Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: Antheros    21/02/2022    0 recensioni
Elrond ha scelto gli Elfi, Elros gli Uomini.
Una vita immortale per una mortale.
E mostrarsi fragili per una volta non è una condanna
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elrond, Elros, Maedhros, Maglor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

fragilità
di Antheros
_______________________


Elrond posò una mano sulla spalla di Elros; non sapeva però se quel gesto stesse a indicare il suo desiderio di trattenerlo, farlo ricredere sulla decisione che sembrava aver preso con tanta facilità, o se invece fosse un semplice tocco tra fratelli, uno dei tanti gesti che aveva già compiuto più volte.

Il silenzio che per un istante li avvolse fu rotto da Elros stesso, mentre si voltava verso di lui.

"Hai dunque scelto gli Elfi"

Non era una domanda, Elrond lo sapeva bene ma sentiva di dover dire qualcosa. Gli occhi grigi del gemello si riflettevano nei suoi. Uno secchio in cui pochi avevano potuto dire di aver guardato.

"Sì, io ho scelto una vita immortale. Accanto a coloro che sento il mio popolo; per sapere, per cultura, per amore, io non lo so. Ma so che è la scelta giusta per me"

Elros gli sorrise.

Poche volte aveva visto il fratello sorridere così gioiosamente, anche prima che i Fëanarioni li catturassero.

"Vorrei che tu facessi la stessa scelta, mi piacerebbe saperti al mio fianco"

Elros posò a sua volta la mano sulla sua spalla. Una presa decisa che rivelava le convinzioni dell'uomo che era divenuto.

"Tu mi avrai sempre al tuo fianco, fratello. Ma questa è la tua scelta: amo questi anni trascorsi qui, provo un profondo affetto per coloro che ci hanno cresciuti e la rabbia che ho sempre immaginato avrei provato non riesco a percepirla, in fondo comprendo la loro scelta e sebbene non giudico onorevoli le loro azioni so che sono stati spinti da quel buon cuore che certamente li aveva caratterizzati in tempi remoti. Tuttavia, sento che il mio posto è altrove. Percepisco la necessità di conoscere questa terra con gli occhi di chi vi può camminare per un tempo limitato. Tu, fratello mio, ami guardare i fiori dei campi crescere e sbocciare, riesci a emozionarti dinanzi alla rugiada che si forma sull'erba nei freddi mattini e scoprire il lento aprirsi delle gemme degli alberi ai primi calori della primavera. Sei un Elfo, mio amato Elrond perché apprezzi la lentezza del mondo e desideri godere delle sue bellezze per tutte Ere della Terra di Mezzo. Sei sempre stato più simile a loro che a me, che alla nostra gente. Ed è un bene, Elrond. È un bene poiché almeno uno dei figli di Ëalendil potrà essere ammirato e venerato come Re per tutte le Ere che verranno e allora molti conosceranno la nostra storia e attraverso te ricorderanno e ameranno quanto di bello ci possa essere in questa bella terra. Eppure doloroso è dirti addio, poiché molto ti ho amato e tanto desidererei poterti avere al mio fianco nel periglioso cammino verso la morte"

Elrond prese un respiro profondo, il fiato che scivolava tremante oltre le sue labbra. Aveva le lacrime agli occhi e la gola gli bruciava nel tentativo di non versarle.

"Sarò sempre al tuo fianco, mio valoroso fratello. Sempre, poiché sei mio fratello prima ancora che l'uomo d'onore e parola che s'alzerà sopra tutti gli altri Uomini"

L'immagine di Elros iniziò a sbiadire, la sua mano non sembrava toccare più alcun corpo e per ogni passo ch'egli compiva in avanti, suo fratello arretrava fino a svanire. Una leggera brezza gli solleticò la punta delle orecchie, e d'improvviso Elrond spalancò gli occhi umidi e si levò a sedere tra le coperte pesanti del suo letto. La stanza prese a definirsi sotto il suo sguardo, la ruvidezza delle lenzuola e il freddo dell'autunno lo riportarono alla realtà. Aveva ricordato di nuovo quel giorno. Tremante, Elrond scivolò oltre la soglia della sua stanza e poco dopo il rumore delle sue nocche sul legno duro della porta di Maedhros e Maglor riecheggiò nella fortezza.

"Oh Elrond"

Fu l'unica frase che Maedhros pronunciò prima che suo fratello gli facesse segno di entrare e trovare riposo nel loro letto.

Era chiaro che lo sapessero, anche se non ne aveva mai fatto parola con loro. Nessuno aveva mai saputo di quanto gli accadeva da qualche tempo, ma tenere nascosto qualcosa ai due Fëanarioni era quasi impossibile. E lui un pessimo bugiardo.

"Smetterà vero?"

Chiese senza rifletterci, voleva sapere che c'era un'uscita a tutto quel dolore. Perché faceva male rendersi conto di non avere Elros accanto, che probabilmente non lo avrebbe più avuto.

"Non smetterà mai di mancarti, se è questo che stai chiedendo. Così come non potrai mai dire di non provare dolore ogni volta che la realtà ti si parerà davanti agli occhi, crudele e senza appello. Ma col tempo imparerai a trovare il lato positivo in questo, ricorderai ciò che vale la pena non dimenticare e, per quanto ti appaia impensabile oggi, desidererai che questi episodi accadano più spesso"

Maglor aveva parlato per primo, la voce melodica nascondeva a fatica il dolore di quanto la vita gli aveva strappato. Elrond sapeva che anche per Maedhros valevano le stesse parole, lo aveva visto spesso tenere tra le mani un anello di Caranthir o osservare gli animali con lo sguardo di chi è perso nei ricordi del passato, come se Celegorm fosse lì davanti a giocare con la coppia di volpi o a seguire il volo delle anatre. Più di rado ma non con meno trasporto Elrond lo aveva colto mentre accarezzava la sua spada, regalo di Curufin, quel fratello di cui non parlavano mai perché in qualche modo la sua sola immagine riportava con forza a quella di Fëanaro, a volte invece parlava con Maglor e gli chiedeva di suonare una canzone in particolare, era una melodia fanciullesca, di quelle che si ricordano per tutta la vita, che un tempo accompagnava pensieri allegri mentre ora prometteva lacrime e tristezza e che aveva saputo da uno dei capitani essere la melodia preferita dei gemelli Amrod e Amras, ch'eran stati i loro fratelli minori.

"E come faccio a sapere di aver fatto la scelta giusta?"

Un secondo sussurro, un'altra domanda: quella più temuta.

"Ci sarà un momento nella tua lunga vita in cui qualcosa, un momento o un'azione, ma anche un amico o un nemico, ti farà sentire al posto giusto, ti riempirà il cuore di una nuova sensazione, quella di aver compiuto il tuo destino. Sarà in quel momento che ti sentirai leggero e riuscirai a vedere il passato come un lungo sentiero che ti ha condotto a quel momento, che ti ha fatto crescere e ti ha preparato ad essere chi dovevi essere per arrivare a quel punto. Non sarà semplice poiché molte volte ti sentirai al posto sbagliato e per quanto forte ti batterai per il giusto ti sentirai lontano dalla meta, piccolo e ti chiederai perché hai preso questa decisione. Ma tu sei un Elfo, Elrond ed è stata la scelta giusta quella che hai compiuto perché è indispensabile che la Terra di Mezzo ricordi la storia che l'ha vista protagonista"

Maedhros aveva parlato con lo sguardo rivolto al soffitto, ma la sua mano si era stretta alla sua. Un modo per tenerlo al suo fianco e dargli forza, o forse per ricevere coraggio. Per una volta, mostrarsi fragile non era una condanna.









..........................
Note d'Autrice
Buonasera a tutti, spero che la storia vi sia piaciuta!
Di seguito alcune doverose precisazioni.
  1. innanzitutto l'ambientazione. Leggendo questa storia vi sarete accorti che il paesaggio così come il periodo sono piuttosto fumosi, per non dire inesistenti. Il fatto è che essendo questo un sogno di Elrond, o per meglio dire l'estensione di un evento nei sogni, un continuo rivivere quel momento preciso, ho preferito disseminare alcuni dettagli che danno un'idea generale del periodo in cui ci si trova - la presenza di Maedhros e Maglor è certamente il tassello più importante, così come la morte dei fratelli e la scelta compiuta dei due gemelli mezzelfi. Avevo riflettuto a lungo sulla possibilità di disegnare delle coordinate più precise spazio-temporali ma alla fine ho preferito pubblicare questa storia per come è stata concepita, ovvero un tuffo rapido e improvviso nei sogni di Elrond, e in quanto sogni si sa che l'ambientazione è spesso inesistente o comunque non definita precisamente.
  2. l'italiano è una lingua che conosco da relativamente poco tempo quindi fatemi notare eventuali errori di sintassi o grammatica, avendo però l'accortezza di esprimervi con un linguaggio appropriato e rispettoso.
​Vi invito infine a lasciare una recensione qui sotto così che io possa conoscere la vostra opinione
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Antheros