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Autore: Aineys    28/01/2022    1 recensioni
"Newt sappi che da ora in avanti vivrò per te. Per noi. Newt prima o poi ci rincontreremo e ti prometto che quando accadrà, staremo finalmente insieme.
È una promessa Newtie.
Non dimenticarla." sussurrò Thomas guardando in alto, un sorriso sincero sul volto... gli occhi ancora pieni di lacrime.
"Non lo dimenticherò Tommy....non lo dimenticherò."
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Questa oneshot è una fanfiction pertanto i personaggi appartengono all'autore della saga di The Maze Runner
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Newt/Thomas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era passata una settimana.
Una fottuta settimana...
E a Thomas sembrava molto di più.
Si sentiva dannatamente colpevole.
Non solo nei confronti di lui, di Newt... ma anche nei confronti di Minho!
Non gli aveva detto nulla...
Non gli aveva detto che era stato lui ad ucciderlo... ad uccidere il suo migliore amico.
Il loro migliore amico? – Thomas non era più tanto sicuro.
Dalla sua morte, aveva capito quanto in realtà fosse legato a quel biondino.
E si era finalmente accorto che il sentimento che provava per Newt andava ben oltre l'affetto che puoi provare per un miglior amico.
L'affetto che provava per Newt era decisamente amore.
Lui era innamorato di Newt, ma se ne era accorto troppo tardi.
Era tardi per dirglielo...
Ed era tardi per amarlo.
Era questo il più grande rimorso di Thomas, oltre quello di non essere riuscito a salvarlo.
Non lo aveva detto né a Minho né a Brenda.
Non per paura o vergogna, lui non si vergognava affatto di amare Newt...
ma perché loro non avrebbero potuto in alcun modo aiutarlo.
E poi... prima di svelare il suo amore per Newt a Minho, a quest ultimo avrebbe sicuramente dovuto dire che era lui il responsabile della morte del biondo.
Anche se alla fine, era quello che Newt aveva voluto. Lo aveva chiaramente scritto in quel biglietto:
"Uccidimi.Se sei mai stato mio amico... uccidimi. "
Rabbrividì al solo pensiero, e istintivamente mise le mani in tasca.
Lo teneva sempre con sé. 
Era l'unico ricordo che aveva del ragazzo.
Lo afferrò, estraendo un foglietto ripiegato a quattro dalla tasca dei pantaloni grigi, leggermente consunti. Aggrottò le sopracciglia... no, quello... quello non era affatto il biglietto che Newt gli aveva consegnato.
E... ora che ci ripensava, lui non teneva il foglietto nella tasca destra dei pantaloni, bensì in quella sinistra..! Perciò, leggermente allarmato fece correre la mano nella famigerata tasca, dove trovò quel foglietto.
Sospirò di sollievo.... – aveva trattenuto il respiro per tutto il tempo, e non se ne era nemmeno accorto.
Newt aveva da sempre avuto quello strano potere su di lui.
Scosse la testa, sollevato: per fortuna non glielo avevano rubato o quantomeno non lo aveva perso!
Una domanda gli sorse spontanea...

Che diavolo era allora l'altro foglietto che prima aveva trovato nella tasca destra dei pantaloni?

Con mani tremanti aprì quindi il foglietto ripiegato in quattro, rivelando allora una calligrafia elegante, scritta tutto fitto fitto, sia davanti che dietro il foglio.

Gli mancò il respiro.

Lui conosceva quella calligrafia...

Era sua.

Di Newt.

Mille domande iniziarono a vorticare nella sua mente e le lacrime presto, iniziarono a farsi sentire.
La vista iniziava ad appannarsi – il respiro mozzato dai singhiozzi,  invadevano la tenda nella quale Thomas si era rinchiuso.
Aveva paura.
Thomas aveva paura di quello che di lì a poco avrebbe letto.
Aveva paura di trovare scritto cose spiacevoli... come per esempio Newt che lo incolpava della sua morte o simili.

No.

Newt non lo farebbe mai... lui non è così.

Tirò su con il naso, cercando di ricomporsi un'attimo.
Dopotutto aveva passato di peggio.
Lo aveva visto pian piano impazzire a causa del virus... lo aveva implorato di porre fine alla sua vita... di liberarlo una volta per tutte dalle sue sofferenze.

Aguzzò appena la vista.

Una lettera?

Strinse a sé – con forza – il foglietto spiegazzato, e leggermente tremante iniziò a leggere quanto descritto:
 

"Caro Tommy.
Sono io...
Newt.
Immagino sarai confuso...
Dopotutto quando leggerai questa lettera, io sarò morto... ma va bene così. Dico davvero.
Ascolta Tommy, non ti ho scritto questa lettera solo per dirti che sto bene... probabilmente mi manderai al diavolo quando avrai finito di leggere il tutto ma... non ha importanza Tommy.
L'unica cosa che so, è che sono stato un idiota.
Un completo idiota.
E certamente questa caspio di situazione non ha aiutato.
Vedi... mi sento patetico.
La mia vita è stata patetica.
Per quanto possa ricordare è iniziato tutto quando sono stato messo nel labirinto.
Ho cercato di uccidermi la dentro.
Non sopportavo proprio quella situazione... è per questo che zoppico Tommy.
E... e ho fallito pure in quello.
Ma ad oggi posso dire di essere felice... e sai perché?
Perché quel fallimento, mi ha permesso di conoscerti Tommy. Mi ha permesso di essere al tuo fianco.
E proprio non posso che esserne grato... Tommy io ti amo.
Ti ho amato sin dall'istante in cui sei venuto fuori dalla scatola...
E da quel momento, ho capito che ti avrei seguito ovunque – e a qualsiasi costo.
Tommy tu mi hai dato di nuovo vita... sei stato la mia ragione di vita.
Quello che mi ha permesso di vedere cosa ci fosse fuori da quel caspio di labirinto... e non smetterò mai di ringraziarti per questo.
Mai.
Così... ho voluto che fossi tu ad uccidermi.
So che è stata una cosa da egoisti...so che per te dev'essere stata dura, ma non credere che per me sia stato diverso. Tommy non esiste nessuna cura.
E, anche se esistesse – cosa di cui dubito fortemente – prima di riuscire a trovarla, io quasi sicuramente sarò diventato uno spaccato in tutto e per tutto.
Voglio dire: guardami... sto già impazzendo!
Ma la cosa che più non potrei sopportare è che nel mentre voi cercate di trovare una dannata cura per salvarmi, stare al mio fianco... io possa in qualche modo ferirvi o peggio uccidervi.
Ferire o uccidere te – la persona che ho più amato da quando ho memoria – non potrei mai perdonarmelo Tommy.
Mai.
È per questo che non sono voluto venire con te e Minho quando siete venuti a recuperarmi dal palazzo degli spaccati.
Penserai che sia stato uno stupido...
Ma sappi che l'ho fatto per te.
E per Minho.
So che non potrai rispondermi alla lettera e non so se ricambierai mai i miei sentimenti, ma sentivo di dovertelo dire. Non potevo aggiungere alla lista dei miei fallimenti anche te.
Non lo avrei mai retto.
Quindi Tommy il mio augurio per te è che tu possa continuare a sorridere e a vivere una vita felice, a prenderti cura di te stesso e anche degli altri come hai sempre fatto.
Meriti di essere felice.
Tommy, ti chiedo solo un ultimo favore: non dimenticarmi.
Io non lo farò mai Tommy....
Spero tu stia bene... che stiate bene tutti.
Tommy...grazie.
Grazie per l'affetto che mi hai dato, per la libertà da quel caspio di labirinto... ma soprattutto per avermi dato una ragione di vita.
Non lo dimenticherò mai.
E se dovessi tornare indietro... non cambierei una virgola di quanto successo, ti seguirei ovunque e per sempre Tommy.
Spero che anche per te sia lo stesso.
Allora... beh, ciao Tommy."

Le mani di Thomas avevano smesso di tremare.
Le lacrime bagnavano il suo volto – un sorriso nostalgico increspava le sue labbra...

"Anche io Newt... anche io ti amo, ti ho sempre amato..." sussurrò il moro, gli occhi lucidi, tremanti.
Non sapeva se quelle parole sarebbero mai arrivate al biondo, ma ci sperava, così come ci avrebbe sempre sperato.
Quella lettera lo aveva fatto sentire meglio... meno colpevole.
Era capitata al momento giusto, come se Newt fosse stato lì con lui, proprio in quel momento, per rassicurarlo, confortarlo... come aveva sempre fatto quando ancora era in vita.
Allo stesso tempo si sentiva svuotato, triste per il suo passato.
Lo aveva sempre saputo che la sua doveva essere stata una vita difficile... ma sapere che lui era stato la sua ragione di vita, che lo aveva in un certo senso salvato...lo riempiva di gioia!
Perché per lui Newt aveva significato lo stesso.
Lui era arrivato fino al caspio di porto sicuro proprio grazie a lui.
Se non avesse avuto il suo supporto... Thomas dubitava fortemente che ci sarebbe riuscito.
Newt era stato il primo a dargli fiducia , sebbene tutti gli altri fossero scettici... ed era sempre stato dalla sua parte, contro ogni aspettativa, contro ogni logica...
Newt.
Era stato la sua ragione di vita, come lui – Thomas – era stato la ragione del biondo.
Non ti dimenticherò Newtie... non ti dimenticherò mai.
È una promessa. – si ritrovò a pensare Thomas, gli occhi ancora lucidi, incrostati dalle lacrime.
Probabilmente se non ci fossero state le eruzioni solari, la C.A.T.T.I.V.O, il labirinto e quel dannato virus avrebbero potuto amarsi felicemente... ma sfortunatamente tutto quello aveva fatto parte della loro storia e chissà se in un altra vita... avrebbero mai potuto avere un lieto fine?
Thomas sperava vivamente in un sì, e ci credeva... ci credeva davvero, come ci credeva Newt.
Per questo  da ora in poi avrebbe vissuto per Newt.
Per dare un senso alla sua morte. Perché... perché non poteva lasciare che fosse morto invano.
No.
Non lo avrebbe mai permesso.
"Newt sappi che da ora in avanti vivrò per te.
Per noi.
Newt prima o poi ci rincontreremo e ti prometto che quando accadrà, staremo finalmente insieme.
È una promessa Newtie... non dimenticarla." sussurrò Thomas guardando in alto, un sorriso sincero a increspargli il volto, gli occhi ancora pieni di lacrime...
"Non lo dimenticherò Tommy.
Non lo dimenticherò." 
E non lo avrebbe dimenticato.
Nessuno dei due lo avrebbe mai dimenticato. 

   
 
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