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Autore: LadyHeather83    17/02/2022    3 recensioni
La prima volta di Adrien e Marinette
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ADRINETTE
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta non si scorda mai

*

*

La loro prima volta non era stata programmata, anzi a dire il vero non ne avevano nemmeno mai parlato durante in quei mesi di frequentazione.

Eppure ora erano lì, in camera di Adrien ancora trasformati in Lady Bug e Chat Noir mentre si scambiavano effusioni amorose aspettando di ritornare semplicemente Adrien e Marinette.

La corvina non aveva perso tempo, e dopo essere rientrati dalla missione aveva stretto Chat Noir in un abbraccio e stampato un lungo bacio sulle labbra al compagno ringraziandolo per la brillante intuizione avuta, che gli aveva permesso di vincere lo scontro con facilità.

Di nuovo.

Loro due insieme.

Quel pomeriggio, Adrien aveva invitato la fidanzata a casa sua per studiare assieme e portarsi avanti con i compiti scolastici, visto che Gabriel era assente per un viaggio di lavoro a Londra, ma non era per quello in verità, perché in ogni caso, Marinette frequentava Villa Agreste anche con la presenza dello stilista.

E fu quello che avevano fatto fino a quando Papillon aveva deciso di colpire. I due ragazzi furono costretti a disdire l’uscita con i loro amici per dedicarsi al loro doveri da super eroi.

L’ultimo bip dei loro miraculous e i due kwami stanchi e sfiniti uscirono dai loro gioielli aleggiando attorno a loro affamati, nell’attesa che finalmente si staccassero.

Adrien e Marinette erano al centro della stanza in piedi, ancora avvinghiati l’uno all’altra con le loro mani che vagavano alla scoperta dei loro corpi.

Nessuno dei due aveva l’intenzione di lasciare l’altro, come se ci fosse un qualcosa di strano che li attirasse senza farli dividere, e nemmeno il petulante Plagg riuscì nel suo intento, venendo trascinato da Tikki in un angolo della stanza e rimbeccato a dovere.

“Tieni, mangia questo!” La kwami gli infilò l’intero macaron in bocca con la speranza che se ne sarebbe stato zitto per un po'.

“Bleah! Non è il mio formaggio!” Berciò tirando fuori la lingua disgustato.

“La smetti di essere così acido? E poi non muori se non ingurgiti quella cosa puzzolente ogni tanto.”

“Io ho bisogno del mio Camembert per ricaricarmi.” Plagg cercò di volare per raggiungere quella prelibatezza, ma tornò subito indietro con la faccia alquanto spaventata.

“Che c’è?” Gli chiese Tikki.

“Che schifo… si stanno baciando… di nuovo.” Imitò un conato di vomito.

Tikki si sporse leggermente per curiosità, ritornando subito indietro perché i due, ora, erano sdraiati sul letto di Adrien l’uno sopra l’altra, in atteggiamenti poco casti.

“Forse è meglio andare via da qui.” Propose la dea della creazione in evidente stato di imbarazzo.

*

Adrien continuava a baciare Marinette mentre dentro di lui cresceva sempre di più la voglia di qualcosa di diverso.

Un istinto primordiale che vibrava nel suo ventre fino ad arrivare all’interno dei suoi pantaloni gonfiandoli.

Marinette senza pensare alle sue azioni tolse la giacca ad Adrien e poi la maglietta, beandosi di quei perfetti addominali che baciò quando lui inarcò la schiena all’indietro per liberarsi definitivamente di quegli abiti.

Quante volte li aveva potuti ammirare attraverso la tuta nera e non solo, inducendo Marinette a pensieri poco innocenti sul fidanzato.

Adrien le sciolse i codini con un sol gesto, volgendole un sorriso bellissimo quando i capelli si sparpagliarono sul cuscino.

Quanto era bella con i capelli lasciati liberi che le incorniciavano perfettamente le guance cremisi e bollenti, pensò.

Le mani del biondo vagavano lungo il corpo di Marinette troppo coperto per i suoi gusti, fino ad arrivare ad accarezzare i glutei sodi e perfetti di lei.

Mmm…” Si lasciò sfuggire un mugugno di assenso un po' troppo accentuato e Adrien sogghignò malizioso mentre lei si sentì morire dentro per la figuraccia appena fatta avvampando.

Non era la prima volta che si toccavano in quella maniera, anzi, nelle settimane precedenti baci e carezze erano diventati sempre più audaci e spinti, una specie di rodaggio prima di arrivare all’atto finale.

Si erano conosciuti un po' meglio, Marinette scoprì che cosa faceva impazzire Adrien e Adrien scoprì un lato della sua ragazza intrepido e sensuale che mai avrebbe immaginato potesse avere, una volta ovviamente abbattuto la barriera dell’imbarazzo.

Marinette si lasciò sfuggire l’ennesimo singulto quando la mano di Adrien si addentrò dentro la maglietta sfiorandole il seno.

Adrien sorrise divertito nuovamente.

Le sollevò la t-shirt e la gettò a terra, in un punto non ben definito della stanza e lei morì di vergogna, Adrien la stava guardando in un modo peccaminoso e voglioso, abbassò l’orlo del reggiseno e con estrema delicatezza le torturò i seni, prima con le dita sottili, poi con le labbra, facendole vibrare il basso ventre che non la smetteva di strusciarsi contro di lui con movimenti involontari.

Adrien pensò che avesse un buon profumo e quell’essenza lo attraeva come una falena fa con la fiamma.

Marinette odorava semplicemente di casa e di protezione.

Si erano sempre fermati lì, arrivando a volte anche al culmine del piacere, senza valicare però il confine inviolabile, ma non questa volta.

Fu Marinette a prendere l’iniziativa slacciando i pantaloni di Adrien i quali finirono sul bordo del letto con poca grazia.

Con la mano tremolante, ma senza esitare, la corvina accarezzò il profilo del membro turgido ancora all’interno dei boxer facendo sussultare il biondo ad ogni tocco, senza staccare le labbra dalle sue.

Questa volta fu il turno di Marinette di sorridere compiaciuta.

La mano di Adrien si mosse lungo tutto il corpo della ragazza, partendo dalla spalla dove abbassò la spallina del reggiseno con delicatezza, per poi sollevarle un lato della schiena arrivando al gancetto che staccò senza esitare.

“Al primo colpo questa volta.” Bisbigliò lei complimentandosi per il traguardo raggiunto, in quanto quella scena le fece ricordare quanto aveva trafficato la prima volta per sganciarlo.

Lo definì un aggeggio infernale atto a farti perdere la pazienza e prima o poi avrebbe chiesto a suo padre di inventare qualcosa di più pratico per certe occasioni, ma non era quello il giorno, e forse non avrebbe avuto bisogno.

“Mmh… allora merito un premio speciale.” Adrien strofinò il naso contro la sua guancia arrossata prima di riprendere a baciarla.

La mano del biondo finì la sua corsa infuocata sul primo bottone dei jeans di Marinette, ma fu quando cercò di abbassarle la zip che questa decise di incepparsi a metà, spezzando il momento romantico appena creato.

Marinette non riuscì non a trattenere una risata divertita mentre vedeva il suo ragazzo intento a trafficare con la lingua che fuoriusciva da un lato della bocca, senza riuscire nel suo intento.

La corvina alzò la schiena per aiutarlo, ma nel tentativo di farlo, gli tirò una capocciata perché Adrien si era abbassato leggermente per vedere meglio.

“Ahia!” Scoppiò a ridere tenendosi la parte lesa, e anche Marinette fece la stessa cosa smorzando la tensione che si respirava nell’aria della stanza.

“Sono un disastro!” Tirò fuori il labbro inferiore abbassando lo sguardo tristemente.

Adrien le alzò il volto con due dita dopo essere riuscito ad aprirle i pantaloni.

“No, sei semplicemente perfetta.” L’aiutò ad adagiarsi sul letto e lui la sovrastò con il suo corpo, cercando di non gravarle troppo con il suo peso.

Entrambi erano quasi nudi, solo una barriera li divideva prima di fondersi in un unico essere.

Marinette divaricò le gambe per essere più comoda e lui si posizionò meglio senza smetterla di accarezzarla e solleticarle la pelle mappandone ogni centimetro che riusciva a raggiungere.

Adrien strusciava il bacino contro di lei automaticamente, Marinette assecondava i suoi movimenti guidata anch’ella dall’istinto.

Brividi di piacere attraversarono il corpo di entrambi arrivando fin dritto al cuore, cambiando totalmente il modo in cui si stavano amando.

Adrien le leccò il collo con la bocca sentendo la sua vena pulsare di appagamento, e questo gli diede la carica giusta per continuare in quella direzione.

D’istinto, Marinette aprì ancora di più le gambe e nonostante fossero coperte da un lembo di stoffa di cotone rosa, sentiva indistintamente la voglia di Adrien.

Anche lei lo desiderava ardentemente e glielo stava dimostrando come meglio poteva.

Adrien era rapito e non riusciva a smettere di toccare la fidanzata, ancora una volta la sua mano si mosse da sola fino ad arrivare al ventre di lei per insinuarsi dentro gli slip e stuzzicarla.

Marinette si lasciò scappare un sospiro soddisfatto mentre si abbandonava a quei tocchi audaci senza alcuna vergogna.

Anche lei in ogni caso non fu da meno, e visto che Adrien aveva leggermente alzato il bacino, lo volle ripagare con la stessa moneta, non era giusto che lui la vedesse mentre si contorceva dalla lussuria per mano sua.

Lei osò un po' di più, gli tolse i boxer facendoli volare da qualche parte nella stanza.

Rossa in volta e con tutta la vergogna che era riuscita a racimolare in quel preciso momento, prese il membro turgido tra le mani ed iniziò a massaggiarlo con movimenti lenti e sensuali, sentendo il respiro di Adrien farsi sempre più veloce ed affannoso, seguendo il ritmo del suo.

“Dio…” Sospirò Adrien chiudendo gli occhi e continuando a torturare la sua ragazza per distrarsi in qualche maniera, ma Marinette era divenuta molto abile nelle ultime settimane e non pensare al piacere che gli stava provocando era praticamente impossibile.

Sarebbe scoppiato presto, ma non era ancora il momento.

Si guardarono un attimo negli occhi, entrambi languidi, chiedendo qualcosa di più con il sol sguardo.

Marinette sempre più paonazza e più imbarazzata del solito voleva irrompere anche quell’ultima barriera concedendosi al suo amato con tutto l’amore che aveva dentro di sé. Il cuore le galoppava veloce nel petto.

Adrien ci mise un po' prima di pronunciare qualcosa, solo per non sembrare troppo azzardato e costringere Marinette a qualcosa di cui poteva aver timore, perché sapeva che la prima volta per una ragazza era dolorosa e non proprio piacevole, lo aveva letto da qualche parte su internet.

Erano pronti a compiere il grande passo e dare quel qualcosa di intimo e completo al loro rapporto.

Non ne avevano mai parlato, quindi era normale un po' di esitazione e l’incertezza era del tutto giustificata.

Questa volta furono le labbra di Adrien a muoversi e a sussurrarle all’orecchio che voleva fare l’amore con lei, che la desiderava troppo.

Era pronto ad amarla a trecentosessanta gradi donandole tutto sé stesso.
La risposta di Marinette non tardò ad arrivare “Lo voglio anch’io.” Bisbigliò l’assenso mentre il cuore vibrò più forte quando sentì le sue dita stringere l’elastico degli slip facendoli scivolare giù fino ai piedi.

Adrien ammirò Marinette in tutta la sua bellezza cercando di mascherare la sua ansia momentanea, perché nonostante tutto, lo spettro di una figuraccia era ben vivo dentro di lui, e la sua amante se ne accorse.

Per lei, Adrien era un libro aperto, ormai ne conosceva ogni sfumatura e capiva subito se qualcosa lo turbava facendolo sentire a disagio.

“Andrà tutto bene.” Gli sussurrò all’orecchio mordicchiandone poi il lobo sensualmente.

“Non voglio farti male”

“Non lo farai.”

E Adrien capì che con lei al suo fianco tutti i dubbi, le incertezze e i timori sarebbero spariti.

Le accarezzò il volto delicatamente con i polpastrelli, poi si sporse verso il comodino prendendo dalla piccola scatola un quadratino argentato, ne mancavano alcuni, perché nei giorni precedenti aveva cercato di far pratica nel caso se ne fosse presentata l’occasione.

Marinette se ne accorse e sorrise.

Adrien tremava mentre strappava il bordo dentellato e Marinette gli mise le mani sopra le sue, lo guardò teneramente e questo bastò a lui per riprendere coraggio e la sicurezza appena persa.

Proprio come ogni battaglia, anche quella l’avrebbero vissuta e vinta insieme.

*

Se qualche attimo prima era Adrien quello agitato, ora era Marinette in preda all’ansia.

Mille dubbi attanagliarono la sua mente… farà male davvero? Durerà tanto? Saprò essere all’altezza?

E tutte quelle domande la fecero contrarre nel momento sbagliato, perché quando Adrien aveva provato ad entrare spingendo leggermente, Marinette sentì una fitta dolorosa che la costrinse a strizzare gli occhi e a lasciare la bocca del suo ragazzo mortificato.

“Ahia!” Si morse il labbro portando la testa sul suo petto.

“S-scusa, non volevo farti male…è solo colpa mia se…” Marinette lo zittì chiudendogli la bocca con un dito.

“Non sei stato tu… mi sono irrigidita al momento sbagliato.”

Adrien le sorrise.

Milady… ci sono io al tuo fianco.” Proprio come succedeva in battaglia in un momento di debolezza, era lui che la confortava sempre e dovunque.

Marinette tirò un sospiro nel tentativo di calmarsi e quando lo guardò negli occhi, capì.

Capì che poteva fidarsi di lui ancora, oggi, domani, sempre. Che era il ragazzo giusto per compiere quel passo.

“Riproviamoci” Gli sussurrò dolcemente.

“Sei sicura? Mi fermo qui se non te la senti.”

Marinette gli prese il volto tra le mani “Te lo sto chiedendo io, e lo voglio con tutta me stessa, chaton.”

Questo bastò ad Adrien per chiudere gli occhi ed iniziare ad amarla completamente.

Spinse leggermente mentre Marinette rilassava i muscoli per accoglierlo dentro di lei.

“Ti faccio male?” Le sussurrò all’orecchio cercando di essere il più delicato possibile, nemmeno lui sapeva quanta forza metterci.

“No… ti prego, continua.” Fu Marinette a spingergli i glutei con le mani, guidandolo in quei luoghi inesplorati e vergini, lui non potè far altro che lasciarsi accompagnare da lei.

E quando il dolore passò, Marinette gli accordò il permesso di muoversi tra risolini divertiti ed a volte imbarazzanti, perché essendo la loro prima volta, quelle era tutte sensazioni nuove e mai provate, quindi lasciarsi andare a troppi singulti era del tutto normale.

Tra una spinta e l’altra, Adrien si fermò di colpo raggelandosi all’istante.

Non sa di preciso quanto tempo era passato, ma era decisamente troppo presto per arrivare all’apice e Marinette era fin troppo stretta e calda per riuscire a resistere.

“Tutto bene?” Gli domandò credendo di aver fatto qualcosa che non andava.

Lui divenne rosso e si sarebbe messo a frignare come un bambino se non avesse pensato bene a come poter recuperare quella situazione.

“S-si… tu sei fantastica Marinette, e trattenermi mi diventa impossibile.”

“Tu mi lusinghi!” Disse sorniona leccandosi le labbra capendo subito quale fosse il problema.

Adrien non aveva ancora raggiunto l’orgasmo, ma c’era molto vicino e non voleva scoppiare prima di sapere se anche lei stava per provare la stessa cosa.

Ma come fare per chiederglielo senza sembrare ridicolo?

“Non devi trattenerti, Adrien.” Marinette sapeva, o meglio aveva letto da qualche parte che la prima volta per un ragazzo sarebbe stata un po' troppo emozionante rischiando di diventare imbarazzante, ma a lei non importava, lo amava incondizionatamente, e sapeva anche che dopo di quella ne sarebbero venute altre.

Era del tutto normale che il primo collaudo servisse solo per conoscersi ed iniziare il rodaggio.

“Non voglio deluderti!” Le sussurrò con aria affranta.

“Non lo farai.” Marinette gli appoggiò delicatamente una mano sulla guancia arrossata e calda. “… ti va di riprovare?” Farfugliò guardandolo negli occhi attendendo una sua risposta che non tardò ad arrivare.

“S-si” La baciò e lei sorrise soddisfatta.

Si amarono mettendoci tutta la forza e la grinta che avevano, senza freni, lasciandosi andare completamente a sospiri, piccole urla, grugniti, baci, carezze e solletichi.

La loro prima volta era stata stupenda, un ricordo indelebile impresso per sempre nella mente di entrambi, fatta di un’esperienza unica e indimenticabile.

Adrien era stato il più delicato possibile e riusciva sempre a far toccare il cielo con un dito a Marinette, grazie alle sue carezze e sussurrandole parole dolce all’orecchio per tranquillizzarla quando la vedeva più frigida, probabilmente quando percepiva delle fitte al basso ventre.

Marinette presto dimenticò il dolore iniziale, abbandonandosi al piacere prima di lui tra le sue braccia piene d’amore e sentimento.

*

Marinette rimase ad ascoltare il battito del cuore di Adrien per qualche minuto, senza dire niente, semplicemente intrecciando una mano con la sua mentre il ragazzo le accarezzava i capelli e si inebriava del suo profumo.

Nessuno dei due credeva ancora di aver compiuto quel passo e tutto sommato era andata piuttosto bene.

Certo, l’imbarazzo generale era aleggiato in quella stanza per tutto il tempo e la vergogna a volte gli faceva compiere gesti involontari e a volte divertenti, smorzando la tensione.

Soprattutto quando Marinette nella foga del momento aveva tirato un pugno in piena faccia al malcapitato per puro errore, solo perché voleva togliere il lenzuolo che li ricopriva.

“Era come te lo immaginavi?” Osò chiedere ingenuamente Adrien per iniziare un confronto.

“No.” Marinette si sollevò appena per puntargli il suo sguardo azzurro “… decisamente meglio!” Gli stampò un bacio sulla punta del naso senza aggiungere altro prima di uscire dal letto per rivestirsi, a malincuore.

Sarebbe restata in quel letto, sotto le coperte con lui per sempre.

Marinette rimase immobile per qualche secondo perché sentì qualcosa di caldo solleticarle le gambe, volse lo sguardo ad una coscia e la vide leggermente sporca di sangue.

“Tutto bene?”

“S-si… solo un capogiro!” Mentì per non preoccuparlo inutilmente, se gli avesse detto che stava sanguinando si sarebbe avvilito e sentito in colpa per averle fatto del male involontariamente.

Marinette si vestì frettolosamente anche perché l’ora era tarda e presto sua madre si sarebbe chiesta perché non fosse ancora rientrata a casa.

Adrien la guardò languidamente.

“Lo rifaremo?”

Marinette sorrise compiaciuta “Ovvio!” Ammiccò poi.

“Allora non sono andato così male!” Affermò convinto pavoneggiandosi alzando il viso con gli occhi chiusi.

Di tutta risposta, Marinette gli tirò in faccia i boxer che qualche attimo prima erano finiti sopra la coda del pianoforte, meglio toglierli da lì prima che a Gabriel gli venisse un infarto per vedere delle mutande in bella vista su un oggetto così prezioso.

La corvina richiamò il suo potere per tornare a casa prima.

Adrien si leccò le labbra quando la vide in quella tutina stretta, la vista di lei trasformata in Lady Bug lo faceva sempre attizzare scuotendogli inevitabilmente il cuore.

“Sei stupenda!” Si lasciò sfuggire ammaliato da quella visione celestiale.

Lady Bug mise un piede davanti l’altro e con fare sensuale si avvicinò a lui, ancora sul letto coperto dal bacino in giù solo con il lenzuolo.

“Se vuoi… la prossima volta rimango trasformata… che ne dici?” Gli sussurrò all’orecchio leccandone il lobo.

Adrien lo avrebbe rifatto anche subito visto che la sola vicinanza di lei gli fece affluire il sangue nuovamente oltre il basso ventre.

“Non mi tentare.” Fece lui di rimando aggrappandosi a lei per baciarla.

“Devo proprio andare ora. Ci vediamo domani.” Lady Bug raccattò lo zaino lasciato ai piedi della scrivania e lanciò lo yo-yo nel palazzo di fronte.

“Aspetta, milady.”

Questa si fermò all’istante attendendo le parole del suo fidanzato.

“Ti amo!”

Lady Bug gli rivolse uno sguardo intenerito “Ti amo anch’io!”

*

FINE

*

Convenevoli finali: E con questa storia si conclude la trilogia delle storie dedicate a San Valentino, spero come sempre vi sia piaciuta e vi abbia strappato un sorriso di tanto in tanto.

Vi avviso che da lunedì tornerò a pubblicare i capitoli finali di “Ascolta il tuo Cuore”.

Grazie davvero per il sostegno che mi date.

A presto, Erika

*

P.S. ringrazio la mia carissima amica Summerlover per i suoi suggerimenti, e la dolcissima Fiorentinasara per avermi suggerito il titolo, senza di lei questa storia sarebbe ancora senza un’identità.

  
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