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Autore: KurryKaira    20/10/2021    0 recensioni
Relena e Heero, Raberba e Trowa, Duo e Hilde hanno una giornata di riposo e decidono di godersela in compagnia ognuno del proprio amato. Per tutte e tre le coppie si rivela una giornata molto romantica ma interrotta da un solito maledetto problema politico. Riusciranno a terminare la loro giornata d'amore?
Genere: Guerra, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pace regnava sovrana da un po' ormai, questo rasserenava i cuori delle colonie, della Terra e del Vice-ministro degli esteri della Nazione Terrestre Unita, Relena Darlian (Peacecraft).
La tranquillità, a cui non erano abituati, era tale che la giovane importante donna azzardò una proposta al suo più capace protettore:
- Un picnic, solo io e te? Cosa ne pensi?-
Aveva finalmente un giorno di respiro, il suo era un lavoro così duro; era rilassata, vestiva con una camicia bianca e una gonna aderente sui fianchi fino alle ginocchia, i capelli lasciati sciolti, legati appena da una piccola treccia centrale. Non ricevendo risposta si voltò a guardarlo sbattendo più volte quelle lunghe ciglia cornice di due grandi occhi azzurri:- Che ne pensi, eh Heero?- Ribadì.
Lui, vestito ancora come un militare che doveva compiere il suo lavoro, cioé difenderla, la guardò rimanendo poggiato al muro di quella grande sala:- E' il tuo giorno di riposo. Puoi fare quello che vuoi, io sarei con te a prescindere, chi vuole la tua vita non si prende vacanze- rispose fin troppo serio, come suo solito, ma lei sorrise trovandola una risposta carina.
Lei si avvicinò piano, con l'eleganza che sempre l'accompagnava, prese lui delicatamente la mano e con un sorriso appena accennato accompagnato 
da quei suoi occhi così pungenti confermò:- Io vado a fare un picnic.-
E uscì da quella sala per incamminarsi nel lungo corridoio, pochi passi e lui la seguì in silenzio.
Le grandi finestre mostravano una bellissima giornata di sole e alcuni alberi verdissimi, quella giornata sembrava ricordarli quanto in fondo la 
vita fosse bella, nonostante tutto.
Lei preparò del pranzo al sacco per due posandolo in un cestino di vimini, poi lo prese nella mano destra e la sinistra prese una tovaglia a quadri, ridacchiò pensando che sarebbe sembrato proprio un picnic da film.
Raggiunse una collina non molto distante dalla residenza politica. Era una lunga distesa di prato e margherite recintata da un fitto bosco che dava poi visuale alla discesa e alla pianura dove purtroppo alcuni operai lavoravano sradicando gli alberi dal suolo per costruire qualche edificio.
Ma il posto scelto dalla ragazza non veniva disturbato da quei lavori, c'era solo un piacevole vento. Posizionò la tovaglia e il cestino per poi 
sedersi in maniera signorile. Si voltò e con il suo adorabile sguardo malizioso invitò la sua guardia del corpo, che la seguiva piano e in silenzio, a sedersi accanto a lei. Lui obbedì, indossava abiti più freschi adesso, dei pantaloni corti fino alle ginocchia e una magliettina verde scuro.
Aprì il cestino e offrì lui dei sfiziosi antipasti.
Relena:- Spero siano di tuo gradimento- il vento muoveva i capelli di lei che a volte le impedivano di mangiare, ma lei un po' innervosita si limitava a ridere piano.
Heero ingoiò un primo boccone:- Buono. L'hai fatto tu?- Chiese.
Relena sorrise:- Se dici che è buono sì.-
Lui ricambiò piano quel sorriso, forse riusciva a rilassarsi un po' anche lui adesso, tanto che dopo qualche boccone un pezzo gli andò quasi di traverso, tossì un po'.
- Ehi- disse lei porgendogli in fretta un po' d'acqua:- Sei sopravvissuto a tutto, non voglio che siano i miei manicaretti a ucciderti!- Ridacchiò 
gentile.
Lui bevve l'acqua versandosene un po' addosso, nonostante quei movimenti quasi infantili riuscì comunque a risultare sensuale come suo solito. 
Relena osservò il tutto arrossendo e distogliendo lo sguardo.
Heero:- Che c'è? Qualche problema?- Chiese con ingenua serietà.
Lei rise ancora porgendosi un po' in avanti verso di lui, era molto sensuale anche lei, era già una donna da tanto tempo e nemmeno lo sapeva.
Lui indietreggiò piano con la schiena continuando a mangiare.
- Heero- disse lei delicatamente:- Non so se tu ti sia mai reso conto della tua bellezza.-
Lui, continuando a masticare, allargò leggermente gli occhi, forse, se fosse stato un ragazzo più comune sarebbe anche arrossito.
Lei rise ancora:- Sei bello anche quando ti va di traverso un po' di pane, non ho altro da aggiungere!-
Lui si strizzò la maglietta bagnata e Relena ribadì:- Ecco, visto? Ahahah.-
Lui questa volta distolse lo sguardo. Poi però, appena lei si voltò sorridente a guardare quelle margherite, la guardò di nuovo. Si chiedeva 
quando avesse iniziato ad accorgersi di quanto la trovasse bella. Non di quando si fosse accorto della sua bellezza, perché quella era chiara a 
tutti fin da subito, ma da quando lui avesse iniziato a dar peso a questa cosa. Da quando l'aveva incontrata lei era sempre, sempre, stata il suo 
unico punto debole.
E ora si sentiva bene accarezzato dal vento, mentre mangiava qualcosa preparato da mani angeliche, perché, al contrario di lui, era sempre stata un angelo.
Si sentiva bene, lui che fino a poco tempo prima non sapeva nemmeno cosa significasse stare bene.
- Grazie- disse accarezzandole piano la guancia. Lei si voltò in fretta cercando i suoi occhi mentre i suoi azzurri diventavano lucidi.
- Heero- quasi trattenne un singhiozzo:- Mi hai preso così alla sprovvista. Grazie di cosa? Semmai dovrei essere io a ringraziare te.-
Lui fece cenno di no.
Relena prese lui quella mano che poco prima le faceva una carezza:- Mi proteggi sempre, senza sosta, non ti stanchi mai. Non potevo desiderare 
guardia del corpo migliore!-
Heero:- Tu mi hai salvato la vita più di quanto io abbia mai fatto con te- scostò la mano dalle sue per poterla accarezzare di nuovo in viso e 
lei questa volta lo lasciò fare godendosi quel magico momento.
Restarono in silenzio per un po', non avevano bisogno di parole perché i loro occhi dicevano già ogni cosa.
Lei si decise poi, facendosi coraggio, ad avvicinare le labbra a quelle di lui ma prima che si potessero sfiorare un rumore assordante li riportò 
alla realtà.
Si accorserso di un fumo provenire oltre il bosco dove venivano svolti i lavori, preoccupati andarono a controllare. Oltrepassarono il bosco in 
fretta, attenti a non inciampare nei rovi, lui a un certo punto le strinse la mano per aiutarla, anche se lei non aveva bisogno di aiuto. Sorrise 
ancora Relena pensando che fosse solo una scusa per tenerle la mano e che quindi fosse il normale e timido gesto di un ragazzino innamorato e non 
quello di un soldato.
Quando si lasciarono gli alberi alle spalle notarono un po' di fiamme nella cava che prontamente venivano già spente. Le macchine e lo smog erano davvero tante e molti animali fuggivano.
Trovarono la scena triste, non c'era bisogno di rovinare un posto così magico solo per qualche palazzo in più.
Notarono poi che non erano i soli ad obiettare quel disastro ambientale.
- Raberba- lo chiamò il soldato e il ragazzo torno in sé voltandosi.
- Heero!- Lo raggiunse e poi salutò anche la ragazza con un leggero inchino:- Relena. Che piacere vedervi!- Era sempre molto dolce anche se profondamente affranto da quello che stava succedendo.
Tornarono a guardare quei lavori.
Relena:- Mi spiace per tutto questo. Potessi li fermerei- le braccia distese e le mani incrociate.
Raberba:- Non preoccuparti. E' il mondo, ho assistito a scene peggiori- notò un piccolo cervo scappare lontano:- Anche se devo dire... che 
rimango sempre inorridito.-
Heero:- Mm- come a confermare.
- Heero, Relena- si avvicinò con in mano un cestino pieno di cibo un altro soldato a loro conosciuto, vestiva scuro come l'altro.
La ragazza sorrise:- Trowa!- Notò il cestino:- Un picnic anche voi?-
Raberba esultò dimenticando per un attimo il dolore:- Uuh! Stavate facendo un picnic insieme??- A Heero e Relena:- Non sprecate il tempo a 
deprimervi allora! Tornate a divertirvi!- Spinse con delicatezza Heero verso il bosco nella speranza che Relena lo seguisse:- Siete sempre così impegnati! Ve lo meritare un po' di relax, poi immagino che siate reciprocamente in ottima compagnia no??- Alludendo a una relazione segreta.
Relena sorrise e un po' rossa guardò a terra stringendo le mani ancora di più, e il soldato biondo riuscì anche a far arrossire l'impassibile 
Heero Yui tanto che anche l'impassibile Trowa Burton scoppiò a ridere vedendo la scena.
Raberba parlò al migliore amico:- Perché ridi?? Sappiamo tutti che è la verità!-
Trowa nascondendo la risata in un pugno:- Sì, sì, ma forse Heero era l'unico a non esserne ancora al corrente!-
Relena ridacchiò timida e Raberba guardò Heero sbattendo le palpebre più volte per poi scoppiare a ridere come gli altri due.
Heero:- Piantatela...- disse secco cercando di chiudere il discorso.
Relena allora spostò l'attenzione sugli altri due:- Comunque anche voi, quel cestino non è forse per entrambi?-
Trowa annuì.
Raberba:- Sì, anche noi volevamo fare una pausa. Era una così bella giornata- guardò di nuovo quel fossato cercando di mantenere un sorriso che 
si mostrava forzato.
Trowa gli si avvicinò, considerando che il cestino era ancora pieno era chiaro che non avessero mangiato affatto, poggiò lui una mano sulla 
spalla:- Dobbiamo mettere qualcosa sotto i denti anche noi. Mi spiace, avrei preferito vederti felice, ma almeno mangia.-
Raberba annuì:- Sì. Andiamo dai. Hai portato anche quei dolcetti fatti da Catherine, vero?-
Trowa:- Sì- un po' timido aggiunse:- Ha provato ad insegnarmi la ricetta, ne ho fatto qualcuno, sono quelli usciti male- ammise e l'arabo rise di 
gusto, dolcissimo, risero poi anche gli altri due ragazzi.
Raberba prese alcuni dei dolci usciti bene dal cestino e li porse all'altra coppia:- Prendeteli, sono sicuro che a Catherine farebbe piacere!-
Relena:- E voi?-
Raberba:- Ce ne sono altri, e poi ci sono quelli di Trowa, saranno bruttini ma sono sicuro che siano buonissimi!-
Trowa:- Riponi troppa fiducia nelle mie capacità- ammise e il biondo rise ancora.
Relena prese quei dolcetti togliendoli piano dalle mani dell'amico:- Ti ringrazio allora!- Prese sottobraccio Heero che rimase impassibile (ma 
Trowa e Raberba risero lo stesso della sua reazione) e tornò alla loro postazione da picnic.
I due soldati rimasero soli un altro po' a guardare quella triste realtà, cadde un altro albero nella cava.
Trowa:- Coraggio, andiamo.-
Raberba:- ...sì.-
Camminarono piano inoltrandosi nel fitto bosco, si fermarono a mangiare qualcosa lì.
Il ragazzo dai corti capelli biondi saltò il salato, non aveva più molta fame e decise di gustarsi unicamente i dolci preparati dal soldato circense.
Trowa cercò quasi di levarglielo dalle mani:- Che fai? Se devi mangiare poco allora mangia quelli di Catherine! Sono sicuramente più buoni!-
Ma l'amico lo addentò e rimanendo serio:- Mi spiace averti rovinato la giornata.-
Trowa sorrise sincero:- Non l'hai rovinata tu, semmai quei mostri. Mpf...-
Raberba:- Perché ridi?- Tra un morso e l'altro.
Trowa:- Mostri un po' lo siamo stati anche noi, non credi? Da che pulpito insomma...-
Raberba:- Un po'- sorrise anche lui:- Comunque è buono!- Disse ingoiando l'ultimo boccone e avvicinandosi al ragazzo:- Abbi più fiducia nelle tue qualità di cuoco!- Diede lui due piccoli colpi sul petto.
Lui reagì d'istinto un po' stupito dai quei colpetti inaspettati per poi fermarli afferando lui i polsi, lo spinse velocemente verso di sé e sfiorò con le sue labbra i contorni delle labbra dell'altro.
L'arabo non riuscì a trattenere un profondo rossore sulle gote:- Che fai??- Chiese con estrema dolcezza.
Trowa:- Ti era rimasta qualche briciola addosso, hai detto che era buono, volevo testare- con fin troppa serietà, tanta da sembrare dicesse il vero.
Dopo un primo attimo di imbarazzo e occhioni spalancati Raberba scoppiò a ridere:- Sei strano tu. Ti sei accorto di avermi praticamente baciato?? 
Ci sono ancora altri dolci fatti da te nel cestino! Ahahah!-
Il ragazzo col ciuffo guardò il cestino senza mostrare cenni di imbarazzo, al contrario dell'altro, poi riguardò l'amico:- Ti ho messo a disagio? Scusa.-
Raberba:- No!- Sorrise:- No. E' stato molto dolce- ammise avvicinandosi di nuovo a lui e sfiorandoli nuovamente il petto con delicatezza questa volta, il ragazzo del circo sorrise a sua volta allora, sfiorandogli piano i gomiti come ad avvicinarlo ancora.
- Voglio che tu sia felice Raberba- disse poi:- Mi è venuto in mente qualcosa.-
L'amico lo guardò sbattendo ancora una volta quegli occhi così pieni di emozioni, tanto da non essere mai sembrati quelli di un soldato.
Accompagnati ancora da quel piacevole vento anche Relena e Heero assaggiavano quei dolci, trovandoli squisiti!
Il loro momento romantico venne però interrotto da una chiamata per Relena Darlian da parte di Lucrezia Noin.
  
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