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Autore: Misaki Starlyght    01/02/2022    3 recensioni
[IN REVISIONE - cap 1 di 20]
|| M e r t h u r || M a g i c A U || S c h o o l A U || C u r s e d A U || H a t e to L o v e || S l o w B o r n ||
Long ambientata ai giorni nostri. Cosa succederebbe se un Arthur ribelle e problematico e un Merlin apatico e solitario si incontrassero da adolescenti frequentando la stessa scuola? E cosa accadrebbe se la magia esistesse ancora e venisse praticata
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balinor, Merlino, Morgana, Principe Artù, Uther | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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La ricerca della soluzione continuò per un altra settimana, ma senza risultato. Merlin aveva dato fondo a tutte le sue conoscenze scientifiche e anche Arthur non era stato da meno, dando tutto ciò che poteva.
-Non so più che cosa fare.- disse il moro sfinito e scoraggiato. *Lo so, ma non possiamo arrenderci.*

Merlin al pensiero di non riuscire a risolvere l'enigma, sentì la sua oscurità muoversi dentro di lui come un serpente famelico pronto ad ingoiarlo.
Subito fece un respiro profondo e stringendo i denti la ricacciò nel buco freddo e inospitale dal quale era venuta.

-Io non voglio arrendermi!- urlò all'improvviso sbattendo i pugni sul tavolo della cucina; spaventando Arthur che non si era aspettato una reazione così impetuosa da parte sua.

-S...scusami...non so cosa mi sia preso...- disse subito dopo, rendendosi conto della sua reazione violenta e cercando di riacquistare uno stato controllato.
Ma non ci furono battute o rimproveri da parte del lupo, che al contrario lo guardò con affetto e comprensione.

*Va tutto bene.* Lo tranquillizzò Arthur sfiorando con il muso la gamba del moro *Se fossi al tuo posto, credo che avrei fatto molto di più che sbattere i pugni su un tavolo.*
-È solo che non...non mi piace sentirmi così.-
*La rabbia è una cosa normale Merlin. So che non ci sei abituato.*
-Tu come fai a non essere arrabbiato?-
*Non è che non sono arrabbiato... è solo che...sono stato arrabbiato per tutta la vita e credimi, non è una bella compagnia.*
-Quindi confermi che la rabbia è una brutta cosa.-
*Non è brutta, è solo...normale. Ma se non sei capace di gestirla e incanalarla ti consuma. Vorrei solo che non te la trascinassi dietro come ho fatto io.*

Io sono già consumato dentro.

-Morgana aveva detto che avevamo tutto ciò che ci serviva. Che dovevamo solo mettere insieme i pezzi. Perché non riesco a trovare la soluzione?!- disse frustrato, affondando le mani nei suoi capelli neri come la notte.
Poi, tutto ad un tratto una frase di Morgana che il suo cervello aveva registrato, tornò a galla.

E tu? Tu sei cambiato? L'incanto non funziona solo su Arthur ma anche su di te e se tu non troverai il tuo centro, condannerai Arthur a restare un lupo per sempre.

Quando l'aveva sentita la prima volta, le sue emozioni lo stavano dominando, impedendogli così di analizzare la frase nella sua interezza.
Sul momento aveva solo percepito la sua colpevolezza in quelle parole, ma riascoltandole ora, la lettura era diversa e la consapevolezza di quel contenuto gli trafisse il cervello come una pallottola ben assestata mentre il suono dello sparo gli perforava i timpani.

Era vero. Tutto fottutamente vero.
Lui non era cambiato tanto quanto Arthur.
Non si era esposto tanto quanto lui.
E soprattutto non era ancora riuscito ad essere onesto, tanto quanto lui.
Una parte di Merlin desiderava davvero lasciarsi andare, ma la paura che tutto andasse a puttane era troppa.

Ogni frase detta dalla Pendragon iniziò a rimbombargli nelle orecchie. Le sue parole ancora una volta si trasformarono in piccoli pezzi di puzzle nella sua mente e questa volta, dopo tanti tentativi andati a vuoto, finalmente andarono al proprio posto, incastrandosi perfettamente l'uno con l'altro.

L'ho fatto per il bene di entrambi...

Morgana non gli aveva scelti a caso.

...vi ho dato ciò di cui avevate bisogno...

E ora tutto quello che la ragazza aveva detto iniziava ad avere un senso.
Loro avevano sempre avuto la soluzione in mano, perché nient'altro serviva se non loro due.
Si era convinto che l'incantesimo fosse l'enigma e questo lo aveva sempre portato fuori strada, invece loro erano l'enigma!

...non è la meta il traguardo ma, il viaggio stesso...

Tutto questo non poteva essere più poetico di così.
Quale è l'enigma più grande se non l'essere umano?
E come poteva tutto questo essere ancora più epico se non basare l'incantesimo sull'enigma più grande di tutti: il loro complesso e complicato rapporto.

...devi trovare il vero tè stesso...

Cosa c'è di più poetico di Arthur che risolve il grande enigma del secolo: chi è Merlin Emrys? E viceversa....Chi è Arthur Pendragon?

...non ti dimenticare che siete in due su questa barca e non è consentito fare le cose per conto proprio...

Il respiro gli si sbloccò in gola, il cuore saltò un battito e il suo corpo iniziò a sudare freddo.
Se aveva capito bene l'incantesimo si sarebbe spezzato nel momento in cui entrambi avessero svelato i propri altarini.

...se te lo dicessi, in primis non mi credereste. In secondo non imparereste nulla e non avrebbe senso aver creato tutto questo, per poi smontarlo prima che iniziaste il viaggio...

Di che viaggio parli?

Della Vita, Merlin. Quella cosa meravigliosa che ci fa battere il cuore. E che tu tanto temi...

Il problema, era che Morgana non aveva tenuto conto di una cosa: le reazioni umane.
L'incantesimo si basava sul fatto che sarebbe andato tutto bene a prescindere, ma nessuno poteva confermarlo. Non nei tempi prestabiliti almeno.

E se Arthur non fosse stato del tutto sincero con lui o non lo avesse accettato del tutto? E lui lo stesso?
Tutto quello che Morgana aveva fatto era stato creare un incantesimo che girasse intorno al loro rapporto, ma non poteva obbligarli a dire la verità. Lo svolgimento del tutto doveva essere graduale, spontaneo e sincero.
E se c'è l'avessero fatta ma sforando i tempi? In entrambi i casi sarebbero stati condannati. Nessuno può mettere fretta ai propri sentimenti.
In sostanza, la ragazza aveva messo nelle loro mani una bomba pronta ad esplodere senza sapere davvero i danni che avrebbe causato.

E se così fosse andata?
La conclusione sarebbe stata anche peggiore delle vecchie prospettive perché in quel caso Merlin avrebbe dovuto trascorrere la sua esistenza sì con la sua ancora di salvezza ma allo stesso tempo anche con lo specchio più terrificante al mondo. L'unico che conosceva e rifletteva la sua vera natura. E Arthur? A lui sarebbe toccato vivere fino alla fine in un corpo che non gli apparteneva, costretto alla vicinanza dell'unica persona che lo capiva e che non avrebbe più potuto tollerare.

...ti sto dando l'opportunità di liberarti da ciò che ti logora tanto...

Questo apriva le porte anche ad un'altra grande domanda. Come poteva, l'essere onesto con Arthur riguardo le sue crisi, aiutarlo a liberarsene invece che complicare le cose? Ne aveva parlato più volte con diversi medici da piccolo, perché parlarne con Arthur sta volta avrebbe fatto la differenza?
Il Pendragon non possedeva poteri magici e nemmeno un QI sopra la media. Come avrebbe mai potuto liberarlo definitivamente?
C'erano troppe incognite dentro quella assurda equazione e iniziava a pensare che forse Morgana era davvero così narcisista da credere che il suo piano non avesse delle falle, perché le aveva. Ed erano grandi come i crateri sulla luna. Difficile non cascarci dentro e mandare a puttane un intero piano.

Era davvero ironico.
Su una cosa però entrambi i Pendragon avevano avuto ragione: era riuscito a risolvere l'enigma, anche se non ci sarebbe mai arrivato se non fosse stato per Arthur che lo aveva spronato a confrontarsi di nuovo con la sua parte emotiva.

...devi solo cambiare il tuo modo di pensare e di vedere le cose...

Con la sua mente analitica di prima non ci sarebbe mai arrivato, perché non avrebbe nemmeno tenuto conto della parte emozionale di un individuo.
Invece ora, a un minuto dallo scadere del tempo ci era arrivato e sapeva che quello stesso minuto sarebbe andato perso perché Morgana gli aveva chiesto troppo.

Scoprirai di essere più coraggioso di quanto credi...

La Pendragon si sbagliava. Lui poteva essere tante cose ma mai e poi mai sarebbe stato coraggioso.
Il coraggio richiedeva doti e impegno che lui non possedeva. Essere coraggiosi era impegnativo e stancante. Voleva dire mettere costantemente alla prova i propri nervi e i propri limiti, cosa che lui non poteva permettersi. Significava vivere con la costante paura di affrontare l'ignoto, vivendo con un piede su un precipizio e l'altro pure.
No. Non lo avrebbe fatto.
Vivere la sua vita era già difficile così, con la costante compagnia dei suoi demoni nascosti dietro la porta, senza che ci fosse anche il coraggio a bussare. Preferiva essere un sopravvissuto che un eroe.
Gli eroi sono coraggiosi ed è a loro che vengono costantemente richiesto delle conferme. Mentre a nessuno verrebbe mai l'idea di andare a scomodare un sopravvissuto. Perché sanno che quello che ha passato basta e avanza e che con tutta probabilità non sopravviverebbe un'altra volta.

Inoltre Morgana non aveva tenuto conto di un altro fattore importante: le sue crisi. Per quanto non volesse sminuire i sentimenti di Arthur, Morgana non poteva mettere sullo stesso piano il loro Io. Se Arthur si fosse esposto non gli sarebbe successo nulla. Lo stesso discorso invece non voleva per lui.

*Merlin, va tutto bene?*
-Sì, perché?- chiese il moro riemergendo dal tumulto soffocante dei suoi pensieri. *Sei sbiancato all'improvviso e non parli da dieci minuti buoni. Devo preoccuparmi?*
-No...scusami...mi sono solo perso nei miei pensieri.- Dovette decisamente raschiare il fondo del barile per rispondergli nel modo più tranquillo e pacato possibile. Il lupo restò a fissarlo ancora per qualche secondo perplesso, finché non si convinse delle sue parole e lo lasciò perdere.
*Credo proprio che ci serva una pausa, non credi? Dopo tutto, quello che fa il lavoro sporco fra noi due sei tu.*
-Questo non è vero. Il tuo intervento mi è molto utile.-
*Sì, ma io non ho il tuo cervello. Mi spiace ammetterlo ma è la verità, per questo il mio compito e controllare che tu non esageri troppo. Perciò ora ci fermiamo e facciamo una bella pausa.*

Questa presa di coscienza mise il moro in una scomoda posizione, diviso tra il suo bene e quello di Arthur. Tanto che la settimana seguente lo rese ancora più scontroso e di pessimo umore. Si sentiva come se stesse camminando su una strada fatta di chiodi e ogni parola scambiata con Arthur, equivaleva ad un passo più doloroso dell'altro dato dai chiodi che gli perforavano e dilaniavano la carne dei piedi.
Stava sperimentando per la prima volta la colpa.

Arthur diede la colpa del suo malumore al fatto che non riuscisse a risolvere l'enigma. All'inizio aveva provato a consolarlo ma quando vide che le sue rassicurazioni non facevano che innervosirlo ancora di più smise, senza però dall'altra parte, sapere cosa fare per poterlo aiutare.
Quello che stava vivendo era un nuovo volto di Merlin totalmente inesplorato.

Forse Merlin non sarebbe stato divorato dalla rabbia come Arthur, me dopotutto nessuno è uguale all'altro e questo fa sì che ognuno sviluppi i propri aguzzini. Forse quello di Merlin era la colpa. Il che era davvero ironico. Lui che per tutta la sua vita aveva vissuto con il distacco, sarebbe finito morto consumato dal mostro più improbabile: il rimorso per un'infrazione morale. Lui che da persona scientifica quale era, se n'è era sembra sbattuto degli altri e della morale.

Qualche sera più tardi, mentre due ragazzi stavano rientrando a casa dopo una passeggiata serale piuttosto lunga - colpa di Gwen che li aveva incontrati e si era auto invitata alla passeggiata per un pezzo di strada, prima di lasciarli davanti a casa sua. Cosa che non aveva aiutato affatto a smorzare l'aria tesa che aleggiava intorno a Merlin. Anzi, l'aveva peggiorata e Arthur stava iniziando a stancarsi del suo atteggiamento scontroso e dei suoi malumori, soprattutto perché qualunque cosa facesse per aiutarlo, subiva l'effetto contrario. - arrivarono alla porta e mentre Merlin stava cercando le chiavi di casa dentro le sue tasche, una voce maschile lo chiamò da dietro le spalle.

-Merlin Emrys?- chiese lo sconosciuto -Lei chi è?- chiese a sua volta il ragazzo. -Sei tu Merlin?- chiese ancora, evitando la prima domanda.
-Le serve qualcosa?-
-Dipende. Sei tu Merlin?
-Mi sembra che lei sappia già chi sono. Chi è lei?- rispose questa volta il moro seccato. Non era la serata giusta per gli sconosciuti molesti.
-Davvero non lo immagini?-

P.S.
Non so dire come mi sia uscita questa idea malsana visto che è già tanto se riesco a stare dietro a questa FF🤦🏻‍♀️...ma...Ve la butto lì...mal che vada finisce nel dimenticatoio e amen...era tanto per divertirci un po' insieme.
Mi sembrava carino chiedervi cosa vi piacerebbe che scrivessi.
Una cosa con poche indicazioni ma mirate, io scrivo e vediamo che cosa esce fuori. Ovviamente cose brevi tipo drabble, flashfic, One shot o Song fic. Niente che richieda troppe cose impegnative...a quello ci penso io senza problemi.

Es. Banale:
- libro, manga, serie TV, film (magari che conosco così non devo fare recuperi estremi)
- personaggi e personagge
- Het o Slash?
-Rating
-Genere
- Contesto
- Avvertenze
- Trope

- trama

Basta che mi scrivete in privato quello che vi piacerebbe e io farò il possibile per scriverla e pubblicarla.
Sempre che questa cosa funziona💁🏻‍♀️...e nulla ho finito. Giuro.
Alla prossima!🙋🏻‍♀️

  
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