Ah, che bella giornata qui a MyIsland, un luogo paradisiaco nel bel mezzo dell'oceano. Quando Tom Nook mi aveva proposto di trasferirmi in un'isola deserta lo presi per pazzo, ma la sua bella parlantina mi convinse. Come potevo rinunciare ad un bel posto tranquillo dove leggere, fare qualche pisolino e farmi dei nuovi amici?

 

---Tempo prima, nella Grande Città---

 

-Dulcinea, cara, sicura di voler andare? Sarà un'esperienza bellissima, lo so, ma anche faticosa. Mettere su una comunità da zero sembra così… Imprevedibile-

-mamma, va tutto bene, all'aeroporto mi aspettano altri avventurieri come me, non posso fare tardi… Ti prometto che ti scriverò non appena parto e non appena arrivo, ti manderò foto ogni giorno e ti parlerò dei miei nuovo amici- le dissi con grande entusiasmo mentre la valigia era già sul taxi

-orsacchiotta mia… Sta attenta-

-va bene mamma- le dissi dandole un bacio in fronte e andandomi a sedere nell'auto gialla.

 

Non mi era mai capitato di partecipare ad un esperimento, soprattutto non ad uno così grande. Quando Tom Nook aveva messo in vendita il pacchetto "isola deserta" a così poche stelline, non me lo sono fatta sfuggire.

Per tutto il tragitto fino al punto d'incontro fissai il biglietto ansiosa, mi sarebbero piaciuti i miei vicini? Che razza sarebbero stati? Gatti? Elefanti?

 

Scesi dal taxi, presi la valigia e subito mi resi conto che eravamo ad un porto, il nosrto mezzo di trasporta sarebbe stato un idrovolante. Quel aggeggio univa due delle cose più spaventose ed immense al mondo, il mare e il cielo. Tremai un po' all'idea che qualcosa potesse andare storto, quando mi ritrovai davanti due faccioni da procione. Marco e Mirco mi afferrarono le zampe e mi sorrisero -non temere, le nuove esperienze fanno sempre paura- iniziò Marco

-ma non sarai da sola, ecco i tuoi compagni di viaggio- disse Mirco presentandomi gli altri viaggiatori.

 

Un lupo, una ghepardo e un'umana. Era tutto così nuovo ed etnico, erano tutti gentili e cordiali. Senza rendercene conto diventammo amici ancor prima di poggiare zampa sull'isola.

 

---Ora---

 

Basta pensare al passato, ora MyIsland è piena di negozi e abitanti, non potrei chiedere di più in una giornata così soleggiata.

-Hey dulcinea! Che si dice?- mi saluta Bianca

-tutto bene, hai visto Manuela? Non esce di casa da tempo ormai…-

-si, era da Marco e Mirco a fare compere, penso abbia un nuovo progetto da mettere su, nella zona nord dell'isola

-che ragazza impegnata, sempre a pensare come migliorare la vita qui- dico sorridendo.

 

Proseguo nella mia passeggiata mattutina, una bella bibita alla pesca e via a leggere un bel libro sull'amaca affacciata sul mare.

 

-Dulcinea!- urla qualcuno correndo verso di me

-ciao Grattina, posso fare qualcosa per te in questa splendida giornata?-

-si, vorremmo giocare a nascondino, ma ci manca un membro della squadra, ti va di farne parte?- chiede. Mi brillano quasi gli occhi

-assolutamente- rispondo seguendola in piazza.

 

Le regole sono semplici, io Grattina e Wolfgang ci nascondiamo e Manuela ci cerca. Tre… Due… Uno… VIA!

 

Mi nascondo a nord, tra alcuni alberi con cui riesco a confondermi con la pelliccia, mi basta restare qui per cinque minuti per vincere.

 

Resto immobile, mentre da lontano sento strani rumori. Colpi, forti e pesanti… Qualcosa di ferro che stride sulle rocce…

Intravedo Grattina, è nella parte inferiore, a poco dalle scale nascosta dietro un albero come me.

Il suono ferroso, metallico che struscia a terra, che rimbomba nell'aria, si avvicina. Non riesco a vedere chi o cosa lo produce, ma l'albero accanto a Grattina cade e lei emette un urlo che viene stroncato subito.

 

Il pelo mi si drizza, un'ombra minacciosa si allunga sulle scale di legno che avevamo duramente costruito tutti. Il suono metallico rimbalza, su ogni gradino, come se un grosso oggetto venisse trascinato e colpisse ogni gradino con un sonoro tonfo.

Ogni passo, ogni TONK che sento, è come la campana che batte la mezzanotte, incessante, tetra.

 

L'ombra alza un'ascia all'altezza della mia testa. Il terrore mi fa chiudere gli occhi.

Un colpo… Due… Tre…

L'albero che mi teneva nascosta si piega di lato e cadde.

Apro gli occhi per un istante -Manuela…- bisbiglio senza quasi voce

-ho vinto- risponde lei posando l'ascia.

 

La fisso e tramante torno in piazza.

Grattina, che è più coraggiosa di me le da il suo premio, una maglietta decorata, Manuela sorride poi la posa. Ci fissa per un po', poi apre la bocca.

 

-Anche io ho un regalo per voi, oggi darò il via al progetto "frutteto", tutti gli alberi tagliati durante la vostra ricerca saranno usati per la comunità e per creare il recinto di una nuova zona che ci aiuterà a sostenerci con ciò che la natura ci dona- dice sorridendo.

 

Applaudiamo, ma dubito che qualcuno di noi tre si avvicinerà più a quella zona.

 

ANGOLO DELL'AUTORE

 

Qui è Pok, lieta di condividere con voi questa storia assolutamente vera, anche se non ricordo se era sul titolo per Switch o per il 3DS, in ogni caso è davvero accaduto.

Ero scontenta degli alberi che avevo in gioco, erano posizionati random come ogni volta che inizi da zero, io volevo tutto ordinato quindi ho abbattuto tutti gli alberi che mi erano di intralcio sia per il mio progetto, sia per trovare gli abitanti che maledetti si nascondono bene.

Se vi è piaciuta fatemelo sapere, soprattutto ditemi se una storia più lunga su Animal Crossing potrebbe piacervi o ne avete fatta voi una, vorrei tanto leggerla.

Alla prossima!