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Autore: NightWatcher96    24/12/2021    1 recensioni
"Kacchan…".
"Deku?".
"Lo so che non è più valido perché siamo alla seconda metà di gennaio ma… Buon Natale".
Il biondo solleva le sopracciglia per qualche attimo ma poi sogghigna, portandolo di nuovo a sé, contro il suo corpo.
"Buon Natale anche a te, Deku".
Ancora BakuDeku
Warning: No Quirk, Alternate Universe.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della Quirkless

A un solo giorno dal Natale ecco la mia fiction in tema Natalizio, che dividerò in due parti perché troppo ma troppo lunga. L'idea è nata dalla canzone "I Want it that Way" che è stata messa alla nuova pubblicità dei Galaxy Z-Flip. 
Detto ciò Enjoy!




 

Cause I want it that way!

 

La musica termina, dietro i cinque Idol esplodono coriandoli e luci dorate, dinanzi un forte e intenso applauso. Urla di fangirl con bacchette colorate anima come un'onda anomala gli spalti, poi pian piano lo stadio al coperto torna ad essere illuminato a giorno, segno che il concerto dei Black Boy Station o semplicemente BBS è finito.

Il leader del gruppo, Katsuki Bakugo di appena 16 anni alza un braccio in aria e inizia a salutare tentando di respirare normalmente e di calmarsi da tutto ciò che ha dato in ballo e in canto. E' elegantemente vestito con un completo rosso, con strass dorati, un pantalone di pelle e aderenti nero e scarpe corvine lucide. E' meraviglioso con quei rubini scarlatti splendenti dei suoi occhi e i capelli dorati sparati in alto.

Eijiro, il rosso crinito viene abbracciato dal biondo con la saetta, Denki, poco più in la Shoto accenna un sorriso passandosi una mano tra i capelli metà bianchi e rossi. E' stato un concerto assolutamente epico, con tantissime persone venute anche da altri Paesi per vederli esibirsi. 

Poco dopo, i quattro Idol sono nei camerini, a riprendere un po' le forze da tutto quello che è sempre un enorme stress per il corpo. Eijiro si butta a peso morto su un lettino, coprendosi gli occhi con un braccio, Denki prende posto a cavalcioni su una sedia, facendo dello schienale un comodo parapetto. Shoto è in piedi a sorseggiare dell'acqua, Katsuki è in bagno.

Tutti, però, hanno un orecchio teso ai colpi forte di tosse che sopraggiungono dalla porticina bianca della toilette di quel camerino ben attrezzato. Quando Katsuki esce ha un fazzoletto premuto contro le labbra e il volto pallido. Degna di una veloce occhiata i suoi amici prima di avventarsi sul mini-frigo e prendersi una bottiglia d'acqua.

E' ancora di spalle, il fazzoletto stretto nel pugno sinistro, non permette di farsi vedere da nessuno ma il suo viso è un cozzare di emozioni contrastanti e negative.

"Stasera hai avuto due volte un calo di voce" inizia casualmente Shoto, con aria bonaria e preoccupata.

"Eh, già. Per fortuna Eijiro ha sovrastato il tutto e nessuno si è accorto di nulla" continua Denki.

"E non è la prima volta" sospira il rosso crinito, mettendosi seduto sul letto. "Baku-bro, sai che non ci immischiamo nei tuoi affari ma tu sei il nostro leader e dobbiamo saperlo".

Katsuki si irrigidisce, stringendo duramente la bottiglia di plastica che nella sua mano ha uno scricchiolio nitido e fastidioso. Si volta leggermente e lancia il fazzoletto nelle mani di Eijiro che quando lo apre ha quasi un colpo. Ci sono macchie di sangue fresco.

"Lesione alle corde vocali. Se canto ancora rischio di spezzarmele e dovrò operarmi a breve" spiega rassegnato.

"E… quando…?" balbetta incredulo Denki.

"Non hanno ancora fissato l'operazione con precisione, speravano che la cura di Shujenzi-san avrebbe fatto miracoli… e invece no" racconta Katsuki, tossendo un po'. Ha la voce più rauca adesso e deglutisce in continuazione per riflesso della sua laringe arrossata e cruda che chiede acqua in continuazione. "Non volevo vi preoccupaste".

"Pensavi che non ce ne saremmo accorti?" scatta Denki, furioso. "Dannazione, siamo amici, Katsuki!".

"Io dico che invece dovremmo preoccuparci di cercare un sostituto per evitare che rimaniamo senza un Leader" interviene fermo Shoto, con sguardo bruciante di determinazione. Tutti lo guardano come se ha appena detto un'eresia. "Sapete che senza un Leader il nostro gruppo non può esibirsi".

"Ma… non sarà affatto facile e poi dobbiamo istituire sicuramente svariati provini" si lamenta Denki. "Non abbiamo poi così tanto tempo; il prossimo concerto è a Musutafu tra tre venerdì, prima di Natale".

"Dannazione, è vero" sibila a pugni stretti Eijiro. 

Katsuki sospira pesantemente, lasciando il camerino: non si sorprende di vedere il loro manager Yagi Toshinori guardarlo con profonda preoccupazione. Si inchina un po' per porgere scuse che non dirà mai a parole.

Ha solo bisogno di schiarirsi le idee…

 

"I want it the way! Tell me why…"…

 

"Ti piace proprio questa boyband, Izuku-kun!".

Il suono di quella voce femminile e stupita piacevolmente fa alzare un ragazzo androgino e basso dal piano dell'aula musica, in un fracassante stridio del sedile che cade sul palco in legno. 

"U… Uraraka-san… mi hai proprio spaventato…!" balbetta il verdino, rosso come un pomodoro. 

L'altra ragazza dalle gote deliziosamente colorate di rosa gli si avvicina, osservando il piano da muro e il sedile sul pavimento. Non chiede aiuto nel rialzarlo e sedersi. Lei non sa suonare, pigia solo qualche tasto mantenendo un sorriso gentile.

"Hai una bellissima voce, Izuku-kun. Potresti essere famoso perché saresti un artista completo" inizia casualmente, spostando le dita su un Sol, poi un La e infine un Re. Un accordo interessante, pensa. "Sai cantare, sai tenere il tempo, sei bravo con il piano, la chitarra e anche a ballare".

Izuku abbandona il suo imbarazzo e sospira tristemente, prendendo posto accanto a lei. Inizia a suonare un paio di note al basso, prima un accordo maggiore che poi muta in uno minore e infine un arpeggio in quattro quarti. Ochako resta ferma, si sposta leggermente, prende la mano destra dell'altro e l'appoggia sui tasti incitandolo silenziosamente a suonare. 

Istintivamente Izuku esegue, suonando la melodia che stava cantando poco prima. 

-Quando suona Izuku-kun è un'altra persona. E' libero, senza pensieri, solo talento puro- pensa Ochako, con occhi tristi.

Poi ha un'illuminazione: Izuku si è fermato, probabilmente vuole iniziare a suonare da zero "I want it that way" e lei ha l'opportunità di immortalare il tutto in un filmato. Afferra il suo modesto Iphone e inizia a registrare, tanto sa che Izuku sarà totalmente assorbito dalla musica.

La giovane si sposta verso i gradini del palco, per avere una migliore angolazione e trattiene il fiato quando il talento canoro di Izuku inizia a risuonare nell'aula musicale con un perfetto riverbero, come se il tempo si congela e tutto è solo sfondo dietro di lui. 

 

"Mamma, anche io voglio diventare un Idol! La maestra ha detto che sono bravo con il piano e so cantare bene!".

Inko Midoriya sorrise al suo bambino di dieci anni che continuava a saltellare felice senza staccarsi dalla sua mano ma sospirò piano. 

"Izuku, tesoro, lo sai che papà vuole che diventi un avvocato di successo. Non devi più pensare alla musica ma a iniziare a studiare come si deve. L'anno prossimo andrai alle medie, è importante che lasci questo sogno infantile e insegui la vocazione che ha da sempre reso i Midoriya persone di grande successo".

Il bambino si fermò, lasciandosi tirare la mano da sua madre che non ebbe bisogno di chiedergli il motivo di quel gesto. Si inginocchiò dinanzi a lui e gli aggiustò il berretto sui capelli smeraldini impossibili da pettinare. Izuku si tratteneva dal piangere senza molto successo e le lacrime gocciolavano di già lungo il suo viso lentigginoso. 

"Ma io non voglio essere un avvocato… né un medico… voglio essere un artista…" ammise, singhiozzando. 

Inko lo abbracciò al petto e non osò lasciarlo andare neanche per un istante. Sapeva che Hisashi poteva essere un uomo violento quando si toccava l'argomento dei sogni futuri e non voleva più vederlo far del male a Izuku…

 

Ochako stoppa la registrazione rinfoderando il cellulare nella tasca della sua gonna scura quando nota una lacrima colare lungo la guancia di Izuku, a canzone finita. Conosce la sua triste storia, gli porge un caldo abbraccio, lasciandolo quasi sfogare in silenzio contro la sua spalla. 

"Ho sentito che i BBS stanno cercando un nuovo cantante per il gruppo" inizia casualmente.

L'altro freme leggermente, staccandosi per guardarla con i suoi espressivi occhi smeraldini colmi di curiosità. Ochako annuisce con un sorriso bonario intravedendo un flebile luccichio di speranza.

"Perché? Hanno già dei Vocalist eccezionali!" chiede Izuku, fissando il piano con aria sconsolata.

Ochako smanetta sul suo Iphone trovando rapidamente ciò che aveva accennato poco prima e glielo punta contro il naso con uno sguardo raggiante ma di chi la sa lunga. Izuku da una rapida occhiata ma si allontana gesticolando con le mani avendo perfettamente compreso che all'amica storica è appena arrivata un'idea decisamente sballata.

"Non starai mica pensando che dovrei partecipare ai provini?!" esclama negando. "Ochako, per favore!".

"Izuku, tu sei un talento sprecato qui e credo che dovresti assolutamente fare questo provino per diventare Cantante e Ballerino dei BBS!" spiega semplicemente la ragazza, fingendo di scorrere con un esile indice sul display del cellulare.

"Lo sai che mi è assolutamente proibito! Secondo te perché non partecipo mai a recite musicali e quant'altro? A casa mia non posso neanche cantare!" mitraglia Izuku sconvolto.

Segue un leggero silenzio interrotto da qualche accenno di fiato grosso del verdino ma Ochako non ha intenzione di mollare tutto. Ha conosciuto Izuku in prima elementare e tra di loro si è subito stabilita una così solida amicizia da sembrare fratello e sorella. 

"Qui dice che serve un cantante perché il loro leader ha un problema alle corde vocali e se non trovano un cantante non potrà operarsi" legge Ochako.

Izuku sbolle immediatamente dalla sua rabbia, avvicinandosi cautamente. Anche lui legge e vede le foto del biondo leader con alcune indiscrezioni sul suo conto. Non l'avrebbe mai detto!

"Penso che sia la perfetta occasione per dimostrare al mondo che sei arrivato, Izuku-kun".

Izuku annuisce debolmente poi la campanella suona ed entrambi tornano nel loro mondo fatto di lezioni e di compiti…

 

"Accidenti, sono stanco morto!".

Denki si getta a peso morto sul tatami della palestra dove hanno ballato e provato per quasi 4 ore intere. E' madido di sudore e ha dolore dappertutto ma ci è abituato. 

Anche gli altri sono affannati, perfino Katsuki che nonostante non canti si allena correntemente. 

"Pensate che avranno già trovato il sostituto di Katsuki?" domanda, mettendosi poi seduto.

"Difficile dirlo. All Might e Aizawa hanno iniziato proprio stamattina con i provini e ho sentito dire che non hanno trovato neanche un candidato" spiega Eijiro, gettando un'occhiata sul corpo di Katsuki rimasto in piedi e di spalle. "E' difficile sostituirti, amico. Se non impossibile!".

Il biondo si passa una mano tra i capelli ma non risponde, preferisce andare a prendersi una bottiglia d'acqua dalla panchina in fondo alla loro palestra personale.

"E' di malumore, eh?" constata Denki.

"Chi non lo sarebbe sapendo che non potrà esibirsi?" fa eco Eijiro, guardando poi Shoto che armeggia con le dita sul suo cellulare con fare totalmente assorto. "Ehi, Shoto, che cosa stai guardando?".

"Aizawa-sensei ha inviato una mail".

"E che dice?" è la risposta curiosa di Denki.

"Che su duecentoventi ragazzi non è stato scelto neanche uno". 

Eijiro fischia scuotendo leggermente la testa. Lo sapeva. Lo aveva appena detto, del resto! Sostituire Katsuki è impossibile; non ci sono artisti giovani e anche belli come lui capaci di eccellere in ogni cosa come dei geni contemporanei. Si sente un po' preoccupato perché il tempo passa; se non trovano un altro membro del gruppo non potranno esibirsi. 

In quel momento il cellulare di Katsuki inizia a suonare con un motivo Rock; il biondo spalanca un po' gli occhi nel leggere il nome sul display del suo Iphone rosso ultimo modello. E risponde; la sua voce è molto rauca, bassa e graffiante. Niente a che vedere con quella intonata e potente, terribilmente sexy che sono sempre stati abituati a sentire. 

Dura qualche attimo quella chiamata, poi Katsuki fa segno ai restanti tre Idol di seguirlo e di presentarsi nell'ufficio di All Might alla fine del corridoio a specchi di quella speciale palestra.

"Ah, eccovi qui, Shonen" introduce l'uomo biondo visibilmente trafelato. "Mi è appena giunto un video e credo che dovreste guardarlo. Per cui mettetevi comodi". 

Ben presto sul televisore al muro da quarantasette pollici si accende e il video di un ragazzo dagli spettinati capelli smeraldini che suona al piano e canta inizia a risuonare nel piccolo ufficio…

 

"Che cosa hai fatto?!".

Izuku continua a vomitare parole su parole quasi senza senso dopo che, nel pomeriggio, Ochako gli aveva inviato un messaggio di finte scuse. Ancora non può credere che la sua amica abbia fatto questo sapendo che non poteva farlo! 

"Ochako, come ti è venuto in mente di filmarmi mentre cantavo e per di più di inviare quella terribile performance alla casella postale del manager addirittura dei BBS?".

"Lo sai che sono abbastanza brava quando si tratta di cercare le cose, ho imparato dal migliore dopotutto!" sorride l'altra.

Izuku è un vero genio dell'informatica, ha programmato il suo primo videogioco per computer a nove anni. 

"Sì, d'accordo, ma come hai fatto lo stesso?! Yagi Toshinori non metterebbe mai la propria casella postale su un sito per farsi inondare di video di ragazzi di talento!".

"E infatti non l'ha fatto. Non posso prendermi il merito" ammette la ragazza con una linguaccia.

"Ochako, non farmi impazzire più di quanto non sia già" l'avverte stanco Izuku.

"Mio padre è un sottoposto di Aizawa Shota, che si occupa della parte burocratica e amministrativa della Shining Project, la casa produttrice che detiene di diritti e le canzoni dei BBS. E' bastato che gli chiedessi un piccolo aiuto per te e si è subito fatto in quattro per parlare con il suo capo".

"Quindi tuo padre lavorando nel settore di luci e suoni per concerti e costruzioni di strumenti musicali ha come capo Aizawa?" geme Izuku, impallidendo. "E da quando?!".

"Da sempre. Quando sono nata, Aizawa ha fondato la Matthal, una delle più grandi fabbriche di strumentazione musicale e ha assunto mio padre che dimostrandosi molto in gamba è arrivato a un'ottima posizione. Si può dire che siano ottimi amici" spiega Ochako con immenso orgoglio. "Non te lo avevo detto?".

"Mai".

"Ora lo sai" ridacchia la moretta, sorridente. "Su, su! Non dovresti farne una tragedia; ho solo pensato che mi sembrava un'occasione perfetta per te  che non avresti mai dovuto perdere ma non è detto che tu venga scelt-".

Il cellulare di Ochako si illumina e inizia a vibrare; la ragazza si affretta a rispondere con un cenno di scuse a Izuku che si ammutolisce con ancora un'espressione amareggiata sul viso.

La chiamata dura veramente poco e quando termina, Ochako si volta verso Izuku con un'espressione scioccata e la bocca spalancata. Il verdino solleva un sopracciglio non riuscendo a comprendere molto bene ma non ha il tempo di domandare nulla che l'altra lo afferra per un polso e corrono a perdifiato verso il duplex degli Uraraka, a circa cinquecento metri dal modesto appartamento dei Midoriya.

"Ochako, non correre! Che succede?!" esclama Izuku, cercando di non inciampare in qualche cosa.

"Vieni, presto! E' importante!".

Come quella confusione svanisce, Izuku ben presto si ritrova seduto sul divano in similpelle color beige nel salotto del piano inferiore di casa Uravity, sotto lo sguardo indagante di un uomo dai neri capelli raccolti in una coda di cavallo, un uomo e una donna molto più gentili. Izuku conosce molto bene il signor e la signora Uravity ma quello che sembra un mezzo zombie? 

"Perdona l'irruenza di mia figlia Ochako, Izuku-kun" introduce l'uomo. "Ma è veramente molto importante e non possiamo far perdere tempo ad Aizawa-sama".

"Ci conosciamo Uraraka-kun. Lasciamo perdere queste formalità" risponde il corvino con un accenno di sorriso.

Izuku inizia lentamente a mettere insieme i pezzi e non può far a meno di sentire il corpo tremare, il respiro accelerare e il cuore che rischia di sfondargli la gabbia toracica. Maledice il suo affinato intuito, anzi, maledice pure di essere l'autore di quel dannato video!

"Uraraka-kun mi ha dato il video che ha registrato ieri la tua amica. Tu devi essere Midoriya Izuku" introduce calmo Aizawa. L'altro annuisce trattenendo il respiro. "Bene. Io sono Aizawa Shota e immagino che mi conoscerai". E di nuovo Izuku annuisce, questa volta espirando impercettibilmente. "Sei il candidato che stavamo cercando. Perché non sei venuto a fare il provino se hai un talento pari a quello del nostro Idol Katsuki Bakugo?".

"Posso spiegartelo io, Aizawa-san" risponde il padre di Ochako che inizia a raccontare della triste storia dell'amico di sua figlia che a poco a poco ha iniziato a vedere come suo. 

A fine racconto l'uomo annuisce un po' perplesso. "Quindi i suoi genitori non lo sanno e non darebbero certamente la loro autorizzazione… E' un vero peccato".

Izuku si sente schiacciato ancora una volta dalla realtà, una in cui non potrà mai sfuggire.

"A questo penseremo dopo; non posso certo farmi sfuggire un talento del genere. Ma ho bisogno di una piccola dimostrazione" riprende Aizawa con estrema calma. "Uraraka-kun, so che un tempo suonavi in una piccola band ai tempi della U.A…".

"E ricorda bene, Aizawa-san, visto che non ho mai buttato la mia fida chitarra" sorride raggiante l'uomo, andando a prendere quanto detto da un baule in un piccolo sgabuzzino. Prova velocemente qualche accordo, tira e ammolla qualche corda per ottenere più o meno un uomo abbastanza armonioso e fa cenno a Izuku di alzarsi e prenderla. "Sai suonarla?".

Izuku annuisce. "Più o meno. Studiare da soli è difficile".

"Canta qualcosa" incita Aizawa.

Izuku ha il batticuore, le dita gelide che quasi non riesce a controllare bene, un saporaccio nella bocca e le gambi molli. Non vuole di certo svenire dinanzi a tutti: sa riconoscere una buona opportunità e non ha alcuna intenzione di sprecarla. Dovrà solo fingere di essere a scuola come al solito e di suonare sapendo che non c'è nessuno ad ascoltarlo. 

Pian piano gli allarmi del suo corpo si spengono e riacquista un po' di lucidità mentale; prende un profondo respiro e suona il primo accordo. Suonerà la canzone del video. 

Quando inizia a cantare non nota il sorriso soddisfatto di Shota, né che abbia già inviato il video di Ochako ad All Might. Hanno trovato ciò che cercavano. I BBS potranno ancora brillare a lungo…

 

"Caspita, ma ha proprio talento quel ragazzino!" espira incredulo Denki.

"Ha la vostra stessa età, in realtà, Kaminari Shonen" spiega All Might mettendo in pausa il filmato prima che possa spegnersi automaticamente il televisore. "E' stato un caso fortunato che uno dei dipendenti di Aizawa gli avesse mostrato il video fatto da sua figlia".

"In effetti!" concorda Eijiro. "Perché non è venuto a fare il provino? Vi avrebbe risparmiato un bel po' di tempo".

"Aizawa non mi ha ancora spiegato ma pare sia una questione abbastanza delicata". 

In quel momento Katsuki inizia a tossire; a primo impatto sembra un colpetto nato quasi ironicamente per smorzare il silenzio dopo l'ultima risposta di All Might ma cresce fino a diventare incontrollabile contro quella mano premuta sulle labbra per smorzare quel suono tanto preoccupante.

Eijiro sposta delicatamente il Leader su una delle sedie dell'ufficio, Shoto gli riempie un bicchiere d'acqua e glielo porge, Denki gli offre un fazzoletto. La tosse dura qualche altra manciata di secondi prima che Katsuki possa riprendersi, asciugarsi le labbra e il palmo sporchi di sangue e bere un po'. 

"Va meglio?" domanda apprensivo Eijiro. 

Il biondo annuisce appena, deglutendo. Il dolore alla laringe è più forte e dentro di sé spera di operarsi quanto prima per tornare alla vita che si è orgogliosamente scelto. Non può dirlo apertamente ma è fortemente adirato per aver trovato un suo sostituto. Quell'insulso tappetto ha dimostrato delle doti non indifferenti e quando ha visto il video la gelosia lo ha punzecchiato un po'.

Una vibrazione sul cellulare di All Might cattura l'attenzione generale: il biondo uomo legge rapidamente la notifica di un messaggio di Aizawa e sorride calorosamente. 

"Saranno qui a momenti" dice.

Katsuki sbuffa leggermente, fissando un punto indefinito della piccola stanza minimalista, Eijiro e Denki iniziano a parlare animatamente di questo nuovo ragazzino promettente, Shoto invece prende posto accanto al biondo senza però guardarlo. Conosce il suo carattere e non vorrebbe iniziare un dibattito senza capo né coda, non dopo un intenso allenamento di danza.

Il caso vorrà un'attesa insulsa di appena tre minuti dalla ricezione del messaggio di Aizawa; a poco a poco dal corridoio crescono due voci che parlano con calma, la prima è molto piccina e si ode a tratti, la seconda è quella più matura e mascolina. Prima ancora che le menti possano iniziare a giocare su chi siano quelle due voci, alla porta si odono tre netti tocchi.

All Might apre immediatamente, facendosi di lato per far accomodare i due ospiti. Aizawa saluta con cenno, stringendo una cartellina nera sotto al braccio destro. Squadra velocemente i quattro Idol, poi si tira leggermente la cravatta e senza troppe cerimonie prende posto alla scrivania di Yagi Toshinori, lasciando Izuku fermo dinanzi alla porta con un'espressione imbarazzata e sfuggente soprattutto agli sguardi taglienti di Katsuki.

"Lui è Izuku Midoriya, 16 anni, nato nella prefettura di Miyagi ma tutt'ora vive a Musutafu" introduce sintetico Aizawa, intento a sfogliare alcuni fogli contenuti nella cartellina nera con una lampo. "Puoi accomodarti dove vuoi, anche vicino a Katsuki" prosegue, quando gli rivolge un'occhiata. 

L'altro annuisce ma prima ancora che possa mettersi comodo accanto a quello che sembra un cane rognoso pronto ad azzannarlo, Ejiro si scambia di posto con Denki e lo fanno accomodare letteralmente al centro. Shoto, Katsuki, Eijiro, Izuku e Denki. Aizawa per un momento rimane a fissare i volti dei cinque fanciulli con un certo interesse.

"Yagi, penso che non sarà semplicemente una sostituzione!".

Il biondo non comprende, l'altro gli fa cenno di avvicinarsi e di guardare i ragazzi dalla sua stessa prospettiva frontale e ben presto comprende il perché. Izuku è l'ultimo componente che stavano segretamente cercando da molto, molto tempo.

"Sì, è proprio un bel quadretto" sorride calorosamente. "Ma conoscendoti, Shota-kun, credo che tu voglia mettere alla prova i ragazzi, eccetto Katsuki per il suo infortunio".

"Mi conosci bene" risponde l'altro quasi con uno spolvero di ironia. "Ragazzi, andate nella sala prove".

Ubbidienti, i cinque giovani lasciano l'ufficio svoltando rapidamente a sinistra verso una rampa di scale che li guiderà al piano superiore in una piccola stanza insonorizzata dove un tecnico del suono armeggia tra mixer e computer. E' totalmente assorto, anche se ha le cuffie abbassate per prestare sempre un orecchio a qualunque distrazione.

"Yamada-san è sempre qui" commenta ironico Denki. "Penso ci abbia fatto la residenza!".

"Ma lui ha una casa dove andare" risponde Shoto.

I ragazzi, perfino Izuku, si concedono una risatina alla risposta fin troppo ingenua di Shoto che non comprende ma accenna un sorriso per non fare la figura dello stupido di turno. Hisashi Yamada, detto scherzosamente Present Mic per il suo timbro vocale potente e la mania di urlare inizia a salutarli e a parlare.

"Non si sente niente qui!" stoppa Eijiro, facendo segno con le mani a coppa accanto alle orecchie. 

L'altro solleva un indice e attiva un bottone rosso sulla console dinanzi a lui dietro quell'enorme e pesante vetrata. 

"Scusate ragazzi. Dovete registrare?" chiede.

"No, Aizawa-san ci ha chiesto di aspettare qui" risponde Denki, indicando con un cenno del capo Izuku che stava guardando la saletta con enorme interesse e adorazione. "Abbiamo un candidato! E' veramente forte, si chiama Izuku Midoriya!".

Present Mic abbassa gli occhiali progressivi sul naso affilato per scrutare attento quel ragazzino dalla chioma smeraldina e i grandi occhi espressivi. Gli basta un attimo prima di annuire con un sorrisetto e appoggiarsi al sedile imbottito della sua poltrona e armeggiare qualcosa sul suo computer. 

La porta alle spalle di Hizashi si apre con Shota e Yagi che iniziano immediatamente a spiegare al biondo dall'acconciatura alla Elvis Presley di almeno tre volte più alta cosa andranno a fare. Dopo qualche attimo si passa ai fatti.

"Hizashi metterà la canzone con la quale vi siete esibiti l'ultima volta; la parte di Katsuki la salteremo. Izuku, per ora limitati ad ascoltare. Saranno solo cinque minuti, poi la canterai tutta tu. Conosci le parole, vero?".

Il giovane, deglutendo annuisce e si mette il più in disparte possibile, schiacciato contro la parete della sala, tentando di non guardare Katsuki che non ha smesso di dargli occhiate truci.

E fra note, canzoni, tempo e sensazioni meravigliose, la perfetta sincronia di Shoto, Eijiro e Denki scaturisce un groppo di emozioni nel petto di Izuku portandolo a versare una lacrima di una sottile possibilità che il suo sogno di possa avverare. Ora tocca a lui, lo intuisce dai sorrisi raggianti di Denki ed Eijiro e quello più modico di Shoto e non può fare a meno di sentire un batticuore violento, una sensazione di torpore, le gambe molli e fame d'aria. Non vuole svenire a pochi passi da quel microfono! 

"Dacci dentro, Midoriya!" sostiene Eijiro, mettendogli un paio di cuffie sulla testa. 

E viene lasciato da solo, tutti a fissarli dall'altra parte del vetro con trepidante attenzione. Izuku ha veramente una paura incredibile che sente addirittura di collassare da un momento all'altro facendo una pessima figura. Si odia così tanto per essere diventato apprensivo, ansioso e così debole. 

La canzone inizia, le sue paure scompaiono all'istante nel momento stesso in cui ode l'introduzione della chitarra acustica e sente dentro di sé un conto alla rovescia prima di aprir bocca e calibrare bene il fiato. 

Alle prime parole di un testo che conosce a memoria, i ragazzi e Present Mic hanno la stessa pallida reazione. 

"Ma questo ragazzo…!" squittisce l'ultimo citato, alzando un cursore sul mixer. "… è fenomenale! Ha una voce equilibrata, perfetta, che non devo neanche azionare l'Auto-Tune!".

Katsuki è veramente incazzato, con le mani formicolanti di sudore e voglia di spaccare la faccia a quella brutta copia di se stesso che hanno scelto per puro caso. Non ha niente di speciale Izuku eppure è come la miccia accesa della sua esplosione; si sente spodestato dalla sua posizione di Idol e soprattutto di Leader! No, è inammissibile!

"Mi piace!" sogghigna poi Denki. "Ho proprio voglia di fare un duetto con lui!".

Shoto è perfettamente d'accordo, tanto che entra nella sala prove dove Izuku è ormai un peperone e indossa le cuffie accennando un sorriso bonario. 

"Quel ragazzo non lo capisco mai ma stavolta ho afferrato il concetto" ridacchia Hizashi. "Proviamo quest'altra canzone, vediamo che sapete fare"…

 

Izuku è combattuto. 

Da un lato è estremamente felice che dopo la scuola passa l'intero pomeriggio a provare danze e canzoni con i BBS, scoprendoli decisamente molto più amichevoli di quanto avesse inizialmente pensato; dall'altro è infelice. Ogni figlio vorrebbe condividere esperienze e soddisfazioni con i propri genitori e invece deve tacere, dicendo a sua madre che dopo la scuola si ritrova in biblioteca a studiare e a ripassare per diventare un futuro avvocato di successo come imposto da suo padre. 

E la grassoccia donna ha perfettamente abboccato, rendendo al figlio le cose più semplici.

"Come sta andando allora?" chiede curiosa Ochako. 

Sono fuori la scuola superiore e stanno aspettando che smetta di piovere per potersi dividere; la prima andrà a casa, il secondo in Agenzia, la Shining Project per le solite prove. La sera del concerto si sta avvicinando sempre di più: ormai mancano solo due settimane.

"Bene; le prove sono dure, la dieta è dura, gli allenamenti sono anche duri ma tutto sommato mi sto davvero divertendo, Ochako-chan. E' come se vivessi una vita parallela, quella che ho sempre sognato" racconta il verdino, fissando le sue scarpe con un dolce sorriso.

"Mi fa piacere. Io e la mia famiglia verremo sicuramente a vederti".

Izuku apre la bocca per dirle qualcosa ma una piccola berlina blu elettrico sfanala verso di loro. 

"Devo andare. Papà è arrivato. Vuoi un passaggio?" dice la dolce Ochako.

"No, tranquilla. Aizawa-san sta per arrivare" nega piano l'altro. "Aspetta!" ferma, poi, tirando fuori dal suo mastodontico zaino giallo un piccolo ombrello che le porge. "Non bagnarti. Me lo restituirai domani".

La ragazza sorride genuinamente, schioccandogli un bacio veloce sulla guancia e aperto l'ombrello corre verso l'auto del genitore salutandolo prima di svanire nell'abitacolo. Il padre di Ochako bussa con il clacson il verdino, per ringraziarlo e salutarlo e vanno via.

Lentamente Izuku si ritrova ad essere completamente da solo sotto il pergolato dell'edificio. Nervosamente inizia a controllare il suo modico smartphone decisamente logoro dal tempo ma l'ultimo messaggio di Aizawa risale a un'ora prima. E' un po' perplesso; di solito Shota è un uomo preciso e avverte sempre prima di cambiamenti. 

Si è dimenticato di lui?

Izuku sospira, rinfoderando il cellulare nella tasca della sua divisa scolastica quando questo s'illumina e vibra. Colto da più che visibile speranza si affretta a rispondere. E' Yagi Toshinori. Nella chiamata che dura qualche minuto Izuku comprende che Aizawa ha accompagnato Katsuki da un dottore perché ha tossito sangue e si scusa per non essere passato. Ci penserà All Might che è in arrivo.

Neanche il tempo di rinfoderare nuovamente il cellulare in tasca che un'auto nera elegante gli sfanala ed entra lentamente nel cortile della scuola. All Might scende e ignorando la pioggia lo fa salire subito sul seggiolino anteriore, accanto a lui e insieme ripartono. L'agenzia dista due chilometri dalla scuola che frequenta Izuku.

"Come sta Katsuki-kun?" domanda improvvisamente il verdino.

"Sta sforzando le corde vocali. Lui è molto testardo; anche se non canta insieme a voi altri si allena a casa e questo lo sta portando inesorabilmente al declino" spiega il biondo, stringendo un po' i pugni sul volante. Ora sono fermi a un semaforo. "E' molto gentile da parte tua preoccuparti, Midoriya Shonen".

"Vorrei solo essere amico di Katsuki-kun. Da quando ho iniziato a venire alle prove è sempre scontroso… forse non gli piaccio neanche un po'" ammette Izuku con un triste sorriso.

"Non devi neanche pensarlo, Midoriya Shonen. Con il tempo imparerai che Bakugo Shonen è un ragazzo molto fuori gli schemi. Se non ti avesse accettato non saresti stato insieme ai BBS".

Izuku non si sente meglio dopo quelle parole ma annuisce con un sorriso gentile e tace fino a quando non giungono in agenzia. All Might lo porta rapidamente in palestra dove Shoto, Denki ed Eijiro stanno già provando dei nuovi passi di danza. Non appena li vedono sorridono calorosamente.

"Bakugo Shonen?" domanda All Might. 

"Ancora nulla. Ma credo stiano per tornare" spiega Eijiro. 

"Va bene. Fate dieci minuti di pausa e mangiate qualcosa" conclude frettoloso il biondo, guardando poi Izuku. "Forza, Midoriya Shonen, mangia anche tu".

E ben presto i ragazzi si ritrovano seduti su alcune panche di legno nella palestra a mangiare dei bentou proteici. Izuku ha scoperto che Shoto ama la soba fredda, Denki è sempre affamato, Eijiro invece ama la carne. Gli è parso di vedere più volte che Katsuki ama il cibo piccante. Se potesse, adesso mangerebbe un paio di Katsudon e invece oggi sua madre gli ha cucinato del riso scondito e in bianco con qualche mezzo polipo. A volte non sa se lo faccia apposta oppure davvero non ha tempo.

Izuku non ha neanche fame, dopotutto; appena porta un po' di riso alla bocca si sente un conato di vomito. Il riso è cucinato veramente male, ha un retro sapore che non riesce a definire ma deve comunque mangiare il tutto o non avrà abbastanza energie. In mattinata ha preso solo del succo alla pesca e nulla più.

Ben presto, però, Izuku scopre di aver fatto un errore madornale. Nel bel mezzo delle prove dove si dimostra un abilissimo ballerino inizia a sentire lo stomaco dolorante e un senso crescente di nausea. Cerca di ignorare i malesseri il più possibile, deglutendo in continuazione e per riflesso la saliva ma proprio quando entrano Aizawa e Katsuki, non riesce a resistere e si fonda in bagno, lasciandosi alle spalle una certa preoccupazione e sbigottimento.

Vomita tutto, chino sul wc: Izuku non ha digerito assolutamente nulla ma il dolore non va via, anzi, si sente spossato e le sue viscere contorte. Trema, ha le lacrime agli occhi e la sensazione continua di doversi liberare di qualcosa ma non sa cosa.

Nel suo delirio di pochi minuti che sembrano ore Izuku non si accorge di Shota che lo guarda preoccupato. E' come una sensazione magnetica quando incrociano i loro sguardi: se per l'uomo è dispiacere, per l'altro è paura che a causa del suo malessere verrà sicuramente licenziato e tutto finirà.

Questa nuova ondata di ansia lo fa barcollare verso il lavandino, fissando se stesso ormai pallido nello specchio. 

"Stai meglio, Midoriya?" domanda Shota. 

"Sì… il riso cucinato da mia madre… non avrei dovuto mangiarlo…" ammette con un mezzo sorriso.

"Puoi sempre usufruire della mensa della nostra agenzia come tutti gli altri".

Izuku nega ma ringrazia. "Mi dispiace aver accolto così bruscamente Katsuki-kun… come sta?".

"Vieni, ne andremo a discutere nell'altra stanza. Qui non mi sembra un ottimo posto"…

 

Izuku è seduto in un angolo della palestra mentre fuori il temporale ruggisce e ha reso quel pomeriggio talmente scuro da sembrare notte fonda. Ha le membra stanche e doloranti, sono ben due giorni che non mangia nulla ma non lo sa nessuno. Sua madre sta cucinando disgustosamente i suoi bentou e lui alla prima occasione li svuota in qualche cestino del parco, fingendo di mangiare. Come potrebbe fare altrimenti? Ha paura di avere un'ulcera! 

Nota la mano che stringe la bottiglia a metà d'acqua tremare, così come le ginocchia che tiene premute contro il petto. E' da solo; gli altri ragazzi sono a pranzo e lui non ha voluto andarci. Non vuole vedere Katsuki: dopo che si era fiondato in bagno a vomitare ben una settimana fa, il biondo ha iniziato a guardarlo ancor più male e a fargli dispetti peggio di un bambino.

La vista gli si sta annebbiando, sente un ronzio nelle orecchie e una moltitudine di pensieri gli attanagliano la mente mentre respira pesantemente, fissando il vuoto, con il volto sempre più madido di freddo sudore. 

Non ode nulla. Rivive alcuni ricordi dolorosi, dove inconsapevolmente porta una mano al braccio destro e osserva con maggior lucidità le cicatrici che ricoprono ad anello la sua mano destra. I suoi occhi si sono riempiti di lacrime.

"Hai un aspetto di merda".

Izuku sobbalza come scosso da una profonda scossa elettrica, cercando di capire l'origine di quella burbera e meno rauca voce. Contro una delle luci calde del soffitto riconosce una chioma bionda. 

"Katsuki-kun" espira, prendendo un sorso d'acqua ma senza rimettersi in piedi. Distoglie perfino lo sguardo non riuscendo a sopportare quegli smeraldi rossi che lo fanno trasalire. "Tu e gli altri avete finito di pranzare?".

L'altro non risponde, incuriosito piuttosto da quelle cicatrici mai viste prima. Quella sul braccio è rossa e sembra ancora dolorosa. 

"Un Idol cura il suo aspetto" inizia casualmente il biondo, catturandogli l'attenzione. 

Izuku porta immediatamente la mano contro al braccio, cercando di nascondersi improvvisamente a disagio. Il biondo gli si accovaccia dinanzi, con le mani buttate in avanti a ciondolare e lo fissa ancora più intensamente. 

"Ci si può lavorare sul tuo aspetto ma non su quella cicatrice. Un Idol deve sempre essere perfetto". Il verdino deglutisce, incapace di evitare quegli occhi tanto belli e maliziosi che lo fissano senza pietà. "… Deku".

Il cuore di Izuku ha un battito mancante e quella sensazione di torpore che lo attanagliava scoppia come una bolla. Il viso di Katsuki sembra essere diventato quello di un demone, con un sorrisetto malizioso e insopportabile e gli occhi pieni di cattiveria. E' quasi un paradosso, considerato che pochi attimi prima quello era stato un ragazzo quasi in vena di dispensare importanti consigli senza secondi fini.

Izuku sospira e si alza, appoggiandosi di schiena contro le pareti rivestite in toghe di legno lucido, rendendo nel complesso la palestra una sorte di camera rustica molto spaziosa. Non gli piace per niente quel nome udito ma Katsuki non sembra disposto a lasciar in sospeso il discorso.

"Il tuo nome è perfetto. Ti chiamerò Deku".

"E perché?" chiede il verdino, cercando di superarlo per riprendere l'allenamento.

"Perché sei un completo idiota!" scatta l'altro, parandoglisi dinanzi con rapide falcate. Izuku aggrotta le sopracciglia con evidente rabbia. "Ti ho visto. Vuoi metterti in mostra e in competizione con me. Non vieni a mangiare con noi altri perché ti senti superiore a noi vero? O forse sei troppo grasso e vuoi metterti a dieta morendo di fame?!".

Izuku ha una rapida contrazione involontaria delle palpebre; non pensava affatto che il biondo l'avesse osservato così attentamente. Una parte di lui si sente in colpa per essere apparso così… superficiale.

"Ti sbagli, Katsuki-kun. Non è così, non è come pensi o pensiate".

"Allora spiegami! Se vuoi prendere il mio posto dovrai seriamente impegnarti, perdente di un Deku!".

"Smettila di chiamarmi in questo modo!" sbotta il verdino, stringendo rabbiosamente la mano intorno alla bottiglia. "E' solo che…".

Lo sguardo di Katsuki gli pesa addosso come un macigno e spiegare che non vuole mangiare ciò che cucina sua madre perché teme seriamente per la sua incolumità gli sembra fin troppo imbarazzante.

"Io…".

"Tsk. Come immaginavo" conclude amareggiato Katsuki, lasciandolo completamente da solo.

Quando la porta sbatte, Izuku non si trattiene e inizia a piangere senza neanche sapere il motivo. Cova troppi sentimenti negativi da troppo tempo per la sua vita, per suo padre e ora per sua madre, per la sua vita così complicata...

 

Il mal di testa è feroce e non riesce a farlo concentrare. 

Izuku non è per niente in forma e in quei sette giorni ha pensato molto attentamente alle parole di Katsuki e nonostante tutto si sente terribilmente in colpa. Una parte di lui pensa che non lo sia, ma l'altra è più forte e si sente disperato.

Non ricorda l'ultima volta in cui ha fatto un pasto decente, preferendo prendere solo succhi e qualche barretta energica con i suoi spiccioli e sta inconsciamente tenendo le distanze con gli altri membri dei BBS. Qualcosa gli sta dicendo di smetterla con questa opportunità nata per caso, di tornare alla sua noiosa vita e di dimenticare, anzi, di essere semplicemente dimenticato eppure non vuole mollare. Odia se stesso con tutte le sue forze.

Un piccolo bento avvolto in un fazzoletto bianco gli compare dinanzi: All Might gli si è inginocchiato dinanzi e gli sorride dolcemente, quasi con fare paterno. C'è un profumino davvero invitante, il suo stomaco ha una costrizione che lì per lì non sa se sia una cosa buona o una negativa. 

"So che sei molto teso ultimamente e posso capirti; dopotutto mancano meno di sedici giorni al tuo primo concerto, Midoriya Shonen".

Izuku non riesce a sorridere, si tira semplicemente le ginocchia al petto e a nascondere la testa nella ciambella fatta con le braccia. Si trova ironicamente nella stessa posizione di sette giorni fa, in palestra, solo che stavolta il biondo che sta cercando di interagire con lui è Yagi Toshinori e non Katsuki Bakugo. 

"Devi mangiare, Shonen. Hai bisogno di energie" continua morbido l'adulto, accarezzandogli i capelli.

"Katsuki-kun mi odia" arriva l'ovattata e rassegnata risposta.

"So che non è stato molto gentile" introduce l'uomo, sedendosi totalmente sul tatami bianco che riveste il pavimento. Izuku gli rivolge occhi iniettati di sangue con profonde occhiaie violacee su un viso pallido e scarno. "Todoroki Shonen mi ha avvisato del vostro discorso e mi dispiace".

"Non devi scusarti per lui, All Might. Forse Kacchan ha ragione. Forse mi sto comportando male con gli altri".

"Kacchan?".

Le guance di Izuku assumono una tonalità scarlatta in un batter d'occhio. E' stato involontario dirlo e si mordicchia le labbra, cercado una rapida spiegazione ma poi si limita a sospirare e a prendere tra le mani il caldo bentou.

"Mi ha chiamato Deku l'ultima volta. Forse è stato un riflesso involontario da parte mia" spiega.

Il bentou è semplicemente meraviglioso e ha un aspetto succulento. C'è del riso sapientemente cucinato, dei polipi grigliati, un letto di insalata fresca e perfino delle fette piccole di ananas. Ah, anche qualche uovo sodo. E' cibo altamente bilanciato, soprattutto con le proteine. 

Stacca le bacchette, inizia a prendere una piccola porzione di riso e la porta alla bocca, ignorando che All Might lo fissa quasi in trepidante attesa di sapere il verdetto. Due lacrime colano lungo le gote di Izuku mentre mastica e deglutisce lentamente. Il suo stomaco si contrae ora dolorosamente; in svariati giorni ha mangiato poco e niente e ora deve solo abituarsi, in un certo senso.

"E' davvero buono, All Might" sorride, strofinandosi le lacrime con il dorso della mano con la cicatrice.

"Mi fa piacere, Shonen. Da oggi mangerai i bentou che ti cucinerò io e niente obiezioni: per me è un piacere" spiega l'uomo, prendendogli la mano che ha catturato la sua attenzione. Passa dolcemente un dito sulle cicatrici, ponderando attentamente ciò che chiederà. "Come te le sei procurate?".

Izuku lo guarda incerto ma decide di fidarsi completamente e di dire la verità. "E' stato mio padre, All Might".

"Ancora oggi attua violenze su di te?".

Il ragazzo annuisce piano. "Se scoprisse che sto inseguendo il mio sogno di diventare Idol… non credo che si fermerebbe nello gettarmi una pentola di curry addosso per cancellarmi sciocche idee disonorevoli".

"E tua madre?".

"Lei in un primo momento mi ha sostenuto, adesso invece mi tratta come se fossi un automa e non abbiamo più un rapporto madre-figlio. Teme mio padre ma è troppo innamorata per capire che non è la vita giusta sia per me sia per lei" racconta il verdino, mangiando un polipetto. "Mio padre lavora ad Hokkaido e torna tutti i weekend e ogni volta controlla i miei quaderni, legge voti, mi mette alla prova…".

Yagi scuote leggermente la testa, capendo meglio cosa affligge il giovane Midoriya.

"Non hai mangiato per via della cucina di tua madre?".

"Sì. Ha iniziato a cucinare sempre peggio, conscia che mio padre ha un abbonamento fisso a uno dei migliori ristoranti di Musutafu" ammette ancora Izuku, sbattendo le lunghe ciglia per tentare di sbarrare la nuova ondata di lacrime. "All Might… non dire nulla… a nessuno, ti prego…".

"Midoriya Shonen, tu mi stai chiedendo di tacere su violenze e abusi su un minore".

"Lo so ma… ho paura, All Might. E non voglio che tutto questo finisca" sussurra il verdino. "… anche se so che io sono solo una comparsa temporanea".

All Might gli strofina amorevolmente la mano sui capelli, sorridendogli dolcemente. "Non è detto che sarai solo una comparsa, Shonen".

Izuku non comprende ma in qualche modo si sente decisamente sollevato...


 
  
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