che erano venute da tutte le parti del mondo solo per lui, solo per ascoltare quello che aveva da dire, che scriveva ovunque, di qualsiasi cosa gli venisse in mente?

Quel ragazzino che credeva negli altri, che dava una seconda, anche una terza possibilità a tutti, anche a chi lo aveva ferito, anche a chi lo aveva tradito?

Quel ragazzino un po' impacciato e timido che aveva sempre paura di disturbare e si sentiva sempre di troppo quando stava in mezzo a gente che non conosceva?

Quel ragazzino che credeva nell'amore, forse anche troppo, che sperava solo di trovare qualcuno che lo amasse per quello che era, che sperava solo di trovare qualcuno da amare, qualcuno a cui donare tutto il suo amore perché era troppo per una sola persona e il suo cuore era diventato troppo piccolo per contenerlo tutto?

Quel ragazzino che credeva nelle persone, che aveva sempre una parola buona per tutti, che non giudicava mai nessuno perché aveva provato sulla sua pelle quanto le persone fossero cattive e quanto le parole potessero distruggere e fare male?

Non è rimasto niente di lui.

Non è rimasto niente di me.

Pensavo che con il tempo le cose sarebbero cambiate, che anche tu avresti iniziato ad amarmi almeno la metà di come ti amavo io, di come ti amo ancora adesso.

Eppure nonostante io ci abbia sperato davvero com tutto me stesso, non è mai successo.

I tuoi bellissimi occhi verdi non mi hanno mai guardato come adesso guardi lui, con lo sguardo stracolmo di amore e di affetto, le tue mani non hanno mai toccato il mio corpo come tocchi il suo, con delicatezza, come se fosse la cosa più importante del mondo e avessi paura di ferirlo toccandolo troppo.

Non avevi mai parlato a nessuno di me, di noi, come se il nostro rapporto fosse una cosa sbagliata, da nascondere, come se ti vergognassi di me, di quello che eravamo, invece con lui non ti fai problemi a baciarlo alla luce del sole.

Lo baci anche davanti a centinaia di persone, gli tieni la mano anche nelle strade affollate, a chi ti chiede di lui lo presenti come il tuo fidanzato, tu che quando stavamo insieme ed eravamo in pubblico stavi sempre attento a stare almeno un metro lontano da me.

Eppure sai qual è la cosa che mi fa più male?

Non il sentirmi vuoto, incompleto, come se mi mancasse una parte di me, la mia parte migliore, quella che ho dato a te, quella che hai preso e gettato via come se fosse qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa di cui non bisognava andarne fieri.

Non tutti gli insulti, tutte le brutte parole che mi hai detto e che da mesi continuano a invadere costantemente la mia testa, che mi ripeto tra me e me almeno una volta al giorno da quando me le hai urlate contro quattro mesi fa.

Non l'aver perso me stesso, non il non sapere più chi sono, non quel senso di oppressione che sento all'altezza del petto e che mi fa mancare il respiro, proprio lì dove c'è il cuore, lo stesso cuore che una volta batteva per te, che batteva grazie a te.

Non il sapere che stai con un altro, che tieni a lui più di quanto tu abbia tenuto mai a me, ma il rendermi conto che ti amo e che non smetterò mai di farlo.

Sapere che nonostante tutto io continuerò ad amarti come ho sempre fatto perché è l'unica cosa che so fare, l'unica cosa che voglio continuare a fare.

Sapere che continuerò ad amarti anche fra dieci anni, anche quando tu ti sarai dimenticato completamente di me, della mia esistenza.

Sapere che continuerò ad amarti anche se tu non mi ami, anche se continui a distruggermi sempre di più ogni giorno che passa.

Sapere che continuerò ad amarti anche se ogni volta che parliamo ho le lacrime agli occhi, anche se tu non perdi mai l'occasione di ferirmi in ogni modo possibile.

Sapere che sceglierò sempre te, sapere che nonostante tu mi abbia fatto stare male sia stato anche l'unico a farmi stare bene, l'unico a farmi provare qualcosa anche quando mi sentivo apatico, anche quando avevo perso le speranze nel mondo e pensavo che non avrei più provato nulla.

Perché si, nonostante tu mi abbia distrutto, nonostante tu mi abbia spezzato in così tanti pezzi da non riuscire nemmeno a contarli tutti, nonostante tutto il dolore che mi hai fatto provare, nonostante tutte le lacrime che mi hai fatto versare, io ti amo ancora come la prima volta in cui in quella giornata piovosa di cinque anni fa il blu dei miei occhi ha incrociato il verde immenso dei tuoi.

Forse a distruggermi è stato proprio questo, è stato proprio l'amore che provavo per te.

È stato quello a non farmi desistere, a farmi rimanere vicino a te anche quando tutti si erano accorti del male che mi stavi facendo, anche quando mi sono reso conto che di me non te ne importava nulla, che se c'ero o no per te non cambiava, che mi usavi solo per i tuoi scopi e quando non ti servivo più mi hai buttato via come le pile di un telecomando quando si scaricano e smettono di funzionare.

Rendermi conto che qualsiasi cosa tu faccia, ci sarà sempre una parte di me che ti amerà incondizionatamente.

Che anche se mi hai rotto e fatto a pezzi sarai sempre l'unica persona capace di rimettermi insieme, l'unica persona che quei pezzi li conosce a memoria come se fossero i suoi perché senza accorgersene si sono fusi insieme fino a diventare una cosa sola.

Che tornerò sempre da te perché preferisco che tu mi faccia stare male piuttosto che non averti nella mia vita, che se solo me lo chiedessi verrei anche in capo al mondo con te.

Che resterai sempre il capitolo più importante della mia storia, il primo, quello che ha dato inizio a tutto, anche se io nella tua sono solo un punto, una parentesi, un errore di battitura in mezzo a centinaia di lettere, di parole, una comparsa in mezzo a un mare di persone.

Che ogni volta che conosco una persona nuova spero sempre che abbia qualcosa che mi ricordi te, anche la più piccola, che quando sento dei passi sul pianerottolo spero sempre che sia tu anche se so che mi ha ridato le chiavi e che non avresti motivi per venire in quella che prima era la nostra casa e che ora che te ne sei andato mi sembra una prigione da cui non riesco a uscire.

Che ti penso ogni volta che qualcuno parla di qualcosa che ti piace, quando la sera prima di andare a dormire mi faccio il the e ci verso dentro il latte come facevi tu, quando vedo qualcuno in giro vestito con dei colori improbabili, che ho scritto talmente tante canzoni su di te che potrei farci un album intero.

Che tu fra qualche mese non ti ricorderai nemmeno più di me, che non mi penserai più perché non l'hai mai fatto nemmeno quando mi avevi a un centimetro di distanza e stavamo insieme, che non ti ricorderai più il suono della mia voce, il profumo della mia pelle, mentre invece io ti ho impresso a fuoco nella mia mente.

Che saprei disegnare il contorno del tuo viso a occhi chiusi, che riuscirei a riconoscere la tua voce anche in mezzo a un miliardo di persone.

Che saprei riconoscere a memoria l'odore del tuo profumo, il verde dei tuoi occhi, le tue labbra carnose e piene che amavo sentire sul mio corpo e quella fossetta che ti spuntava agli angoli della bocca in cui io adoravo mettere il dito nelle rare volte in cui mi concedevi di vedere il tuo meraviglioso sorriso.

Che saprei riconoscerti anche se fossi cieco, che saprei riconoscerti anche se non ti avessi mai incontrato, anche se la mia anima non si fosse fusa insieme alla tua, anche non se le nostre strade non si fossero incrociate.

Pensavo che il mio amore sarebbe riuscito a cambiarti, a bastarti, a farti diventare una persona migliore, ma ho capito troppo tardi che per cambiare non basta questo, che la prima persona che deve volerlo veramente sei tu e che forse, per me, di cambiare non ne valeva poi così tanto la pena.

Perché forse io non merito qualcuno che mi ami, qualcuno che ci sia sempre per me, qualsiasi cosa succeda.

Qualcuno da poter chiamare anche alle quattro del mattino, qualcuno che si ricordi tutto quello che dico, anche le cose più stupide, anche le cose più insignificanti.

Qualcuno che quando fa il the ci soffi sopra prima di darmelo in modo da farlo raffreddare, qualcuno che la sera quando sono troppo stanco e mi addormento sul divano mi copra con la coperta e si sdrai accanto a me per far sì che non senta freddo.

Qualcuno che mi metta al primo posto, qualcuno che mi tratti come se fossi importante, come se fossi il centro del suo mondo.

Qualcuno che cerchi di farmi ridere, qualcuno che ami il mio sorriso e che cerchi di fare di tutto per non vederlo spegnersi mai.

Qualcuno che dentro i miei occhi ci veda il mare, una giornata di sole in cui il cielo è azzurro e limpido, qualcuno che mi stringa forte quando vede che sto per cadere a terra e rompermi in mille pezzi e che mi aiuti a rimettermi insieme anche quando mi sento troppo rotto per essere aggiustato.

Qualcuno che mi ami più di qualsiasi altra cosa, qualcuno che mi rivolga parole dolci e che usi le mani per accarezzare quelle parti del mio corpo che ancora fatico a farmi piacere.

Però, come mi hai detto tu quando mi hai lasciato, forse io non merito una persona così.

Spero un giorno di riuscire a ricompormi.

Di riuscire a trovare tutti i pezzi del mio cuore che ho perso strada facendo e di riuscire a rimetterli di nuovo tutti insieme.

Spero che coincidano ancora, che si incastrino ancora perfettamente come si incastravano prima di incontrarti, che batta ancora come prima che scoprissi come batteva il tuo.

Spero che ci siano ancora tutti, spero di non averne lasciato nessuno attaccato al tuo cuore, incastrato tra le parti di me che andandotene via hai portato con te e che probabilmente non riavrò più indietro.

Spero di riuscire a rialzarmi, di tornare a camminare con lo sguardo fiero puntato verso il cielo e il sorriso luminoso di chi sente di avere il mondo in mano e non rivolto per terra verso le mie vans tutte consumate dal tempo solo per nascondere le lacrime che minacciano di uscirmi dagli occhi da un momento all'altro.

Spero di riuscire a tornare a scrivere canzoni piene di speranza che riescano a rendere meno buie le giornate di chi le ascolta, che riescano a dare un po' di speranza anche quando tutto sembra ormai perso, a riuscire a realizzare i sogni di quel bambino sorridente che è dovuto crescere troppo in fretta.

Spero di tornare a essere il ragazzo allegro e spensierato che ero anni fa, quel ragazzo che se non fosse per le foto che ha appese mia mamma in camera non saprei nemmeno più dire com'è fatto.

Spero di riuscire ad amare qualcuno che non sia tu, spero di riuscire di nuovo ad aprirmi con le persone senza avere la paura costante che possano usare le mie debolezze contro di me come invece hai fatto tu.

Spero di riuscire a farmi amare, di non odiare più così tanto me stesso da essere spaventato di mostrare agli altri chi sono veramente per paura di non piacerli, per paura che di venire rifiutato.

Spero di riuscire a tornare di nuovo a guardarmi allo specchio e di non avere paura di quello che ci vedo riflesso dentro, di vedermi e riconoscere di nuovo la persona che mi sta guardando negli occhi.

Spero di riuscire a non piangere più vedendo i segni che mi hai lasciato addosso e quelli che invece non si vedono e che sono dentro di me e che probabilmente mi porterò addosso per sempre, indelebili come macchie sull'asfalto.

Spero di non sentire più le mani tremare e le lacrime premere agli angoli degli occhi quando qualcuno pronuncia il tuo nome, di riuscire a uscire di casa e di non avere paura di riconoscere i tuoi occhi in mezzo a quello degli altri.

Spero di riuscire a trovare qualcuno con cui sentirmi a casa, qualcuno con cui sentirmi bene e me stesso al cento percento senza aver paura di essere giudicato.

Spero di riuscire a vedermi attraverso degli occhi che non siano i tuoi, degli occhi che non sminuiscano ogni mio traguardo, che non sminuiscano ogni cosa che faccio, degli occhi che non mi sottovalutino come hai fatto tu e che riescano a vedere quello che di bello c'è in me, quello che sono capace di fare.

Spero un giorno di riuscire a dimenticarti, di riuscire a smettere di amarti, di riuscire a smettere di pensarti ogni minuto, ogni secondo, di riuscire ad andare avanti anche senza di te, ma so già che è impossibile.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: alinxx