Keiji riusciva a malapena a distinguere la forma del cestino dal quale fuoriusciva una montagna fazzoletti sporchi.
Se fosse per via della febbre o perché i suoi occhiali erano andati perduti da qualche parte la sera prima, non era del tutto certo.
Bokuto era seduto alla scrivania intento a leggere con attenzione un bugiardino. Keiji non riusciva a distinguere la sua espressione, ma poteva immaginarla.
“Sei sveglio?” Chiese Bokuto e Keiji sentì il sorriso nella sua voce anche senza vederlo.
In un istante una mano calda spostò i suoi capelli umidi dalla sua fronte.
“Non credo di meritare il tuo amore.”
La mano sulla sua fronte esitò, ma non si ritrasse.
“Stai cercando di lasciarmi un’altra volta?”
Keiji mise a fuoco il sorriso di Bokuto e pensò di baciarlo.
“Sarei un idiota se lo facessi, vero?”
La mano si spostò sul suo zigomo dolcemente.
“Un po’,” disse Bokuto.
Note:
Questo racconto partecipa alla challenge indetta sul gruppo fb privato Haikyuu Italia col prompt “una drabble per Haikyuu: grandi opere Letterarie”
L’opera in questione è, chiaramente, L’idiota di Fëdor Dostoevskij pubblicato nel 1869 (nice)