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Autore: Hannah1987    11/11/2021    1 recensioni
Provate ad immaginare: è un giorno come tanti altri, quando all'improvviso vedete con i vostri occhi davanti al giardino di casa una cabina blu della polizia ed un uomo affascinante chiamato Il Dottore... come reagireste? Questa è la mia storia, una comune ragazza di Brooklyn che rincontra il Dottore dopo sei anni, ma non sa ancora che viaggiando nel Tempo e nello Spazio ... Scoprirà di essere un'altra persona, che mai nessuno si sarebbe aspettato .
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cybermen, Dalek, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Tematiche delicate
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Capitolo XIX
 La Fine del Tempo
P.O.V. Pearl
 Le ultime parole del Dottore continuavano a ronzarmi nella testa... Era davvero colpa sua se eravamo gli ultimi Signori del Tempo? Non potevo credere che fosse stato in grado di compiere un gesto tanto violento. Lui era la pace fatta a persona! Dopo quelle che mi parvero ore, Jack ruppe il silenzio:“Quindi … ehm … che cosa facciamo ora? ” disse incerto. Non voleva focalizzarsi sull’ultima rivelazione del Dottore.
“Voi andate … scappate da qui prima che sia troppo tardi! Io prima devo vederlo con i miei occhi … devo parlare con loro …”
“Cosa? Dottore! E’ pericoloso!! ” esclamai, stupefatta.
“Pearl … tu e Jasmine aspettatemi sul TARDIS … almeno li non sarete in pericolo...”
“Non esiste!! ” urlai “Io vengo con te!! Non riuscirei a stare tranquilla senza sapere che cosa ti succede! Ho già rischiato di perderti una volta … non lo farò di nuovo!!” conclusi determinata.
Il Dottore mi si era avvicinato. Mi prese le mani tra le sue e, guardandomi fissa negli occhi mi disse: “Pearl... non mi succederà niente questa volta, te lo prometto. Aspettami sul TARDIS … voglio essere certo che tu sia al sicuro … tu e Jasmine siete la cosa più importante per me … Oh … e va bene …” aggiunse dopo aver notato che il mio sguardo non era cambiato.
“Sei testarda come tua madre … Tutti gli altri! Sul TARDIS … Jasmine, tu sei una Time Lady, sai pilotarlo … quindi nel caso in cui ci succedesse qualcosa porterai tutti al sicuro, lontano da qui!” Mia figlia annuì, ma poi si avvicinò a noi.
“Papà ti prego … torna tutto intero …” disse abbracciandolo. Il Dottore la strinse forte a sé. “Tornate entrambi tutti interi …” si corresse Jasmine, abbracciando anche me.
“Non preoccuparti per noi, tesoro mio … ce la caviamo sempre!” la rassicurai, facendole l’occhiolino. Jasmine mi sorrise e poi disse:
“Avanti ragazzi, seguitemi … voglio proprio vedere la vostra espressione quando salirete sul TARDIS!” Nella stanza rimanemmo solo io e il Dottore. Lui mi guardò, mi prese per mano e mi disse: “Pronta? Andiamo … ti presento ai tuoi antenati!”

 
P.O.V. Dottore
 In pochi minuti ci trovammo davanti al palazzo di Lumic. Ero certo che fosse accaduto tutto a causa sua. Due Cyberman ci vennero incontro:
“Dottore… sei venuto a consegnarti ?!”
“In realtà no... voglio parlare con il vostro capo, John Lumic!” risposi autoritario.
“Seguici …” dissero i due uomini di metallo. Attraversammo parecchi corridoi poi, finalmente, arrivammo all’ufficio del Governatore.
“Dottore…” mi accolse una voce fredda: quella di Lumic.
“Lumic, sono venuto qui per chiederti una cosa, una soltanto … Mi è giunta voce del ritorno degli Oscuri … dimmi che non è opera tua … dimmi che non sei stato così ingenuo …” gli domandai. Prima che egli mi potesse rispondere una voce profonda parlò alle mie spalle: “Dottore … è tanto tempo che non ci vediamo …” La riconobbi ancora prima di voltarmi:“Rassilon…” sussurrai.
“Vedo che ti ricordi di me … L’ultima volta che siamo stati faccia a faccia tu hai rinchiuso me e tutta la tua gente in una bolla temporale, confinandoci nella Guerra del Tempo … menomale che il qui presente Lumic ha deciso di aver bisogno di noi …” Ero rimasto impietrito e Pearl con me …
“Ma vedo che sei in compagnia … chi è la giovane accanto a te? Ohhh … sento due cuori battere … è una Time Lady …” dicendo ciò si avvicinò a noi. Tirai Pearl dietro di me, per proteggerla. “Rassilon lasciala in pace! Lei non c’entra … questa è una faccenda tra me e te … Che cosa vuoi?!”Ero fuori di me dalla rabbia …
“Continuare da dove ero stato interrotto … l’Ultima Sanzione sta per arrivare a compimento … il Tempo sta per finire ...” Non potevo permetterlo!! Dovevo fare qualcosa … Mi guardai intorno … infondo alla stanza, in un angolo, c’era un grosso marchingegno. Mi ci volle un attimo per capire che era solo grazie a quello che il lampadario sopra le nostre teste rimaneva sospeso …
“Lo sai che non te lo permetterò … io ti fermerò!!” dissi nel tentativo di distrarre Rassilon … non doveva capire che stavo cercando una via di fuga. Una risata risuonò.
“E che vorresti fare? Non hai un piano … sei venuto qui, consegnandoti a me e mettendo in pericolo la tua compagna … Bel lavoro mio caro Dottore!!” Pearl mi strinse di più la mano, facendomi sentire la sua presenza … Era con me, aveva fiducia in me … Questo mi diede la carica. Continuai ad analizzare la stanza … sotto il marchingegno che avevo notato prima c’era un piccolo generatore di energia … forse, invertendo le polarità con il cacciavite sonico … Rassilon mi interruppe di nuovo: “Non sai cosa dire vero? Beh … credo sia arrivato il momento di agire!!” Detto questo puntò il suo guanto d’acciaio verso di me... Un raggio di energia uscì da esso. Io rimasi pietrificato,  non sapevo come uscire da quella situazione, mi aveva preso alla sprovvista … Improvvisamente mi sentii tirare all’indietro. Pearl si era messa davanti a me, facendomi da scudo.
“NOOOO!!” urlai disperato. Pearl si accasciò tra le mie braccia, svenuta. Le mie mani erano sporche del suo sangue. Non ci vidi più! La adagiai cautamente per terra e  poi mi alzai, pieno di rabbia.
“Rassilon!!” urlai “Potevi fare qualsiasi cosa... potevi torturarmi, persino uccidermi … Ma hai fatto un grave errore facendo del male a lei! Lei è tutto per me!” Rassilon mi guardava, soddisfatto. Gioiva nel vedermi soffrire. Decisi di agire. Puntai il mio cacciavite sonico verso il generatore che esplose, sovraccarico. L’esplosione, oltre che a distrarre i miei avversari, diede fuoco alla corda che teneva su il lampadario, che cadde. Rassilon era proprio sotto di esso. Non ebbe via di scampo. Presi in braccio Pearl e cominciai a correre, diretto verso il TARDIS. Avevo calcolato tutto: Rassilon sarebbe stato schiacciato dalla caduta del pesante lampadario e con lui si sarebbe chiuso il collegamento con la bolla temporale. Gli Oscuri sarebbero rimasti per sempre ai tempi della Guerra del Tempo. L’esplosione, inoltre, avrebbe ucciso anche Lumic, che aveva assunto il ruolo di Cyber-Controller.  In questo modo tutti i Cyberman si sarebbero disattivati.
Avevo salvato il mondo … ma rischiavo di perdere il mio! Arrivai al TARDIS, stremato. Aprii la porta e non mi curai di tutte le persone che volevano sapere cosa
fosse successo. Ordinai a Jasmine di partire e andai nella mia stanza. Delicatamente posai Pearl sul letto ed esaminai la sua ferita. Era grave, ma non mortale … altrimenti si sarebbe già rigenerata. La medicai e la coprii con le lenzuola: doveva riposare e recuperare le forze. Jasmine mi raggiunse, preoccupata per la madre.
“Stai tranquilla … E’ una ferita grave ma non rischia la vita …” la rassicurai, abbracciandola.
In qualche modo stavo rassicurando anche me stesso. Un movimento mi fece tornare alla realtà: Pearl stava riprendendo conoscenza. Mia figlia ed io ci precipitammo al suo capezzale. Le carezzai la fronte e le chiesi:
“Pearl, amore mio … come stai? Mi hai fatto preoccupare …”
La mia Pearl mi sorrise, rassicurandomi. “Starò bene, Dottore … Sono solo un po’ stanca …”
“Perché l’hai fatto … Perché mi hai fatto da scudo? Saresti potuta morire … e io cosa avrei fatto senza di te?”
“Non potevo permettere che ti accadesse qualcosa … ti amo …” La baciai sulle labbra.
“Ti amo anch’io … ora dormi … sarò qui a vegliare su di te …”
Pearl chiuse gli occhi e nel giro di un attimo si addormentò. Mi guardai intorno, in cerca di Jasmine, ma non c’era: non mi ero accorto che se n’era andata. Mi sdraiai sul letto, accanto a Pearl e l’abbracciai; lei nel sonno si strinse a me e mi posò la testa sul petto. Poco dopo caddi anch’io tra le braccia di Morfeo.

 
Note dell' autore:
Il capitolo 19 è stato ispirato dall' episodio della 4°stagione di Doctor Who La Fine del Tempo....
 
   
 
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