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Autore: syila    13/02/2022    3 recensioni
Il Palazzo d'Estate non aveva un centro.
Come il delta di un fiume, una volta oltrepassato il grande portone laccato, si disperdeva in mille rivoli tra padiglioni, terrazze, ponti e giardini che s'inerpicavano sulle pendici della Montagna di Giada fino a perdersi oltre il velo leggero delle nebbie.
La luce crepuscolare in cui era sempre avvolto quel lembo del Reame degli Spiriti lo rendeva ancor più irreale; i suoi edifici galleggiavano nel vuoto, circondati dall'aureola delle lanterne, mentre i drappi delle casate che li avevano abitati nei secoli sventolavano al capriccio della brezza, come grandi vele di seta sfilacciata.
A Leng Ye Xue quel luogo aveva sempre ispirato un senso di decadenza e malinconia, era un'eredità del passato di cui non aveva mai avuto troppa cura; a differenza dei suoi predecessori, non aveva mai fatto nulla per ingrandirlo o abbellirlo.
Era anche abbastanza certo che ci fossero alcune stanze in cui non aveva mai messo piede.
Dei vivaci schiamazzi lo distolsero dalla contemplazione della luce lunare che inargentava i tetti d'ardesia; probabilmente il suo ospite aveva scoperto lo stagno delle anatre.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bagliori d'Oriente'
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Capitolo XIV°
Guardare i fiori è facile; farli crescere è molto più difficile.

“Dovremmo tornare...”
“Di già? Siamo appena arrivati!”
L'orientale prese una ciocca di capelli umidi dalla sua fronte e la scostò liberando spazio sufficiente ad appoggiarvi un bacio.
“Siamo a mollo da ore, diventeremo delle prugne avvizzite.”
“Non c'è niente di avvizzito qui sotto, anzi direi che è ancora piuttosto turgido!”
Come sempre il Signore degli Shen impiegò qualche istante per decifrare le allusioni maliziose del ragazzo, che nel frattempo aveva insinuato la mano tra le sue cosce, in cerca di conferme.
“Sfacciato! È immorale commentare certe pratiche!”
“Sei incredibile! Abbiamo fatto sesso in un posto da favola e non posso nemmeno lasciare una recensione per location, servizi e compagnia?”
“Abbassa la voce!”
“Non c'è nessuno, chi dovrei disturbare?”
“Esatto... Non c'è più nessuno.”
Il volto pallido dell'Immortale fu attraversato da un'ombra d'inquietudine e anche Alaric si fece attento: la sorgente, fino a poco prima popolata da svariate creature, era deserta.
“Sono andati a pranzo?”
“Vieni, usciamo e vestiamoci.”
Il fatto che Ye Feng avesse evitato di rispondere alla domanda diretta lo impensierì e senza ulteriori indugi si apprestò a seguirlo.
Una volta fuori dall'acqua non perse tempo ad asciugarsi, prese gli abiti che aveva appallottolato in un angolo e li indossò in fretta.
Era ancora chino ad allacciarsi gli scarponi quando una zaffata di odore nauseabondo prevaricò il lezzo sulfureo delle acque termali e lo colpì dritto allo stomaco, come se all'improvviso avessero scoperchiato decine di tombe esponendo all'aria cadaveri in decomposizione, fiori marci e terra fradicia.
Alaric aveva una cognizione abbastanza precisa del tanfo che appestava la sorgente: era l'odore della Corruzione.
Un mago poteva riconoscerlo grazie ai sensi sottili e, a giudicare dalla sua violenza, quello veniva direttamente dall'inferno.
“Ye Feng...” disse a fatica, mentre premeva le mani su naso e bocca per evitare di respirare i miasmi pestilenziali “usa il teletrasporto, metti le ali, fa come vuoi, ma andiamocene da qui!”
“Non posso...” rispose il Signore degli Shen bloccato nell'atto di compiere un passo che tuttavia esitava a fare.
Guardando a terra l'apprendista ne intuì il motivo: sottili linee rosse s'intersecavano tra l'erba e le rocce formando un intricato disegno geometrico che abbracciava l'intero perimetro della collina; era un pentacolo enorme, forse il più grande che avesse mai visto.
“È magia nera?”
“È un mandala di impedimento, l'esatto contrario del classico mandala.” sussurrò l'Immortale “Uno favorisce la concentrazione e la meditazione, questo confonde e disorienta; uno dura il tempo necessario al suo completamento, questo ha effetti permanenti.”
“Tradotto dal misticismo orientale cosa significa?”



“Che il tuo amico non può usare i suoi poteri!” gli rispose una voce da qualche parte oltre il velo di nebbia.
Il suo sfuggente proprietario si esprimeva in un francese fluente e cordiale, nonostante mantenesse il volume su registri talmente bassi da far vibrare l'anima di Alaric.
“Cristo santo... in che situazione ci siamo infilati e come ha fatto a degenerare così in fretta?” mormorò battendo i denti, mentre la paura s'insinuava insieme al freddo fin dentro le sue ossa.
“Stai deliberatamente violando il territorio protetto dal Signore del Palazzo d'Estate, mostrati e dichiara le tue intenzioni.”
La replica pronta di Ye Feng fece sobbalzare il ragazzo, ma al tempo stesso lo rassicurò.
Dopo il momentaneo smarrimento il Maestro Leng era tornato padrone di sé.
“Una protezione alquanto inefficace dato che io sono qui e tu sei lì.”
La foschia si diradò rivelando una sagoma umana emaciata e di insolita altezza, da cui pendevano strati e strati di abiti di seta , alcuni vecchi e laceri, altri nuovi e ricamati a colori sgargianti.
Era un mistero come riuscisse a muoversi con tutta quella roba addosso e come potesse vedere, dato che la testa e l'ampio cappello di bambù erano avvolti da pesanti drappi rossi.
Il francese avrebbe voluto fare qualcosa, ma era paralizzato dall'aura nefasta emanata dalla creatura; le sue gambe erano di cemento e si rifiutavano di avanzare o retrocedere, aveva la gola secca e a malapena riusciva a ricordare il suo nome, figurarsi un semplice incantesimo.
“Il mandala non mi tratterrà per sempre, sei stato molto astuto a tendere questa trappola e a nascondere la tua presenza, ora dovresti essere altrettanto saggio da ascoltare il mio consiglio e andartene; al Palazzo d'Estate ormai sapranno che sei qui e il padrone di casa detesta gli intrusi.”
“Ah! Sono parole molto assennate giovane Signore degli Shen e in altre occasioni ben volentieri accetterei il suggerimento, però vedi... le circostanze mi forzano a rimanere.”
“Quali circostanze?”
Ye Feng strinse i pugni e si impose di rimanere fermo quando il sinistro personaggio avanzò di un passo nella sua direzione; dietro di lui c'era Alaric, probabilmente spaventato a morte.
“Io e la mia sposa siamo in viaggio da molto tempo e lei ha bisogno di rifocillarsi... vieni laopo*, non essere timida, presentati.”



Al bonario invito rispose una seconda creatura fino ad allora celata dall'ingombrante mole della prima.
Il fatto che fosse molto minuta non la rendeva meno inquietante, vestiva un abito funerario sontuoso ed elaborato, eppure le estremità apparivano logore e strappate.
I suoi passi incerti provocarono il tintinnio dei monili preziosi di cui era adorna e ad esso si accompagnò un fioco lamento, soffocato dai lunghissimi capelli neri dietro cui nascondeva il volto.
Alaric aveva un notevole bagaglio di conoscenze letterarie e cinematografiche sulle creature dell'Incubo e sapeva che da quelle troppo amichevoli e da quelle piangenti non c'era da aspettarsi niente di buono; quanto a Ye Feng aveva già identificato a quale casta di anime tormentate apparteneva la coppia e aveva fondati motivi di essere preoccupato.
“Vi siete spinti lontano dalle Terre dell'Oblio, perché un anziano dàshì guǐ* dovrebbe rinunciare alla sua posizione di prestigio avventurandosi in un dominio ostile?”
“La risposta è qui davanti ai tuoi occhi giovane Signore degli Shen, la mia sposa ha smesso di ricevere le offerte rituali dai viventi; la sua famiglia si è estinta, non c'è più nessuno che lucidi e pulisca la sua tavoletta votiva, nessun parente o amico che si ricordi di bruciare denaro o portarle il riso durante il Festival dei Fantasmi... Perciò la mia laopo soffre e deperisce.”
Lo spettro tacque e per un attimo la dolente litania della donna fu l'unico suono percepibile nei paraggi.
“La sua storia è molto triste, tuttavia non c'è niente qui per voi, riprendete il viaggio e sperate in miglior sorte.”
“Di questo passo lei si consumerà fino a scomparire, neppure questo ti induce a compassione? Hai davvero un cuore di pietra come si dice della vostra razza!”
“Ehi! Posso provvedere io all'offerta!” esclamò il francese d'impulso.
“Sta zitto!” lo redarguì Ye Feng.
Era la prima volta che usava un tono così duro e imperativo con lui.
“È sufficiente bruciare un po' di incenso e offrire del cibo, poi andranno via... dov'è il problema?”
“Alaric...” mormorò minaccioso l'Immortale.
“Oh, questo giovane mago della Terra ha un'indole generosa...” a parlare stavolta fu la presenza femminile e la sua voce somigliava al crepitio delle foglie secche spazzate dal vento autunnale “Che dici, basteranno un po' d'incenso e una ciotola di riso a restituirmi l'antica bellezza?”
Con le piccole mani adunche prese i capelli e li scostò dal viso, nel medesimo istante l'apprendista cominciò ad urlare inorridito.
Come studioso di magia credeva di essere abituato ai mostri, ma ciò che aveva di fronte superava di gran lunga la scarsa esperienza di mago e quella ben più vasta di esperto gamer nonché appassionato spettatore di film horror.
“Alaric smettila, li rendi più forti così!”
“Cazzo! Quindi è vero che gli spiriti si nutrono delle emozioni umane, questo potrebbe essere un problema perché lei mi fa una paura fottuta!”
“Le tue sono parole irrispettose ragazzo, penso che rifiuterò il riso e passerò direttamente alla portata principale!”
L'apprendista se la vide arrivare addosso senza poter reagire, nemmeno Ye Feng riuscì a trattenerla; quando scattò in avanti lui provò ad anticiparla, però venne arpionato e bloccato dalla morsa ferrea dell'altro spettro.
Alaric si trovò ad annaspare nell'acqua, era bastato un solo colpo messo a segno all'altezza del diaframma per scaraventarlo indietro di una decina di passi, fino a farlo cadere nella piscina termale.
Era nel panico e non riusciva ad aggrapparsi al bordo per risalire, il dolore gli attraversava il petto come una lama rovente ed aveva risucchiato tutta l'aria dai suoi polmoni lasciandolo privo di forze, col serio rischio di annegare in mezza gamba d'acqua.
“È buffo: un potente Signore degli Shen che si accompagna ad un tale impiastro...” la donna lo afferrò per il bavero della felpa e lo sollevò dall'acqua come uno straccio bagnato “L'unica spiegazione è che tu sia molto... gustoso.”
Il ragazzo vide le sue labbra sottili tendersi in un ghigno e poi spalancarsi su una bocca enorme nel fondo della quale brillava una luce verdastra.



Tutto questo stava accadendo sotto gli occhi di Ye Feng, che aveva ben presenti le conseguenze: la xīqìguǐ avrebbe assorbito il Qi del mago fino a svuotarlo.
Tra le varie specie di fantasmi i Divoratori di Qi erano i più simili a lui ed anche i meno interessati a lasciare in vita le loro vittime.
“Se non ordini alla tua amata laopo di lasciarlo andare la sua tavoletta votiva sarà l'unica cosa che ti rimarrà di lei, poi io mi assicurerò di distruggere anche quella e infine mi occuperò di te.”
“Una promessa avventata per chi si trova in netto svantaggio e non può usare i suoi poteri...” precisò suadente l'ossuta creatura all'orecchio dell'Immortale, stringendo la presa del braccio attorno al suo collo.
“Sono superflui dal momento che basta trovare un punto preciso ed esercitare la giusta pressione...”
Il Signore degli Shen sogghignò sentendo la stretta allentarsi poco dopo.
Usare le mani per cercare di colpirlo sarebbe stata una perdita di tempo e di forze, mettere a frutto la sapienza della tradizione medica cinese era decisamente un'idea migliore.
Gli spiriti non lasciavano scorrere il proprio Qi lungo tutti i canali del corpo, preferivano risparmiarlo e concentrarlo solo dove ne avevano davvero bisogno; nella fattispecie al dàshì guǐ servivano due braccia forti per tenerlo imprigionato e Ye Feng aveva interrotto la trasmissione dell'energia vitale premendo sul meridiano del cuore, all'altezza della piega del gomito.
Approfittò del suo cedimento per divincolarsi e attaccare la xīqìguǐ, che aveva ancora le fauci spalancate, orrendamente protese verso il viso del ragazzo, semi svenuto e impietrito dal terrore.
Alaric cadde in acqua per la seconda volta e appena riuscì ad emergere si preoccupò di guadagnare la riva e di capire cosa stava succedendo; coi sensi confusi dallo sforzo e dal dolore gli parve di udire un vociare alterato, mentre sagome sfocate entravano ed uscivano continuamente dal suo campo visivo.
Strinse i denti e con uno sforzo immane si alzò in piedi, barcollando nella direzione da cui venivano le urla.



L'Immortale intanto era in difficoltà, tenere testa a due Spettri così forti e determinati era una questione di tempo, più che di tecnica.
Presto lo avrebbero sopraffatto, ma sperava che questo consentisse ad Alaric di scappare o nascondersi e a Xue Ge di venire in loro aiuto.
Nell'incalzare della lotta aveva notato un'incongruenza: gli Spettri erano creature egoiste, dominate dalla brama e le loro relazioni erano dettate dal puro tornaconto personale, eppure quando aveva colpito la donna il dàshì guǐ era corso subito in suo aiuto, senza aspettare che il braccio
offeso tornasse alla piena efficienza.
Un atteggiamento protettivo più unico che raro tra le anime inquiete, avvalorato dai fatti successivi: nella mischia era il vecchio Dominatore dei Fantasmi* a ricevere la maggior parte dei colpi e a tenere lontana la compagna.
Li paragonò Xue Ge e a Yun Bai; anche il loro stile di lotta era molto simile: brutale ed efficiente l'uno, elegante ed accademica l'altra, poi ponderò le circostanze e quel confronto gli sembrò assurdo.
Niente poteva convincere il suo mentore a trascinare l'amante in una situazione tanto pericolosa.
“Finiamola in fretta mia adorata, poi ci dedicheremo al mortale...”
“Ma lui è migliore, è... più forte, il suo Qi ci darà grande nutrimento!”
“Lo dovrete succhiare dal terreno, perché ho intenzione di usarlo fino all'ultima goccia contro di voi!”
“Il mortale non merita tutte queste attenzioni, dovevi offrircelo subito e ci saremmo risparmiati un sacco di noie!”
“Mai!”
“Ehi! Dico a voi brutti stronzi ectoplasmatici!”
L'ultima esclamazione interruppe il furioso combattimento in corso e rivolse l'attenzione dei partecipanti al mortale oggetto del contendere.
“Guarda chi si vede, ci hai risparmiato la fatica di venire a cercarti!” esclamò il dàshì guǐ , che subito dopo venne investito da una fitta grandinata di sassi.
Alaric aveva lanciato quello che teneva nascosto in mano e nel tragitto si era scisso e moltiplicato fino a diventare un piccolo, fastidioso bombardamento.
“Oh, il ragazzo conosce qualche trucchetto magico...” constatò compiaciuta la donna, il cui sorriso sinistro si allargò in modo innaturale sul viso scarnificato “Vediamo come se la cava con la vera magia!”
I lembi fluttuanti dell'abito e il suo stesso corpo si mutarono in un mortifero fumo nero, che raggiunse e circondò in un attimo il francese senza lasciargli via di scampo.
“Alaric!” gridò Ye Feng sgomento; non solo quello sciagurato non era scappato, ma aveva pensato addirittura di dargli man forte.
Un'iniziativa disastrosa, perché l'apprendista non poteva competere coi poteri di uno spettro anziano.
“Noi abbiamo una questione in sospeso giovane Signore degli Shen, dove pensi di andare?”
Appena accennò a correre in suo aiuto il dàshì guǐ gli bloccò il passo e lo costrinse di nuovo in difesa.
Gli attacchi che metteva a segno facevano sembrare il precedente confronto uno scambio di pacche tra amici, anche perché miravano in maniera precisa ai suoi meridiani, per distruggerli o bloccarli a giudicare dalla violenza con cui erano inferti.
Mentre la donna era occupata altrove lui dava sfogo alla rabbia che aveva trattenuto fino ad allora.
Un'altra insolita gentilezza nei confronti della sua laopo.
Forse lo spettro aveva davvero il cuore tenero, comunque la sua bontà d'animo non si estendeva agli avversari; sfruttando il meccanismo delle leve forzò il braccio destro dell'Immortale fino a spingerlo fuori dalla sede articolare, subito dopo prese di mira i delicati legamenti dietro il ginocchio costringendo Ye Feng a gridare dal dolore e a piegarsi a terra.
“Ecco... Questa dovrebbe essere la vostra posizione congeniale... In ginocchio a guardare impotenti qualcuno di caro, che vi viene portato via. Come Signori degli Shen vi date tante arie, ma senza i vostri poteri siete come quello sciocco umano... solo del cibo. ” sussurrò il sollevandogli la testa affinché vedesse il corpo esanime del francese davanti a lui “Potevi essere ragionevole e dividere con noi il ragazzo, ora prenderemo entrambi.”

Fine Quattordicesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Come vi avevo anticipato in questo capitolo sono volate tante mazzate!
Le ha prese Alaric e pure Ye Feng, che non potendo usare i suoi poteri sovrannaturali è stato sopraffatto dalle due misteriose creature...
Ma saranno davvero così misteriose? °-°
A onor del francese dobbiamo dire che ha provato a contrattaccare, ma la diabolica coppia ectoplasmatica non l'ha presa benissimo e il maestro Leng lo vede a terra praticamente morto prima di essere trascinato via verso un destino incerto.
In soccorso dell'avventato apprendista arriverà una soffice creatura pelosa e no, non si tratta di una delle volpine affamate della sorgente!
Riuscirà il gallico piantagrane a salvare il suo maestro? Che fine ha fatto Ye Feng? Dove sono i due senior quando servono? E soprattutto: perché i sistemi di sicurezza non funzionano mai al momento giusto? :D
La risposta a questa e molte altre domande nel prossimo capitolo, che sarà letteralmente una corsa contro il tempo all'ultimo respiro (Squid Game levate proprio! ^^)


Laopo: moglie, in cinese
Dàshì guǐ: Dominatore di Fantasmi, casta di anime dannate dell'oltretomba cinese
Xīqìgu: Divoratore di Qì, altro gruppo di fantasmi poco raccomandabile che si nutre di Qi, ovvero l'energia vitale.




   
 
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