Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: Rosette_Carillon    29/10/2021    2 recensioni
Dopo il viaggio in Europa e la sua dichiarazione andata non proprio come aveva desiderato, dopo Mysterio e dopo che la sua identià viene svelata, Peter Parker deve fare affrontare le conseguenze di ciò che è successo.
Restare fertio non ha importanza, va tutto bene finché non sono le persone a lui care a restare coinvolte.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Peter Parker/Spider-Man, Steve Rogers/Captain America
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Black and white photos'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NOTE:
La ff è ambientata dopo Spider-man far from home, esattamente poco dopo la seconda scena dopo i titoli di coda, in cui viene svelata l’identità di Spider-man.
Nel mio headcanon Tony Stark non è morto, quindi in questa ff:
  • E.D.I.T.H. non esiste,
  • Peter non ha consegnato gli occhiali e il controllo dei droni a Mysterio, ma si è fidato di lui causando comunque dei problemi;
  • Tony ha scelto come suo successore Peter perché, essendo diventato padre e avendo una famiglia, aveva pensato di smettere di essere un Avengers.
Cosa centra Spider-man con la ballata di Goethe? Nulla, semplicemente adoro quel testo e mi piaceva l'idea di inserirlo in qualche modo XD.
Alla fine della ff c’è la traduzione che ho cercato di fare alla meno peggio e, se volete sentire ‘il re degli elfi’ sussurrato, vi consiglio il video : “[German ASMR] Poetry, Der Erlkönig |Whispering” di “[ Listen to German ] with Anna”.
 
Chiedo scusa per la lunga introduzione. Buona lettura, e grazie a chi leggerà :).
 
 
 
 
 

Il re degli Elfi
 
 
 
 
 
 
 








Sente urlare il suo nome un momento prima di uno sparo, e l’unica cosa a cui riesce a pensare è MJ. Agitato, la cerca con lo sguardo. Se lei restasse ferita, non se lo perdonerebbe mai, ed è quasi con sollievo che si rende conto che è lui quello a essere stato ferito.
È suo il sangue che macchia la tuta di Spider-man, dopo che ha tolto la mano dal braccio dolorante.
Vede MJ correre nella sua direzione, e vorrebbe urlarle di non farlo, di scappare e mettersi al sicuro, ma la voce gli muore in gola e il dolore, sempre più lancinante, gli annebbia la mente.
Non importa ciò che succederà a lui, ma lei deve salvarsi.
Cerca di mettere un piede davanti all’altro, ma inciampa. La vista comincia a offuscarsi, cade in ginocchio.
La voce di MJ gli arriva lontana, la sente urlare, ma la sua voce si mischia presto a quella della folla che, rabbiosa si avvicina sempre di più.
Peter non sa cosa fare: sono tutti, o quasi, dei civili, non può fargli del male.
Riesce a mettere fuoco il mondo davanti a sè, e vede che c’è una figura accanto alla ragazza, la tiene per un braccio e cerca di trascinarla via.
No!
Cerca di rialzarsi, ma ricade nuovamente, questa volta, però, due braccia lo tengono per le spalle.
<< Lasciatela stare, >> rantola << lei non ha fatto nulla… >> la sua è quasi una preghiera mossa dalla paura.
<< ‘Sta tranquillo, Peter, ora siete al sicuro, >> lo rassicura una voce femminile.
È l’agente Romanoff, ma lui perde i sensi prima di riconoscerla. Crolla contro il suo corpo, il volto graffiato e insanguinato contro il suo seno.
Si sveglia quando percepisce un movimento, voci e persone attorno a lui. Apre gli occhi stordito e, agitato, e si guarda attorno cercando di capire dove sia finito.
La prima cosa che vede è il volto di Yelena sopra di lui. La donna ha lo sguardo rivolto davanti a sé, e sta parlando.
<< - braccio è meno grave del previsto, ma credo che abbia altre ferite. >>
<< Va bene, >> risponde una voce che, all’inizio, Peter non riesce a identificare. Non è Yelena, e non è nemmeno Natasha, né-
MJ!?
<< MJ! >> rantola, cercando di tirarsi su.
Yelena si china su di lui << fermo, fermo. È qui. >>
Dal sedile del passeggero si allunga una mano che afferra quella del ragazzo. << Peter? Peter, sono qui! Sono qui. >>
<< Mi- dispiace. Non dovevi restare coinvolta, tu non-. >>
<< Non-non importa, sto bene. >>
Peter chiude gli occhi, tutta quella luce gli dà la nausea, ma non osa lasciare la mano di MJ.
Sente la voce di Natasha, poi nuovamente la voce che ha sentito prima, e si rende conto che è Marta che parla in viva voce.

 
                                                                               §
 
Il cuscino sotto la sua testa è troppo morbido; Marta ha cercato di sistemarglielo meglio, ma senza successo: ha ancora l’impressione che la sua testa stia affondando.
È la stessa sensazione che ha provato solo pochi giorni prima, quando era immerso nelle illusioni di Mysterio.
Il solo ricordo basta a farlo star male.
<< MJ sta bene, >> risponde la donna, disinfettandogli un taglio sulla fronte.
<< Non è ferita? >> chiede ancora, agitato.
<< No, >> risponde lei, piano. << Va tutto bene. >>
<< Mh. O-kay, >> pigola. Ha gli occhi rossi, il volto pallido e dolorante. Ha pianto a lungo, per la paura, per il dolore e la frustrazione.
<< Come ti senti? Mal di testa? Nausea? Ehy, no, Peter >> lo blocca, quando prova ad alzarsi e mettersi seduto << resta giù. >>
Lui scuote la testa. << Zia May ! >> geme. Come ha fatto a non pensarci? Finalmente la sensazione che stesse dimenticando qualcosa aveva smesso di essere una semplice sensazione.
<< Va tutto bene, tranquillo. Ci penserà il signor Stark. >>
Peter si blocca, il labbro inferiore gli trema, poi si lascia ricadere sdraiato con un gemito e un singhiozzo.
Il signor Stark…è da un po' che non lo vede, da quando l’uomo gli aveva chiesto di prendere il suo posto negli Avengers, da prima della partenza per l’Europa.
Si copre il volto con le mani mentre le lacrime gli rigano le guance.
<< Ehy… >> lo richiama dolcemente Marta.
<< Ho fatto un casino, >> singhiozza il ragazzo << ho fatto- il signor Stark si fidava di me, e io ho- non sono nemmeno stato in grado di tenere la mia identità nascosta. >>
<< Stark si fida ancora di te. Mysterio ha ingannato tutti. >> Vorrebbe scompigliargli i capelli, abbracciarlo e mormorargli un ‘andrà tutto bene’. Forse lo farebbe stare meglio, forse no. In ogni caso non può farlo, perché molto probabilmente sarebbe falso.
Quello che si è scatenato negli ultimi giorni è davvero un gran bel casino, ed è piuttosto certa che la situazione peggiorerà molto presto.
<< Adesso devi stare tranquillo, okay? E riposare. Penserai dopo a risolvere qualsiasi problema, e non sarai da solo. >> Si alza, e inizia a mettere via disinfettante, ago, cerotti e garze. << Io adesso vado a vedere come sta MJ, okay? >>
Peter non riesce a rispondere, pertanto si limita ad annuire, le labbra strette in una linea sottile, mentre una lacrima scivola lungo una guancia.
Fuori dall’infermeria, il corridoio è silenzioso, e poco illuminato per via dell’ora tarda. Il mondo oltre l’ampia vetrata è immerso nella notte nera. Non si vedono nemmeno le stelle: ci sono troppe nuvole, e probabilmente pioverà presto.
<< Come sta il ragazzo ? >>
Marta mentirebbe se dicesse di non essere stata colta di sorpresa da quella voce, unico suono, assieme ai suoi passi, nel silenzio completo, ma si aspettava che l’uomo l’avrebbe cercata.
Solleva la testa e incontra lo sguardo furioso di Bucky.
Si aspettava anche quella rabbia, perché era la stessa che aveva visto negli occhi di Natasha, quando le aveva portato Peter semi incosciente. << Tutto intero. >>
<< Mh, >> risponde l’uomo, poco convinto. << È solo? >>
<< Sì, ma adesso vado a cercare la sua ragazza. Preferisco stia con lei. >>
<< Da soli? >> per un momento, l’ira nei suoi occhi scompare per essere sostituita dallo stupore. Marta rotea gli occhi e sbuffa. << Andiamo, che problema c’è? >>
<< Bè, >> inizia lui a disagio, << non sta bene. >>
La donna si limita a sorridere e scuotere leggermente la testa, e Bucky si passa una mano sul volto con un sospiro, poi si scusa. << Quanto io avevo la tua età, o la loro età, un ragazzo e una ragazza non poteva restare da soli, era opinione condivisa che quella solitudine avrebbe portato a una cosa sola: atti impuri. >>
Marta ride.
Bucky fa per dire qualcosa, poi ci ripensa. << È un’idiozia, >> continua lui, << il fatto che restino soli non significa che- >> poi gli tornano in mente gli anni ’40, e tutte le donne con cui si è intrattenuto. Effettivamente, la maggior parte delle volte che si era trovato da solo con una donna aveva davvero compiuto…atti impuri. Si schiarisce la voce << quello che voglio dire, è che- >>
<< Ti concedo la possibilità di tacere, >> scherza Marta.
Lui, imbarazzato, si passa una mano sul volto. << Scusa. Quello che volevo dire è che la gente dovrebbe imparare a tenere affetto e scopate separati, e che l’amore può esserci anche senza il secondo. Sto studiando, sai? >> aggiunge per cercare di alleggerire la tensione << la comunità lgtb+- >>
La donna gli poggia una mano su un braccio << lgbtq+ >> mormora gentilmente, e stringe con fare rassicurante << torni a studiare, sergente, le garantisco che Peter starà bene, >> aggiunge, sicura delle sue parole, ma la tensione non abbandona il corpo dell’uomo.
Lui, assieme a Natasha, si è opposto fermamente all’ingresso di Spider-man negli Avengers.
<< Ha-quanti anni? Sedici? >> sbotta finalmente. << Dovrebbe godersi la vita, maledizione! Pensavo che lo S.H.I.E.L.D. fosse diverso dall’Hydra, dalla Stanza Rossa…evidentemente mi sbagliavo. >>
<< Bucky… >>
<< Ha sedici anni, è troppo piccolo! Dovrebbe poter vivere la semplice vita di un liceale, divertirsi con la sua ragazza senza doversi preoccupare di dover combattere per qualcuno…fosse anche per salvare il mondo, e avere le mani sporche di sangue. >> Si interrompe, stringe le labbra, poi sospira e china la testa. La mano di Marta è ancora sul suo braccio; Bucky solleva la testa scusandosi per aver sollevato la voce.
<< Vai a riposarti. >>
Lui tace limitandosi ad annuire. Fa per allontanarsi, poi ci ripensa << quel ragazzino è quasi più idiota di Steve. E io che pensavo di aver visto il peggio… >>
<< Mi hai chiamato? >>
<< Ecco l’idiota, >> sbuffa.
Il capitano rivolge a Marta uno stanco sorriso di scuse, poi si poggia con la spalla contro la parete.
È stata una giornata incredibilmente lunga, e teme che ancora non sia finita.
<< Sei vuoi parlare con Peter, >> inizia la donna << vacci piano. Si sente già abbastanza in colpa per tutto, ed è molto preoccupato per la zia. >>
Steve scuote la testa: voleva solo sapere se il ragazzo stesse bene.
Sono passati solo pochi giorni dalla morte di Mysterio, e gli Avengers, ingenuamente, avevano pensato che tutto sarebbe finito così.
<< Sua zia sta bene, adesso è con Stark. È lui quello che è stato aggredito…ha almeno provato a difendersi? >>
<< Non credo, >> ammette. << Era messo male, e Natasha mi ha detto che era più preoccupato per MJ, che per la sua incolumità. >> Si passa una mano sul volto << cosa succederà adesso? >> chiede poi: vuole essere pronta a tutto. << Se il generale Ross dovesse venire qui, pretendendo di stressare ulteriormente un sedicenne sotto shock- >> comincia, già sul piede di guerra, ma Steve la ferma sollevando una mano. << Non succederà, >> promette con voce ferma.
Marta annuisce. << Bene, >> mormora. << F.R.I.D.A.Y? >> chiama poi, a voce più alta.
<< Sì? >> risponde la familiare voce femminile.
<< Dov’è MJ? >>
<< In cucina, >> risponde l’intelligenza artificiale. << Con l’agente Romanoff. >>
Ovvio.
Quando l’ha conosciuta, non avrebbe mai immaginato che si sarebbe ritrovata a pensare a Natasha come alla mamma orsa del gruppo.
Mamma ragno, forse.
<< Grazie, F.R.I.D.A.Y. >>
Marta saluta i due uomini, augura loro la buona notte, anche se probabilmente non dormiranno, e si incammina verso la cucina.
Trova MJ seduta al tavolo, accanto a Natasha che le allunga una tazza mentre le mormora qualcosa.
La ragazza annuisce, e la donna fa per dirle qualcosa, ma si accorge di lei. << Marta? >>
MJ si volta. Ha gli occhi rossi, ha pianto, ed è pallida.
<< Peter sta…bene, >> comincia lei, avvicinandosi. ‘Bene’ non è proprio la parola adatta. Certo, non è in pericolo di vita, e le sue capacità rigenerative gli permetteranno di riprendersi più velocemente di una persona normale, ma le ferite riportate non sono di poco conto. << Vuoi andare da lui? Ho pensato sia meglio se state assieme, in infermeria c’è un letto pronto anche per te. >>
La ragazza annuisce vigorosamente, senza emettere alcun suono, e Marta le sorride incoraggiante per rassicurarla << bene, allora quando hai finito, vieni con me. >>
MJ annuisce nuovamente, le labbra strette in una linea sottile, probabilmente cercando di trattenere le lacrime.
 
                                                                          §
 
<< Non dormi ancora? >> chiede la ragazza, acciambellata su una sedia fra i due letti.
<< Non ci riesco, >> mormora Peter, mentre lei gli si sdraia accanto a lui. C’è un letto anche per lei, ma non se la sente di dormire da sola.
<< Mi dispiace, >> aggiunge poi.
<< Non è colpa tua. >>
<< Chi è l’idiota che si è fidato di Mysterio, eh? Io- >> la voce si spezza mentre cerca di continuare a parlare << me lo- merito quello che è successo- >>
<< No. >>
<< Sì. Non sono in grado di difendere nessuno, non- >>
<< Peter, calmati, >> cerca una sua mano, e la stringe piano << non- >> si ferma, non sapendo cosa dirgli.
Aveva immaginato che avere una relazione con Spider-man non sarebbe stato facile, ma quello? Quello è ben oltre ogni sua aspettativa, ogni sua peggiore paura.
È stata ingenua a pensare che non sarebbe successo nulla di grave, che la sua vita non avrebbe subito un grande cambiamento.
Fra i due cala il silenzio.
È difficile dare voce ai loro pensieri dopo tutto quello che è successo.
Prima il Blip, poi il viaggio in Europa e Mysterio, la loro relazione e la scoperta dell’identità di Spider-man.
È successo tutto così in fretta, che non hanno avuto il tempo per metabolizzarlo; ingenuamente, avevano pensato che bastato solo un po' di tempo, e tutto avrebbe acquistato un senso.
Il tempo era passato, la situazione era peggiorata sempre di più, e un senso non lo aveva ancora. Una serie di sfortunati eventi sfuggiti al loro controllo, alla loro immaginazione.
<< Tu mi piaci, MJ, >> Peter le stringe la mano attirando la sua attenzione << mi piaci davvero tanto, e non avrei mai voluto che le cose cominciassero così fra di noi. I-io volevo dirtelo a Parigi, e baciarti sulla Tour Eiffel, >> una lacrima solitaria gli riga il volto << avrei- >> cerca di trovare le parole giuste << avrei- >>
<< Bè, >> lo interrompe lei << adesso, per farti perdonare, mi aspetto una dichiarazione che faccia impallidire Lemony Snicket e le sue ‘Lettere a Beatrice’. >>
<< Forse non- forse sarebbe meglio se- tu e Brad…insomma… >>
<< Oh, certo, non tenere in considerazione i miei sentimenti per te. Io, una donna nera che ha delle opinioni proprie …assurdo, vero? >>
<< Eh? No, io non volevo- >>
Le labbra di MJ si piegano in un accenno di sorriso << sto scherzando. Scusa. >>
Peter si rilassa, e si sposta avvicinandosi al corpo della ragazza.
<< Ti amerò- finché il mondo non tornerà normale, e non ci saranno più supereroi. Ti amerò finché gli Avengers non smetteranno di esistere, e di proteggere la Terra. *  >>
<< E io ti amerò nonostante tutti i test che ci restano ancora da passare, e nonostante la vita al liceo sia peggio di un girone infernale. Ti amerò nonostante la tua incapacità di imparare lo spagnolo, e nonostante quanto il tedesco sia difficile da imparare. >>
Ridono piano, restando vicini.
<< Non riesci ancora a dormire? >>
<< No. M-ma tu dormi pure. >>
<< Vaaa beeene, ho capito: ti devo raccontare una fiaba della buona notte, >> scherza lei, sistemandosi meglio dopo essersi messa una coperta sulle spalle. << Wer reitet so spät durch Nacht und Wind? >> comincia in un sussurro cantilenante. 
Ama quel testo, Peter gliel’ha sentito recitare più volte, e ha perso il conto di quante l’abbia vista leggerlo. Ormai è un gesto che sa di normalità: proprio quello di cui ha bisogno, anche se quella non è decisamente una fiaba della buona notte.
<< Es ist der Vater mit seinem Kind / Er hat den Knaben wohl in dem Arm >> continua lei  << er fasst ihn sicher, er hält ihn warm >> e Peter socchiude gli occhi.
Non vuole dormire. Non ancora.
Vuole continuare a sentire MJ parlare, vuole continuare a vederla. Ha paura che, se chiudesse gli occhi, lei scomparirebbe.
È stupido, lo sa, ma riconoscere ciò che è vero da ciò che non lo è gli risulta difficile ultimamente. Ha paura di commettere un altro errore, l’ennesimo, e di perdere un’altra persona a lui cara.
Forse se lo merita, di restare da solo.
Forse è tutta colpa sua. È lui che porta sfortuna alle persone che lo circondano.
<< Mein Sohn, was birgst du so bang dein Gesicht? / Siehst, Vater, du den Erlkönig nicht! / Den Erlenkönig mit Kron und Schweif? / Mein Sohn, es ist ein Nebelstreif. >>
Socchiude nuovamente gli occhi, contro la sua volontà.
È davvero stanco.
Vorrebbe solo potersi addormentare e dimenticare tutto.
Una mano di MJ affonda timidamente fra i suoi capelli, e Peter non si muove.
È un egoista, ne è consapevole.
Pazienza, si farà schifo dopo. Ora vuole solo godersi il gentile contatto della mano calda di MJ che gli scosta i capelli dalla fronte.
Se deve essere sincero, non aveva mai immaginato la ragazza capace di dimostrare affetto in quel modo ma, allo stesso tempo, aveva sempre avuto l’impressione che lei mostrasse a tutti solo una facciata dietro cui c’era un vasto mondo da esplorare.
<< Du liebes Kind, komm, geh mit mir! / Gar schöne Spiele, spiel ich mit dir/ Manch bunte Blumen sind an dem Strand /Meine Mutter hat - >>
Smette di combattere contro la stanchezza e si arrende al torpore che lo avvolge, alla voce di MJ, bassa e calda, che dà vita a parole che Peter non comprende, ma che lo avvolgono in maniera rassicurante.
May è al sicuro, MJ è lì con lui.
C’è il signor Stark, ci sono gli Avengers. E c’è Marta.
Se dovesse succedere qualcosa, non sarà da solo.
Si accoccola contro il corpo di MJ.
Al suo risveglio desidererà sotterrarsi per l’imbarazzo, e lo lei prenderà in giro. Al suo risveglio si allontanerà con uno scatto fulmineo mentre lei riderà di lui, assicurandogli non aver attentato alla sua purezza.
Al suo risveglio.
Fino ad allora, però, vuole essere solo un liceale qualsiasi follemente innamorato della sua compagna di classe.
 
 






 
 
NOTE (parte 2):
*The Beatrice Letters è un libro scritto da Lemony Snicket, (non si trova in italiano) legato alla serie Una serie di sfortunati eventi, che credo piacerebbe molto a MJ.
L’ho usato per prendere ispirazione per scrivere le ‘dichiarazioni’. Se riuscite, leggete il testo originale, è davvero bello. Su internet si trovano varie citazioni.
 

TESTO E TRADUZIONE:
 
 
Wer reitet so spät durch Nacht und Wind?
Es ist der Vater mit seinem Kind
Er hat den Knaben wohl in dem Arm
Er fasst ihn sicher, er hält ihn warm

Mein Sohn, was birgst du so bang dein Gesicht?
Siehst, Vater, du den Erlkönig nicht!
Den Erlenkönig mit Kron und Schweif?
Mein Sohn, es ist ein Nebelstreif

Du liebes Kind, komm, geh mit mir!
Gar schöne Spiele, spiel ich mit dir
Manch bunte Blumen sind an dem Strand
Meine Mutter hat manch gülden Gewand

Mein Vater, mein Vater, und hörest du nicht
Was Erlenkönig mir leise verspricht?
Sei ruhig, bleibe ruhig, mein Kind
In dürren Blättern säuselt der Wind

Willst feiner Knabe du mit mir gehn?
Meine Töchter sollen dich warten schön
Meine Töchter führen den nächtlichen Reihn
Und wiegen und tanzen und singen dich ein

Mein Vater, mein Vater, und siehst du nicht dort
Erlkönigs Töchter am düsteren Ort?
Mein Sohn, mein Sohn, ich seh es genau:
Es scheinen die alten Weiden so grau

Ich liebe dich, mich reizt deine schöne Gestalt
Und bist du nicht willig, so brauch ich Gewalt!
Mein Vater, mein Vater, jetzt fasst er mich an!
Erlkönig hat mir ein Leids getan!

Dem Vater grauset’s, er reitet geschwind
Er hält in den Armen das ächzende Kind
Erreicht den Hof mit Mühe und Not
In seinen Armen das Kind war tot
 
Chi è che cavalca così tardi attraverso la notte e il vento?
È il padre con suo figlio
Stringe il fanciullo fra le braccia
Lo tiene al sicuro, lo tiene al caldo.
 
Figlio mio, perché nascondi così timoroso il tuo volto?
Non vedi, padre, il re degli Elfi?
Il re degli Elfi, con la corona e lo strascico?
Figlio mio, è solo un velo di nebbia.
 
Caro bambino, andiamo, vieni con me
Farò con te bellissimi giochi
Molti fiori variopinti sono lungo la riva
Mia madre ha delle vesti dorate
 
Padre mio, padre mio, non senti
Cosa il re degli Elfi mi sussurra piano?
Calmati, resta calmo, bambino mio
È il vento che sussurra fra le foglie secche
 
Vuoi tu, bel fanciullo, venire con me?
Le mie figlie già ti attendono
Le mie figlie conducono le danze notturne
E ti culleranno, danzeranno, e canteranno per te
 
Padre mio, padre mio non vedi là in fondo
Le figlie del re degli Elfi in quel tetro luogo?
Figlio mio, figli mio, vedo chiaramente
il grigio chiarore dei vecchi salici
 
Io ti amo, mi attrae il tuo bell’aspetto
E se tu non vuoi, allora io uso la forza!
Padre mio, padre mio, adesso lui mi afferra!
Il re degli Elf mi ha fatto del male!
 
Il padre spaventato cavalca veloce
Tiene fra le braccia il bambino che geme
Raggiunge il palazzo con fatica e sforzo
Tra le sue braccia il bambino era morto.

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Rosette_Carillon