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Autore: Weareadream    18/03/2022    0 recensioni
Ci tengo a precisare che la storia da cui traggo ispirazione per questa mia fanfiction, non mi appartiene ma anni fa ebbi il permesso della scrittrice di scrivere un finale alternativo alla sua nel caso avessi voluto. Non ho idea se lei usi ancora questa piattaforma, se mai vedrà questo mio tentativo, ma in ogni caso glielo dedico tutto. Grazie a Venusia per la splendida storia che creò e che ancora ad oggi leggo con le stesse identiche emozioni d'allora.
Nel primo capitolo metterò il link per raggiungere la storia principale e per quanto le coppie potrebbero non piacervi, ci tengo davvero la leggiate perché merita davvero tanto, sia per la caratterarizzazione dei personaggi, sia per la scrittura.
Quante persone stavano soffrendo in quel momento a causa mia ? Sarei dovuto correre a casa, farmi vedere e tranquillizzare tutti. Io non ero morto, io ero ancora qua e non me ne sarei più andato. Se mi ero risvegliato un motivo doveva pur esserci, il mio imprinting probabilmente aveva ceduto e finalmente l’aveva accettata. Tutti i nostri sogni per il futuro sarebbero potuti essere realtà, l’avrei resa per sempre mia anche davanti alla legge quando il sole sarebbe sorto.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jacob Black, Rosalie Hale
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Eclipse
Capitoli:
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Ci sono alcune storie che per quanto passi il tempo ti restano dentro. Così complici da farti sentire vivo con loro pagina dopo pagina e svuotato di tutto alla fine. La storia che sto per andare a cambiare, non mi appartiene, così come non appartiene a Stephanie Meyers, i personaggi sono i suoi certo, il libro invece, perché si, io lo definisco tale nonostante sia una fanfiction, assolutamente no. La scrisse nell'ormai lontano 2014 (con inizio nel 2011) un autrice bravissima, che a parer mio, forse riuscì a capire meglio lei i personaggi della scrittrice stessa. Leggendo Il Sole e la Luna di Venusia si torna nel mondo di Twilight, si ritrovano i personaggi che abbiamo amato ed odiato nei libri. Sarò sincera nel dire che non vi troverete Renesme perché il suo arco narrativo sostituisce totalmente l’ultimo libro, ma vale davvero la pena leggere quei 93 capitoli e farsi male, ma non male perché siano scritti scorrettamente, male perché… La storia inesorabilmente ti prende e ti entra dentro. Non mi prendo diritti, non mi prendo meriti di ciò che avverrà dopo queste parole. So per certo che non riuscirò nemmeno per un’istante ad eguagliare la bravura di Venusia, sento i miei personaggi piatti rispetto ai suoi, ma dopo anni, quando leggendola ancora continua a suscitare in me gli stessi identici sentimenti d’allora, mi sono decisa. Ricevetti al tempo il permesso di pubblicare un finale alternativo nel caso ne avessi trovato uno migliore rispetto al suo, migliore non sarà mai, ma dopo otto anni mi sono decisa a farlo e quindi, dopo  che sarete andati a leggervi la sua fanfiction che ora vi linko,    https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=837298&i=1    , ci rivediamo qui.

 

SPOILER CAPITOLO  91 de Il Sole e la Luna di Venusia

È uno dei capitoli finali quindi non rovinatevelo prima d’aver letto il suo racconto. Qui lo trovate solo per far comprendere a chi in passato lo lesse o in futuro lo leggerà, da che punto riprenderò il racconto.

 

 

 

 

Tratto da Il Sole e la Luna di Venusia capitolo 91

 

“Ti amo” balbettai. “Lo sai, vero?”.
“Certo, amore. E’ l’unica cosa di cui sono sicura a questo mondo. Insieme al fatto che nessuno ci dividerà mai” rispose distrattamente, passandomi le mani sulle braccia. Avrei voluto lasciarmi andare a quel momento ma stavolta me ne sarei pentito.
“Hai il mio cuore, da ora in avanti sarà sempre tuo. Tutto quello di buono che c’è in me ti appartiene, perché l’hai creato tu. Non sarò mai lontano da te. Non dimenticarlo mai. Anche se magari non saremo insieme fisicamente”.
“Beh, certo anche perché lo shopping lo farò con Bella ed Alice e sicuramente non ci sarai. Come a caccia, andrò con loro ed Edward. Non credo che a te possano interessare gli animali sgozzati” ridacchiò.
“No, effettivamente no” contraccambiai.
“Però a parte questo, ti voglio sempre vicino a me”.
“Sarò sempre con te, in qualunque momento. Però se dovesse capitare che io per qualche motivo non ci sia, rivolgiti a Edward, lui ti vuole bene e sceglierà sempre il meglio per te. Anche Bella ti sarà vicina perché ti considera come una sorella”.
“Non ne avrò bisogno perché ci sarai tu accanto a me” disse appoggiandomi il viso su una spalla.
“Mi hai aiutato a superare tutti i momenti più tristi della mia vita. Sei stata la mia forza, quella che mi ha fatto andare avanti. Devo tutto a te e te ne sono grato. Spero di averti sempre vicina, ma se così non fosse sappi che non ti abbandonerò mai. Finché tu vivrai, io sarò con te. Hai capito?”.
In quel momento scrollò il viso e mi fissò incredula. “Perché parli così? Noi staremo insieme…” si soffermò incerta. “E ci sposeremo, vero? Non hai cambiato idea…”.
“Non potrei mai, amore. Ti sposerò ogni volta che sorge il sole”.
Mi accarezzò il viso, con un sorriso appena accennato, ma la sua mano tremò. “Non sei caldo come al solito… Poi sei diventato così pallido, quasi esangue”. L’istante successivo aveva capito. Ritrasse la mano spaventata prima di alzarsi di scatto. Provai ad afferrarla ma fu troppo veloce e anche se fossi riuscito a prenderla avrebbe avuto abbastanza forze per liberarsi. Indietreggiò di un passo, scuotendo la testa mentre il petto si sollevava convulsamente come se stesse respirando a fatica.
“Vado a chiamare Edward” sussultò.
“Non servirebbe, Rose” replicai con un filo di voce. “Resta con me, per favore”.
Si strinse nelle spalle e potei vedere distintamente le mani stringere le braccia come tenaglie e le unghie piantarsi in profondità nella pelle. I solchi così profondi da sembrare incisioni. Si morse le labbra freneticamente più volte mentre le lacrime ingabbiate si erano liberate e fuggivano sulle guance.
“Non sei guarito, vero? E’ tutta una finta…” mugugnò confusa.
Vorrei dirti che hai torto: nessuno ci dividerà mai. Eppure le nostre opposte nature si sono messe fra noi ed è stata mia la colpa. Non sono stato capace di combattere...
“Perché mi stai facendo questo? Avevi promesso che saremmo stati sempre insieme…”. Gli occhi che mi guardavano erano afflitti, immensamente tristi e vulnerabili.
“Lo saremo Rose, anche se io non ci sarò. Ma tu sarai felice per entrambi…”.
“Come?!” urlò a squarciagola. “Senza di te non posso… Non posso”.
Si lasciò cadere davanti a me, piangendo sempre più forte. La sua voce suonava orribilmente straziata e contemporaneamente carica di rabbia. Ero esausto, tuttavia radunai le forze e strisciai vicino a lei per abbracciarla. Non l’avevo mai vista così disperata. Dapprima si scostò brutalmente, poi mi lasciò fare.
Ti ho amato troppo? No, l’amore non è mai troppo. Hai avuto cura di me, sei tu che mi hai salvato, non io. Abbiamo risolto il puzzle che ci legava dall’inizio e ora siamo una cosa sola. Ho incastonato tutti i pezzi e tu potrai godere della mia vittoria.
“L’imprinting ti stava distruggendo e l’unico modo che mi è venuto in mente per liberarti era questo” le spiegai. Lei alzò la testa, scioccata. “Lo so che avevi smesso di mangiare e so anche che non avevi più istinto a farlo. Non potevo lasciare che te ne andassi”.
Attraverso i suoi occhi potei vedere la nostra casa di sogni andare in pezzi. Avrei voluto sostenerla ed evitarne il crollo ma non ne ero più capace. Soltanto Rose poteva farlo.
“Così sarai tu ad andartene…” singhiozzò sommessamente.
“Amore” le accarezzai il viso. “Sei forte e ce la farai anche senza di me”.
“E’ colpa mia. E’ tutta colpa mia, ti sto uccidendo io. Dovrei morire al posto tuo e sì… Io non voglio restare sola senza di te… Mai”. Aveva piantato le unghie nelle braccia e si stava ferendo da sola.
“No, no tesoro” le afferrai i polsi con tutte le energie che mi restavano. “Tu vivrai. Avrai una vita normale, umana e la porterai avanti. Farai tutto ciò che avevi desiderato: lavorerai, come interprete se vuoi, guadagnerai, avrai la tua indipendenza economica e… sì, mi piacerebbe che prima o poi andassi in Europa. Avevi detto che volevi tanto andarci e…”.
“Non senza di te”. La voce si spezzò.
“Ci sarò, amore. In un modo o nell’altro ci sarò. Quando correrai nelle foreste, quando la pioggia ti sfiorerà, quando salterai da un albero all’altro, io ci sarò. Ogni volta che mi cercherai, mi troverai vicino a te”.
Lasciai le sue mani e le cinsi le spalle con un braccio, tirandola a me. Singhiozzava e avrei voluto imitarla ma volevo lasciarle un ricordo sereno.
“Ci saranno dei giorni bui, in cui ti sembrerà di impazzire e piangerai. Ma poi ce la farai, ne uscirai. Ne sono sicuro, sei forte. Ti scalderò tutte le volte che vedrai un raggio di sole fino a che” deglutii, cercando di mascherare il dolore “non ci sarà qualcuno di reale a farlo. E io spero che quel giorno venga presto perché non voglio saperti sola”.
“Io non posso amare nessun altro. Sei tu quello che voglio. Non mi importa degli altri” replicò stizzita, senza avere il coraggio di lasciare le mie braccia.
“Gli esseri umani non sono fatti per restare soli, e tu non farai eccezione. Non voglio che tu faccia eccezione”.
Per un breve attimo non sentii più il cuore. Riprese a battere l’istante successivo, ma la clessidra era alla fine e gli ultimi granelli stavano cadendo, insieme alle sue lacrime.
Vorrei credere che tutto questo sia stato utile, in qualche modo, e che da domani non soffrirai più. Ma la verità è che non lo so e che la crudeltà sta proprio in questo. Voglio continuare a illudermi che per te tornerà tutto come prima: che ti dedicherai alla caccia, allo shopping, alla tua famiglia come se io non fossi mai esistito. Da una parte rifiuto quest’idea ma dall’altra so che sarebbe la migliore. L’imprinting non è eterno, nel momento in cui il lupo chiude gli occhi per sempre, esso si spezza e tu riavrai la tua vita. Vorrei essere accanto a te per consolarti ogni minuto, ogni istante, perché ogni tuo minuto di dolore sarà la mia dannazione eterna e ogni minuto di felicità sarà una goccia nel mio oceano di rimpianti.
Sarà vero che con il tempo farà meno male? Non posso più resistere, adesso sento  solo dolore. Ti stringo e non posso fare a meno di sognare la nostra vita e ricordare papà, Rachel, Rebecca, Joe e gli altri amici, la spiaggia, la mia casa. E le nostre partite a biliardo, le tue vertigini, la paura dei film horror, il tuo incantevole broncio per ogni mia frecciatina. La mia vita è agli sgoccioli; la tua riprenderà a scorrere da adesso.
I ricordi erano così tanti e non riuscivo ad afferrarli tutti per portarli con me. Era meglio che li lasciassi a te: ti avrebbero tenuto al caldo nelle giornate solitarie.
“Ti prego, non abbandonarmi. Resta con me” mi sussurrò e fu un macigno che non riuscii più a sollevare.
Troppo pesante e doloroso.
“Non rimpiangere mai la tua umanità perché ce l’hai ancora, è dentro di te. E’ la passione a renderci umani, non nasconderla. Lasciala uscire e vivi intensamente. Non restare mai più all’ombra delle nuvole” la implorai. Le sorrido ancora e Rose ricambia con un sorriso innocente che mi ricorda quello ampio e tenero della mia bambina, nascosta nella tasca e che non mi abbandonerà mai. Mi sfiora le labbra ed è una tortura perché non mi apparterranno più.
“Ti amo” trovai la forza di dire.
“Anch’io”.
Il sole tramonta e la luna sorge: ecco il nostro destino. Ma è proprio in questi attimi in cui si incrociano che il sole capisce di amare la luna più di ogni altra cosa al mondo.
Stringendola, infine mi lasciai cadere.
 

 

 

 

   
 
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