Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: channy_the_loner    14/01/2022    0 recensioni
“Agápē”, in greco antico, indica la forma più alta d’Amore. È incondizionato, è il sacrificarsi, è il consacrarsi a qualcuno in ogni circostanza, è il “ne vale la pena”, è il “lo rifarei ancora” che si protrae per l’eternità.
E la costante che caratterizza la vita di Heiji è Kazuha, e viceversa.
Lo voglio raccontare attraverso questa raccolta di what if? e missing moments che abbracciano tutti gli episodi che li vedono insieme.
#1: “Kazuha sapeva che sarebbe accaduto ancora.”
#2: “Quel tono di voce arrogante e piccato possedeva lo straordinario potere di annodarle gli organi interni.”
#3: ???
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La prossima volta.

 

Basato su: “Vent’anni fa” (ep: 123-124)

 

La porta della stanza ospedaliera venne aperta con una certa urgenza e qualcuno entrò di fretta e furia, calpestando violentemente le mattonelle che componevano il pavimento. Il paziente che soggiornava in quell’interno, tuttavia, non si mostrò affatto spaventato; piuttosto, spaparanzato tra i cuscini del letto, ignorò bellamente la visita repentina per continuare a dedicarsi al libro nuovo di zecca che gli era stato recapitato – sotto sua esplicita richiesta – quella mattina stessa.

«Mi sembra che tu stia piuttosto bene.»

Heiji alzò lo sguardo sull’incarnazione del sarcasmo, giusto il tempo per un’occhiata veloce, e poi tornò a concentrarsi sul romanzo. «Ciao anche a te.»

Uno sbuffo si levò per aria insieme a una ventata d’aria fredda. «Chiudi quella finestra, idiota!», urlò Heiji coprendosi con le coperte. «Vuoi farmi morire congelato?!»

«Credevo fossi indistruttibile. Sei così pieno d’energie nonostante una pallottola ti abbia bucato lo stomaco.»

Il ragazzo s’imbronciò dinanzi all’ennesimo commento pungente. Lasciò il libro aperto sulle gambe e mise le mani dietro la testa a mo’ di cuscino. «Infatti sto benissimo. Il dottore ha scoperto che sono il figlio del capo della Prefettura e quindi ha deciso di tenermi sotto osservazione per più tempo.»

«Ah, ti trattano come un principe, dunque.»

Sospirò. «Perché sei arrabbiata con me?»

La ragazza rovistò nella cartella che aveva con sé e ne estrasse dei fogli, che poggiò sul tavolo della stanza. «Questi sono i compiti di oggi. Il professore mi ha chiesto di portarteli.»

«Rispondi alla mia domanda.»

«Sono degli esercizi che ha spiegato stamattina. Se cerchi sul libro puoi capirli, tanto sei intelligente.»

«Kazuha!», urlò scattando in piedi e ignorando il dolore alla parte del corpo offesa. «Mi dici che cazzo ti ho fatto?!»

Lei si ammutolì, guardandolo negli occhi per la prima volta dopo interi giorni trascorsi a evitarlo. Rivide lo sguardo serio e determinato del ragazzo di cui era segretamente innamorata sin da quando aveva memoria, rabbrividendo dinanzi a tanta potenza espressiva e a causa di tutti quei sentimenti che l’avevano devastata quando aveva visto la barella di un’ambulanza caricarlo in tutta fretta; senza riuscire neanche a formulare un pensiero sensato si era fiondata dentro il mezzo emergenziale, stringendogli la mano per sentirlo ancora tra i vivi, ancora accanto a sé, ‘ché una vita senza di lui sarebbe stata troppo cruda e dura da sopportare.

E senza che potesse trattenerle, calde lacrime scivolarono giù dai suoi occhioni verdi, bagnandole le goti e la bocca e facendo arrossare il naso a punta; la bocca si distorse in una smorfia addolorata, così come le sopracciglia s’aggrottarono, ed Heiji ebbe seriamente paura che si mettesse a strillare da un momento all’altro.

«Mi avevi detto che ce l’avevi.»

Si inumidì le labbra con la lingua, sentendosi improvvisamente la bocca secca. «Che… che cosa?»

«Il portafortuna», mormorò la ragazza nel pianto. «Mi avevi detto che ce l’avevi.»

Alzò appena gli angoli della bocca. «Ha salvato la vita di Conan. È stato un bene che io gliel’abbia dato.»

La castana annuì. «Lo so», singhiozzò. «Lo so, ma…»

Non riuscì a completare la frase. Si raggomitolò su sé stessa per tentare di smettere di piangere, portando entrambe le mani al volto per nasconderlo dalla vista dell’amico. Si sentiva patetica, eppure quel bruciore che le infiammava le membra spingeva le ghiandole lacrimali a spremersi di più, ancora, facendole bruciare gli occhi e colare il naso – e dire che non aveva neanche un misero fazzoletto a portata di mano con cui pulirsi.

Il detective non seppe se fosse il caso o meno di abbracciarla per consolarla; dopotutto, aveva compreso quanto si fosse spaventata, e una stretta al petto, all’altezza del cuore, gli fece comprendere quanto fosse stato avventato anche quella volta. Ma aveva agito per una buona causa; aveva evitato che l’anima dell’ennesima persona volasse via, in alto, chissà dove, e ne andava terribilmente fiero nonostante le atroci conseguenze che aveva scaturito quel suo balzo in avanti.

Si guardò rapidamente attorno come a cercare un appiglio per uscire da quella situazione pesante, quando la sentì dire: «La prossima volta fai più attenzione.»

Perché Kazuha sapeva che sarebbe accaduto ancora.

Semplicemente, le mise una mano sul capo. «Puoi contarci.»

 

 

 

Angoletto dell’Autrice!!

Non entravo in questo fandom da tantissimo tempo! È successo che qualche giorno fa mi sono messa a guardare le puntate nuove eeee mi sono ricordata del mio immenso amore verso questa coppia *^* Così è nata questa raccolta, che mi obbliga a riguardarmi anche gli episodi vecchi. Ma che peccato~!

Vorrei fare una piccola precisazione: nonostante gli episodi siano legati per ovvi fini di trama, ogni one-shot di questa raccolta sarà a sé stante. Ho messo l’OOC nelle avvertenze, ma tenterò di rimanere fedele ai caratteri originali (anche se quel tonno di Heiji è sempre difficile da gestire, imprevedibile com’è!)

Ah, e una curiosità sul titolo! Dato che agápē è un termine che generalmente viene associato a Dio, avrei voluto intitolare questa raccolta mamihlapinatapai: è una parola in yamana (lingua indigena della Terra del Fuoco) che letteralmente significa guardarsi reciprocamente negli occhi in attesa che l’altro faccia qualcosa che entrambi desiderano, ma che nessuno osa fare per primo. Ho subito pensato che calzasse a pennello per Heiji e Kazuha, ma è un termine   t r o p p o   lungo e ho preferito evitare (immagino il lettore dire “ma questa ha cliccato tasti a caso della tastiera per scrivere un titolo del genere?!” lmao)

E niente, questo angoletto è quasi più lungo della storia! Mi dileguo, ma senza prima avervi ringraziato per aver letto questa prima one-shot *fa l’inchino giapponese*

 

A presto,

–Channy

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: channy_the_loner