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Autore: Coso96    20/02/2022    2 recensioni
[Hazbin Hotel]
[Hazbin Hotel]
[Helluva Boss]
Frank è un semplice ragazzo di campagna, ma ha sempre vissuto con un senso di insoddisfazione inspiegabile.
Un giorno, però, delle creature di nostra conoscenza attentano alla sua vita, facendo sorgere finalmente un interesse da tempo perduto.
Cosa dovrà scoprire? Chi lo vuole morto ovviamente. Preparatevi a scoprire l'avventura del primo umano che decise di entrare negli inferi per pura noia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Le parole gli arrivavano ovattate, ma gli arrivavano. Il mortale provò a muoversi, ma la cosa risultò impossibile: era stato legato con delle catene incredibilmente spesse ad una sedia.                     
“Dove... sono?” Bofonchiò il mortale mentre metteva a fuoco ciò che aveva intorno: era nell'ufficio di Cherri Bomb, dove quest'ultima stava pacificamente prendendo un caffè con Vox.
“Oh, guarda chi si è svegliato!” Disse Cherri Bomb sorseggiando il suo caffè.
“Mi hai causato molti problemi, mio caro ragazzo.” Ringhiò Vox puntando una pistola sulla testa del mortale, che si limitò a fare una smorfia divertita.
“Tanto so che non mi ucciderai...”
“Oh, e perché non dovrei?”
“Perché vuoi sapere come mai ho ucciso il tuo fidanzatino e la tua amichetta. Vuoi sapere per chi lavoro, o se ho ucciso per il puro gusto di farlo. E da morto non posso rispondere a queste domande.”
“Tu, lurido...” L'overlord iniziò a percuotere il mortale con il calcio della sua arma, ma il braccio di Cherri lo fermò prima che potesse fare danni letali.
“Stai calmo, amico. Avevi promesso che non l'avresti ammazzato qui. Non vorrai sporcarmi il tappeto, vero?”
“Perdonami, Cherri, ho perso la calma.” Vox afferrò la testa di Frank e iniziò a trascinarlo verso l'uscita. “Questa me la godrò.”
“Non dimentichi qualcosa?”
Vox sbuffò e passò una valigetta alla demone ciclopica.
“Questi sono i tuoi soldi.”
“Un piacere fare affari con te.” Sussurrò l'overlord contando il denaro.
“Allora, cosa hai intenzione di farmi?” Chiese Frank mentre veniva trascinato verso la limousine di Vox.
“Scoprirò perché hai ucciso Velvet e Valentino, e poi ti eliminerò.”
“Mi sembra un buon piano, ma sappi che non ho molto da dire.”
“Parlerai. So essere molto convincente.” Sibilò Vox mettendo il mortale nel bagagliaio della sua limousine.
Frank rimase zitto per tutta la durata del viaggio, non che avesse gente con cui conversare dentro un bagagliaio, ma quando sentì la limousine fermarsi, un piccolo sorriso decorò il suo volto: sarebbe stato divertente.
“Siamo arrivati.” Disse Vox aprendo il bagagliaio e prendendo nuovamente il cranio del mortale.
“Siamo arrivati dov...?!?!”
Il mortale venne zittito dall'enorme torre che aveva davanti agli occhi, sulla cui cima c'era una colossale cupola di vetro, sulla quale, in un lampeggiante cartello al neon, stava scritto – Vox's multimedia-
“Wow....”
“Benvenuto... nel posto in cui morirai, mortale!” Ringhiò Vox nella speranza di vedere paura negli occhi della sua vittima, ma l'unica cosa che vide fu stupore.
“Un posto davvero niente male.”
“La tua calma sarà la tua rovina, mortale. Portatelo nella fossa! Gli farò le mie domande dopo un po' di riposo, sempre se sopravviverà.”
Due scagnozzi di Vox, un orribile demone capra ed un imp, portarono Frank all'interno della torre, dove venne buttato in una specie di fossa comune.
“Divertiti in mezzo ai tuoi nuovi compagni di giochi.” Disse l'imp.
“Compagni di giochi?”
Il giovane mortale si ritrovò circondato da demoni affamati.
“Ehila, ragazzi, abbiamo uno spuntino.” Disse un demone lucertola piuttosto muscoloso.
“Hm, un essere umano, mi chiedo che sapore abbia.”Aggiunse un demone felino.
“Oh, merda...” Imprecò il mortale mentre cercava di liberarsi dalle catene che lo tenevano ancorato alla sedia.
“State indietro!” Ordinò una succube dalle corna bluastre armata di spada mettendosi tra Frank e i demoni affamati. “Lui è con me.”
“Shanta, mi stai dicendo che questo umano è tuo amico?” Chiese il demone lucertola.
“Fai un'altra domanda e ti farò fuori senza neanche guardarti negli occhi, Lars.” Ringhiò la succube puntando la spada sulla gola di Lars, che indietreggiò spaventato.
“Stai bene, Frank?” Chiese Shanta tagliando le catene che opprimevano le povere membra del mortale.
“Ci conosciamo?”
“La tua fama ti precede, ma no. Sono la talpa di Cherri bomb, le tue armi e i tuoi rosari stanno in una scatola nel mio ufficio.”
“Deduco che il tuo ufficio sia fuori da questa fossa.”
“Tranquillo, conosco un'uscita segreta.”
Frank seguì la succube lungo le caverne sotterranee della torre per circa dieci minuti.
“Siamo arrivati.”
La succube premette una pietra liscia, che si rivelò essere un pulsante che aprì una via segreta collegata al suo ufficio.
“Questa torre ha più di trenta piani, ognuno pieno zeppo di scagnozzi di Vox. Dal mio ufficio eviterai la maggior parte di loro, ma rimane il problema della sua guardia del corpo.” Spiegò Shanta mentre metteva a soqquadro il suo ufficio alla ricerca della scatola.
“Sarebbe?”
“Dopo la morte di Valentino, Vox ha assoldato una demone radioattiva come guardia del corpo, praticamente una centrale nucleare mobile. Se non fai fuori lei, uccidere Vox sarà impossibile.”
“Lei?”
“Il suo nome è Mihaela Funar.”
“Una demone radioattiva... Hm, questa mi è nuova.”
“TROVATA!!”
La succube consegnò la scatola contenente le armi al mortale, stando ben attenta a non entrare in contatto diretto con i rosari.
“Una volta fuori da questo ufficio, sarai da solo, sicuro di farcela?”
Il viso del mortale venne decorato da un ghigno.
“Tranquilla, eliminerò Vox.”
Una donna in divisa militare color beige, dalla pelle di un grigiore innaturale e dai capelli bianchi attendeva paziente nel penultimo piano della torre.
Il suo compito era semplice: impedire a chiunque di attraversare la porta. Aveva ottenuto il lavoro da poco ed era praticamente sicura di essere stata assunta solo per la presenza di un mortale ammazza angeli in città.
Un suono di passi attirò la sua attenzione.
La demone radioattiva sollevò le palpebre, scoprendo i suoi occhi verdastri e li puntò sul mortale che era appena entrato nella stanza, mentre il calore del suo corpo iniziava a danneggiare parzialmente i mobili presenti.
"Quindi... sei tu il pazzo che devo fermare."
"Un pazzo che vuole scoprire la verità."
Mihaela annuì, doveva essere il temuto ammazza angeli, ed anche se aveva l'aspetto di una persona qualsiasi, l'esperienza le aveva insegnato a non farsi ingannare dall'aspetto altrui.
“Quindi... tu devi essere Mihaela Funar.” Disse Frank puntando la sua Schofield sulla testa della demone radioattiva.
“E tu devi essere l'ammazza angeli. Ti dirò, non sembri il mostro che mi hanno descritto... ti facevo un po' più alto.”
“Spero tu sopravviva alla delusione, comunque, io voglio solo Vox, quindi se ti arrendi e mi fai passare, non ci sarà sangue versato.”
La pistola in mano al mortale cominciò a sciogliersi, mentre la temperatura della stanza si alzava vertiginosamente.
“Sono sotto ingaggio, devo rifiutare."
Nel giro di pochi secondi l'intruso ridusse la distanza che lo separava dalla demone con una velocità che non poteva appartenere ad un mortale.
Un pugno del ragazzo colpì il muso dell'avversaria radioattiva, ma, stranamente, la sua mano non divenne un tizzone annerito, in compenso la donna ottenne un'ustione di secondo grado sulla guancia destra.
Questa se ne accorse, indietreggiando con la mano sulla guancia.
“Che cazzo?!”
Un secondo gancio colpì la guancia sinistra della donna, lasciandole stavolta un'ustione di primo grado.
La demone radioattiva alzò lo sguardo: sulle nocche del mortale c'erano due rosari, uno di plastica e uno dorato, che venivano utilizzati come tirapugni, mentre attorno al collo aveva un rosario scarlatto.
Incazzata per i due colpi subiti a tradimento, si avvinghiò ad una delle gambe del mortale.
La demone radioattiva provò a concentrare tutto il calore del suo corpo sulle braccia, ma ci mise poco a rendersi conto che non stava emanando alcun calore, o almeno, nessun calore radioattivo.
Fece due più due, e non ci volle molto a collegare il fenomeno ai due rosari sulle mani dello sconosciuto.
Beh... questo era imbarazzante.
Il pugno arrivò prima ancora che potesse avvertirlo, facendole rimpiangere le litigate col suo vicino.
Sentì il sangue bagnarle la lingua mentre il suo corpo volava verso la finestra e la sua confusione aumentava.
Atterrata bruscamente sul vetro anti-proiettile, che probabilmente le aveva risparmiato un volo dal trentesimo piano, la ragazza si pulì il muso dal sangue e provò a caricare nuovamente il calore nel suo corpo, ma tutto ciò che uscì fu solo una misera fiammella verde.
Di norma sarebbe stata felice di non doversi preoccupare di sciogliere tutto, ma questo era decisamente il momento peggiore.
“Mio nonno mi disse che la natura dei poteri di un demone è sconosciuta, ma hanno tutti la stessa soluzione: un buon rosario, ma dal tuo sguardo deduco che tu ci sia arrivata.”
Mihaela si guardò i piedi e sorrise: per una volta era bello non doversi preoccupare di sciogliere il pavimento sul quale camminava.
Una piccola consolazione.
“Allora, mi farai passare?”
La demone radioattiva si mise davanti all'entrata del piano di Vox.
“Non mi hanno pagata in anticipo, spiacente.” Disse lei in posizione da combattimento.
Frank si avventò sulla demone radioattiva, pronto a colpirla con un montante, il quale venne prontamente deviato dal palmo della ragazza, che rispose con una violenta gomitata sulla mascella del mortale, dislocandogliela.
Mihaela non poté fare a meno di regalarsi un sorriso compiaciuto, nonostante i poteri limitati, sapeva ancora come difendersi.
Il giovane mortale rimise al suo posto l'osso dislocato semplicemente facendo pressione sul mento finché non si sentì un sonoro CRACK.
“Bel colpo...” Si complimentò il mortale massaggiandosi la parte lesa.
"Sei resistente per un mortale."
“Ci vorrà più di una mascella dislocata per fermarmi.”
Mihaela arretrò, intimorita dalla luce minacciosa che scorse negli occhi del mortale.
Quello non era lo sguardo di uno che si sarebbe arreso facilmente.
Fortunatamente, iniziò a sentire che suoi poteri stavano pian piano tornando, doveva solo prendere tempo e poi arrostire il bastardo.
“Ho qualche speranza di convincerti ad andartene?” Chiese all'improvviso.
“Mi spiace, devo eliminare Vox, e devo farlo per lo stesso motivo per il quale ho eliminato Velvet e Valentino: per scoprire la verità su chi mi vuole morto.”
La demone radioattiva spalancò la bocca: ecco perché Vox l'aveva assunta, c'era un pazzo che andava in giro ad ammazzare overlord.
E lei era da sola contro quel pazzo.
"Ti ha assunto qualcuno?"
"Sono il dipendente di me stesso."
"Beh, dovevo comunque provarci."
La temperatura della stanza iniziò a salire nuovamente, segno che i poteri di Mihaela erano tornati.
Il suo avversario se ne accorse.
“Non lo farai!” Ruggì Frank scattando in avanti per colpire la demone radioattiva con i suoi rosari, ma ormai era troppo tardi: Mìhaela fece un balzo all'indietro per evitare il contatto con i pugni del mortale, dopodiché, dopo aver alzato il piede sinistro, concentrò tutto il calore su di esso, trasformandolo in una sorta di martello rovente.
Prima ancora che potesse reagire, la ragazza ficcò il suo tallone rovente nell'occhio del mortale, che diede voce alla sua sofferenza con un sonoro urlo di dolore.
Pensò fosse sufficiente, ma quella creatura non era affatto un comune mortale.
Si rimise in piedi e le scagliò un pugno dritto sui denti, abbastanza forte da stordirla.
Questo lo avrebbe sentito per qualche giorno.
Il mortale afferrò il girovita di Mihaela ed eseguì un german suplex così violento che la testa della donna spuntò dal soffitto del piano sottostante.
Il giovane Callahan si tastò la ferita all'occhio, ormai già cicatrizzata a causa del calore.
“Questo lascerà il segno.” Disse poco prima di rigettare la colazione sul pavimento.
“E ora cosa succede?”
La vista del mortale cominciò ad offuscarsi, mentre la temperatura del suo corpo iniziava a salire, e a differenza della sua avversaria... non era un buon segno.
Mihaela estrasse la testa dal pavimento, un rivolo di sangue le usciva dalla testa, ma miracolosamente non aveva perso i sensi.
"Questa... l'ho sentita."
La demone radioattiva notò che il mortale stava barcollando e un ghigno crudele decorò il suo volto
“Oh, ottimo"
“Cosa?” Bofonchiò il mortale poco prima di vomitare nuovamente.
“Già, avvelenamento da radiazioni.”
Frank impallidì.
“Sono rimasta in questa stanza per ore, ore e ore a disseminare scorie altamente dannose in uno spazio ristretto, immagino tu abbia già capito.” Spiegò Mihaela avvicinandosi al mortale.
Frank si accasciò a terra, mentre le forze iniziavano a venire meno, cercò di lottare per non perdere conoscenza, ma il suo corpo sembrava non rispondere agli stimoli.
L'avversaria ne volle approfittare per finirlo, afferrandogli il viso per squagliarlo ora che avvertiva il suo corpo tornare lentamente a produrre calore.
Gli afferrò il viso, affondando le unghie nella carne, pronta a sciogliergli la faccia.
Ma il bastardo era coriaceo, facendo leva sulla sua adrenalina unita ad una viscerale paura della morte, il mortale afferrò il polso di Mihaela, la attirò a sé e avvolse il suo rosario dorato attorno al suo collo, per poi iniziare a stringere con tutta la forza che aveva in corpo.
La donna provò a divincolarsi colpendo con estrema violenza le costole del mortale, ma il bastardo sembrava non accusare più di tanto i suoi colpi.
Nonostante il rosario stesse inibendo i suoi poteri, il terrore di una seconda morte spinse il suo corpo a difendersi da solo, fiamme gialle e verdi avvolsero la sua figura e quella del mortale, distruggendo il rosario che la stava soffocando e ustionando parzialmente il viso di Frank.
“Ah....ah... sei un bastardo coriaceo.” Disse lei riprendendo fiato.
Il mortale, ora più lucido a causa delle ustioni sul viso, si alzò barcollante, a malapena aveva la forza di reggersi in piedi.
“Non avrei voluto arrivare a questo, ma non ho altra scelta.” Disse lui prendendo il rosario scarlatto e avvolgendolo sulle nocche.
La demone si tirò indietro, aveva appena avuto una brutta esperienza con quegli affari e non ci teneva a riviverla.
“Devi solo provarci.”
“Lascia che ti racconti una storia su questo gingillo. Mio nonno mi disse che questo rosario fu prodotto dal sangue cristallizzato di Cristo, lo stesso sangue che versò quando fu infilzato dalla lancia mentre era crocifisso.”
L'avversaria gli lanciò uno sguardo colmo di scetticismo.
“Ti rimane poco tempo, non buttarlo a raccontarmi storie.”
Il giovane Callahan staccò un pezzo del rosario e prese la mira.
"Hai ragione, allora fatti da parte!"
Nello stesso istante in cui lo disse, il mortale lanciò il pezzo di rosario contro il corpo di Mihaela, lo lanciò alla velocità con cui veniva sparato un proiettile, la demone non ebbe il tempo di schivare che si trovò il pezzo di reliquia conficcato sotto la costola.
Cadde a terra, in preda alle convulsioni.
Provò a gridare, ma dalla sua gola non uscì alcun suono.
La assalì un dolore insopportabile in tutte le ossa: il corpo si muoveva in modo scomposto, come se fosse mosso da un burattinaio che non sapeva come agire sulle bacchette che muovono i fili.
Sentì che stava per perdere i sensi e cercò in un ultimo sforzo di fare appello ai suoi poteri, ma la reliquia che le era finita sotto il costato  bloccava ogni suo tentativo.
Le si rovesciarono gli occhi lasciando vedere completamente il verde della sclera, dalla bocca cominciò a uscire della schiuma bianca e poi stramazzò a terra esanime.
Il mortale si inginocchiò per riprendere fiato, ma poi, resosi conto di avere poco tempo a disposizione a causa dell'avvelenamento, si diresse verso il piano di Vox.
Senza un occhio e barcollante, il mortale non sapeva se sarebbe riuscito ad eliminare Vox, ma se c'era uno che poteva farlo, quello era lui.
Una volta arrivato al piano di Vox, il mortale si ritrovò di fronte un enorme televisore, dal quale spuntò il viso del suo bersaglio.
“Vedo che la mia guardia del corpo ti ha ridotto male.” Disse Vox senza nascondere un ghigno compiaciuto.
Il mortale prese la sua Cattleman angelica e la puntò sul televisore.
“Vox... sono qui per ucciderti.”
Dei cavi dell'alta tensione si avventarono sul mortale e lo immobilizzarono in pochi istanti.
“Su, su, non c'è bisogno di essere aggressivi. Dimmi ciò che voglio sapere e la tua fine sarà veloce.”
“Vai a farti fottere...”
Una scossa da mille volt attraversò il corpo del mortale.
“Spero che dopo questa piccola dimostrazione del mio potere tu sia più predisposto a collaborare.”
Vox uscì dall'enorme televisore con passo svelto e afferrò il cranio del mortale.
“Allora, perché hai ucciso Velvet e Valentino? Per chi lavori?”
Il giovane Callahan rispose sputando sul viso del suo bersaglio.
“Lavoro per quella gran troia di tua madre.”
“Oh, che risposta poco elegante.” Disse l'overlord pulendosi lo schermo che aveva al posto della testa.
Un'altra scossa da mille volt attraversò il corpo del mortale.
“Posso continuare tutto il giorno.”
Frank, visibilmente provato dalle scosse subite, iniziò a pensare ad un metodo per uscire da quella precaria situazione, ma, complice la febbre alta e le vertigini, sembrava una situazione senza uscita, finché non udì una voce a lui familiare.                                                                                       


“Arrivo, Frank!!” Urlò Shanta buttandosi tra Vox e il mortale. “ Dobbiamo smetterla di incontraci con te legato come un salame.”
Il mortale sorrise, divertito dall'affermazione della sua salvatrice.
“Shanta, mi stai tradendo?” Chiese Vox con una punta di delusione.
“Svegliati, Vox, non ho mai lavorato per te.” Disse Shanta liberando il mortale dai cavi che lo imprigionavano con la sua spada.
“Alla faccia del “sono da solo”, non pensavo di avere un angelo custode.” Disse Frank prendendo la Cattleman angelica e puntandola su Vox.
“Non sparare, lui è capace di diventare pura elettricità in un istante, lo eviterebbe senza problemi.”
Il giovane Callahan rimise nel fodero la pistola e si armò di rosario scarlatto, pronto a usarlo per riempire di pugni quel televisore con le gambe, ma Vox sapeva di cosa era capace quella reliquia, l'aveva visto dalle telecamere, quindi provò a ritirarsi dentro alla TV, ma una strana barriera gli impedì di attraversarla.
Vox, Frank e Shanta iniziarono a sentire una strana frequenza radio, frequenza che presto divenne disturbo.
“Alastor...” Ringhiò l'overlord mentre cercava di entrare dentro il televisore.
“Indovinato!!” Esclamò Alastor manifestandosi attraverso una nube rossastra accanto al mortale moribondo e alla succube spadaccina.
“Che ci fai qui?” Chiese Vox.
“Ho promesso al mio socio che l'avrei aiutato ad eliminarti, quindi eccomi qui.” Disse il demone radio passando uno strano anello con l'emblema di un teschio al mortale.
“A cosa mi serve?” Chiese Frank.
“Solo un dono per darti... la giusta spinta.”
Il mortale si accinse ad indossare l'anello, ma il demone della radio lo fermò con una singola frase.
“Il potere richiede sempre un prezzo da pagare, mio caro ragazzo.”
“C'entra la mia anima?” 
“Certo che no, ma sarà molto divertente.”
Il giovane Callahan indossò l'anello senza esitazione e una strana energia iniziò a pervadere il suo corpo, annullando misteriosamente i sintomi dell'avvelenamento da radiazioni.
“Sono... guarito?”
“Non esattamente.” Spiegò Alastor. “Quell'anello inibirà i sintomi  dell'avvelenamento da radiazioni, ma purtroppo, dato che ne hai assorbite così tante, funzionerà per al massimo due settimane.”
“E allo scadere delle due settimane cosa mi succederà?”
“Pensaci bene. Cosa succede ad un mortale quando assorbe troppe radiazioni?”
La fragorosa risata del mortale riempì la stanza, Alastor si unì alla risata, mentre Shanta si limitò a fare una smorfia confusa.
“Allora, in questo momento sto impedendo al nostro amico di viaggiare attraverso i televisori, quindi...”
“Non dire altro.” Disse Frank poco prima di avventarsi sul demone TV, ma Vox si protesse dal colpo evocando altri cavi dell'alta tensione e creandosi una sorta di scudo agglomerandoli tra loro.
“Ci penso io!”
Shanta scattò in avanti e fece a fette i cavi che proteggevano Vox, lasciando al mortale abbastanza spazio di manovra per colpire il muso dell'overlord con un potente dropkick, che lo spedì contro lo schermo dell'enorme televisore, distruggendolo.
Vox, piuttosto seccato dal colpo del mortale, si trasformò in pura elettricità e sparì in una saetta gialla, per poi tornare in forma fisica alle spalle della succube. Non ci fu tempo di reazione. La succube venne catturata da Vox, il quale iniziò a scaricare molta della sua elettricità nel corpo della donna, friggendola dall'interno. Il mortale provò ad intervenire, ma non appena toccò la succube, l'elettricità iniziò ad attraversare pure il suo corpo.
“Vi friggerò entrambi!!!” Ringhiò l'overlord.
Un sorriso cordiale affiorò sulle labbra del mortale: ora era abbastanza vicino.
“Ho vinto.” Disse poco prima di avvolgere il rosario  scarlatto attorno al braccio di Vox, staccandoglielo di netto dal corpo, l'overlord della TV provò a ritirarsi trasformandosi in elettricità, ma ormai il rosario l'aveva toccato e ciò significava che suoi poteri sarebbero stati nulli per chissà quanto tempo
“Ora basta. Prendeteli!!”
Il trio venne circondato da una decina di scagnozzi di Vox.
“ E questi da dove spuntano?” Chiese Shanta: era sicura che quel piano fosse privo di scagnozzi.
“Abbiamo usato l'ascensore.” Disse uno degli scagnozzi.
“Oh.... siamo nella merda.” 
La succube notò che Alastor e Frank non sembravano per niente intimoriti dal numero di scagnozzi armati.
“Alastor, è ora di fare qualcosa.” Sussurrò il mortale restando in posizione di guardia.
“Sarà un onore.”
L'ombra di Alastor uscì dalle spalle dell'overlord e iniziò a mutilare ogni singolo scagnozzo, lasciandosi dietro solo membra mezze mangiucchiate. Ci vollero pochi secondi e tutti gli scagnozzi sparirono dalla faccia dell'inferno.
“Ah, l'odore del sangue, quanto mi mancava.”
Il giovane Callahan puntò la sua Cattleman angelica su Vox.
“Tempo di finirla qui.”
“No... non morirò così.”
In un ultimo disperato tentativo di scampare alla morte,  Vox si lanciò dalla finestra, perfettamente consapevole che sarebbe sopravvissuto anche da quell'altezza, ma mentre cadeva sentì lo sparo del proiettile e poi... il nulla.
“Ed è così che la nostra collaborazione finisce.” Disse Alastor tendendo la mano al mortale.  “Ma continuerò a osservarti, signor Callahan, non sia mai che mi perda del sano intrattenimento.”
Il giovane Callahan strinse la mano di Alastor e lo ringraziò con un cenno, per poi spostare la sua attenzione sulla succube che gli aveva salvato la vita per ben due volte.
“Tu cosa farai?”
“Tornerò da Cherri, ora che Vox è morto, la mia copertura non serve più a nulla.”
“Anch'io devo tornarci. Qualcuno dovrà pure avvertirla che Vox è morto”
“Lasciate che vi ci porti io.” Disse Alastor aprendo un portale per l'ufficio di Cherri bomb.
Il mortale e la succube si scambiarono uno sguardo di intesa e attraversarono il portale.
“Devo dedurre che tu sia riuscito ad uccidere Vox.” Disse Cherri, ancora intenta a contare i soldi che le aveva dato lo stesso Vox.
Il mortale mostrò il tamburo della sua pistola: erano rimasti solo tre proiettili.
“Dai un aumento a Shanta, senza di lei non sarei arrivato lontano.”
“Ottimo, ottimo, hai fatto un lavoro esemplare, e ho anche delle buone notizie: ho trovato chi ti vuole morto.”
“L'hai trovata?! Io ho scoperto solo che è una donna.”
“Infatti è una donna, ma a differenza tua... io ho un nome.”
“E scommetto che non me lo dirai finché non eliminerò gli altri tre bersagli, vero?”
“Beh, il nostro accordo è quello, no? Tu ammazzi sei demoni e io ti dico...”
“Basta ciance, dimmi gli ultimi tre bersagli.”
“Ok, ok, diamine, la perdita dell'occhio ti ha reso più scontroso o sbaglio? Ma forse è meglio che ti spieghi che questi sono demoni diversi dagli overlord che hai ucciso fino ad ora.”
“Arriva al punto.”
“Sono reali, demoni dell'alta gerarchia.”
“Avevi detto sei overlord, non tre overlord e tre reali.”
“Beh, c'è stato un cambio di programma. Ma se non te la senti, puoi sempre andartene.”
Il giovane Callahan sbuffò.
“Chi sarebbero i miei bersagli? E che differenza c'è tra un reale ed un overlord?” Chiese rassegnato.
“Ecco, così mi piaci, ecco le foto dei tuoi bersagli. Per quanto riguarda la differenza, sono solo demoni estremamente più potenti.” Disse l'overlord consegnando le foto al mortale.
Le tre foto raffiguravano una specie di gufo antropomorfo, un demone dalla pelle grigiastra vestito con un abito verde e una bellissima donna molto simile a... Charlie?
“Il tuo primo bersaglio si chiama Stolas, uno dei 72 demoni dell'Ars Goetia, principe dell'inferno, comanda ventisei legioni di demoni e insegna l'astronomia e la conoscenza di piante velenose, erbe e pietre preziose, ha una relazione con un imp di nome Blitzo, che tu già conosci, e ha una figlia adolescente. Potresti usarla come ostaggio.”
“Il motivo per il quale lo vuoi morto?”
“Devo un favore a qualcuno.”
“Ok, chi sono gli altri due?”
“Il tuo secondo bersaglio si chiama Seviathan Von Eldritch, fa parte...”
“ Della famiglia reale che rappresenta il peccato dell'invidia ed è l'ex ragazzo di Charlie, si, conosco quel nome.”
“Oh, vedo che qualcuno ha studiato. Vedi di trovare un modo per arrivare nel girone dell'invidia.”
“Perché lo vuoi morto?”
“Perché ho bisogno che muoia, semplice.”
Il mortale ignorò il fatto che Cherri stesse evitando di dargli una risposta concreta e si concentrò sulla donna simile a Charlie.
“Chi è la donna?”
“Lei è il bersaglio più pericoloso, ovvero Lilith Morningstar, regina degli inferi, moglie di Lucifero e madre di Charlotte Morningstar.”
Frank spalancò l'occhio, sorpreso da quella rivelazione,  ma rimase composto.
“Ti suggerisco di ucciderla per ultima, perché una volta morta, Lucifero vorrà la tua testa.” Spiegò l'overlord
“E come dovrei entrare in contatto con la regina degli inferi?”
“Sei amico di sua figlia, e sei diventato famoso qui in città. Sono sicura che verrà lei da te.” 
Il giovane mortale si avviò verso l'uscita, mentre diverse domande lo attanagliavano: sarebbe riuscito a premere il grilletto? Cosa sarebbe successo ai bambini non battezzati dopo la morte di colei che se ne prendeva cura? Come l'avrebbe presa Charlie? 
Scacciò quei pensieri scuotendo la testa: doveva concentrarsi, altrimenti non avrebbe mai scoperto chi lo voleva morto. 
“Ricorda, signor Callahan, nessun mortale può mettersi contro Lucifero, per questo lo dirò solo una volta:  una volta uccisa la regina, la sua furia si abbatterà su di te e non ci sarà nessun buco dove potrai nasconderti, lui ti troverà e ti ucciderà.”
Il mortale fissò l'anello che gli aveva donato Alastor e sorrise.
“Tanto sono già un morto che cammina.”





“Nel frattempo, nella torre di Vox.”



Mihaela si svegliò con una forte emicrania, il pezzo di reliquia era stato rimosso dal suo costato da qualcuno.
“Vedo che ti sei svegliata, mia cara.” Disse il demone della radio tendendo la mano alla demone radioattiva.
“Alastor?”
“Il solo e unico.”
La donna si alzò a fatica.
“Che è successo?”
Il demone della radio mostrò il pezzo di rosario che aveva rimosso dal corpo di Mihaela, usando delle pinze ovviamente.
“Niente di che, Vox è  morto e tu non verrai pagata.”
La demone radioattiva sospirò rassegnata: avrebbe dovuto trovare un altro modo per pagare l'affitto.
“Perché mi hai aiutata?”
“Credi che quel mortale sia la mia unica fonte di intrattenimento?”
“Capisco. Beh, grazie per l'aiuto.”
Detto questo, Mihaela uscì dall'edificio.
“Buona giornata, signorina Funar.” Sibilò il demone della radio.









“Nota del tizio che scrive.”
Ringrazio di cuore Manu_00 per avermi assistito nella creazione di questo capitolo e per avermi permesso di utilizzare Mihaela Funar della sua storia Radioactive, che vi invito a leggere perché è scritta da Dio e per sapere di più sulla demone radioattiva.  Buona giornata e al prossimo capitolo! P.s: Toh, sto capitolo è più breve del previsto, ma mi soddisfa
   
 
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