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Autore: Trixina    06/09/2009    4 recensioni
"....Aveva accettato di partecipare al matrimonio tra Sana-chan e quel bruto; aveva accettato di far da padrino al “piccolo marmocchio”;aveva accettato,seppur a malincuore,di far crescere sua figlia insieme al “figlio del demonio”-tutto questo solo per compiacere Sana-chan,sia chiaro. Ma a tutto c’era un limite..." RIPRESO DALLA SHOT angolo autrice:piccole ripicche tra padri...sane e giuste ripicche tra padri!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Spites»

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Naozumi,fin da quando era nata la piccola Aono,aveva imposto certi limiti.

Aveva accettato di partecipare al matrimonio tra Sana-chan e quel bruto; aveva accettato di far da padrino al “piccolo marmocchio”;aveva accettato,seppur a malincuore,di far crescere sua figlia insieme al “figlio del demonio”-tutto questo solo per compiacere Sana-chan,sia chiaro.

Ma a tutto c’era un limite. Limite che- tra l’altro-proprio la sua bellissima e soprattutto innocentissima figliola aveva superato.

Tutto era iniziato quando pochi giorni prima la piccola Aono-chan,dall’ alto dei suoi quattro anni,aveva chiesto con molto ardore ai suoi genitori uno strumento come regalo per il suo quinto compleanno.

Yukiko,sempre troppo accondiscendente con la primogenita,l’aveva subito accontentata,rimandando però il giudizio finale al padre. Giudizio più che scontato perché-come tutti sappiamo-davvero non si può resistere alla faccia supplicante di un bambino,soprattutto se il bambino in questione è tua figlia.

E adesso si trovava lì,al negozio di musica. Tutto questo gli face tornare alla mente quando aveva comprato il suo primo strumento-aveva più o meno l’età della figlia-e,d’improvviso,si sentì invecchiato in un solo colpo.

“È davvero passato molto tempo” convenì l’uomo,sorridendo alla figlia entusiasta.

“Allora,Aono.chan…che strumento vuoi?”

“Voglio…una tromba!” esclamò felice la piccola,guardando con occhi supplicanti il padre. “Me la compri,vero? Mi hanno detto che ti piace tanto…”

Naozumi Kamura,bianco in volto,riusciva a stento a capire quello che la figlia tentava di dirgli.

La…quello strumento per lui era tabù,off-limits,colei-che-non-deve-essere-nominata. Quando il marito di Sana-chan (non si sprecava nemmeno a chiamarlo per nome) aveva rotto la sua adorata Thicka-si,gli aveva dato un nome-non ne aveva più ricomprata un'altra,rifiutandosi persino di sentirne pronunciare il nome.

E adesso proprio sua figlia…lo stava uccidendo-metaforicamente,s’intende.

“Lo zio Hayama-kun mi ha detto che ti piacciono taaaanto le trombe,così…voglio la tromba!”

M-ma tesoro…che ne dici di un flauto? Una tastiera?”

“Voglio la tromba…la T-R-O-M-B-A!!!” urlò la piccola a pieni polmoni,sillabando l’ultima parola.

“Questa me la pagha,Hayama-kun…questa me la paga….

 

 

 

***

qualche giorno dopo…

“Papà,papà!”

“Nano non urlare,ci sento benissimo. Cosa vuoi?”

“Papi,ho scoperto quale sport voglio fare! Finalmente ho deciso!”

Akito Hayama spostò il proprio sguardo dai documenti che stava controllando al nano-soprannome molto appropriato che lui stesso aveva dato a quella peste di bambino-con aria divertita.

“E dimmi, nano,che sport avresti scelto?”

“Beh,ne ho parlato con lo zio-smorfia da parte dell’uomo-e siccome mi ha detto che da piccolo ballavi…voglio diventare un ballerino,papà!!!”

“…”

“Papà? Perché non dici niente…?”

“Mio figlio…una femminuccia…con il costume…” bisbigliò il biondo,con il battito cardiaco al massimo. Come poteva suo figlio,sangue del suo sangue,proporgli questo?

Lo sapeva,dannazione,lo sapeva. Non doveva permettere a quella rossa di fare come voleva di suo figlio. Era ovvio che,facendogli conoscere certi smidollati,suo figlio…doveva recuperarlo.

“NANO,stammi a sentire bene…mio figlio non sarà mai una femminuccia,sono stato chiaro?”

Detto questo si alzò di scatto,prese con foga il giubbotto e uscì dalla stanza.

Il bambino,spaventato dalla furia del padre gli trotterellò dietro,cercando di sostenere il passo del padre.

“Dove vai,tesoro?” la voce si Sana Kurata in Hayama gli giunse lontana dalla cucina,dove stava tentando di fare qualcosa di vagamente commestibile.

“Nano,dì a tua madre che sto uscendo per uccidere il suo migliore amico e che torno tardi per cena,ok?”

Il piccolo Ichiro guardò spaesato la porta di casa,da dove era appena uscito il padre,poi allarmato andò in cucina dalla madre.

“Mamma,che significa che papà è andato ad uccidere lo zio?”

Sana sbuffò.

“Sempre la stessa storia…”pensò tra se e se,alzando gli occhi al cielo.

“Niente,piccolo. Solo che papà è andato a parlare con lo zio. E che farà ritardo” disse la rossa sorridendo gentilmente al figlio,copia sputata del padre.

Quando Akito sarebbe tornato lo avrebbe strigliato per bene,anche se non era davvero preoccupata per la salute-fisica-del suo amico.

D’altronde…erano solo piccole ripicche,no?

 

 

 

 

 

Trixina speaking: rieccomi qui. Una nuova shot,stavolta con protagonisti Hayama-Naozumi,eterni sfidanti. Perché,anche se alla fine Sana ha scelto Akito,i dissapori restano. E si fa quel che si può,ovvero ci si sfoga in piccole e-diciamolo-stupide ripicche. Molte volte coinvolgendo i figli,Ichiro e Aono. Ho immaginato che,essendo migliori amici,Sana e Naozumi si frequentino molto spesso,di conseguenza i loro figli chiamano “zio” o “zia” i quattro. Che ne dite? Era carina? Ah…piccola spiegazione. Akito chiama “nano” suo figlio in modo molto ironico,anche perché non ce lo vedo né a chiamarlo per nome,né a chiamarlo come al solito “tesoro” o “amore”. Mi sembra più il padre sarcastico,e perciò ho messo così. In realtà vuole un bene dell’ anima a suo figlio,anche se non lo dirà mai-orgoglio Hayama,s’intende. A presto

Trix

  
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