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Autore: Mione Nanako    02/02/2022    0 recensioni
Nanako Snowflake come tutti i bambini e le bambine, compiuti i 10 anni inizia il suo viaggio intorno al mondo o meglio la sua regione, Sinnoh. Nata a Nevepoli dovrà prima raggiungere Sabbiafine per ottenere il suo starter anche se non è esattamente ciò che vuole... Lei desidera con tutto il cuore un'altra specie di pokèmon originario proprio da Kanto, luogo da cui proviene il suo buffo compagno di viaggio. Il suo sogno è diventare una brava coordinatrice ma ha ancora molto da imparare.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pikachu, Piplup, Prof Rowan, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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1° Gennaio.

Finalmente questa avventura comincia dopo tanti mesi di attesa! Ma ripeto, non è stata colpa mia come già sapete...

«A presto mia cara Nevepoli, finalmente parto per il mio viaggio! Ti renderò nuovamente la città di una famosa coordinatrice! O almeno spero...»

Annunciai a braccio alzato davanti alla finestra intenta ad osservare la neve che ancora cadeva incessante, non sapevo in effetti se sarei stata ai livelli di nonna o di Zoey, l'amica d'infanzia della capopalestra Bianca che vinse il Gran Festival anni fa, ma almeno avrei tentato in tutti i modi di provarci!

«Tesoro sbrigati! Tuo padre è già in macchina che ti aspetta!»

Mi urlò la mamma dalle scale.

«Oh, per tutte le nevicate! Ci avete messo mesi per decidervi a lasciarmi andare ora potete aspettare cinque minuti che mi vesto no?»

Protestai davanti allo specchio ancora indecisa su cosa indossare.

Lasciai i capelli sciolti mettendo comunque un elastico in borsa nel caso avessi sentito caldo, sulla testa un dolcissimo capellino a cuffia azzurro con il disegno di una mezza pokéball bianca. Sulle gambe delle parigine indaco fino alle cosce e ai piedi un paio di stivali alti fino al ginocchio blu notte con il pelo, regalo dello zio e della nonna. Rimaneva ora da decidere il vestito. Sicuramente in tutto il resto della regione il clima non sarebbe stato così rigido come al villaggio era quindi è il caso di organizzarsi bene: afferro un vestitino formato da maglietta e gonna con due balze azzurro chiaro che sfuma verso il blu con una riga bianca sopra il bordo e sopra un cardigan acquamarina con le tasche, il pelo sui polsi, sul bordo sotto e tutto intorno al cappuccio e infine dei guanti blu ciano senza dita.

Ultima cosa importante, una borsa quadrata blu cobalto con sopra un cristallo di neve bianco, ideale per mettervi mappa, pokéball, pokédex e tutti gli altri strumenti che mi daranno. Fuori fa freddo è il caso di mettere anche una sciarpa... ne prendo una celeste morbida e me l’avvolgo sul collo, ci manca solo che mi ammali ancora prima di partire!

«Pronta!»

Esclamai dandomi un'ultima occhiata allo specchio.

«Nanako! Ancora non hai finito? Farai tardi dal professore!»

Urlò di nuovo mia madre impaziente.

«Sto arrivando! E poi sono già in ritardo di sei mesi! Cinque minuti o dieci che cambiano!?»

Risposi dalla cima delle scale dopo aver chiuso la porta della stanza. Forse poteva sembrare un po' una ripicca quella frase ma infondo non stavo dicendo nulla di falso. Scesi in fretta le scale con Pikachu che mi seguiva, giunta di sotto mamma mi trattenne ancora in cucina.

«Tesoro... alla fine stai partendo davvero... sei bellissima...»

La sua voce tremula e gli occhi lucidi.

«Mamma per favore non piangere!»

La supplicai, perché doveva fare tutte queste scene?

Keiko mi tirò a sé, bloccandomi in un abbraccio soffocante.

«Prendi questi io e papà li abbiamo messi da parte per te»

Quando mi liberò mi porse un sacchettino simile a quello della nonna.

«Fa attenzione mi raccomando, chiamami spesso e non parlare con gli sconosciuti! Stai molto attenta a J e ai suoi scagnozzi, loro non si fanno scrupoli a rubare i tuoi pokémon...»

Mi accarezzava le guance preoccupata

«Ora papà ti porterà al laboratorio del professore, buon viaggio mia piccola fiocco di

neve... hai preso la cartolina?»

Sgranai gli occhi mettendomi poi a frugare nella borsa, non potevo essermela dimenticata, in tutto questo tempo l'avevo sempre messa in bella vista sulla scrivania.

«Si mamma è qui, ma sarà ancora valida?»

Le mostrai il foglietto, per tutta risposta cambiò discorso:

«Non dimenticarti, una volta finito da lui, di andare al centro pokémon che il figlio di Ayame ti aspetta!»

Alzai gli occhi al cielo a sentir nominare nuovamente quel ragazzo ma ascoltai tutte le sue raccomandazioni annuendo, mi diede un altro bacio sulla fronte dopo di che le dissi:

«Mamma andrà tutto bene! Smettila di preoccuparti, ti voglio bene»

E con quelle tre ultime parole sperai di aver ufficialmente concluso, così mi diressi verso l’uscita di casa sospirando e ripensando a quella frase, sinceramente avrei preferito evitare quel ragazzo ma mamma insisteva tanto!

Attraversai l'uscio facendo qualche passo nel vialetto privo di neve, papà era fuori ad aspettarmi.

«Quello cos’è?»

Mi chiese lui appoggiato alla macchina guardando una figura che come una scheggia veniva giù dalla collina scendendo di corsa dalla stradina innevata che portava al Monte Corona, Pikachu si era fermata a terra ad aspettare, quando fu più vicino mi accorsi che si trattava di Glaceon, la volpe artica si sedette e alzò lo sguardo verso di me.

«È il mio amico Glaceon! Fa la guardia alle rocce ghiaccio!»

Mi inginocchiai accanto a lui.

«Ciao piccolo, è successo qualcosa al Monte?»

Le orecchie di papà tese, osservai prima la montagna e poi lui che però non aveva uno sguardo preoccupato anzi, appoggiò una zampetta anteriore sulla mia gamba e verseggiava cercando di dirmi qualcosa.

«Sai, Nanako, sembra proprio che questo pokémon voglia venire con te»

Un sorriso stupito apparve sul suo volto solitamente severo.

«È come dice papà, Glaceon?»

Cercai conferma nel suo musetto, lui chiuse gli occhietti facendo il suo verso con un tono felice, nel nostro ultimo incontro ci eravamo ripromessi di rivederci ma non avrei mai pensato a questo...

«Grazie per avermi scelto come tua allenatrice, sono sicura che saremo una bella squadra noi tre! Su saltate in macchina».

Aprì loro la portiera per farli entrare, Keiko nel frattempo ci aveva raggiunti fuori non capendo perché fossimo ancora fermi e assisteva alla scena confusa;

«Dove hai preso quel pokémon? Nanako se non è tuo, io...!»

Voleva sgridarmi perché pensava l'avessi rubato, ma non c'era tempo di spiegare ora.

«Te lo racconta dopo papà, mami, ciao!»

Mi dispiaceva lasciarla così ma rischiavo di fare ancora più ritardo, montai sulla vettura e papà mise in moto abbandonando mamma imbronciata.

Lasciare la mia città faceva un effetto strano, non ero mai stata via per tanto tempo, senza contare il breve periodo vacanziero. I diversi paesaggi scorrevano attraverso il finestrino, sia Pikachu che Glaceon erano molto curiosi e mi stavano in braccio osservando l'esterno, ci mettemmo meno ore del previsto per arrivare a Sabbiafine, la sede del laboratorio del professor Rowan. Il veicolo si arrestò davanti alla collina vicino al mulino a vento, papà si voltò verso di noi:

«Allora... è arrivato il tuo turno ora... be’ che ti posso dire, buona fortuna palletta di neve... da qui in poi te la cavi da sola no?»

Papà non è mai stato un tipo sentimentale, stamattina però sembrava molto impacciato, come se non sapesse esattamente cosa dirmi. Mi sporsi per dargli un bacio sulla guancia.

«Si sono a posto, grazie papà, ti voglio bene! Ci vediamo presto»

Fortunatamente lui non faceva tutte le moine di mamma! Si limitò solo ad accarezzarmi la guancia sinistra con il pollice e poi si rimise in macchina per ripartire verso casa.

Dopo essere scesa lo salutai per diversi minuti a braccio teso, quando lo abbassai un

senso di angoscia mi avvolse, a pensarci finora non avevo fatto nulla da sola e mi sentivo un po' a disagio... Guardai in basso, i miei due piccoli amici erano accanto a me, non ero sola! Sospirai profondamente e con un rincuorato sorriso mi accinsi a fare i primi passi oltre il cancello.

Tirava un’aria invernale ma non così fredda come quella di casa, per fortuna mi ero ben coperta! Seguì la strada acciottolata in salita verso la casetta con il mulino a vento sede del laboratorio ed una volta arrivata vicino alla porta a vetri essa si aprì; vi erano diverse persone all'interno tutte prese dai loro esperimenti, un uomo corpulento e massiccio si girò dalla sua poltrona osservandomi da capo a piedi da sopra i suoi bianchi baffoni.

«Pro-professor Rowan?»

Deglutì intimidita e insicura, mi spaventava un po’ sembrava così severo... Pikachu e

Glaceon si nascosero dietro le mie gambe.

«Ti sei persa piccolina?»

Chiese con un tono gentile come un simpatico Babbo Natale. La mia statura da nanetta di certo non aiutava a farmi sembrare dell'età che avevo.

«No... ecco, io ho questa»

Frugai nella borsa alla ricerca della cartolina di presentazione e appena trovata la mostrai, lui aprì appena di più gli occhi sorpreso e poi tornò severo.

«Capisco signorina, ma sei parecchio in ritardo e non di minuti ma di mesi!»

Raggelai. Detto così suonava proprio come rimprovero; è vero mi sarei dovuta presentare qui il giorno dopo il mio compleanno ma non era colpa mia!

Farfugliai qualcosa di simile a: “Vede miei genitori non volevano lasciarmi andare”

«Vieni con me»

Il signore si alzò andando nell’altra stanza e senza darmi il tempo di rispondere mi condusse davanti ad un tavolo rettangolare sulla quale erano rimasti solo Piplup e Turtwig.

«Voglio raccontarti una storia interessante... prima di tutto, come ti chiami?»

Mi misi sull'attenti:

«Nanako Snowflake signore, vengo da Nevepoli»

Rowan annuì più volte, forse comprendendo anche il perché non mi fossi presentata prima.

«Nanako da Nevepoli»

Ripeteva mentre lo segnava nel computer.

«Come ti dicevo, c'è anche un'altra bambina che non si è presentata direttamente qui. Ti sarai accorta che manca Chimchar? Ha praticamente voluto che il pokémon le fosse consegnato a casa»

Sbattei le palpebre stupita da quanto la cosa fosse assurda...

«E loro?»

Domandai curiosa.

«Non sono ancora prenotati da nessuno, puoi scegliere chi vuoi»

Mi rispose scherzosamente.

Arrossì vergognandomi un po', purtroppo non sarebbero stati comunque loro la mia scelta.

«Vede professore, io avrei già dei pokémon…»

Mandai giù la saliva preoccupata, ma perché ero tanto testarda da non voler fare le cose in modo corretto? I miei due amici intanto facevano capolino con le testoline.

Il professore alzò un sopracciglio.

«Capisco, quindi in questi mesi hai viaggiato senza essere in regola»

Sollevai di colpo la testa spalancando anche gli occhi e iniziai ad agitare le mani:

«Nono nono signore vede Pikachu viene da Kanto, mi è stata regalata da mia madre, sa ne ho sempre desiderato uno... Glaceon invece è il vecchio amico Eevee ci conosciamo da anni, da bambina giocavo al Monte Corona ecco lui si... si è evoluto sulle Rocce Ghiaccio»

Raccontai in tutta fretta agitata e tremante sia con la voce che con il corpo, avevo sempre più paura di una sgridata. Rowan annuì più volte poi mi disse:

«Mettili qui per favore, vorrei dar loro un'occhiata»

Eseguì obbediente, sollevando Pikachu mentre Glaceon elegantemente salì sul tavolo con un balzo, Turtwig e Piplup fecero gentilmente posto indietreggiando.

«Sono in ottima forma e se questo pokémon ha scelto di seguirti devi avere qualcosa di speciale. È un gran passo avanti, avrai sicuramente un gran cuore. Se ti sei allenata in segreto in questi mesi puoi anche dirmelo sai?»

Ridacchiò prendendomi in giro, burbero, un po’ pauroso ma infondo simpatico… Si allontanò dal tavolo, sparì dietro una porta lasciandomi sola nella stanza con i due starter; ero ancora leggermente traumatizzata tanto da non accorgermi del modo in cui mi osservava Piplup, sembrava completamente rapito dal colore blu dei miei abiti.

«Ecco qua cara, qui c’è il tuo pokédex e le cinque pokéball, immagino tu abbia già quella di Pikachu»

Il professore era tornato e teneva nelle mani una specie di console blu e bianca e nell’altra le palline rosse e bianche.

«È bellissimo! Grazie professore! Oh, sì ce l'ho in borsa ma Pika non vuole entrarci... le ho promesso che un giorno torneremo insieme dalla sua mamma e sembra che da allora voglia stare fuori a controllare che effettivamente io mantenga ciò che ho detto»

Gli spiegai.

«Questa cosa di non voler stare nelle sfere sembra comune tra i Pikachu…»

Osservò Rowan arricciandosi un baffo.

«Vieni Glaceon»

Avvicinai la pokéball alla sua testa, lui la picchiettò lievemente finendo inglobato dentro da una luce rossa, voltai poi il viso guardando ragionare il professore aveva proprio l’aria di uno che la sapeva lunga…

«Anche il ragazzo che è venuto qui l’altro giorno aveva un Pikachu sulla spalla, un bravo allenatore, il professor Oak mi ha detto che sarebbe passato, aveva anche un Eevee con sé, gli ho spiegato che poteva evolverlo in Leafeon se voleva, consegnandogli anche una pietrafoglia da utilizzare sempre nel momento in cui lo avesse desiderato; poi gli ho dato pokédex e pokéball ed un porta medaglie. Tu pensa è venuto qui da Kanto per visitare la regione di Sinnoh»

Finsi interesse per tutto il tempo del discorso, poteva essere anche un campione ma se si trattava di quel ragazzo che mamma elogiava tanto cominciavo ad essere scocciata a sentir parlare di lui.

«Dev'essere molto carino Leafeon»

Mi feci pensierosa immaginandolo.

«Nel primo centro pokémon nella quale passerai uscendo da qui, dovrai consegnare il tuo pokédex, in modo che l'infermiera possa registrarti per entrare nella lega»

Mi spiegò porgendomi una custodia per medaglie.

«Ecco a te, ogni città ha una palestra, come suppongo tu sappia, quando ne batti una, vinci una medaglia, puoi raccoglierle qui»

Non tesi la mano esitante, non volevo partecipare alle lotte in palestra...

«In realtà io... io vorrei partecipare alle gare, mi piacerebbe seguire la strada di mia nonna, se la ricorda?»

Rowan fece di nuovo la faccia stupita, aveva mai avuto una nuova allenatrice così ribelle?

«La glaciale Annie, la coordinatrice più brava dopo di lei fu solo Olga la mamma della giovane Lucinda. Mi ricordo, eravamo vecchi amici»

Annuì sorridendo o almeno era un sorriso quello? No, perché a me lo sembrava… mise via il porta medaglie e al suo posto mi diede un porta fiocchi azzurro e bianco

«Allora ti servirà questo»

Presi quell’oggetto fra le mani ammirandolo con emozione

«Voglio darti un importante avvertimento Nanako: un buon coordinatore deve essere

prima di tutto un bravo allenatore, non pensare troppo e divertiti!»

Mi piegai in avanti per ringraziarlo.

«La ringrazio ancora professore!»

Misi la scatoletta in borsa e rimasi lì ferma nel caso ci fosse altro.

«Il centro pokémon è proprio qua vicino, non dovresti avere difficoltà a trovarlo, in bicicletta dovresti fare anche più in fretta»

Sorrisi grata.

«Non ne possiedo una... a Nevepoli le ruote s'incastrano nella neve perciò è inutile usarla ma la ringrazio lo stesso!»

Lui fece un gesto come per dire “non c'è di che”

«Su ora va giovinotta, mi sembra che tu abbia atteso questo momento anche troppo!»

Una sonora pacca sulla spalla, ridacchiai, in fondo aveva ragione!

«Grazie ancora di tutto professore, posso chiamarla se ho bisogno?»

Gli chiesi mentre mi avvicinavo alla porta

«Devi!»

Rispose lui lo salutai superando poi il cancello, girai il viso verso Pika

«Sei pronta? Il nostro viaggio comincia!»

La piccola annuì e così feci il primo passo, il primo passo verso la nostra grande avventura!

   
 
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