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Autore: Nadynana    27/11/2021    2 recensioni
[Un Professore]
One-shot che si colloca dopo la 1x06.
Manuel, Simone e una giornata da passare insieme e completamente da soli.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scomparirò in un soffio al cuore

Avvertimenti necessari prima della lettura: storia scritta dopo la 1x06 e personaggi volontariamente resi OOC (Manuel) per fini di trama. Manuel ha delle battute in romano quindi saranno scritte n un italiano non proprio corretto di proposito. Buona lettera, ci vediamo in fondo. Consiglio di leggere con in sottofondo "Basti solo tu" di Emma Marrone al momento giusto, però. Lo capirete voi quando.

Simone Balestra si sveglia e la prima cosa che vede è un posto vuoto nel letto. Il letto è matrimoniale... Passato lo stordimento del risveglio si alza: aveva indosso solo un paio di boxer grigi, faceva caldo, le finestre erano spalancate, le persiane semi chiuse e un leggero odore di caffè aleggiava nella stanza che lo spinge a dirigersi verso la cucina, più si avvina verso la cucina più sente una voce maschile canticchiare una canzone, probabilmente inglese (lo si capiva dalla quantità di parole erroneamente pronunciate).
«Pà, ma sei tu?» chiede Simone poco prima di entrare nella stanza; non appena entra nella cucina, vede una figura maschile intenta a trafficare con i fornelli. Lo ha riconosciuto, lo riconoscerebbe tra mille. Manuel.

Il ragazzo si gira, lo vede e gli sorride: «Ma buongiorno!» dice per poi andare da lui, cingergli il viso con le mani e dargli un piccolo bacio sulle labbra per riornare tranquillamente ad armeggiare con i fornelli.
Simone non stava capendo: si sentiva stralunato e l’unica cosa che riusciva a pensare era Francesca Cipriani che esclamava: “No, non ho capito il gioco. No, scusate, interrompete” perché si sente proprio in questo modo; non era incazzato per la macchina? Ma decide di non chiedere: di prima mattina non aveva voglia di chiedere niente e non poteva dire che gli era dispiaciuto come risveglio.
«Sto facendo i pancake e ho fatto il caffè.» lo informa Manuel, senza staccare gli occhi dalla padella e Simone va prendere una tazzina e la caffettiera per prendersi quella dose di caffeina che gli avrebbe dato una bella svegliata. Si siede a tavola e mentre si mette lo zucchero nel caffé osserva Manuel: indossava una sua t-shirt rossa a righe blu, un paio di pantaloni di una tuta grigi che gli stavano parecchio aderenti e ai piedi un paio di scaroe da ginnastica grigie e consumate. Non stava capendo assolutamente nulla. Che ci fa lui a casa sua? E come se l'altro gli avesse letto nei pensieri, dice: «Mesà che ieri alla festa a casa di Laura hai bevuto un po' troppo e mo c'hai dei postumi belli pesanti.»
Effettivamente si sentiva la testa pesente e questa sensazione di stordimento che molto probabilmente è a causa di questo. Non ricordava neanche di essere stato a casa di Laura, men che meno che Laura avesse fatto una festa. I suoi pensieri vengonon interrotti da Manuel che continua: «Manco te sei ricordato che tu padre nun ce sta.»
Non c'è? Simone assume un'espressione che fa intendere a Manuel che non lo sta seguendo. «Ao, ma te sei accorto almeno che giorno della settimana è? 'O sai che è sabato, sì? Secondo te perché sto qua? Perché tu padre sta fori e torna domani sera. Ho dormito qua stanotte, dopo la festa.»
Niente. Il buoio più totale nella testa di Simone. Manuel lo capisce e si rassegna: «Vabbé, tanto oggi stamo insieme tutto il tempo. Ce penso io a te.»
Simone continua a non capire, ma non avanza nessuna questione perché ha paura di rovinare l'atmosfera e l'idea di stare tutto il giorno con lui era allettante, quindi gli sorride soltanto e Manuel finisce di prepare i pancake per entrambi. Una volta che hanno finito di fare colazione Manuel gli dice: «Per quanto io adori il fatto che tu sia in mutande, forse faresti meglio a vestirti, non credi?»
Simone ha dimenticato di essere parzialmente nudo... Troppo stralunato. «Hai decisamente ragione, vado subito.» ma prima di andare, vede Manuel che lo sta guadando mentre si morde il labbro inferiore, per poi passare ad un sorriso e fargli l'occhiolino. Simone se ne va con una sensazone di calore nel petto. Quando ritorna in camera prende una maglietta bianca con delle linee verticali verdi e nere, un paio di jeans blu e un paio di scarpe nere. Si dirige verso la finestra per aprire le persiane, ma appena le apre nota che il cielo si è annuvolato e presagia una pioggia da lì a poco prciò le richiude subito chiudendo anche le finestre poi. Con mille dubbi in testa che non aveva voglia neanche di dissipare perchè a Simone in quel momento importava solo di stare con Manuel, poi la sbronza di ieri sera prima o poi svanirà e con essa i relativi dubbi.
Quando scende non trova Manuel, dopo poco sente un rumore provenire dal garage e capisce che deve essere lì e lo raggiunge. Lo trova intento a lavorare su una moto, Simone si offre di aiutarlo e per un po' rimangono a lavorarci, per lo meno fin quando Manuel non decide di andare fuori per fumarsi una canna, chiedendo a Simone se voleva unirsi a lui e quest'ultimo accetta volentieri.
Una volta fuori Simone si accorge che ha iniziato a piovere leggermente , ma in lontananza si sente pure il rumore dei tuoni: «Sbrighiamoci a fumà sta canna che tra poco diluvia.»
«Vabbè, qual è il problema? Al massimo famo un passo e rientramo nel garage.» risponde Manuel.
Nel giardino c'è la macchina di Dante che ha voluto lasciare a casa perché non partiva più: si accendeva solamente il quadro, ma il motore non dava segni di vita apparenti e Manuel la stava guardando pensieroso, dopo un po' esordisce: «Senti ma perché non vedemo che problema c'ha la macchina de tu padre?» passa poi la canna a Simone.
«Ma sei matto? Se poi gli facciamo un danno ancora più enorme? Io poi non c'ho voglia de subimmelo, te lo subisci tu.»
Manuel ride, ma è intenzionato a vedere qual è il problema di quella macchina e quando finiscono la canna, Manuel corre verso la macchina nonostante la pioggia che ha cominciato ad essere più forte ed il temporale si avvicina.
«Manuel, ma che stai a fa?» Simone è incredulo, mentre lo vede aprire lo sportello ed entrare in auto. Lo raggiunge, ovviamente.
Manuel sul sedile del guidatore, Simone su quello el passeggero e sono entrambi un po' bagnati a causa della pioggia. Simone è andato in panico e comincia a fare domande a raffica a Manuel, quanto lui sia un pazzo, sul fatto che sta diluviasndo e menziona anche il fatto che il più scemo è proprio lui stesso che lo segue nelle sue follie. Manuel in tutta risposta accende il quadro e continua girare la chiave senza sentire nulla da parte del motore. In compenso parte la radio. Entrambi sobbalzano quando sentono all'improvviso gli spekers radiofonici anunciare Emma Marrone con la canzone “Basti solo tu”.
«Nooo, ma sta canzone è troppo bella!» dice inaspettatamente Manuel.
Simone è incredulo: Manuel ascolta Emma Marrone e sta per prenderlo per il culo ma la cantante proncia le prima parole della canzone:

"La luna è andata via
Tra poco arriva il sole
E intanto il tempo passa senza far rumore
È musica il silenzio per chi lo sa ascoltare"

Simone si volta verso Manuel che lo sta fissando e lui decide di non abbassarlo come suo solito, ma mantiene gli occhi fissi sull'altro.

"Per noi che per esempio non usiamo le parole per spiegare
Quello che sentiamo dentro
Perché ci basta respirarci e stare accanto
Perché ci bastano questi occhi per comprendere la verità
Quella che nessuno sa "

Manuel porta le sue mani al volto di Simone e gli accarezza la guancia con il pollice della mano destra. Avvicina sempre di più il suo volto a qullo di Simone che rimane paralizzato dall'atmosfera del momento che si è fatta più pesante. Nel frattempo sente che fuori la pioggia cade ancora più forte di prima: sente solo la musica, il rumore della pioggai e i battiti del suo cuore che ormai sono arrivati alle stelle.

"Portami dove vuoi tu
Portami lontano e non lasciarmi più
Lì dove c'è motivo per non perderci lontano da ogni dubbio
Via da ogni dolore "

Manuel porta la sua bocca all'altezza delle orecchie di Simone e gli pronuncia queste stesse parole all'orecchio sussurrandogliele piano e per un momento Simone ha pensto che in fondo forse era proprio quello che Manuel voleva. Poi quest'ultimo smette di cantare e ritorna a guardarlo in volto.

"Portami ancora più su
Dove non c'è niente e basti solo tu
Dove anche le stelle non finiscono"

Manuel lo bacia e all'inizio è un bacio lento e casto. Poi a quel bacio ne segue un secondo.
Un terzo.
Un quarto.
Poi smettono di contare e man mano chei baci aumentano, aumenta anche la passione

"Non servono bugie per me che so vedere
Che cosa si nasconde in ogni tua espressione
Una carezza data, data con tenerezza
È come regalare al dubbio almeno una certezza"

Improvvisamente Manuel si ferma, alza il volume della macchina ed esce fuori sotto la pioggia. Simone è un folle e fa lo stesso.

"E tu lo sai quando lo dico cosa intendo
Amore scusami se ancora ti difendo"

Simone vede Manuel urlargli questi ultimi versi. La musica è davvero alta e si sente perfettamente mentre si unisce al rumore della pioggia. Sono entrambi zuppi fino al midollo con due secondi che sono sotto la pioggia.

"Portami dove vuoi tu
Portami lontano e non lasciarmi più
La vita è un quadro bianco da dipingere con i colori delle scelte di ogni giorno"

Manuel viene verso Simone con un impeto tale che, il ragazzo (vicno alla macchina) sbatte lievemente contro l'autovettura quando il romano fa aderire i loro corpi e successivamente le loro bocche per far partire un'altra serie di baci che non sembravano voler cessare.

"Portami ancora più su
Dove non c'è niente e basti solo tu dove anche le stelle non finiscono"

L'unica cosa che Simone capisce in quel momento è che Manuel si è fermato quando la cantate dice "basti solo tu" come per dire a lui, a Simone Balestra, che a Manuel gli bastava. Simone, se possibile, non capiva nulla peggio di prima.

"Saremo il senso che daremo nostri giorni
Due confini che si uniscono
Saremo tutto quello che non siamo ancora stati
Saremo esattamente come noi ci siamo sempre immaginati"

A questo punto Simone si accorge che mentre si stavano baciando sono avantazi sempre di più verso casa, riesce ad aprire la porta di casa senza staccarsi dal ragazzo e cominciano ad avanzare all'interno della casa. Arrivano alla stanza di Simone, la canzone si sente in sottofondo che canta il ritornello. Arrivano sul letto, si mettono in ginocchio l'uno davanti laltro; si staccano solo per permettere ad entrambi di levarsi le magliette, successivamente Manuel inizia a passare dalla bocca al collo, dove Simone capisce gli sta facendo un succhiotto, poi passa alle spalle, poi al petto dove gli bacia ogni centimetro scendendo lentamente sempre più in basso.

"La luna è andata via
Tra poco arriva il sole
E intanto il tempo passa senza far rumore"

Queste ultimi versi della canzone sono le ultime cose che Simone ricorda prima di svegliarsi di soprassalto. Era nel suo letto, le prime luci dell'alba stavano facendo capolino dalla finestra della sua camera. Guarda il telefono e nota che aveva un messaggio non letto da parte di Manuel e si affretta a leggerlo, diceva: "Non posso credere che sei stato tu a fare tutti quei danni alla macchina. Ti rendi conto che adessi sto nei casini per colpa tua? Mi fidavo di te, ti reputavo mio amico. Mi hai mentito. Non rivolgermi più la parola, sono davvero deluso."
E allora Simone capisce che quello era solo un sogno. E che Manuel non avrebbe mai ricambato i suoi sentimenti per giunta ora era addirittura incazzato nero con lui. Ed aveva ragione. Non gli risponde, lancia il telefono in un punto indefinito della sua stanza e butta la testa sul cuscino, sentendo le lacrime che cominciavano a scorrere sul suoi viso.

 

Angolo autrice

Eccomi tornata su questi schermi e stavolta con questi due bei pupilli che la Rai ci gentilmente regalato.
Io li amo, ecco e, non avendo ancora visto nessuno che ha scritto Fanfiction su loro due, ho deciso di provvedere io stessa. Purtroppo non so scrivere cose troppo felici, perciò a questo giro vi è toccato l'angst. Però, dai, un angst un po' dolce. Non me ne vogliate troppo.
Allora, questa fic è stata scritta dopo la 1x06 quindi locatevi in quell'arco di tempo.
Ehm, a dire la verità, la parte di quella canzone di Emma (che spero abbiate sentito mentre leggevate quella parte) non doveva esserci... Però, quando scrivo, di solito mi metto un sottofondo musicale per concentrarmi meglio e mi aiuta a scrivere, ho messo il play una mia playlist a caso e quando è partita questa mi sono detta: "Noooo immagina Manuel dire queste cose a Simone" e ta-daan!
Sì, la pioggia è un po' cliché, ma fa niente: rende tutto più bello e più intenso, mi piaceva e quindi ve la beccate uguale.
Poi vabbè, io la scena hard la volevo scrivere intero, mapoi ho pensato che sarbbe stato più soddisfacente interromperla proprio mentre le cose si facevano più interessanti.
Ultima cosa: vado un po' di fretta, quindi la carico senza rileggerla, so già che ci saranno trimila errori ma provvederò a levarli il prima possibile.
Spero vi sia piaciuta. Se volete lasciate una recensione :3
See you soon
//Nadynana

  
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