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Autore: Duchessa712    22/02/2022    0 recensioni
[La storia partecipa alla Challenge "To Be Writing 2022" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la Penna]
Lungo i margini vanno le aggiunte, i pensieri proibiti e le parole non dette, quelle che si nascondono nella versione ufficiale della storia. Lungo i margini vanno gli scarabocchi, un'aggiunta veloce, istintiva, ermetica perché lo spazio è troppo poco, perché i margini dovrebbero rimanere bianchi e non diventare fitti di segreti e confessioni.
(Il primo capitolo è un indice)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Siamo tutti storie

Martha non torna a Hogwarts. Prepara il baule e lo nasconde con un incantesimo di disillusione. Bacia sua madre e si lascia abbracciare. Trattiene le lacrime, mentre i suoi occhi incontrano quelli di Tish, che la implorano, ancora, di non farlo.

Martha non torna a Hogwarts, perché Hogwarts è la casa dei mostri, adesso, e Corvi, Tassi e Grifoni si sono uniti o sono fuggiti, e persino le Serpi camminano in punta di piedi, ché gli anatemi dei Carrow non risparmiano nessuno. A nessuno importano i colori della divisa e del sangue. A nessuno importa di loro ragazzini.

Martha non torna a Hogwarts e fugge per i boschi d'Inghilterra, la bacchetta come unica arma, le lezioni dell'Esercito di Silente unica fonte di protezione. Ha una tenda e una sacca di vestiti. Ha una pistola, inefficace e inutile contro i Mangiamorte, ma non sono solo i seguaci di Voldemort che una ragazza sola nella notte deve temere. L'ha nascosta in una tasca della felpa, resa più grande grazie a un incantesimo che le ha insegnato Hermione.

Martha non torna a Hogwarts e fugge, sua sorella la sola a sapere delle sue intenzioni. Non dei suoi motivi: che Hogwarts è un inferno non lo ha rivelato a nessuno. Non dei suoi piani: non ne ha.

Martha non torna a Hogwarts e la notte la passa in compagnia di Radio Potter, a ridere con i gemelli Weasley e sperare con Lupin e Hagrid. La giornata corre, uno zaino più grande all'interno, la pistola in tasca e la bacchetta in mano.

Martha non torna a Hogwarts e racconta una storia - a se stessa e a chi incontra. Sono troppi i Nati Babbani che fuggono, che rifiutano di presentarsi al Ministero - e un sorriso genuino le nasce sulle labbra. Parla di Harry, Ron e Hermione, che l'hanno accolta il primo anno in quel mondo nuovo e che di quel mondo, adesso, hanno il peso sulle spalle. Parla di Fred e George e Lee, del loro negozio e dei loro scherzi e delle telecronache delle partite di Quidditch che facevano ridere persino la McGranitt. Parla di Ginny, Luna e Neville, che sono la resistenza, che colorano i corridoi di Hogwarts con parole di speranza e richieste di aiuto, che sono in prima linea e danno l'esempio quando richiedono il coraggio di altri. Parla di Amy, con la testa fra le nuvole e i capelli del rosso del fuoco, di Rory, timido, paziente, che le sta sempre accanto, e di Mels, in verde e argento, irresponsabile, testarda e pericolosa. Parla di Clara, che si porta dietro un libro con tutti i posti che vuole visitare e che inizia con una foglia, di Donna, che è la sua migliore amica, sincera ai limiti della scortesia e che vale molto più di quanto creda, e di Rose, piccola, bionda, che ha impugnato la bacchetta e non si è tirata indietro nemmeno all'Ufficio Misteri. Parla di Jack, che flirta con tutte ed ha il cuore d'oro e litiga ancora con Donna per un abbraccio non dato, e di Mickey - e qui le guance si imporporano un po' -, che è sempre gentile e disponibile e una sera l'ha tenuta stretta mentre piangeva, e di John, folle, seguito sempre da chaos e problemi, che rende tutto più magico e più bello, che sogna le stelle e per cui nulla è impossibile.

Martha non torna a Hogwarts e fugge nei boschi e racconta la storia dei suoi amici, alcuni a scuola, alcuni chissà dove, ma tutti a fare la loro parte, sempre e fino alla fine.

Martha non torna a Hogwarts se non per la battaglia finale, quando il mondo ha un po' più di fiducia in un gruppo di ragazzini e in Silente e in Harry Potter, ed è questo che racconta, quando, a battaglia conclusa, si riuniscono a piangere i morti: che il loro ricordo le ha dato speranza, che nessuno è mai davvero perso, non se c'è qualcuno a ricordarlo, ché alla fine le storie sono la sola cosa che resta.

Note: La storia per il mese di febbraio consisteva nello scrivere una HogwartsAu
   
 
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