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Autore: Kodama_    03/04/2022    8 recensioni
[AtsuHina | 2.4k | MSBY4 era]
Shouyou crede che l'amore sia una grande, grandissima cosa.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Shouyou Hinata
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: questa cosa è stupidissima ma proprio STUPIDISSIMA sono senza parole.


Due anatre si baciano su un bus


Mental breakdown, olio su tela, descrizione:
è mattino inoltrato. Hinata Shouyou si trova su un pullman con tutta la squadra, e parecchie ore più tardi avrà luogo la partita contro la EJP Raijin.
È mattino inoltrato. E Hinata Shouyou si trova sul pullman seduto vicino ad Atsumu Miya. Hinata Shouyou sta bene, è felice, e non vede l’ora di arrivare.
È mattino inoltrato. Quasi mezzogiorno, per la precisione. Passa un minuto. Poi ne passano due. Poi Atsumu gli dice qualcosa. E Hinata Shouyou, che prima stava molto bene, adesso sta un po’ meno bene, perché ha come la sensazione di star precipitando da un posto molto alto a una velocità più alta ancora. Probabilmente si schianterà. Anzi, si schianterà di sicuro.
Oh no, pensa, mentre fissa Atsumu, che ha gli occhi chiusi e la testa poggiata contro la sua spalla. Dal finestrino trapassa la luce del sole che si riflette sulle sue ciglia scure. I capelli induriti di gel gli solleticano il collo.
Oh no, Shouyou pensa di nuovo. Sono completamente innamorato di te, non è vero?
(SÌ, si intromise il narratore. SÌ. LO SEI. CHE GIORNO MERAVIGLIOSO!)

Ma partiamo dal principio.

Hinata Shouyou crede che l’amore sia una grande, grandissima cosa. Hinata Shouyou crede anche nella bontà delle persone, crede nella vita, crede di saper volare, crede nel karma, nell’importanza delle scelte, nel potere di modellare il proprio futuro, ma soprattutto crede che un giorno riuscirà a battere Kenma ai videogame. Perciò - ovvio - crede pure nell’amore. Ci crede visceralmente.
Non crede affatto, però, che innamorarsi del proprio compagno di squadra sia una buona idea. Perché? Perché insomma, non è mica facile, persino per una persona ottimista come lui. Ci sono tante cose che potrebbero andare storte, tante piccole ipotetiche catastrofi. Altrettante che potrebbero andare bene, certo, ma a che prezzo? Quanto folle sarebbe, una scommessa del genere? Quanto cieca? Il vero problema è l’incognita. E Shouyou non è mai stato bravo né con la matematica né con la chimica, perciò alla fine di quel tentativo incerto potrebbe ritrovarsi in mano con un ciambellone alle fragole o con un’esplosione rovinosa che porterebbe alla fine del mondo, e quando Shouyou guarda il viso di Atsumu tutto quello a cui pensa è: esplosione, esplosione, ESPLOSIONE, boom, boom, boom.  
Atsumu dorme sulla sua spalla. E prima di addormentarsi sulla sua spalla l’aveva guardato, gli aveva sorriso, e gli aveva detto: “hey, raggio di sole.
Shouyou aveva visto le stelle. E aveva avuto bisogno di un sacchetto di carta per l’iperventilazione.
“Svegliami se facciamo sosta da qualche parte,” aveva continuato Atsumu. “Perché devo cacare.”
E Shouyou aveva annuito, rispondendo CERTO, NESSUN PROBLEMA, e Atsumu aveva sorriso, e aveva poggiato la testa nella curva del suo collo.
Ora, Shouyou gli fissa la fronte e pensa che:
#1- Atsumu dovrebbe chiamarlo raggio di sole per il resto della sua vita.
#2-  Oh no, no, no. Sono innamorato. 
Perché sì, lo è. È innegabile. È innegabile perché ha proprio tutti i sintomi da innamoramento cronico e irreversibile, quel tipo di innamoramento che può solo andare peggio, ha le farfalle nello stomaco e sente gli usignoli che cantano e c’è quel disperato bisogno di toccarlo e-
un momento.  
Non sono gli usignoli a cantare. È Taylor Swift.
La chitarra acustica gli riecheggia nelle orecchie dalla playlist di spotify e quella canzone parla di amore e Shouyou ascolta il testo e pensa ad Atsumu. E quello è proprio un brutto, bruttissimo sintomo, uno di quelli che ti fa capire di essere spacciato.
Magari è colpa sua, pensa quindi Shouyou. Magari è colpa di Taylor Swift. Se ascoltassi boh, non lo so, gli Iron Maiden o i Led Zeppelin, probabilmente smetterei di sentirmi così.
Shouyou è intelligente. E siccome è intelligente, crede nell’amore ma crede anche che le persone ogni tanto possano perdere il filo della ragione, perciò cambia canzone e ne sceglie una che è tutta batteria e chitarra elettrica e parla di morte, paura e autodistruzione. Non c’è niente di romantico né nel testo né nella melodia, niente che possa influenzare il suo cuore, almeno all’apparenza.
Con le urla nelle orecchie e una chitarra a cui sembra stiano venendo inflitte le peggiori torture, Shouyou continua a fissare Atsumu. Le ciglia, la fronte, il ponte del naso, la guancia premuta contro la sua spalla.
“È cambiato qualcosa?” ci chiediamo tutti noi, a questo punto. “Hinata Shouyou, senti ancora il cuore che palpita impazzito e gli usignoli che cantano, hai ancora la certezza che Atsumu Miya sia l’amore della tua vita oppure è stata tutta colpa di Taylor Swift?”
Shouyou ci pensa. Fissa Atsumu. Lo fissa con più attenzione. Poi sospira.
Cazzzzzzo, dice, sottolineando la doppia z. Non è servito a nulla. Sono andato.
"Sì, Hinata Shouyou," si inserisce il narratore. "Sei andato. E ti svelerò un gran segreto: eri andato già da parecchio, ma non ho voluto infierire. Spero che starai bene."
Sì, Shouyou starà bene, dopotutto crede che l’amore sia una grande, grandissima cosa. Almeno finché funziona, ovviamente. Ma Shouyou si crede anche capace di far funzionare tutto il funzionabile e di accettare con gentilezza ciò che invece non dipende da lui. In sintesi: Shouyou ha capito il segreto della vita, gente. Prendiamo esempio.
Ma torniamo a Shouyou, ad Atsumu, e al mental breakdown avvenuto poco più di tre ore prima dell’inizio della partita.
Dopo aver appurato che Shouyou sia davvero innamorato e non si tratti di un’allucinazione istigata dall’abilità di Taylor Swift, Shouyou si domanda: okay, meraviglioso, poteva andare peggio, potevo accorgermene nel bel mezzo della partita, ma adesso, adesso che faccio?
E qui, diverse opzioni si srotolano davanti a lui come la pergamena del Guerriero Dragone di Kung Fu Panda.
Opzione numero 1: fingiti morto come un opossum. Lascia che la vita ti scivoli sopra e torna a muoverti solo quando la crisi esistenziale sarà finita.
Opzione numero 2: sveglia Atsumu e quando Atsumu ti chiederà: 'ci siamo fermati per la sosta? Devo cacare,' tu gli risponderai: 'no, ti ho svegliato perché devo dirti una cosa molto importante: sono innamorato di te. Mi dispiace per la tua incontinenza, però. Puoi chiamarmi di nuovo raggio di sole? Mi fa sentire cose.'
Opzione numero 3: aspetta la fine della partita. Poi vai su wikihow, organizza una scaletta con tutti i passaggi per dichiararti, prova e riprova il discorso davanti allo specchio per poi dimenticartelo, invitalo fuori a cena, un anello nella tasca destra e delle manette per il bondage in quella sinistra. Vedrai che andrà tutto a meraviglia.
Shouyou fissa Atsumu. Di nuovo. Quindi gli scrolla dolcemente la spalla, finché Atsumu non si sveglia.
“Shouyou-kun?” mugola, confuso. “Stiamo facendo la sosta?”
Hai degli occhi bellissimi, vorrebbe dirgli Shouyou.
“Atsumu-san,” gli dice invece. “Posso metterti un dito in bocca?”

Allora, questa va un attimo spiegata.
Il problema è che Atsumu ha davvero delle belle labbra. Incantevoli. Si tratta di quel tipo di labbra da cui è impossibile distogliere lo sguardo. A Shouyou era proprio venuta voglia di ficcarci un dito in mezzo, e siccome Shouyou ha votato se stesso alla sincerità, gliel’ha domandato senza perdere tempo.


Ma torniamo ad Atsumu che si sveglia rintronato e sente la voce di Shouyou domandargli se può mettergli un dito in bocca.
E siccome il narratore si avvale della facoltà di onnipotenza, adesso faremo un momentaneo cambio di punto di vista e andremo a esplorare la passionale anima di Atsumu.

Anche Atsumu crede che l’amore sia una grande, grandissima cosa. Più o meno grande come il suo cazzo, il che vi fa capire quanto profonda sia la concezione di amore secondo Atsumu. Ma andiamo avanti.
Atsumu crede davvero nell’amore, mettendo da parte un momento le misure, è per quello che è tanto devoto alla pallavolo, è per quello che ama visceralmente suo fratello. Ama anche Shouyou, ma questo non gliel’ha mai detto, perché Atsumu crede che certi equilibri sia meglio preservarli che rischiare di spaccarli. Atsumu è una persona decisamente poco riflessiva quando si tratta di agire, eppure quando c’è Shouyou di mezzo diventa inspiegabilmente prudente. "Quando c’è di mezzo Shouyou," gli fa notare Osamu, che ora non è più il fratello amato ma è il fratello stronzo, "tu diventi un vigliacco."
Ma Atsumu non ci trova niente di vigliacco nel non dichiararsi. Lui lo fa per il bene della squadra. Per salvaguardare la loro amicizia. Perché quella dichiarazione potrebbe trasformarsi in una tragedia, e non a causa del rischio che Shouyou lo rifiuti (no. NO. FIGURIAMOCI), ma perché Atsumu potrebbe volerlo lasciare a un certo punto della loro relazione e Shouyou potrebbe rimanerne irrimediabilmente traumatizzato.
Ovviamente, senza la sorpresa di nessuno, queste sono tutte bugie, perché Atsumu è un bugiardo cronico da quando era nell’utero e spaventava suo fratello dicendogli che l’avrebbe divorato. Ma la verità è che Atsumu ha un solo incubo ricorrente, anzi due, anzi tre:
1- che suo fratello muoia
2- che possa infortunarsi sul campo
3-  che Hinata Shouyou possa dirgli ‘scusami, ti vedo solo come un amico’.
E non è detto che siano stati elencati per ordine di importanza.
Perciò, Atsumu rimane leggermente confuso quando la prima cosa che ascolta dopo il suo risveglio è ‘Atsumu-san, posso metterti un dito in bocca?’.
Perciò gli chiede: “come, scusa? Non ho capito.” E poi aggiunge. “Stiamo facendo sosta?”
Shouyou ignora tutto ciò che dice, e gli avvicina un dito alla faccia. “Posso mettertelo in bocca?”
“Tu puoi mettermelo dove vuoi,” gli risponde Atsumu, sincero e devoto.
Non è suonato troppo bene, pensa dopo un attimo.
“Il dito,” specifica quindi. “Intendevo il dito.”
Non è suonato troppo bene neanche questo.
“Peccato,” risponde Shouyou.
Questo è il momento in cui comincia il mental breakdown di Atsumu. È anche il momento in cui il Diavolo si alza dal lettino su cui era sdraiato ad abbronzarsi all’inferno e annuncia: "gente, io me ne vado in vacanza. È arrivato qualcuno più perfido di me. Arrivederci a tutti, è stato un piacere torturare con voi."
Ma torniamo sul pullman.
Hinata flette l’indice e lo avvicina alla bocca di Atsumu, che la schiude.
"È morbida," osserva Shouyou, toccandogli la lingua con il polpastrello. "Umida. Un po’ rasposa, tipo quella dei gatti. Sei un gatto mannaro, Atsumu-san?"
Anche il tuo dito è molto morbido, vorrebbe rispondere Atsumu. E no, non sono un gatto mannaro, ma per te potrei diventarlo.
Shouyou prova a estrarre il dito. Atsumu serra i denti e lo intrappola dentro la sua bocca perché no, quel dito non uscirà da lì, non adesso. Spera solo che Sakusa sia lontano e che non li stia guardando, perché è certo di aver violato tutti i protocolli igenici e non vuole causargli una crisi isterica a meno di tre ore dalla partita.
"Oh," dice Shouyou. "Questo è inaspettato."
Atsumu continua a tenergli intrappolato il dito. Si fissano per un po’. Siamo molto vicini, pensa Atsumu. È bellissimo. È spaventoso.
Poi tira la faccia all’indietro e libera l’indice di Shouyou con un sonoro ‘pop’.
“Ma che cazzo?” gli domanda, con gli occhi sbarrati. Sente le guance sempre più calde. “Che cazzo di un cazzo di un cazzo abbiamo appena fatto?”
“Vediamo,” dice Shouyou, contando con le mani. “Per prima cosa, ti ho chiesto se potevo infilarti un dito un bocca e tu hai detto che avrei potuto infilartelo ovunque. Poi ti ho messo effettivamente un dito in bocca. Hai la bocca soffice, a proposito. Molto rosa. Confortevole, in un certo senso. Molto carina. Poi-
“Ti piace la mia bocca?” lo interrompe Atsumu.
“Sì”, conferma Shouyou. “Hai delle belle labbra. Hai anche una bella faccia.”
“Ti piace anche la mia faccia?”
“Mi piace anche la tua faccia,” conferma di nuovo Shouyou. “Mi piaci tu in generale.”
“Anche a me piaci tu in generale.”
“A me tu piaci nel senso che sono innamorato di te.”
Atsumu Miya si rompe. Shouyou, abile osservatore, se ne accorge, perché inclina la testa preoccupato.
“Va tutto bene,” dice. “Non importa se per te non è lo stesso. Cioè, mi importa, ma dovevo dirtelo. Giuro che questa situazione non influenzerà minimamente il rapporto che ho con te e il nostro modo di giocare. Scusami se sono stato egoista, spero che non ti arrabbierai. Spero anche che continuerai a chiamarmi raggio di sole. Insomma, spero, un po’ per tutto.”
Beh, Shouyou è un vero e proprio saggio. Perché delle volte non possiamo fare proprio nulla, se non sperare. Delle volte va bene, delle volte va male.
Atsumu torna in vita. Trema, come se avesse ricevuto una scarica elettrica da un’anguilla. Poi lo guarda.
Questa volta va bene. Sono fortunati.


Adesso, immaginate. Immaginate questo bizzarro svolgimento di eventi visto però dagli occhi di Sakusa Kiyoomi, che purtroppo è seduto soltanto due file dietro di loro e che purtroppo sente ogni singola parola di quello che si dicono, perché nella parte posteriore di quel bus del cazzo riecheggia tutto. Ha persino dimenticato le cuffie a casa, perché le disgrazie non arrivano mai una alla volta. Perciò è costretto ad ascoltare Atsumu che chiama Shouyou raggio di sole, è costretto ad ascoltare Shouyou chiedergli se può infilargli un dito in bocca, è costretto ad assistere al momento in cui OH NO, Hinata infila davvero un dito nella bocca di Atsumu, e CHE SCHIIIIIFO, MA È DISGUSTOSO, MA NON PENSANO ALLE MALATTIE TRASMISSIBILI, AL POTENZIALE INFINITO DI GERMI, MA PERCHÈ POI PROPRIO NELLO SPAZIO FRA I DUE SEDILI, QUALCUNO LI SOPPRIMA-
Hinata toglie il dito dalla bocca di Atsumu, Sakusa inghiotte il rigurgito, inspira, espira, tenta di calmarsi, pensa intensamente a un mondo ricoperto di meravigliosa candeggina, e OH DIO NO SI STANNO BACIANDO, SI STANNO BACIANDO CON LA LINGUA, I MIEI OCCHI, I MIEI OCCHI!!! 


Bokuto invece dorme. Per adesso non sa niente di niente, ma quando si sveglierà sarà aggiornato da Inunaki e concederà ai due innamorati la sua benedizione. Bokuto ha una famiglia che lo ama, ha degli amici che lo amano, Bokuto è amato dal narratore ed è amato anche da tutti voi lettori che siete arrivati fino a qui. Bokuto è così tanto amato perché ama così tanto il mondo. Sta sognando cose belle e felici. Bokuto è l’amore.
Finché c’è Bokuto andrà tutto bene. Scivoleranno tutti su un mare di luce.


Note:
...... non so cosa dire. Giuro sulla atsuhina che scrivo meglio di così. Ma ero triste e avevo bisogno di una cazzata e quindi eccola qua. Buona serata mi dispiace per i vostri occhi, I VOSTRI OCCHI, I VOSTRI OCCHI, AAAAH-
See ya! ♥
   
 
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