“Arlet, non c’è bisogno che prendi tutti questi appunti” fece l’uomo con sguardo severo, in piedi di fronte ai loro banchi “…dovresti concentrarti su altro, come l’addestramento e la preparazione fisica, in cui - mi duole dirtelo - fai davvero pena”

Armin alzò improvvisamente gli occhi dal foglio su cui stava scrivendo.

“Mi scusi, generale. Ne sono a conoscenza, le prometto che mi impegnerò di più”

L’uomo fece un cenno del capo e si voltò di nuovo per terminare lo schema sulla lavagna.

Ancora un po’ agitato per la troppa attenzione su di sè, Arlet fece un sospiro di sollievo.

Accanto a lui, Eren sbuffó senza farsi sentire: in quei preciso istante, centinaia di giganti stavano avanzando verso le zone interne della città, abbattendo case abbandonate ed passando attraverso Wall Maria per colpa di quella stupida breccia.

L’umanità era sempre più in pericolo, e loro, i cadetti più promettenti degli ultimi anni, se ne stavano lì seduti ad ascoltare nozioni di base già sentite e risentite mille volte.

“Inaccettabile” sussurrò il moro, stringendo con forza la matita che teneva in mano.

Mikasa se ne stava in silenzio ad osservare, pronta ad intervenire in caso la frustrazione di Eren avesse superato il suo limite.

Il generale si voltò di scatto, dopo aver finito di disegnare la completa anatomia di un gigante medio.

“Springer!”

Connie alzò la testa dal banco su cui si stava quasi per addormentare.

“Sissignore?”

“Come fai ad uccidere un gigante?” gli chiese l’uomo, alzando la voce per rinvigorire il ragazzo.

“Un taglio sulla nuca”

Alla sua sinistra, Sasha aggiunse: “Lunghezza un metro, larghezza… dieci centimetri”

“Vedo che avete studiato a dovere” fece il generale, sedendosi finalmente alla cattedra per raccogliere e riordinare alcune scartoffie.

All’ultimo banco, dietro Connie e Sasha, Reiner non riuscì a trattenersi. Si sporse con il busto verso i due compagni, cercando di fare meno rumore possibile nonostante la sua stazza.

Toccó con un dito la spalla della ragazza, attirando l’attenzione di entrambi.

“Oppure infilalategli questa su per il culo” sussurró, con la matita tra le dita.

Sasha e Connie dovettero trattenersi per non mettersi ad urlare dalle risate.

Eren, che aveva sentito il commento del biondo, scosse la testa divertito, mentre più dietro Marco nascose una risata con il palmo della mano.

“Reiner, queste potrebbero essere le tue ultime parole” gli sussurrò Jean, scuotendo la testa.