Ammetto che non pensavo avrei mai scritto su questa coppia, non perché non mi piacciano, ma perché di fatto non ho mai trovato lo stimolo giusto. In realtà fa un po' ridere che io ci abbia dedicato una piccola flash, ma è pur sempre un inizio, no?
E niente, non ho specificato molto, ma è una future fic senza contesto in cui i due hanno una relazione stabile.
Buona lettura!
hapworth

Questa storia partecipa al "Writober" indetto da Fanwriter.it.
prompt: size difference | lista: fic

Di notte, io e te

Inasa riposava placido al suo fianco, il petto ampio scoperto, il respiro pesante e il russare che si diffondeva nell'ambiente in modo uniforme; non gli dava fastidio, perché era un rumore ripetitivo, cadenzato, guidato dal ritmo del respiro dell'altro.
Shouto si fece più vicino all'amante, valutando in modo quasi disattento la loro differenza di stazza. Lui aveva preso chiaramente da sua madre, più che da suo padre, la cui corporatura ricordava molto di più quella di Yoarashi che non quella dei suoi figli. Era anche alto, oltre che massiccio, ed era una vera gioia per gli occhi, specie per i suoi.
Si raggomitolò meglio contro il suo corpo, sentendo l'altro mugolare e avvolgergli un braccio intorno al corpo, tirandolo più a sé; era un gesto istintivo, che faceva spesso senza svegliarsi. Shouto socchiuse gli occhi, strusciando la guancia contro l'ampio busto del compagno.
«Mh...? Shouto?» la voce masticata di Inasa gli fece sollevare lo sguardo, mentre si perdeva nelle pozze nere dell'amante. «Sei già sveglio?» era una domanda stupida, ma era chiaro che Yoarashi fosse ancora intorpidito dal sonno, quindi non avrebbe fatto domande intelligenti per un po'.
«Sì, mi ero scoperto.» sussurrò in risposta, tornando ad aderire al corpo dell'altro, che per diretta conseguenza rise in modo un po' troppo alto, rovinando il silenzio e l'atmosfera; ma d'altra parte era il suo segno distintivo, quello. Uno dei tanti. «Ti muovi sempre tantissimo quando dormi.» gli fece notare; Shouto sapeva che era vero, così non disse nulla, mentre si crogiolava in quel calore ritrovato.
Inasa tacque, tirando meglio su di loro le coperte. «Riesci a riaddormentarti?»
«Credo.» rispose, mentre Inasa gli sfiorava la fronte con la sua mano ampia, in una carezza accennata che gli fece chiudere gli occhi. Il compagno aveva sempre dei modi delicati, sebbene talvolta non dosasse bene i suoi movimenti, ma lui si era abituato. «Allora torna a dormire.»
Shouto annuì, senza dire altro, tentando di chiudere gli occhi per conciliare il proprio sonno. Il calore del corpo ampio di Yoarashi era proprio contro il proprio e, sebbene fosse ancora un po' infreddolito, non tardò ad assopirsi tra le sue ampie braccia, come sempre del resto.

Fine