I personaggi di questa storia non mi appartengono; sono di proprietà di Stephenie Meyer. Non ho scritto questa storia a scopo di lucro.

E poi dicono che sono acida.

I tulipani piantati dalla mamma erano più rigogliosi del solito; la sua abilità di giardiniera era emersa completamente, ed era riuscita a far nascere e crescere fiori delicati e particolari nonostante il clima della riserva. Papà li adorava; diceva che erano belli ed esotici, come me. Tutte le volte che mi faceva un complimento del genere arrossivo, perché non sentivo di meritarmelo e perché erano le stesse cose che mi ripeteva Sam quando stavamo insieme. Mi avvicinai alla fioriera con i tulipani, lentamente; mi guardai intorno per controllare che non ci fosse nessuno e poi strappai un fiore. La settimana prima la mamma mi aveva scoperta e mi aveva rimproverato; odiava vedere fiori recisi, e soprattutto detestava vederli morire per un mio semplice divertimento. Effettivamente non erano nemmeno dei fiori adatti per quel gioco da bambini piccoli, ma in mancanza delle margherite... Con calma strappai il primo petalo.

“M’ama..”

Strappai anche il secondo.

“Non m’ama...”

Continuai così fino a quando non restò che l’ultimo petalo.

“M’ama..” sussurrai, facendo a pezzi anche quello. Gettai lo stelo del fiore lontano da me, con rabbia. Presa da una strana frenesia mi affrettai a sradicare un altro fiore, iniziando di nuovo a fare “M’ama, non m’ama”. E la conclusione era sempre quella: “m’ama”. Mi sembrava che i fiori me lo urlassero, che mi volessero far capire a tutti i costi che Sam mi amava ancora. Questa volta feci fare allo stelo un volo lunghissimo attraverso tutto il giardino, con una rabbia raramente sperimentata, e quello che restava del tulipano finì dimenticato in terra.

Sentii dei brividi lungo tutto il corpo e cercai di controllarmi; non volevo trasformarmi in licantropo, la mamma si sarebbe spaventata troppo e dopo la morte di papà non ce n’era assolutamente bisogno, aveva già abbastanza preoccupazioni. Feci un bel respiro profondo; Seth stava risistemando il motore di una vecchia automobile nella rimessa di casa nostra e non volevo che accorresse. Sentivo che stava soffrendo molto per la morte di nostro padre e avevo deciso che spettava a me badare a lui; la nostra trasformazione in licantropi non era stata affatto facile e aveva bisogno di aiuto.

Guardai di nuovo i fiori rimasti, con un piccolo senso di colpa crescente dentro di me. Non era certo il modo più maturo di affrontare la situazione, ma cos’altro potevo fare? Mi era rimasto solo tormentare Sam mostrandogli quanto soffrivo, quando eravamo trasformati e potevo trasmettere i miei pensieri ai compagni. Forse avrei dovuto sentirmi dispiaciuta per gli altri ragazzi che si dovevano sorbire i miei ricordi, che avevano unicamente lo scopo di punire Sam, ma non me ne preoccupavo affatto. Tutti dovevano sapere cosa provavo, cosa significava per me collegare la mia mente alla sua, essere costretta a collaborarci dopo tutto quello che era successo! Dopo tutto quello che avevo passato per colpa di quel maledetto imprinting era giusto che mi godessi una rivincita! Scossi la testa, scettica.

Ma chi voglio ingannare? pensai recidendo un altro tulipano e iniziando a strapparne i petali.

Non mi godrò mai una rivincita. Potrò averla solo quando Sam lascerà Emily, e so benissimo che questo non accadrà mai, nemmeno se il mondo intero si rigirasse, perché “Sam è tutto ciò di cui Emily ha bisogno”, e lui non la lascerà mai.

E allora a che ti serve fare “m’ama non m’ama”, se sai benissimo che la situazione non cambierà?

Perché ho bisogno di sapere che non è colpa mia se mi ha lasciata. Perché ho bisogno di capire che in fondo mi ama ancora, che non mi ha presa in giro.

Feci una smorfia constatando che, per l’ennesima volta, il tulipano aveva decretato che Sam Uley mi amava. Ero rimasta troppo sconvolta quando, qualche giorno prima, Sam mi aveva lanciato un’occhiata vecchio stile, come ai tempi della nostra storia. Che spreco di tempo, mettersi a illudermi un’altra volta.

Perché la verità era quella.

Io, grazie alla maledetta condivisione dei pensieri di noi licantropi e a quei tulipani, mi stavo illudendo di poter spezzare l’imprinting di Sam ed Emily.

Scoppiai quasi a ridere, pensando a quanto ero folle se meditavo veramente di poter fare una cosa simile.

E pensai anche che Sam avrebbe potuto avere il buon gusto di tenersi per sé i suoi commenti, come apprezzamenti riguardo al mio fisico, o preoccupazione per il mio stato d’animo dopo la morte di papà, o ansia di farmi sapere che mi amava ancora. Odiavo sentire che i suoi sentimenti per me non erano cambiati di una virgola; e allora perché, perché non lascia Emily? mi chiesi stritolando un fiore nel pugno della mano destra.

Perché la prende in giro, baciandola e vivendo con lei pur essendo innamorato di me? In fondo sta illudendo anche Emily. Perché nonostante l’abbia resa sfigurata lei lo ama ancora? Perché non lo lascia? E perché lui permette tutto questo, perché tollera che sia in costante pericolo?

Con me non avrebbe avuto di questi problemi; se mai Sam si fosse trasformato avrei potuto benissimo trasformarmi e tenergli testa senza tanti problemi. Emily era indifesa, al contrario di me. Una semplice, vulnerabile umana. Che pure sembrava essere più attraente di me, un essere soprannaturale.

Cos’ha Emily che io non ho? E’ bella, ma Sam continua ancora a dirmi che lo sono anch’io. Ho un caratteraccio, lo sostengono tutti, ma se Sam lasciasse mia cugina scommetto che tutte le mie acidità passerebbero. Come possono pensare che migliori, che smetta di avercela col mondo intero se Sam non tornerà da me?

Era per questo che odiavo tanto Bella Swan; perché pensavo che Sam, vedendo come Edward Cullen riusciva a controllarsi in presenza della sua ragazza, stesse iniziando a convincersi che anche lui poteva fare altrettanto. Gli serviva da incoraggiamento, e pensava che se ce la stavano facendo loro avrebbe potuto farcela anche lui con Emily. E recisi un altro fiore, che mi dette sempre la solita, scontata conclusione.

E poi Emily può dargli dei figli, pensai con dolore. Non potrò mai avere figli, chi mai vorrà avermi per compagna? Forse solo un uomo che odia i bambini.

E poi dicono che sono acida. Vorrei vedere chi non lo sarebbe al mio posto. Vorrei vedere chi resterebbe calmo vedendo il tuo ragazzo guardare la tua migliore amica come se avesse bisogno solo di lei al mondo, davanti ai tuoi occhi. E vorrei vedere chi non si comporterebbe come me, sapendo che in realtà potresti benissimo essere felice con lui se non fosse per l’imprinting, perché ti ama ancora. Vorrei vedere, se ti dicessero che non puoi stare con l’uomo che ami, ricambiata, per colpa di una stupida, antica magia. Maledetto imprinting, e maledetti licantropi!

“Leah, la cena è in tavola.”

Mi voltai e sorrisi alla mamma, nascondendo lo scempio che avevo fatto dei suoi amati fiori. Ecco un’altra cosa con cui tormentare Sam e il branco; per colpa sua avevo distrutto tutti i tulipani della mamma!

Seth mi passò avanti, lanciò un’occhiata compassionevole agli steli gettati in terra e scosse la testa. “Leah, non ne vale la pena, lo sai. Ormai hai capito come funzionano queste cose. Dimenticalo, starai meglio.” mi disse con aria gentile, lasciandomi sola.

Volevo un bene dell’anima a mio fratello, ma non m’importava un fico secco di quello che aveva da dirmi per consolarmi. Non m’importava un accidente del suo conforto, lui non poteva sapere cosa provavo. E continuai a crogiolarmi nel mio rancore, strappando altri petali e illudendomi senza speranza.

Non avevo mai scritto nulla su Twilight prima d'ora; ho letto i libri solo quest'estate e dunque non è da molto che ho scoperto questo mondo fantastico.

Ho scritto questa storia per gioco, perchè avevo visto un concorso che mi interessava moltissimo; si trattava di dare una spiegazione personale a una copertina dei quattro libri, usando personaggi che comparivano solo in quel volume.

Come avrete capito dal testo, la copertina in questione è quella di New Moon; Leah è un personaggio che mi ha sempre incuriosita, sia per il suo modo di fare sia per la storia che ha alle spalle, non certo allegra, così ho deciso di affidare a lei e al suo amore senza speranza il compito di spiegare l'immagine da me scelta.

Non avrei mai pensato di arrivare terza al concorso, né di vincere il premio speciale come miglior IC: ringrazio moltissimo speednewmoon per avermi dato la possibilità di partecipare e per i bellissimi giudizi che ha scritto!

Questo è il giudizio ricevuto:

Grammatica e sintassi:8,8
Periodi ampi e ben curati,la lettura procede piacevolmente senza intoppi,favorita dalla costruzione di frasi coese e lineari.Non ho riscontrato errori di ortografia,ne' l'utilizzo improprio dei tempi verbali. C'è una piccola osservazione sulla punteggiatura(nella seconda pagina quando dici "Mi era rimasto solo tormentare Sam dimostrandogli quanto soffrivo,quando eravamo trasformati.."qui non c'è bisogno della virgola);consiglio poi di correggere questa frase(la trovi sempre nella seconda pagina,poco più sotto): "Che spreco di tempo, mettersi a illudermi un’altra volta." cambiandola in "Che spreco di tempo,illudersi un'altra volta."
Lessico e stile:9
Mi è subito piaciuto molto il tuo modo di scrivere:un fiume di parole,di pensieri che si intrecciano,adattissimo per parlare di un personaggio irrequieto come quello di Leah. Le sue continue riflessioni,che fanno a pugni con la sua natura più scattante ed impulsiva,sono messe in luce da periodi più lunghi,spezzati da qualche rara pausa.Invece,quando il tono dei pensieri della giovane diventa più accorato nel ripensare all'ormai perduto amore,lo stile cambia improvvisamente,differenziandosi in periodi brevi, spezzati da punti o punti di domanda.Ottimo uso anche delle domande retoriche,favoriscono la miglior caratterizzazione del personaggio.
Originalità:8,5
Leah è uno dei personaggi che più adoro,credo che con questa storia tu sia riuscita sul serio a valorizzarla in tutte le sue particolarità:ho amato il momento in cui Leah,resasi conto di aver strappato i fiori di sua mamma,si riprovera per essersi mostrata così debole.Dovrebbe preoccuparsi di suo fratello,di stare vicino ai propri familiari dopo la prematura morte del padre.Invece la sua testardaggine le impone di continuare a pensare a come sarebbe stato,a come sarebbe anche adesso,se Sam non avesse mai avuto l'imprinting con Emily."Dimenticalo" le consiglia Seth prima di entrare in casa. Ma lei testarda e in silenzio,continua a strappare gli steli dei fiori.
L'unico elemento che non mi ha convinto particolarmente è stato il fatto di credere che Sam sia ancora profondamente innamorato di lei come ai tempi in cui stavano insieme. Dai libri della saga, si capisce che l'attaccamento di Sam a Emily è totalizzante,come per Edward e Bella. Anche qui siamo alle prese con un'eclissi,l'amore per Leah è stato rimosso. Rimane solo un vago ricordo e tanto,tanto,tanto rimorso per il dolore arrecato. Ma poi,niente più. Stupendo invece quando hai spiegato il perchè Leah odia così tanto Bella. Non ci avevo mai pensato,ma effettivamente è proprio così,non c'è miglior spiegazione:
"Era per questo che odiavo tanto Bella Swan; perché pensavo che Sam, vedendo come Edward Cullen riusciva a controllarsi in presenza della sua ragazza, stesse iniziando a convincersi che anche lui poteva fare altrettanto. Gli serviva da incoraggiamento, e pensava che se ce la stavano facendo loro avrebbe potuto farcela anche lui con Emily."
Brava!
IC:9,7
è lei,senza dubbio." Cos’ha Emily che io non ho?" Credo che questa frase spieghi tutto.
Gestione copertina:3
Gradimento personale: 4
Bonus 2° Modalità:3
Totale:46

Spero di tornare presto con qualcos'altro su Twilight, e vi ringrazio per avere letto! ^_^