Da casa tua a Fatumastra il viaggio è stato lungo: te lo ricordi confuso e a tratti chiarissimo, come un incubo estenuante. Fuggivi senza riuscire a guardarti indietro, scappavi, voltandoti continuamente: la paura e il desiderio di rincontrarseli davanti, quegli assassini.
Poi li hai incontrati. Non loro, no, non ancora, ma altri: anche la loro vita era andata a puttane nel giro di qualche giorno.
Li avresti chiamati amici appena qualche decimana fa.
Non ti sei azzardata.
Dopotutto li conoscevi appena.
Oggi, anche se affronti il viaggio di ritorno con una determinazione nuova, preferiresti di gran lunga, la compagnia dei tuoi -quasi- amici a quella di questo affabile- e inquietante- sconosciuto.
È un padre amorevole, ma tu sai benissimo che non è quello il motivo per cui viaggia con te.