Libri > Fairy Oak
Ricorda la storia  |      
Autore: s u n    13/11/2021    1 recensioni
Di quella volta in cui Nepeta volle rivivere dei riti dimenticati, Grisam fece il “giullare” e Pervinca si divertì molto a togliere il sorrisetto spavaldo dal volto del Mago.
❁❁❁
[Grisam Burdock/Pervinca Periwinkle].
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grisam Burdock, Pervinca Periwinkle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Specchio della Verità
La situazione si ribaltò molto velocemente...
 
 




 

 
Innanzitutto, Pervinca non era mai stata d’accordo - l’unico aggettivo che avrebbe potuto usare sarebbe stato “assurdo” (lei aveva proposto la parola “pagliacciata”, ma Babù non la trovò affatto cortese).
 
Iniziò tutto quando la romantica Nepeta Rose, affascinata dalla Festa della Responsabilità, decise di creare una petizione per far vivere quel dolce sogno anche alle ragazze della Valle moderna.
Era stata molto attenta e scrupolosa nel suo progetto: le firme necessarie erano centocinquanta mentre la popolazione di Fairy Oak era di duecento-ventitré persone - aveva considerato che nel Villaggio ci fossero degli animi insensibili all’amore e dei frugoletti troppo piccini per poter comprendere.
Gli autografi su quel delizioso foglio di carta spessa con dei fiori come decori, furono cento-novantuno: gli altri erano trenta bambini sotto i sei anni e neonati... E poi c’erano Margherita De Transvall e Pervinca Periwinkle: Nepeta fece di tutto per convincerle, ma rimasero irremovibili.
Ciò che diede più fastidio a Vì fu che la sua intera famiglia e pure Grisam avevano osato firmare – il giovane Burdock molto probabilmente lo fece per farle un dispetto. E be’, Vì non aveva alcuna scelta se non partecipare.
Pagheranno tutti per questo”, pensò più volte.
 
Era la prima tiepida notte d’estate e il grand evento arrivò: le ragazze erano emozionate e deliziose nei loro lunghi abiti candidi con decori argentati mentre attraversarono il ponticello traballante sulla cascata - c’era chi teneva un fiore di stagione o una pianticella, chi intonava canzoncine o farfugliava qualcosa; tutto venne svolto secondo la tradizione.
Una dopo l’altra sfilavano elegantemente verso il fiumiciattolo, mentre il resto degli abitanti le osservava rapito.
Il torrente Baran, illuminato dalla luna piena, attendeva i giovani volti.
Si avvicinarono impazienti, una dopo l’altra, allo specchio d’acqua: per vedere la loro immagine adulta apparire e svanire per dar spazio al viso di colui a cui avrebbero donato il loro cuore.
 
Una dopo l’altra si susseguirono, finché non arrivò il turno di Pervinca: irritata e chiaramente infelice nel lungo abito. Guardò la superficie dell’acqua per qualche minuto e poi si spostò silenziosamente - con un certo grado di soddisfazione e un’idea ben premeditata, sotto lo sguardo attento di Grisam Burdock.
«Ero bello?» le si avvicinò piano.
«Come, prego?»
«Nell’acqua, dico» le sorrideva, «Tra qualche anno».
Lei ricambiò il sorriso, «Non saprei dirti».
Lo disse con un tono tranquillo - come se stesse parlando del tempo - e il ragazzo, a quelle parole, aggrottò la fronte.
«Non hai visto nulla nel torrente?» le chiese, forse quel rito antico non aveva diritto di cittadinanza dopo tutti quei secoli - eppure alcune ragazze stavano parlando di colui che era apparso per loro.
«No, no. Certo che ho visto qualcosa» si affrettò a dire, «Non sono mica cieca, Burdock».
«Vuoi fare la misteriosa?» alzò un sopracciglio divertito, «Eppure eri tu che non volevi sapere nulla di questa festa» disse mentre le cinse la vita e l’attirò più vicino a sé.
«Forse è servita a qualcosa, sai?» Pervinca continuava a sorridere imperterrita mentre si guardava in giro, «Tutta questa storia, dico».
«Ma non mi dire»
«E invece ti dico»
«Quindi mi hai visto, Simpatia?» avrebbe voluto colpirlo col fiore che aveva in mano, ma si trattenne.
«No, Burdock» affermò e iniziò a passeggiare, costeggiando l’argine del torrente e accarezzando i petali della sua orchidea.
Il sorriso sul volto di Grisam sparì velocemente e dopo un attimo di smarrimento le andò dietro.
«In che senso? Non è divertente, Vì» era sempre stato molto geloso di lei; e se non aveva visto lui, chi altri avrebbe mai potuto vedere?
«Non ci sono molti sensi, non credi?» era divertita dalla fiducia che Grisam riponeva nella Festa della Responsabilità stessa.
«Chi hai visto nel torrente, Vì?» le si parò davanti col cuore che batteva a mille, lei fece spallucce e cercò di superarlo.
«Pervinca» il tono si fece più serio, «Vuoi fare il gioco del silenzio ora?».
Vì si girò verso di lui, inarcando un sopracciglio; dall’altra parte, Grisam era deciso a ottenere una risposta e non si perse quegli sguardi, forse casuali o forse intenzionali, che la sua ragazza lanciava in una direzione precisa – più di una volta.
Si girò per capire cosa o chi stesse guardando e, con sua grande sorpresa, l’unica persona dietro di lui era Tommy.
Grisam guardò Vì e poi si soffermò di nuovo Tommy, il quale stava aspettando Shirley - probabilmente.
Gli prese un colpo al cuore dopo essere arrivato alla frettolosa conclusione che il volto visto da Pervinca nel fiume fosse quello di Tommy.
«Stai scherzando?» chiese Grisam con un’espressione stranita, lo domandò all’aria perché Vì si stava allontanando, «Torna subito qui, Pervinca».
Non aveva alcun senso che avesse visto Tommy nel fiume, era impossibile. Oppure no? Pervinca stava scherzando?
 
Proprio in quel momento si stavano avvicinando Vaniglia e Shirley, le quali stavano commentando amareggiate di non essere riuscite a veder nulla nello specchio d’acqua.
Grisam, confuso, si voltò verso Pervinca che era poco distante e lo guardava, con stampato in viso un sorriso malandrino e un calice pieno in mano – si era divertita abbastanza.
«Alla tua» gli disse, alzano il bicchiere di cristallo nella sua direzione, «È stata tutta una pagliacciata, questa storia» aggiunse prima di sorseggiare il contenuto del suo calice – trasparente come acqua, ma che probabilmente era ben altro, «Come ho sempre detto io, in fondo».
«Sapevo che stavi scherzando, Periwinkle» lo disse con tono beffardo, di chi la sa lunga – nonostante gli attimi di preoccupazione avuti poco prima.
«Senza alcun dubbio, Burdock»
«Sei di una simpatia unica» le diede un buffetto sulla guancia, «Dico davvero, Periwinkle»
«Simpatica come te che firmi la petizione di Nepeta» gli schiaffeggiò appena la mano, «Davanti a me e dicendo che sarei stata adorabile in un abito bianco e con tanti fiorellini»
«Ti sei offesa per quello, Periwinkle?» Vì assunse un’espressione seria, ma era il turno di Grisam di ridere, «Quindi ero bello o no, nel fiume?»
«Ti ho detto che non ti ho visto»
«Tu, però, hai detto di aver visto qualcuno» constatò.
«Ho detto che ho visto qualcosa, non qualcuno» puntualizzò Vì.
«Ah, be’, certo. Cosa hai visto?» in effetti, la ragazza non aveva fatto riferimento ad altri ragazzi.
«C’era un pesce» disse semplicemente, «Era carino».
Grisam non sapeva se offendersi o essere felice, però un dubbio persisteva.
«Non hai visto Tommy, quindi?»
«Cosa c’entra Tommy?» inarcò un sopracciglio.
«Prima lo guardavi» subito dopo averlo detto, Grisam avrebbe tanto desiderato rimangiarsi tutto.
Vì, non capendo, ci pensò un attimo e poi rispose divertita: «C’era una civetta ferma sull’albero in parte a lui» rise appena, perché la situazione era più divertente rispetto a quanto si sarebbe immaginata, «Guardavo lei».
«E le altre ragazze, allora?» cambiò discorso Grisam, imbarazzato per aver provato gelosia per nulla, «Quelle che dicono di aver visto qualcuno, intendo».
«Bugiarde o visionarie» affermò lei alzando le spalle, «Dipende dai punti di vista».
Grisam rise appena, «Sei senza speranza te, Vì».
Lei fece spallucce e lui le diede un bacio, poi andarono a cercare la civetta perché anche Grisam voleva vederla.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Fairy Oak / Vai alla pagina dell'autore: s u n