II.
Le era stato detto di non uscire di casa. Ma l'estate aveva reso il bosco così bello che la dolce Acantha non avena resistito. Con le gote paffute a fuoco per il caldo soffocante, le era parso di veder apparire una bellissima donna da un raggio di sole. Pelle di pesca, occhi di carbone, dalla pupille alla sclera. Tintinnavano campanelle e risate all'avanzare di quella magnifica creatura. Aveva dita lunghe dalle nocche nodose, come i rami delle betulle. Non si spaventò nel notare degli zoccoli che facevano capolino dall'orlo strappato della lunga gonna damascata che la vestiva. Poi il mondo per Acantha si capovolgesse sfocando in un acuto dolore.