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Autore: pampa98    03/12/2021    5 recensioni
[Questa storia partecipa al "Calendario dell'Avvento" indetto da Coraline sul forum "Ferisce la penna"]
«Etciù.»
I primi fiocchi di neve avevano iniziato a cadere e ammantare la città di bianco. Presto l’asfalto sarebbe stato sommerso e Asahi si chiese se i suoi compagni avrebbero accettato di fare una partita a palle di neve – come allenamento alternativo. Un’ipotesi che non avrebbe mai potuto tradurre in realtà se Nishinoya si fosse ammalato: giocare senza di lui non avrebbe avuto senso.

[Storia collegata a "Il regalo adatto", ma leggibile singolarmente]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Asahi Azumane, Yuu Nishinoya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 3: Sciarpa gialla

Breve manuale su come tenere al caldo il proprio libero

 

 

«Etciù!»
L’autunno si stava lentamente tramutando in inverno, con giornate sempre più corte e serate sempre più fredde. Asahi guardò il libero, che si pulì distrattamente il naso: indossava ancora i pantaloncini dell’allenamento e la felpa era aperta, lasciando petto e gola scoperti al vento.
«Nishinoya, dovresti cominciare a coprirti di più o rischierai di ammalarti.»
Nishinoya sollevò il volto verso di lui e gli rivolse un sorriso a trentadue denti.
«Non preoccuparti, Asahi-san» disse, alzando il pollice in un gesto rassicurante. «Ho una salute di ferro.»
Asahi sospirò e tirò il suo compagno verso di sé, cercando di tenerlo al caldo con il suo corpo.

 

❄ ❄ ❄
 

«Etciù.»
I primi fiocchi di neve avevano iniziato a cadere e ammantare la città di bianco. Presto l’asfalto sarebbe stato sommerso e Asahi si chiese se i suoi compagni avrebbero accettato di fare una partita a palle di neve – come allenamento alternativo. Un’ipotesi che non avrebbe mai potuto tradurre in realtà se Nishinoya si fosse ammalato: giocare senza di lui non avrebbe avuto senso.
«Nishinoya, non è il primo starnuto che tiri oggi» gli fece notare, mentre il ragazzo si asciugava il naso con un fazzoletto. Era arrossato per tutte le volte in cui aveva dovuto compiere quel gesto, ma nonostante questo gli rivolse comunque uno dei suoi soliti sorrisi incoraggianti.
«Asahi-san, smettila di preoccuparti, sul serio!» Gli diede una gomitata nelle costole che fece piegare in due l’asso. «Io sto benissimo.»
Asahi sospirò, massaggiandosi il fianco dolorante. Sorrise: Nishinoya era la sua roccia, anche quando era lui stesso a vacillare.
«Va bene, va bene» disse, portando un braccio intorno alle sue spalle per attirarlo a sé. Nishinoya si strinse a lui, circondandogli il busto da sotto la giacca e proseguirono in quel modo fino a casa sua.


❄ ❄ ❄
 

Il Babbo Natale segreto organizzato da Hinata era andato esattamente come aveva immaginato: tanti regali bizzarri, la palestra del Karasuno – luogo scelto per lo scambio dei doni – pieno di grida ed euforia. Asahi aveva ringraziato Kuroo per il suo regalo e poi si era avvicinato a Nishinoya, occupato a parlare con Akaashi per spiegargli perché avrebbe dovuto ringraziarlo in ginocchio per avergli regalato il primo numero di Kuroko no Basket.
«Lo so che la pallavolo è meglio, ma alcuni di questi giocatori sono davvero straordinari. C’è un tipo di nome Aomine che fa paura, emana un’aura da asso enorme! Non come questo qui» disse Nishinoya, indicando Asahi che nel frattempo si era avvicinato a loro, «che capisci essere un asso solo quando gioca.»
Akaashi annuì e lo ringraziò, per poi raggiungere Bokuto che stava saltando entusiasta insieme a Hinata.
«Ehi, Asahi-san, com’è andata con il tuo regalo?»
Asahi gli mostrò il gorilla su cui era stata cucita una maglia con i colori del Karasuno e il numero 3. Nishinoya scoppiò a ridere e Asahi si ritrovò a fare lo stesso.
«È sicuramente un regalo molto personale» disse il libero, dandogli una pacca sul braccio.
Asahi annuì. Poi, tenendo sotto controllo il tremore delle sue mani, allungò un pacco regalo verso il suo compagno. Nishinoya spostò lo sguardo dall’involucro a lui per un paio di volte. Lentamente, sollevò l’indice verso di sé, in una silenziosa domanda.
Asahi sorrise. «Sono stato fortunato: ti avevo comprato un regalo prima ancora di sapere che avrei dovuto farlo a te.»
Spinse il pacco verso di lui e Nishinoya lo aprì. Vide i suoi occhi illuminarsi per un momento, poi il ragazzo gli diede le spalle e finì di scartare il regalo.
«Ti ho detto molte volte che ho una salute di ferro» borbottò, ma Asahi avvertì il sorriso nella sua voce.
«Lo so. L’ho presa solo perché credo che il giallo ti doni.»
«Scemo!»
Nishinoya si avvolse la sciarpa intorno al collo. Era enorme e gli scendeva lungo il busto fino ai fianchi.
«Sei sicuro di non averla comprata per te e avermela solo riciclata?» chiese, tornando a fronteggiarlo mentre controllava la lunghezza del tessuto.
«È una taglia unica. Puoi avvolgerla un altro po’ se così ti dà fastidio» disse, incrociando i lembi della sciarpa intorno al suo collo.
«Così muoio di caldo!»
Asahi si lasciò sfuggire una risata. «Credo proprio di no, fidati.»
Nishinoya incrociò le braccia al petto. Il suo volto aveva assunto un inconsueto colorito rosso e Asahi si chiese se fosse stato il suo gesto a generare quell’effetto – pensiero che lo fece arrossire a sua volta.
«Ehm, Asahi-san...» Nishinoya si dondolò sul posto, guardandosi le punte dei piedi. «Avrei anch’io un regalo per te.»
Asahi sgranò gli occhi, ma prima che potesse ringraziarlo o chiedergli di cosa si trattasse, si sentì afferrare per il colletto della maglia e le sue labbra si scontrarono con quelle di Nishinoya. Il contatto durò giusto il tempo perché Asahi realizzasse cosa stava succedendo, poi il libero riportò i talloni a terra e mollò la presa su di lui. Aveva il volto paonazzo e uno sguardo molto serio quando sollevò gli occhi verso di lui.
«B-Buon Natale, Asahi-san.»
Asahi sbatté le palpebre un paio di volte, ancora troppo sorpreso per ciò che era appena successo. Poi scoppiò a ridere, di gioia, di sollievo, di amore. Gli cinse la vita con le braccia e si chinò per posare la fronte contro la sua.
«Buon Natale anche a te, Nishinoya.»


 
   
 
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