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Autore: Kameyo    25/10/2021    3 recensioni
"Naruto gli mette una mano sulla nuca, fa scontrare le loro fronti. I suoi occhi sono oceano e cielo fusi insieme, gli fanno tremare il cuore.
«Sono solo ricordi, Sasuke. È questa la nostra vita ora, non abbiamo obblighi, non abbiamo doveri, possiamo fare quello che vogliamo, possiamo essere chi vogliamo.»
«E tu chi vuoi essere, Naruto?»"
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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“Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”
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N° parole: 616
 
 
25.
 
 
Kōkai
 
 
 
Sasuke ha lo sguardo stanco, occhiaie nere che spiccano sulla pelle pallida. Non dorme, non ci riesce. Da quando i ricordi sono tornati, anche se quella vita non è finita con la mano dentro il suo petto, non smette di pensare a quello che ha fatto.
Voleva ucciderlo. Poteva ucciderlo. Il solo pensiero di aver provato, anche se solo per poco, l’istinto di strappargli il cuore, lo tormenta. È successo una vita fa, letteralmente, ma quei ricordi sono diventati un tarlo.
Naruto lo guarda apprensivo, i suoi occhi chiari lo fanno sentire nudo.
«Non l’hai fatto» gli ricorda. «Alla fine, sei tornato in te. Siamo rimasti amici fino alla morte.»
È vero, si dice, ma avrebbe potuto… E aveva tutti quei sentimenti irrisolti poi…
«Non è solo questo.»
Dio, ovvio che non lo è. Come potrebbe essere solo quello?
Quella solitudine, la rabbia, il dolore ce li ha di nuovo sulla pelle, come se li avesse vissuti solo pochi istanti prima. Adesso Itachi è vivo, gli scompigli i capelli, lo aiuta con lo studio, è lì per lui in ogni instante, ma in quella vita… in quella maledetta vita.
Sono ricordi, solo questo, ma fanno male lo stesso.
«Ora è diverso, Sasuke. Siamo rinati. Siamo tutti insieme, siamo tutti vivi e stiamo bene. Non è un miracolo forse? È la nostra seconda possibilità, sfruttiamola!»
Sasuke si sente ridicolo a doverselo fare ricordare. Il problema è che oltre a tutto quel dolore, oltre ai suoi sbagli, c’era e c’è una luce che lo acceca, come se si trovasse ancora nell’oscurità e ne avesse bisogno come l’aria.
Il se stesso passato amava quella luce, ne era geloso, voleva che brillasse solo per sé, ma l’aveva lasciata andare perché aveva ritenuto giusto così. C’era il villaggio a cui pensare, la carica di Hokage, il futuro, la pace. Era bastata l’amicizia.
Il Sasuke che è adesso cosa dovrebbe fare?
Naruto gli mette una mano sulla nuca, fa scontrare le loro fronti. I suoi occhi sono oceano e cielo fusi insieme, gli fanno tremare il cuore.
«Sono solo ricordi, Sasuke. È questa la nostra vita ora, non abbiamo obblighi, non abbiamo doveri, possiamo fare quello che vogliamo, possiamo essere chi vogliamo
«E tu chi vuoi essere, Naruto?»
Lo vede tentennare, la sua presa è forte, quasi dolorosa, respira piano sulle sue labbra. Anche lui ha gli incubi? Anche lui è pieno di rimpianti?
«Voglio essere l’idiota che ti sopporta tutta la vita, anche se hai un carattere di merda e per la maggior parte del tempo ho solo voglia di prenderti a calci un culo.»
Sasuke sgrana gli occhi, tenta di scostarsi per guardarlo meglio, per vedere l’insieme delle cose, ma Naruto non lo molla, lo non farà scappare.
«Che cosa mi stai dicendo?»
Naruto sorride. Dio, gli sorride in quel modo che adora, quando i suoi occhi brillano e di lì a poco ne combinerà una delle sue, sicuramente qualcosa che glielo farà amare di più.
«C’ero anche io in quella vita, Sasuke. C’ero anche io con te. A dirla tutta, se proprio dobbiamo essere sinceri, anche in quell’epoca siamo sempre stati solo io e te. Adesso però non abbiamo nessun fardello, non ci sono più scuse a cui appigliarci, quindi non ci provare nemmeno, capito?»
«A far cosa?»
«A lasciarmi andare di nuovo.»
E poi lo bacia. Irruento come suo solito.
Sasuke lo lascia fare. Sa che gli incubi non smetteranno così facilmente di tormentarlo, sognerà ancora la sua mano piena di sangue, Naruto con uno squarcio nel petto, Itachi morente che gli picchietta a fronte, ma si dirà che sono solo ricordi.
Il presente è luminoso, chiaro come il cielo estivo, ha il sapore di ramen al miso.
 
  
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