Osserva il frangersi delle onde sugli scogli appuntiti, respirando a pieni polmoni l’aria iodata.
Sulle guance sente la carezza del vento, carico di sabbia e di salsedine.
Il mare sbrilluccica all’orizzonte come mille diamanti.
Abbandona le sue stanche e doloranti membra sulla sedia pieghevole scolorita dal sole.
E se mi addormentassi ora? Per sempre?
Keishin saprà fare meglio di me.
Un sorriso sereno affiora sul suo volto severo, addolcendone i lineamenti.
Le palpebre cadenti si arrendono lentamente al peso degli anni.
“Ehi, vecchio!”
Una presa decisa lo ridesta di colpo da quel torpore.
La sua fronte si aggrotta in un’espressione di finta insofferenza.
“Che cavolo vuoi, pusillanime!”
“Niente, era solo per vedere se eri ancora vivo!”
“Più di te, cosa inutile!”
ANGOLO DELL’AUTRICE
Questo racconto partecipa alla challenge indetta sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu: grandi opere letterarie"
Prompt: Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway del 1952.
Salve a tutti!
Ho sempre osservato con ammirazione ed estremo divertimento le interazioni. tra i due Ukai: l’anziano rimprovera e rintuzza il nipote che di contro sbotta irritato e non gliele manda a dire.
In realtà, soprattutto nel finale della quarta stagione, si riesce a comprendere a pieno il rapporto tra i due che è di affetto e di reciproca stima.
L’anziano coach se l’è vista brutta in più di un’occasione e, dimesso dall’ospedale, trascorre una giornata tranquilla al mare in compagnia dei suoi familiari.
Il rumore delle onde, il vento che lo culla, il mare che luccica lo rasserenano e lo inducono a riflettere sulla sua vita trascorsa individuando chi potrà continuare il suo operato: proprio quel nipote dai capelli lunghi ed ossigenati, che fuma un po’ troppo e che adora avere tra i piedi anche se apparentemente lo denigra e lo strapazza sempre.
Grazie per esser giunti fin qui e alla prossima!
Sulle guance sente la carezza del vento, carico di sabbia e di salsedine.
Il mare sbrilluccica all’orizzonte come mille diamanti.
Abbandona le sue stanche e doloranti membra sulla sedia pieghevole scolorita dal sole.
E se mi addormentassi ora? Per sempre?
Keishin saprà fare meglio di me.
Un sorriso sereno affiora sul suo volto severo, addolcendone i lineamenti.
Le palpebre cadenti si arrendono lentamente al peso degli anni.
“Ehi, vecchio!”
Una presa decisa lo ridesta di colpo da quel torpore.
La sua fronte si aggrotta in un’espressione di finta insofferenza.
“Che cavolo vuoi, pusillanime!”
“Niente, era solo per vedere se eri ancora vivo!”
“Più di te, cosa inutile!”
ANGOLO DELL’AUTRICE
Questo racconto partecipa alla challenge indetta sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu: grandi opere letterarie"
Prompt: Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway del 1952.
Salve a tutti!
Ho sempre osservato con ammirazione ed estremo divertimento le interazioni. tra i due Ukai: l’anziano rimprovera e rintuzza il nipote che di contro sbotta irritato e non gliele manda a dire.
In realtà, soprattutto nel finale della quarta stagione, si riesce a comprendere a pieno il rapporto tra i due che è di affetto e di reciproca stima.
L’anziano coach se l’è vista brutta in più di un’occasione e, dimesso dall’ospedale, trascorre una giornata tranquilla al mare in compagnia dei suoi familiari.
Il rumore delle onde, il vento che lo culla, il mare che luccica lo rasserenano e lo inducono a riflettere sulla sua vita trascorsa individuando chi potrà continuare il suo operato: proprio quel nipote dai capelli lunghi ed ossigenati, che fuma un po’ troppo e che adora avere tra i piedi anche se apparentemente lo denigra e lo strapazza sempre.
Grazie per esser giunti fin qui e alla prossima!