La chiamata dei Varia colse Tsuna e Gokudera lievemente impreparati, ma nessuno dei due pensò di non rispondere: innanzitutto, Squalo si sarebbe presentato a Villa Vongola nel giro di un'ora e mezza col solo proposito di far loro un culo a capanna, e questa vicinanza era il lato peggiore dell'essersi trasferiti in Italia, anche peggio della barriera linguistica e culturale.

In secondo luogo, erano soltanto un po' brilli, ma almeno erano entrambi vestiti: un imbarazzante episodio aveva insegnato loro a lasciarsi andare solo ben lontani dalla scrivania, così da evitare di cliccare accidentalmente su “accetta” mentre cercavano di fare ben altro.

“VOOOIII! SAWADA, GOKUDERA!” salutò educatamente Squalo.

“Feccia.” sottolineò Xanxus. Sempre un amore, quell'uomo.

“Ciao, Xanxus, ciao Squalo. Che succede?” chiese Gokudera, prendendo le redini della conversazione. Non aveva bevuto meno di Tsuna, ma l'esperienza insegnava che il Decimo aveva una tolleranza agli alcolici pari a quella di un bambino dell'asilo. Tsuna rimase in silenzio, era abbastanza sobrio da riuscire ad arrivare fino a lì. Non avrebbe capito un accidente, ma Gokudera aveva già in mano penna e bloc notes, e Tsuna sapeva che gli avrebbe fatto un riassunto adeguato non appena avessero smaltito, o se necessario avrebbe provveduto lui a muovere le prime pedine se si fosse reso necessario agire subito.

La conversazione sembrava abbastanza noiosa, e il cervello di Tsuna continuava a perdere la connessione, come un cellulare in mezzo al bosco.

Ad un certo punto, tuttavia, notò un particolare.

Gokudera stava dicendo: “Ascolta, io capisco quel che intendi, Squalo, ma...” Tsuna si perse di nuovo. C'era qualcosa di strano nel modo in cui Gokudera pronunciava il nome dello stratega dei Varia. Tsuna attese con pazienza che succedesse di nuovo.

“...no, assolutamente, mi sembra d'obbligo.” disse Gokudera, prendendo appunti, “Squalo, potresti...”

“SU-KU-WA-RO.” disse Tsuna lentamente.

Gokudera si zittì e si voltò a guardarlo, mentre Xanxus faceva qualche commento un po' acido sul fatto che credeva che Tsuna fosse ormai in coma etilico.

Tsuna guardò Gokudera e ripeté: “SU-KU-WA-RO.”

“Ehm... Decimo? Va tutto bene?” chiese Gokudera, un po' perplesso.

“Tu lo dici diverso.” disse Tsuna, “SU-KU-WA-RO. Dillo tu.”

“Squalo.” obbedì Gokudera. Era un riflesso automatico. Dallo schermo, Xanxus si versò un altro bicchiere di tequila e disse: “Voglio vedere dove cazzo vuole arrivare.” Squalo si limitò a scuotere la testa; la cascata dei suoi capelli non fu sufficiente a nascondere un piccolo sorrisetto.

“SU-KU-WA-RO.”

“Decimo, ne parliamo più tardi. Prima finiamo qui, va bene?” Tsuna annuì.

“Dicevamo?” chiese Gokudera, guardando di nuovo nello schermo. Squalo sollevò la testa; stava chiaramente ridacchiando, ma si contenne: “VOI! Dicevamo che i Cavallone sono riusciti a tracciare i membri della Famiglia che si sono pentiti.”

“Pensate che canteranno?”

“SU-KU-WA-RO.”

“VOI, forse. Per il momento, Dino vorrebbe essere autorizzato a parlare con loro.”

“SU-KU-WA-RO.”

“Che cosa intende fare?”

“SU-KU-WA-RO.”

“Convincerli a non cantare.” rispose Xanxus, “Credo che Sawada concorderà sul fatto che ucciderli sarebbe...”

“SU-KU-WA-RO.”

“...sarebbe uno spreco di vite umane o sa il cazzo le troiate che sparano quei due in questi casi, e...”

“SU-KU-WA-RO.”

“VOI! Ma che cazzo!?”

“Ignoralo, scusa.” disse Gokudera, “Concordo, nessuno dei due sarebbe disposto a...”

“SU-KU-WA-RO.”

“...a uccidere delle persone se prima non ci hanno parlato.”

“SU-KU-WA-RO.”

“VOI! Se però dovessero cantare, faremo in modo di farli sparire.”

“Logico, ti darò la risposta definitiva domani quando...” Gokudera fu interrotto.

“SU-KU-WA-RO.”

“Quando quel cazzone avrà smaltito.” concluse per lui Xanxus.

“Sì, ecco, ma avrei usato un altro termine.”

“SU-KU-WA-RO.”

“VOI! E BASTA!”

“Sì, sì, l'amore della tua vita, la luce dei tuoi occhi, il...”

“SU-KU-WA-RO.” Gokudera si voltò verso Tsuna, gli mise una mano sul ginocchio e disse dolcemente: “Amore, basta, non lo sai dire.”

Un ululato partì dalle casse del computer, mentre Xanxus finalmente cedeva e scoppiava a ridere.

Gokudera tornò a guardare lo schermo, timoroso che Squalo stesse già affilando la spada, ma lo stratega dei Varia aveva una strana espressione, sembrava quasi... intenerito.

Scosse la testa, di nuovo, mentre un sorrisino gli incurvava di nuovo le labbra. Gokudera interpretò quel gesto silenzioso, inusuale per Superbi Squalo, come un “che ci vuoi fare, li ami e basta.” e rispose al sorriso, un po' imbarazzato.

“VOI! Forse è meglio tagliare, coglioni, sembra di stare al fottuto manicomio. Ci risentiamo domani, intanto dico a Cavallo Pazzo di procedere.”

“Va bene, grazie Squalo.” rispose Gokudera.

Prima che la chiamata venisse interrotta, i microfoni dei Varia intercettarono un ultimo, dubbioso: “SU-KU-WA-RO.”