Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    11/01/2022    7 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 35: Luce

 

 

  Mika in Arendelle — Okay can we talk about how freaking awesome the...



 

"Mamma, perchè non mi lasci mai uscire?" 
"Il mondo la fuori è così pericoloso per un fiorellino delicato come te. Le persone sono malvage, vorranno prenderti i capelli, venderli, ruberanno quello che ti rende speciale, figlia mia. Ed io non posso permetterlo, ti voglio così bene..." 
"Io di più mamma." 
"E io più del tuo più." 


 


Rapunzel si svegliò di soprassalto e, dopo essersi data una rapida occhiata attorno, si rese conto di aver semplicemente sognato. Si portò una mano al petto, il battito era accelerato fortissimo e si sentiva terribilmente spaventata.  
Stava sognando quella donna. Ancora. 
Le capitava di ripensare al suo passato, a tutto quello che aveva vissuto con Gothel. 
Costretta a vivere per anni isolata dal mondo, senza poter mai uscire di casa. Sua madre le aveva sempre detto che fuori era pericoloso e che le persone le avrebbero fatto del male. Perché lei era speciale, e le persone speciali non potevano avere una vita come gli altri. 
Le sembrava così surreale, ma si era fidata delle sue parole. Era sua madre, le voleva bene, credeva in lei. 
Ed erano solo delle bugie. 
 
 
 
"Rapunzel! Cosa ci fai qui fuori?!" aveva urlato Gothel sulla soglia della porta d'entrata. Era una donna alta, molto bella e dai lunghi capelli ricci scuri. Stava fissando con preoccupazione una bambina di circa otto anni che si trovava fuori casa, a pochi metri da lei, gli occhi spalancati ad osservare il terreno attorno a sé, stava muovendo le dita dei piedi e sorrideva, meravigliandosi di sentire per la prima volta in vita sua il contatto con l'erba. 
Era una sensazione strana, ma magnifica. 
Avvertiva un miscuglio di emozioni, ma prima che potesse anche solo spiccicare una parola, Gothel la prese per un braccio e cercò subito di trascinarla via per riportarla dentro casa. 
"Quante volte te l'ho detto?! Non puoi uscire, è pericoloso!" 
"Mamma ma io... Io non so come ho fatto! È stato tutto così veloce! Prima ero in camera e poi... Poof! Sono fuori!" si fermò, guardandola con i suoi grandi occhi verdi "È stato come per magia!" 
A quel punto Gothel si fermò, fissandola con sorpresa. 
"Oh no..." si portò una mano sul capo e sospirò "Che sciocca, dovevo prevederlo. Stai iniziando..." 
"A fare cosa?" 
"Nulla di importante." si chinò verso di lei, arrivando così alla sua altezza "Vorrà dire che ora dovrò fare più attenzione, proteggerò la casa in modo che nemmeno con la magia tu possa uscire."  
"Magia? Intendi..." 
"Non uscirai mai più, Rapunzel" disse seria. Vedendola rattristarsi, ammorbidì un po’ la sua espressione, le diede una debole carezza sui capelli e glieli baciò "Credimi, è per il tuo bene." 
 

 
 

Menzogne. 
Per lei era solo un oggetto, l'aveva strappata via dalla sua famiglia e per anni si era comportata come se le volesse bene. 
Ma in realtà a quella donna non importava altro se non il potere dei suoi capelli. 
Se solo lo avesse capito prima, forse sarebbe potuta fuggire molti anni fa. 
 
 


Una sera Rapunzel venne svegliata da alcuni rumori proveniente dall'altra stanza, era notte fonda e, facendo molta attenzione a non inciampare per via di tutto quel buio, camminò in punta di piedi fino alla soglia della porta. 
Non era molto preoccupata, la casa dove vivevano era fatta in legno, perci
ò era normale avveritre qualche spiffero o rumore di tanto in tanto, ngenuamente pensò subito che si dovesse trattare di sua madre, ma poco prima di aprire quella porta, una voce estranea paralizzò ogni suo movimento. 
"Ma guarda, il tempo è stato generoso con te, Gothel" disse una voce maschile. 
Se c'era una cosa che le aveva insegnato sua madre, oltre alla famosa regola di non uscire mai di casa, era sicuramente quella di non farsi vedere da nessuno. 
Sapeva che le persone avrebbero fatto di tutto per ottenere il potere dei suoi capelli, era pericoloso anche solo mostrarsi a qualcuno. 
Inoltre, la voce di quell'uomo le metteva i brividi, non riusciva a spiegare il motivo, ma in quel momento fu come se l'istinto le sussurrasse di fermarsi. 
Non doveva aprire assolutamente quella porta, o sentiva che se ne sarebbe pentita. 
Sapeva che sua madre era molto brava con gli incantesimi illusori, l'aveva vista praticarli diverse volte sulla casa per renderla invisibile agli occhi di chiunque. Inoltre la sua stanza era a sua volta protetta da un'ulteriore incantesimo di protezione, finché si trovava al suo interno, nessuno avrebbe potuto né vederla, né sentirla. 
"Non ti ricordavo così giovane" continuò la strada voce. 
Rapunzel non voleva esporsi, ma in parte la curiosità prese la meglio, così si ricordò di una fessura poco più in basso vicino alla porta e si accovacciò, nella speranza di intravedere qualcosa di comprensibile, ma tutto quello che riuscì a notare fu parte della schiena di Gothel. Probabilmente l'uomo con cui stava parlando si trovava più distante e solo da quella fessura non era in grado di vederlo. 
"Risparmia queste moine. Non ti dirò dove si trova" mormorò questa volta Gothel. 
"Tanto lo sai che la scoverò. Nessun incantesimo illusorio potrà tenerla lontana questa volta" disse l'uomo "Se vuoi mantenere questo aspetto, dovrai usarla comunque. E ora dimmi... Dov'è la ragazza?" 
"Lei appartiene a me! Non me la porterai via!" 
Rapunzel sentì la risata dell'uomo "Ma guarda... Non avrei mai detto che proprio tu avessi questo inaspettato istinto materno!" sibilò sottovoce "Avevi un compito Gothel. Uno solo."  
"E l'ho eseguito, ma ho preferito tenermi il premio..." 
"Sapevo che eri troppo avara. Ogni erede di Merlino va eliminato. Lei lo aveva detto." 
"Lei è morta!" soffiò la donna "Non tornerà e non farò la sua stessa fine."
"Dobbiamo avere fede."
"Grazie a quei capelli posso vivere in eterno! Credi davvero possa importarmi del resto?" con rapidità fece per estrarre la bacchetta e puntarla contro di lui per attaccarlo, ma l'uomo fu più veloce e, dopo aver urlato un incantesimo che non conosceva, la colpì.  
"Ultima possibilità!" disse l'uomo, sempre con una voce calma ed impostata "Dimmelo ora e forse potrei risparmiare la tua misera vita." 
Passarono dei secondi che per Rapunzel furono interminabili. Iniziò seriamente a temere rivelasse l'incantesimo. 

Gothel alzò il capo, sussurrando le parole quasi con aria di sfida "Se non l'avrò io, non l'avrà nessuno!" 
Venne attivato poi un incantesimo che colpì quell'uomo ad un fianco, la casa, seppur all'apparenza vecchiotta, era piena di trappole, proprio per prevenire attacchi del genere. 
Gothel riuscì a recuperare la bacchetta e cercò di colpirlo con ogni incantesimo offensivo possibile, usando anche formule che Rapunzel non aveva mai sentito nominare. 
Da quella fessura non vide bene il combattimento, capiva solo che gli incantesimi usati avevano una strana luce verde molto forte, quasi accecante. Ad un certo punto dovette coprirsi gli occhi perchè era diventato insopportabile. 
Poi avvertì un urlo, quello di sua madre. E non appena si voltò, vide un ennesimo raggio verde avvolgerla completamente. Il suo corpo cadde a terra in un tonfo, poi il silenzio. 
Non riuscì nemmeno a metabolizzare cos'era appena successo, nè a muoversi come avrebbe voluto, sentiva le gambe completamente paralizzate dalla paura. 
Lo sguardo era ancora fisso su quel corpo immobile. 
Vide i piedi di quell'uomo avvicinarsi a Gothel e scostarle leggermente la chioma di capelli ormai diventata improvvisamente grigia "...Un vero peccato." 
Prima che potesse anche solo pensare ad una via di fuga, sentì altre voci, Rapunzel si allontanò di scatto dalla porta e si racchiuse in un angolo della stanza, sperando che l'incantesimo di illusione facesse ancora effetto. 
Era spaventata, aveva appena visto cadere a terra sua madre, quell'uomo l'aveva colpita e non si stava più rialzando. 
Era morta. 
Si portò una mano alla bocca per non fiatare, cercando di cancellare dalla mente quel momento o temeva le sarebbe venuto un forte attacco di panico. Chiuse gli occhi e fece per tapparsi le orecchie, cercando di trattenere le lacrime mentre sentiva nell'altra stanza altre voci, urla, incantesimi... 
Aveva paura, per la prima volta in vita sua, era seriamente terrorizzata dall'idea di morire. 
Sua madre glielo aveva sempre ripetuto: il mondo era pericoloso, le persone volevano solo i suoi capelli. Le avrebbero fatto del male. 
E aveva ragione. 
Gothel era appena morta di fronte ai suoi occhi e forse lei sarebbe stata la prossima. 
Dopo un tempo che sembrò infinito, tutto cessò. 
Rapunzel sentì solo qualcuno parlare a bassa voce, con più calma, aprì un occhio per vedere cosa stesse succedendo e un ennesimo lampo di luce, questa volta di un colore più tenue, avvolse l'intera stanza. 
"È qui!" disse una nuova voce. 
Rapunzel si raggomitolò ancora di più nell'angolino, poi la porta si spalancò e vide arrivare davanti a sè un uomo. Dalla voce non sembrava lo stesso che aveva fatto del male a sua madre e anche la sua espressione sembrava buona. 
Era piuttosto robusto, con i capelli lunghi ricci e la carnagione scura, dalla camicia poteva intravedere qualche tatuaggio. 
"Ehi bimba, Maui Johnson è qui per salvarti!" fece lui, porgendole una mano, ma Rapunzel non rispose, aveva ancora le lacrime agli occhi e la testa così confusa. 
Maui sembrò non farci molto caso "D'accordo, ora vediamo di..." ma non appena lasciò scivolare lo sguardo verso il basso, rendendosi conto della lunghezza spropositata dei suoi capelli, si paralizzò "...Wooooooow....."  
Decise di rialzarsi, senza smettere di fissare quella chioma così lunga "Questo è parecchio strano, dovete vederlo!" 
Altre due persone fecero il loro ingresso, uno sembrava piuttosto alto, ma mai quanto il secondo. Rapunzel alzo lo sguardo e lo fissò con timore: era un omone gigante, dalla lunga barba bianca, sembrava avere anche lui dei tatuaggi in entrambe le braccia. Inclinò  la testa per leggere meglio le scritte che si intravedevano: Promosso e Bocciato. 
Non capiva cosa stesse succedendo, chi erano quelle persone e cosa le avrebbero fatto. Si sentiva sola, spaventata e non ebbe nemmeno la forza di sporgersi per controllare se il corpo di sua madre fosse ancora steso nella stessa posizione di prima. 
Era talmente spaventata da poter solo osservare quei tre tizi davanti a lei senza dire una parola. 
Il terzo uomo accanto a quello dalla lunga barba, aveva i capelli scuri e portava delle grandi e buffe basette. Sorpassò gli altri due e diede una lunga occhiata ai suoi capelli con un' espressione quasi meravigliata "Non ci credo... Quindi è davvero lei..." 
"Credo proprio di si. Ed è molto spaventata" disse l'altro, chinandosi alla sua altezza e mostrandole un dolce sorriso "Non preoccuparti piccola, sei al sicuro ora." 
 


 
Da quel giorno Nicholas Nord la prese sotto la sua ala, rivelandole chi fosse realmente: 
la vita che aveva vissuto negli ultimi quattordici anni era soltanto una bugia, una ragnatela di menzogne che Gothel aveva costruito attorno a lei, facendole credere di essere sua figlia e obbligandola a vivere in solitudine, costantemente terrorizzata dal mondo esterno. 
Il suo vero nome era Luce Corona, nipote di Merlino, uno dei maghi più famosi e potenti al mondo. L'avevano chiamata così perché la sua nascita era stata vista come una luce di speranza in quella guerra magica che stava per inghiottire tutti loro. 
Come Merlino era nata con un grande dono, capace di poter curare qualsiasi ferita, sicuro che lo avrebbe usato a fin di bene nel caso non fosse riuscito a tornare vivo. Forse in fondo sentiva che quella sarebbe stata la sua ultima battaglia. 
Visto il clima di pericolo che serpeggiava attorno a lui e i suoi alleati, Merlino fece allontanare la famiglia in un luogo sicuro, suo figlio e sua moglie sarebbero rimasti con la bambina in quel posto finché la guerra magica non si fosse conclusa. Pochi erano a conoscenza di quel piano e soprattutto della nascita di sua nipote, ma sfortunatamente uno dei suoi amici aveva rotto il patto, condannando così quella famiglia a sole poche ore dalla partenza. 
Quella notte Gothel, una maga oscura al servizio di Malefica, entrò nella dimora della famiglia Corona, per rapire la bambina dalla culla. I genitori tentarono invano di salvarla, ma vennero freddati nel giro di pochi minuti. Il suo compito era chiaro: non lasciare in vita nessun erede di Merlino, la dinastia doveva finire quella notte, con la morte di quella bambina. 
Ma Gothel si rifiutò, troppo accecata da quel potere, dalla possibilità di poter vivere a lungo, tornare ad essere giovane e bella come un tempo. Credeva in Malefica, ma credeva anche nella potenza di Merlino e sapeva che se mai fosse stata sconfitta, per lei non ci sarebbe stata più possibilità di scampo. 
Stava dalla sua parte, ma non fino al punto di sacrificare la sua vita, benchè meno in quel momento, quando teneva tra le braccia il suo biglietto per poter scappare e vivere quano più a lungo potesse mai immaginare. 
Era una tentazione troppo forte per poter anche solo pensare di ignorarla. 
Fu così che prese quella bambina con sè, fuggendo via e nascondendosi per quattordici anni. Le diede una nuova identità, un nuovo nome, una nuova vita. 
Una vita fatta di bugie. 
Nonostante le scoperte, sia Rapunzel che Nord decisero di mantenere quel nome. 

Luce ormai era una parte troppo distante del suo passato, non avrebbe mai potuto riconoscercisi. Inoltre, con il pericolo di poter essere rintracciata, entrambi constatarono che era meglio mantenere un nome sconosciuto.  
 

Rapunzel andò così a vivere a casa di Nord e lui le insegnò tutto quello che c'era da sapere non solo sugli incantesimi, ma sul mondo esterno. 
Quell'anno per lei fu estremamente felice: finalmente poteva uscire, parlare con persone nuove, esplorare posti sconosciuti, imparare. 
Certo, c'erano pur sempre delle regole da rispettare e Nord spesso le intimava di tenere gli occhi aperti. Nessuno doveva essere a conoscenza del suo potere, qualcuno come Gothel avrebbe potuto tentare nuovamente di rapirla, ma sapeva anche che non poteva bloccarla in una stanza per sempre. Quella non era vita. 
Nord si era sempre comportato bene con lei, trattandola come se fosse una figlia e Rapunzel gli era davvero grata per tutto il suo aiuto.  
"Sono passati molti mesi da tuo arrivo qui. Vedo che hai fatto grandi progressi in magia." 
Rapunzel aveva appena finito di preparare un distillato soporifero e si voltò entusiasta verso di lui "Grazie anche al tuo aiuto, sto imparando un sacco di cose interessanti!" 
Nord la guardò divertito "Credo proprio che tu sia pronta per passo successivo." 
La biondina inclinò la testa di un lato, confusa. Al che Nord si mise a ridere. 
"Ti sei messa in pari con studio, ora puoi frequentare mia scuola per ultimi anni" disse "Cosa ne pensi?" 
Rapunzel sussultò, portandosi le mani sulla bocca. In un primo istante non disse nulla, non sapeva nemmeno cosa dire senza scoppiare ad urlare per la felicità. Fu così contenta che alla fine non resistette oltre e si gettò verso di lui, abbracciandolo forte. 
"Andrò a scuola! In una VERA scuola di magia con dei ragazzi della mia età!" disse entusiasta "Grazie Nicholas!" 

 
 

 
Non fu facile iniziare l'anno così tardi, ma tutto sommato si era trovata bene, i compagni erano simpatici e seppur ci fossero delle regole da rispettare, aveva la piena libertà di poter uscire, amava stare all'aria aperta, anche quando il tempo non era dei migliori.  
Purtroppo, nonostante i suoi tentativi, non era ancora riuscita ad integrarsi in un gruppo come aveva da sempre sperato: era difficile instaurare un'amicizia profonda quando la maggior parte degli studenti aveva già il loro gruppo affiatato. 
Vedere come Merida era legata così tanto ai suoi amici le aveva fatto sperare in futuro di avere anche lei un legame del genere. Lei ed Hiccup erano rimasti assieme a lei per tutto il giorno, nella speranza che Jack si risvegliasse da quello stato e Merida non voleva dar cenno di muoversi, nonostante la stanchezza dovuta probabilmente alla notte insonne. 
Alla fine, dopo un ennesimo sbadiglio, Hiccup l'aveva finalmente convinta a tornare al dormitorio, offrendosi addirittura di accompagnarla. Rapunzel l'aveva rassicurata che sarebbe stata con Jack ancora per un po’. 
Toothiana si era dovuta assentare ancora e fortunatamente non c'erano altri ragazzi lasciati in infermeria per la notte. 
Tornò dunque ad osservare il volto di Jack ancora addormentato, notando con rammarico che i suoi bei capelli scuri non erano potuti tornare al colore naturale: erano completamente sbiaditi, assumendo una tonalità bianco neve. Inoltre, nonostante il colore della pelle sembrava essere tornato quanto meno simile a prima, pareva sempre così pallido. 
Si sentì triste a pensarci, forse avrebbe potuto fare di più quella notte e anche il suo stato di incoscienza iniziava a preoccuparla, aveva cercato per tutto il tempo di non farlo trasparire a Merida per non allarmarla ulteriormente, ma sembrava non dar cenno a risvegliarsi. 
"Coraggio Jack... Devi svegliarti, stai facendo preoccupare tutti" sussurrò sottovoce. 
Con una mano gli accarezzò una ciocca di capelli. Quando lo aveva visto a terra, privo di sensi, la prima cosa che aveva pensato era che doveva assolutamente aiutarlo. Non sapeva nemmeno se i suoi capelli avessero mai potuto contrastare una maledizione simile, ma non aveva altra scelta che provarci o per lui sarebbe stata la fine. 
Doveva provarci. 
... 
... 
... 
E come se l'avesse ascoltata, lo vide aprire pian piano gli occhi.  
Si portò una mano sulla bocca per trattenere un urlo di gioia, era così felice. Jack si stava riprendendo, stava bene. 
Pensò subito di andare a chiamare Merida, ma poi si ricordò com'era ridotta poco prima e decise di aspettare, voleva che almeno si riposasse un po’. Mentre ci pensava su, non si accorse che Jack la stava fissando con un'espressione quasi meravigliata. 
"...Wow...." 
Rapuzel tornò a fissarlo incuriosita. 
"...Sei... Decisamente il sogno più bello che abbia mai fatto." 
Quella frase la lasciò un po’ spiazzata, immaginando che probabilmente stesse delirando per via della febbre "Oh no! Non mi dire che stai male?!" istintivamente gli sfiorò la fronte, spostandogli leggermente i capelli. Jack arrossì leggermente, ma lei non ci fece caso "Sei ancora così freddo. Spero non sia un effetto collaterale, non me lo perdonerei mai..." 
"Hey biondina, rilassati! Sto alla grande, vedi?" si tirò leggermente su con la schiena, ma senza nemmeno farlo apposta, subito dopo sentì una fitta al petto che lo irrigidì "Beh... Più o meno." 
Rapunzel lo osservò preoccupata, concentrandosi maggiormente sui suoi capelli "Mi dispiace per quello che ti è successo. Non avrei dovuto indugiare così tanto e agire subito..." 
"Ti dispiace per cosa?" accanto al tavolo si trovava uno specchietto, Rapunzel glielo porse e fece cenno di guardarsi il viso. Non appena Jack si vide sbiancò ancora di più, rimanendo fermo a fissarsi per diversi secondi. 
"Uooooooh! Okay... QUESTA cosa sicuramente non me l'aspettavo!" 
iniziò subito a toccarsi i capelli, quasi come se non ci credesse ancora. Non gli sfuggì nemmeno il dettaglio sui suoi occhi, erano sempre stati chiari, ma questa volta parevano di un blu più limpido.
"Non ricordi proprio niente di ieri?"  
Lui si strinse le spalle, continuando ad accarezzare le punte dei capelli "Ricordo solo un gran baccano e... Merida era arrabbiata con qualcuno..." si fermò, riflettendo per diversi secondi "...Probabilmente ero io. E forse questo aspetto ne è la prova." 
La risatina di Rapunzel attirò nuovamente la sua attenzione "La tua voce..." si voltò verso di lei "Ha qualcosa di famigliare, come se l'avessi già sentita." 
Lei gli sorrise "Direi proprio di si. Ma è complicato da spiegare... Ci vorrà un po’." 
Il Serpeverde si mise comodo sul letto "Ho tutto il tempo che ti serve." 
"Non dovresti riposarti?" 
"E farti andare via? Non ci penso nemmeno!" si sporse ancora un po’ di più verso di lei "Come ho fatto a non incontrarti prima?" 
Rapunzel arrossì, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Sono qui da pochi anni e... Non conosco molte persone." 
"Ora conosci me. Sono Jack" disse mentre le porgeva la mano. Prima che Rapunzel potesse stringerla a sua volta, si corresse "In realtà è Jackson Overland Frost, ma vorrei che tu mi chiamassi Jack." 
"D'accordo, Jack. Giochi a Quidditch vero? Ti ho visto alle partite." 
Quelle parole sembrarono farlo subito sentire meglio di una medicina, il suo volto si illuminò di colpo "Ti piace anche il Quidditch? Ora hai la mia completa attenzione!" 
Lei rise ancora "Io sono Rapunzel." 
"Rapunzel..." il sorriso di Jack si allargò "Mi piace." 



 

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ANGOLO AUTRICE:
Eccomi anche con questo capitolo! Volevo aggiungere un altro pezzo, ma alla fine ho preferito lasciare lo spazio interamente dedicato alla "storia di Rapunzel".
Ho voluto raccontare dei piccoli passaggi della sua vita e soprattutto il momento in cui incontra Nord. Ho cercato di mantenere più fedele possibile al canon, ma con qualche modifica ovviamente.
Mi piaceva un sacco l'idea del nome e della sua parentela con Merlino! Spero anche a voi.
Eh si, Jack potrebbe essersi preso una bella sbandata, ma chissà. Visto che si rimarcava molto il fatto che non si fosse mai effettivamente innamorato, ho voluto metterlo anche lui alla prova con i sentimenti.
So che nel canon prima di diventare spirito aveva gli occhi castani, mentre qu l'ho reso subito con gli occhi chiari, ma diciamo che non volevo rendere il suo cambiamento "troppo evidente" per gli altri esterni alle vicende.
Gli occhi mi sono limitata a renderli più chiari e i capelli...Visto come Judy ha cambiato sempre il suo look negli anni, alla fine non attirerà poi una grande attenzione tra i compagni.
Aaaah non vedo l'ora di aggiornate perché sbucherà un nuovo personaggio che adoro nel suo essere...Beh...Non propriamente positivo. Ma non posso dire altro o rischio troppo lo spoiler.
Grazie ancora per continuare a leggere e seguire questa storia infinita, mi fa davvero piacere 


~Un abbraccio~
  
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