Finalmente la ragazzina aveva smesso di dibattersi tra le sue braccia.
Lasciò la presa gradualmente però, non sicuro che la piccola Stark avesse ceduto, avesse capito che ormai non c'era più niente da fare.
Con un guizzo, e tenendola sempre rivolta verso di sé, diede una fugace occhiata verso il Grande Tempio di Baelor.
Urla e uno strano silenzio si contendevano la scena.
Una ragazza dai capelli rossi gridava disperata, per poi afflosciarsi in ginocchio come una rosa blu recisa da una mano gelida.
Doveva essere l'altra figlia di Eddard Stark, pensò il corvo; quella non altrettanto fortunata, quella che si sarebbe ricordata la morte del padre ogni notte come succedeva a lui stesso per suo fratello.
Allo scricciolo tra le sue braccia, almeno, era riuscito a risparmiare la stessa sorte.
Eppure non avrai un destino migliore, piccola.
Aveva smesso di divincolarsi, anche se la furia dentro di lei era rimasta intatta, tanto che Yoren continuò a tenerla ferma, mezza nascosta nel suo sudicio mantello nero.
Non eri male, lord Stark, ma ai leoni i lupi non sono mai piaciuti, si ritrovò a considerare. Forse perché entrambi predatori, ma di natura diversa.
E i corvi se per questo, piacevano al nuovo re e alla sua famiglia ancora meno.
“Mi conosci, vero? Bravo, ragazzino.” Sputò per terra. “Qui loro hanno finito. Tu adesso vieni con me.”
Le ridiede la spada, notando quanto fosse leggera e sottile, proprio come la sua padrona. “Spero che tu sappia come usarla, ragazzino.”
“Io non sono un...”
Spingendola contro un androne, le stritolò una ciocca di capelli scuri, avvicinandola al coltello che aveva in mano.
“Invece sei un ragazzino, e anche uno sveglio. E questo quello che volevi dire?”
Mentre la figlia di Ned Stark cacciava l'ultimo urlo soffocato, lui cominciò a tagliare.