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Autore: darkwolf24    05/04/2022    0 recensioni
Può un Pokemon amare un essere umano?
Può l'amore andare oltre l'aspetto, le differenze linguistiche e la specie.
Questa è la storia di una Braixen molto speciale nata con un dono unico e del suo amore proibito per un ragazzo.
(Questa storia fa parte della raccolta "Dream molder")
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: Furry, Tematiche delicate | Contesto: Anime, Videogioco
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Era sera ormai, la mia ultima sera libera da impegni. Guardai malinconicamente fuori dalla vetrata, ero finalmente tornato eppure era come se qualcosa continuasse a dirmi che quello non era il posto adatto a me, come se ci fosse qualcosa che non andasse e la pioggia che batteva incessantemente sul vetro non aiutava di certo.

>Signorino Kazuto, ecco a lei il tè che mi ha chiesto< Mi voltai a guardare Julie mentre mi sorrideva porgendomi una tazza di tè bollente. >Ti ringrazio Julie, potevi anche portarmi solo la bustina, ci avrei pensato io a prepararlo< Le dissi prendendole la tazza dalle mani mentre lei mi rivolse un caldo sorriso. >Lo so, ma dopo tutto questo è il mio lavoro no? Ora però se permetti ho qualcuno che mi aspetta< >Un appuntamento?< Scherzai io mentre lei camminò al mio fianco per poi rispondermi. >Una sorta, e credo che a meno che improvvisamente non hai cambiato gusti in fatto di tè allora anche te hai qualcuno che ti sta aspettando< Affermò per poi poggiare una mano sulla mia spalla. >Va da lei< Concluse per poi avviarsi verso l'uscita dalla villa. Non aveva torto, quel tè non era per me ma per Mia. Iniziai a incamminarmi verso il salone seguendo la grande moquette rossa con i vari ricami giallo oro fino ad arrivare a due divani posti uno di fianco all'altro in modo perpendicolare. Al centro tra i due divani c'era un grande tavolino lungo quanto il divano stesso e una grande TV a muro posta difronte a uno dei due divani. La mia vista ricadde sulla Braixen seduta sul primo divano a gambe con una gamba sopra l'altra e con un libro in mano. Aveva sempre amato leggere, non importa di cosa parlava il libro, lei lo avrebbe letto anche se quest'ultimo la avrebbe terrorizzata. Mi ricordo la prima volta che lesse un libro sui fantasmi, ne rimase talmente tanto terrorizzata che quella sera volete dormire a tutti i costi nel letto con me. Improvvisamente un lampo mi riportò alla realtà facendomi saltare sul posto e provocando una piccola risata dalla Braixen. Scossi la testa cercando di non pensare a quella dolce risata e cercando di tornare completamente in me. Una volta ripreso mi schiarire brevemente la gola prima di parlare. >Emh... Mia sai mi sono ricordato di quanto ti piacesse il tè. E così... Beh... Ho pensato di prendertene un po'< Appena vide la tazza che tenevo tra le mani il suo viso si illuminò di felicità e stupore. Senza dire niente afferrò la tazza con le sue zampe accarezzando la porcellana bollente per via del liquido. In un primo momento rimasi sbalordito dal fatto che non si fosse scottata ma credo che essendo un tipo fuoco fosse normale. Mentre pensavo a questo Mia posò la tazza sul tavolino alzandosi rapidamente per poi stringermi in un abbraccio. Rimasi paralizzato, cosa dovevo fare? Dovevo fare finta di niente? Dovevo stringerla anch'io? Ma potevo stringerla? Lei lo voleva?
>Grazie< Disse improvvisamente dandomi poi un caldo sorriso.
Mi limitati a ricambiare il sorriso sedendomi accanto a lei sul divano mettendomi a guardare la TV mentre lei leggeva il suo libro prendendo di tanto in tanto dei sorsi del suo tè. La mia attenzione tuttavia non era per niente sulla televisione, era su di lei e sul libro che stava leggendo. Lessi il titolo: "Amore Eterno". Perché proprio quel libro? Lo aveva letto decine? Centinaia di volte, eppure lo stava rileggendo proprio ora. Era un caso? Oppure c'era un motivo?
Ad un certo punto mi tornò in mente la prima volta che glielo lessi. Eravamo giovani e lei non sapeva ancora né parlare né leggere, tuttavia era già interessata ai libri. Non so il perché, magari li trovava strani o trovava noi strani, d'altronde come darle torto? Credo che anch'io mi sarei incuriosito a vedere delle persone guardare dei fogli di carta per tanto tempo, o almeno credo. Mi ricordo ancora lo sguardo che mi rivolse in quell'occasione, uno sguardo pieno di curiosità e dolcezza, come se mi stesse quasi implorando di saziare la sua fame di conoscenza. Decisi di accontentarla e così mi ritrovai a leggere quel libro per lei, e lei era concentratissima come se capisse ogni singola cosa che le leggevo, ma il momento più importante fú proprio quando arrivammo ad una delle poche pagine con sopra un disegno. Appena lo vide gli occhi di Mia si riempirono di stupore e meraviglia e senza emettere fiato posò la sua zampa sopra al disegno di quel giardino fiorito per poi rivolgermi uno sguardo come per dire: "Ti prego portami lì"

Non so per quanto tempo sono rimasto a rimuginare su queste cose ma improvvisamente la testa di Mia cadde sulla mia spalla svegliandomi dal mio stato di trance. Mi voltai perplesso vedendo il suo viso addormentato poggiato sulla mia spalla.
>Forse sono rimasto nei miei pensieri per davvero troppo tempo< Pensai tra me e me mentre accarezzavo dolcemente la guancia della Braixen soffermandomi a guardare il suo volto innocente e immerso nel suo sonno. >Coraggio, andiamo a letto< Affermai alzandomi delicatamente dal divano e prendendo Mia in braccio per poi dirigermi verso la sua stanza. Prestando la massima attenzione riuscii ad aprire la porta della sua camera e dolcemente la poggiai sul letto per poi apprestarmi a coprirla con le coperte. Prima di andarmene tuttavia mi fermai ad osservare nuovamente il suo viso. Era così innocente... Non si meritava tutto questo, io volevo solo vederla felice, eppure non sono mai riuscito a fare niente per lei. >Mi dispiace...< Sussurrai solo per poi stendermi accanto a lei sospirando malinconicamente. >La verità è che non sono in grado di fare niente< Affermai alzando la mano verso il soffitto per poi cercare di chiuderla senza successo, ma prima che potessi abbassarla la zampa di Mia raggiunse la mia mano aiutandomi a chiuderla per poi stringerla delicatamente. Abbassai il braccio voltandomi a guardare gli occhi della Braixen che mi sorrise dolcemente. >Grazie< Disse sorridendomi mentre stringeva la mia mano ancora più forte prima di avvicinarsi chiudendo i suoi occhi. Sorrisi anch'io a quel gesto dimenticandomi di qualsiasi cosa e chiudendo gli occhi lasciandomi cullare dal calore emanato dalla sua pelliccia.

 

   
 
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